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Perfezionato l'accordo di partnership tra ENI e SNAM sui gasdotti tra Algeria ed Italia


Detrollatore II
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Mi pare una notizia significativa dal punto di vista della nostra inusuale intraprendenza in vista della sovranità energetica, del recupero della centralità del mediterraneo (con un'Italia in posizione di vantaggio rispetto al resto del mondo) e di una transizione energetica che punta sull'idrogeno:

https://www.eni.com/it-IT/media/comunicati-stampa/2023/01/perfezionato-accordo-di-partnership-tra-eni-e-snam-sui-gasdotti-tra-algeria-e-italia.html

Nasce SeaCorridor, la società a governance paritetica per la gestione degli asset oggetto dell’operazione

San Donato Milanese (Milano) – 10 gennaio 2023 – Si è perfezionata oggi l’operazione di acquisto da parte di Snam del 49,9% delle partecipazioni detenute (direttamente e indirettamente) da Eni nelle società che gestiscono i due gruppi di gasdotti internazionali che collegano l'Algeria all'Italia, in particolare i gasdotti onshore che si estendono dal confine tra Algeria e Tunisia fino alla costa tunisina (cd. gasdotto TTPC) e i gasdotti offshore che collegano la costa tunisina all'Italia (cd. gasdotto TMPC) [1].

Tali partecipazioni sono state conferite da Eni in una società italiana di nuova costituzione (SeaCorridor S.r.l.), della quale Snam ha acquistato il 49,9% del capitale sociale mentre il restante 50,1% continua ad essere detenuto da Eni. Eni e Snam esercitano un controllo congiunto su SeaCorridor, sulla base dei principi di governance paritetica.

Il corrispettivo complessivo versato da Snam a Eni in relazione all’operazione è pari a circa 405 milioni di euro [2].

L'operazione consente di valorizzare in maniera sinergica le rispettive competenze di Eni e Snam su una rotta strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia, favorendo potenziali iniziative di sviluppo nella catena del valore dell'idrogeno anche grazie alle risorse naturali del Nord Africa. La connessione Nord Africa – Europa rappresenta infatti un asse fondamentale in un’ottica di progressiva decarbonizzazione a livello internazionale a supporto della transizione energetica.

L’operazione si è perfezionata in seguito all’ottenimento, tra le altre cose, delle autorizzazioni ai sensi della normativa antitrust e della cd. normativa golden power, del consenso da parte dello Stato tunisino nonché del via libera da parte dei soci e degli organi sociali delle varie società target.

Operazione tra parti correlate

Si ricorda che l’operazione rappresenta un’operazione tra parti correlate per Snam ed Eni ai sensi del regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010, come successivamente modificato e integrato. Per ogni ulteriore informazione in merito, si rinvia ai comunicati stampa congiunti di Snam ed Eni del 27 novembre 2021 e del 30 dicembre 2022, nonché al documento informativo sull’operazione pubblicato in data 3 dicembre 2021 da Snam ai sensi della normativa applicabile in materia di operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate.

[1] In particolare, si tratta delle seguenti partecipazioni: (i) l'intero capitale sociale di Trans Tunisian Pipeline Company S.p.A., società titolare del diritto esclusivo di commercializzazione della capacità di trasporto del gas naturale nel gasdotto onshore; (ii) il 99,85% del capitale sociale di Scogat S.A., società che realizza opere di ampliamento o altri interventi relativi al gasdotto onshore; (iii) il 66,06% del capitale sociale di Sergaz S.A., società che presta servizi operativi e di manutenzione del gasdotto onshore e titolare del 49,9% del capitale sociale di Premium Multiservices S.A.; (iv) il 50% del capitale sociale di Transmediterranean Pipeline Company Ltd., società titolare del gasdotto offshore e titolare del 90% del capitale sociale di Samco Sagl (si veda punto (vii) che segue); (v) il 50% del capitale sociale di Transmed S.p.A., società titolare del diritto esclusivo di commercializzazione della capacità di trasporto del gas naturale nel gasdotto offshore; (vi) il 50% del capitale sociale di Mariconsult S.p.A., società che presta servizi operativi e di manutenzione del gasdotto offshore; (vii) il 5% del capitale sociale di Samco Sagl, società attiva nella prestazione di servizi relativamente al gasdotto offshore.

[2] Tale corrispettivo include, tra l’altro (i) un aggiustamento prezzo rispetto al prezzo originariamente pattuito di 385 milioni di euro, per tenere conto di alcuni leakages verificatisi nel corso dell’interim period tra signing e closing, e (ii) una ticking fee pari al 4% del prezzo pattuito, come ridotto ai sensi del punto (i). Si ricorda, inoltre, che il contratto di compravendita relativo all’operazione sottoscritto tra Eni e Snam il 27 novembre 2021 prevede, altresì, un meccanismo di earn-in ed earn-out da calcolarsi sulla base dei ricavi che saranno generati dalle società partecipate.


Citazione
PietroGE
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4097
 

Il problema dell'Idrogeno è lo stoccaggio, il trasporto, la sua pericolosità in generale e il fatto che le celle a combustibile non hanno la stessa potenza del motore a benzina. Per questo alcune case automobilistiche che hanno da sempre puntato sull'Idrogeno, oggi puntano piuttosto sui motori elettrici a batterie. Tutto sommato, sono meno pericolose.


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