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21 Agosto 2016 13:10
Cassonetti svuotati, smaltite 7 mila
tonnellate di rifiuti. Il Pd: solo un film
M5S: «Roma senza rifiuti, obiettivo 20 agosto raggiunto. Smaltite e trattate 7 mila tonnellate di indifferenziati. Le fosse degli impianti Tmb di Rocca Cencia e Salario sono state totalmente svuotate»
di Andrea Arzilli
Scade il termine fissato il 28 luglio scorso da Ama, e successivamente ribadito da Raggi e dall’assessora all’Ambiente Muraro, per il ritorno alla normalità cittadina sul fronte rifiuti. A 24 ore dalla scadenza il Campidoglio ha dato i numeri e le prospettive dell’uscita dall’emergenza: dal 25 luglio, giorno del blitz di Muraro nella municipalizzata, sono state «smaltite e trattate 7 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati. Le fosse degli impianti Tmb di Rocca Cencia e Salario sono state totalmente svuotate, e ciò ha permesso dopo un anno e mezzo di stop l’avvio dell’attività di manutenzione degli impianti. Non ci saranno più fermi straordinari, la massima operatività degli stessi impianti partirà da metà settembre». Può iniziare il piano «rifiuti zero» che rappresenta la chiave di tutto: un conto è fronteggiare l’emergenza, un altro è mettere a regime l’intero ciclo.
In ogni caso, rispetto ai giorni dell’emergenza, la situazione è sicuramente migliorata nelle zone più colpite dalla crisi. Certo, l’efficenza in periferia è ancora da raggiungere, lo smaltimento degli ingombranti presenta delle difficoltà a livello organizzativo ed è vero che il piano straordinario varato da Ama sotto diktat di Muraro, la task force che ha lavorato senza sosta per riportare il decoro, ha fatto sponda sullo svuotamento della città causa ferie. Però, ripercorrendo i punti critici, soprattutto nel del quadrante nord che meno di un mese fa avevano attivato l’emergenza cittadina, è possibile verificare quanto dei cassonetti pieni zeppi davanti al Colosseo, al Trionfale, della montagna di rifiuti in via Prati Fiscali e davanti al mercato di via Val Melaina, dei cumuli di spazzatura sulla circonvallazione Aurelia all’altezza del civico 101 e, dall’altra parte della città, in via Filarete sulla Casilina, non ci sia più traccia. Eppure questo non basta a smorzare la polemica politica.
«L’obiettivo del 20 agosto mi sembra raggiunto — la soddisfazione di Paolo Ferrara, capogruppo M5S in Campidoglio—: la città appare veramente più pulita. Io vengo da Ostia dove ad esempio la situazione è tornata alla normalità». «Roma più pulita? Un bel film di Ferragosto — il commento di Stefano Pedica del Pd—. Peccato che settembre è alle porte e il M5s si ritroverà catapultato nella realtà». «La gestione dei rifiuti a Roma, a parte qualche cassonetto pulito grazie all’aiuto dei romani ancora in vacanza, è scappata di mano alla giunta Raggi», la nota congiunta di Fabrizio Ghera (Fdi) e Piergiorgio Benvenuti, presidente di Ecoitaliasolidale ed ex presidente di Ama. Intanto Raggi ha deciso di confermare fino al 31 ottobre gli incarichi dirigenziali (tra questi pure Diego Porta, ma come dirigente e non in qualità di comandante del vigili) per garantire «continuità dell’azione amministrativa».
20 agosto 2016 | 07:53
21 Agosto 2016 15:47
Cassonetti svuotati, smaltite 7 mila
tonnellate di rifiuti. Il Pd: solo un film
M5S: «Roma senza rifiuti, obiettivo 20 agosto raggiunto. Smaltite e trattate 7 mila tonnellate di indifferenziati. Le fosse degli impianti Tmb di Rocca Cencia e Salario sono state totalmente svuotate»
di Andrea ArzilliScade il termine fissato il 28 luglio scorso da Ama, e successivamente ribadito da Raggi e dall’assessora all’Ambiente Muraro, per il ritorno alla normalità cittadina sul fronte rifiuti. A 24 ore dalla scadenza il Campidoglio ha dato i numeri e le prospettive dell’uscita dall’emergenza: dal 25 luglio, giorno del blitz di Muraro nella municipalizzata, sono state «smaltite e trattate 7 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati. Le fosse degli impianti Tmb di Rocca Cencia e Salario sono state totalmente svuotate, e ciò ha permesso dopo un anno e mezzo di stop l’avvio dell’attività di manutenzione degli impianti. Non ci saranno più fermi straordinari, la massima operatività degli stessi impianti partirà da metà settembre». Può iniziare il piano «rifiuti zero» che rappresenta la chiave di tutto: un conto è fronteggiare l’emergenza, un altro è mettere a regime l’intero ciclo.
In ogni caso, rispetto ai giorni dell’emergenza, la situazione è sicuramente migliorata nelle zone più colpite dalla crisi. Certo, l’efficenza in periferia è ancora da raggiungere, lo smaltimento degli ingombranti presenta delle difficoltà a livello organizzativo ed è vero che il piano straordinario varato da Ama sotto diktat di Muraro, la task force che ha lavorato senza sosta per riportare il decoro, ha fatto sponda sullo svuotamento della città causa ferie. Però, ripercorrendo i punti critici, soprattutto nel del quadrante nord che meno di un mese fa avevano attivato l’emergenza cittadina, è possibile verificare quanto dei cassonetti pieni zeppi davanti al Colosseo, al Trionfale, della montagna di rifiuti in via Prati Fiscali e davanti al mercato di via Val Melaina, dei cumuli di spazzatura sulla circonvallazione Aurelia all’altezza del civico 101 e, dall’altra parte della città, in via Filarete sulla Casilina, non ci sia più traccia. Eppure questo non basta a smorzare la polemica politica.
«L’obiettivo del 20 agosto mi sembra raggiunto — la soddisfazione di Paolo Ferrara, capogruppo M5S in Campidoglio—: la città appare veramente più pulita. Io vengo da Ostia dove ad esempio la situazione è tornata alla normalità». «Roma più pulita? Un bel film di Ferragosto — il commento di Stefano Pedica del Pd—. Peccato che settembre è alle porte e il M5s si ritroverà catapultato nella realtà». «La gestione dei rifiuti a Roma, a parte qualche cassonetto pulito grazie all’aiuto dei romani ancora in vacanza, è scappata di mano alla giunta Raggi», la nota congiunta di Fabrizio Ghera (Fdi) e Piergiorgio Benvenuti, presidente di Ecoitaliasolidale ed ex presidente di Ama. Intanto Raggi ha deciso di confermare fino al 31 ottobre gli incarichi dirigenziali (tra questi pure Diego Porta, ma come dirigente e non in qualità di comandante del vigili) per garantire «continuità dell’azione amministrativa».
20 agosto 2016 | 07:53
Stefano Pedica ?
Il suo iter politico Dc > CCD > UDR > UDEUR > IDV > PD : per questo si considera un esperto di rifiuti e del loro riciclaggio ?