Giovedì 18 febbraio è previsto il voto di fiducia al governo Draghi alla Camera dei Deputati. La manifestazione alla quale hanno aderito molte sigle della sinistra di opposizione, si terrà a Piazza San Silvestro, molto vicina quindi a Palazzo Chigi e alla Camera dei Deputati.
In poche ore hanno aderito all' evento facebook molte compagne e compagni, sarà molto probabilmente un presidio partecipato e del quale si parlerà.
Nuove adesioni alla manifestazione, all' evento Facebook, intanto in 372 hanno scritto parteciperò e 1.169 mi interessa.
nello stesso giorno si svolgerà una manifestazione anche davanti alla prefettura di Milano
Patto d'azione anticapitalista per il fronte unico di classe
Fronte della Gioventù Comunista
SI Cobas lavoratori autorganizzati
Fronte Comunista
Laboratorio Politico Iskra
Collettivo Militant
Partito Comunista dei Lavoratori
Coordinamento delle sinistre di opposizione
Collettivo Oltre Aniene
Partito Comunista Italiano
Potere al Popolo
Casa cantoniera "Giuseppe Tanas"
Risorgimento Socialista
Partito della Rifondazione Comunista
Sinistra Anticapitalista
Collettivo Ingegneria Sapienza - Aula2
La Città Futura
Democrazia Atea
CAOS Coordinamento AEC Operatori Sociali Autorganizzati
Riconquistiamo tutto!-Opposizione in CGIL
Rifondazione Comunista protesta: vietata manifestazione davanti a Montecitorio
Si tratta di un divieto assolutamente privo di motivazioni dato che da sempre e quotidianamente si tengono presidi e manifestazioni in quella piazza. Le scuse accampate dalla questura sono ridicole perché lo spazio in cui si svolgono le manifestazioni non preclude né l’ingresso dei parlamentari né le attività degli operatori dell’informazione.
8 febbraio, manifestazione a Roma contro il governo Draghi
L’importanza della più ampia unità d’azione. Senza sconti, senza settarismo
16 Febbraio 2021
Giovedì 18 febbraio a Roma in Piazza San Silvestro si terrà una manifestazione unitaria dell’opposizione di classe contro il governo Draghi. È un piccolo fatto politico. Nelle stesse ore in cui Draghi incassa in Parlamento il voto di fiducia, la piazza di Roma annuncia una opposizione radicale al governo, dal versante dei lavoratori e delle lavoratrici.
Era stata richiesta Piazza Montecitorio, ma la Questura l’ha vietata con motivazioni pretestuose. In realtà il Ministero degli Interni vuole evitare che la vetrina della celebrazione di Draghi possa essere rovinata da una contestazione plateale. Ma faremo il possibile perché l’opposizione si renda visibile.
L’iniziativa ha registrato l’adesione di un arco ampio di sinistre di opposizione, politiche, sindacali, di movimento. Soggetti diversi ovviamente, come in ogni esperienza unitaria: diversi per natura e funzioni; diversi per storia, orientamenti, prospettive. Saranno presenti innanzitutto il Patto d’azione anticapitalista - per il fronte unico di classe e il Coordinamento delle sinistre di opposizione, che al di là della diversità di percorsi e composizione, si sono collocati con chiarezza all’opposizione del governo Conte, rivendicano entrambi l’indipendenza di classe, sostengono rivendicazioni largamente sovrapponibili. Sarà presente Potere al Popolo, nella sua composita e irrisolta articolazione interna. Sarà presente Rifondazione Comunista, assai più incerto inizialmente verso il secondo governo Conte, e reduce dalla recente sottoscrizione di un (incredibile) appello dell’ANPI assieme a PD e M5S, “Per Salvare l’Italia”, e tuttavia oggi collocato chiaramente all’opposizione del governo Draghi. Sul piano sindacale, oltre a SICobas e forse CUB, ha dato l’adesione Riconquistiamo Tutto, l’opposizione interna alla CGIL. Di certo non vi saranno inquinamenti di carattere sovranista e rossobruno, che invece albergano in altre iniziative di valenza ambigua. Forza Nuova non troverà spunti per ammiccare alla nostra piazza, fosse pure strumentalmente, come invece ha potuto fare con altri.
Come PCL ci siamo fortemente spesi, coi nostri limiti, per la convergenza unitaria di giovedì. Naturalmente rivendichiamo la nostra piena autonomia politica, come la riconosciamo ad altri. E autonomia significa libertà di critica anche nei confronti dei soggetti con cui si condivide una convergenza di piazza. Ma salutiamo come assolutamente positiva questa convergenza. L’unità nazionale attorno a Draghi richiede la costruzione del fronte unitario più ampio dell’opposizione di classe. Se c’è una situazione in cui non ha alcun senso una logica di autosufficienza è proprio questa.
Marciare separatamente, colpire insieme: questa elementare politica di fronte unico crediamo debba valere ad ogni livello, anche al livello di un piccolo fronte d’azione dell’avanguardia. Tanto più davanti al governo Draghi. Tanto più in un quadro di arretramento profondo del movimento operaio, dei suoi livelli di mobilitazione, organizzazione, coscienza.
Le posizioni classiste e anticapitaliste non hanno nulla da temere da un allargamento del fronte unitario d’azione. Al contrario, potranno meglio sviluppare in quel contesto la propria battaglia di egemonia. Questa è la cultura leninista del nostro partito: unità d’azione e radicalità di proposta, senza sconti e senza settarismo.
È la posizione che porteremo in piazza a Roma e in ogni ambito dell’avanguardia.
Pcl