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RAZIONAMENTO: il piano italiano


cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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In vista del razionamento di ottobre di gas ed elettricità,  sono già state inviate le circolari governative ai prefetti che dovranno assicurare il controllo del razionamento. Ai sindaci e presidenti di regione è stato invece ordinato di riesumare le ordinanze dell'austerity del 1973 quando ci fu il primo embargo del petrolio arabo.

Oggi siamo già in nello stato di pre-allarme, i due livelli successivi saranno allarme ed emergenza. Alcuni provvedimenti sono già noti (qualcuno ha già venduto le circolari segrete ai giornali)

stato di allarme:
- riduzione dell'illuminazione di strade ed edifici pubblici
- rinvio a metà novembre dell’accensione del riscaldamento centralizzato nei condomini
- ritorno dello smart working per i lavoratori pubblici e privati
- riduzione di alcune attività industriali non essenziali

stato di emergenza:  (saranno esclusi solo gli ospedali ed altri servizi primari)
- orari ridotti e chiusure di negozi, alberghi e ristoranti, spettacoli, palestre e piscine
- condomini: spegnimento prolungato degli impianti condominiali di riscaldamento
- abitazioni private: interruzione programmata notturna della fornitura di gas ed elettricità
- disattivazione di ascensori e montacarichi
- quote giornaliere e settimanali di energia elettrica per singola abitazione
- chiusura dei distributori di metano e GPL per autovetture

 

Inoltre il piano europeo RePowerEu prevede la solidarietà intra-Ue in caso di crisi energetica: questo significa che l'Italia, la Germania e la Francia dovranno regalare parte del proprio gas e petrolio a Polonia, Bulgaria, Finlandia, Olanda e Danimarca visto che questi non hanno pagato in rubli e vi sono visti tagliare le forniture.

Non si vorrà  mica lasciare al freddo i poveri(!) olandesi che stanno lucrando guadagni enormi rivendendo (agli eurpei) a 120 dollari il gas che hanno pagati 10 dollari con i contratti decennali.  Che diamine l'italia è il paese del sole e del cielo azzurro anche d'inverno, non ci serve il riscaldamento, basta stringersi sotto le coperte, magari nascono un pò più di italici infanti.

In fondo potrebbe andare peggio, se la nato entra in guerra potrebbe arrivare qualche atomica sui nostri rigasificatori.


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ducadiGrumello
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
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un bel quadretto. A breve i boschi italiani verranno rasi al suolo per scaldarsi, come già successo in Grecia qualche anno fa dopo il calo della mannaia ad opera, fra gli altri, del drago, sempre lui, è proprio come il maggiordomo nei gialli di serie B


Brule e danone hanno apprezzato
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Jocondor
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 32
 
Pubblicato da: @cedric

 

In vista del razionamento di ottobre di gas ed elettricità,  sono già state inviate le circolari governative ai prefetti che dovranno assicurare il controllo del razionamento. Ai sindaci e presidenti di regione è stato invece ordinato di riesumare le ordinanze dell'austerity del 1973 quando ci fu il primo embargo del petrolio arabo.

Oggi siamo già in nello stato di pre-allarme, i due livelli successivi saranno allarme ed emergenza. Alcuni provvedimenti sono già noti (qualcuno ha già venduto le circolari segrete ai giornali)

stato di allarme:
- riduzione dell'illuminazione di strade ed edifici pubblici
- rinvio a metà novembre dell’accensione del riscaldamento centralizzato nei condomini
- ritorno dello smart working per i lavoratori pubblici e privati
- riduzione di alcune attività industriali non essenziali

stato di emergenza:  (saranno esclusi solo gli ospedali ed altri servizi primari)
- orari ridotti e chiusure di negozi, alberghi e ristoranti, spettacoli, palestre e piscine
- condomini: spegnimento prolungato degli impianti condominiali di riscaldamento
- abitazioni private: interruzione programmata notturna della fornitura di gas ed elettricità
- disattivazione di ascensori e montacarichi
- quote giornaliere e settimanali di energia elettrica per singola abitazione
- chiusura dei distributori di metano e GPL per autovetture

 

Inoltre il piano europeo RePowerEu prevede la solidarietà intra-Ue in caso di crisi energetica: questo significa che l'Italia, la Germania e la Francia dovranno regalare parte del proprio gas e petrolio a Polonia, Bulgaria, Finlandia, Olanda e Danimarca visto che questi non hanno pagato in rubli e vi sono visti tagliare le forniture.

Non si vorrà  mica lasciare al freddo i poveri(!) olandesi che stanno lucrando guadagni enormi rivendendo (agli eurpei) a 120 dollari il gas che hanno pagati 10 dollari con i contratti decennali.  Che diamine l'italia è il paese del sole e del cielo azzurro anche d'inverno, non ci serve il riscaldamento, basta stringersi sotto le coperte, magari nascono un pò più di italici infanti.

In fondo potrebbe andare peggio, se la nato entra in guerra potrebbe arrivare qualche atomica sui nostri rigasificatori.

Sarebbe interessante capire la fonte di queste notizie, no?


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cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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1) Per il piano italiano di emergenza ed allarme energetico basta leggere l'articolo sul fatto quotidiano del 10 giugno. L'articolo è in abbonamento ma un blog sannitico(!) lo riprende. Superando l'italica pigrizia altre fonti si trovano cercando con google  razionamento energia italia.

2) Il piano RePowerEu lo si trova sul sito della commissione europea (e dove altro sennò?). Qui un estratto della pagina principale

Diversificare
bla bla bla

Risparmiare
Tutti i cittadini, le imprese e le organizzazioni possono risparmiare energia. Se tutti noi diamo il nostro contributo, anche i piccoli cambiamenti nei comportamenti possono fare la differenza. Occorre prevedere anche misure di emergenza in caso di interruzione dell'approvvigionamento.

Accelerare l'energia pulita
bla bla bla

Azioni a breve termine
1) Acquisti congiunti di gas, GNL e idrogeno tramite la piattaforma dell'UE per l'energia per tutti gli Stati membri che vogliono partecipare e per l'Ucraina, la Moldova, la Georgia e i Balcani occidentali
2) ....
3) ....
4) ....
5) ....
6) Comunicazione dell'UE sul risparmio energetico con raccomandazioni sui modi in cui i cittadini e le imprese possono ridurre di circa 13 miliardi di m3 le importazioni di gas
7) Portare lo stoccaggio del gas all'80% della capacità entro il 1° novembre 2022
8) Piani di riduzione della domanda coordinati a livello dell'UE in caso di interruzione della fornitura di gas

3) il taglio delle forniture russe a  Polonia, Bulgaria, Finlandia, Olanda e Danimarca è noto anche negli asili nido come pure il fatto che la borsa del gas (TTF,Title Transfer Facility)) si trovi in Olanda. Sono gli olandesi che fanno il prezzo spot, che poi è quello usato per il calcolo delle bollette (i gestori invece pagano il gas al prezzo  long term lucrando dei circa 8-10 volte) Ecco perchè il governo olandese NON vuole il tetto europeo al prezzo del gas.

Non serve avere tre lauree e due dottorati per capire COME si tradurranno in pratica quei buoni propositi.

 

 


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