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Saviano, una laurea sinistra marchiata dall’ingratitudine


paolom
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Adesso abbiamo davvero toccato il fondo, come il Nobel a Dario Fo la laurea a Saviano è uno dei più grandi errori della storia. Solo a Genova poteva accadere ciò, il regno dei rossi. Lì chi lo premia svilisce il valore di questo premio, ricevuto anche da personaggi ben più degni dello “scrittore”.

Saviano dedica la laurea ai magistrati aguzzini suoi amici, che ordiscono congiure di palazzo e celebrano processi farsa, mandati in onda dalle tv di Stato, come nei regimi totalitari e ricevono l’applauso per aver giurato di NON dire tutta la verità, soltanto la verità, nient’altro che la verità.

Saviano non l’ho mai letto, perché lo ritengo un mediocre comunicatore e di conseguenza un scribacchino che si fa forte del personaggio che gli è stato cucito addosso. Ora se davvero è così coraggioso nel fare dichiarazioni perentorie, sarà anche tanto coraggioso da vivere senza scorta, ovvero senza salvagente come stanno facendo vivere tutti noi cittadini onesti.

Io per esempio non sono d’accordo di essere partecipe con le mie tasse nel pagare la scorta ad un “idiota” come lui , beninteso nel senso del celebre scrittore russo, come non sono d’accordo che i soldi che pago per il canone servano non a divertire, non ad istruire, non a far conoscere, ma a offendere e parlare solo di volgarità.

Da sempre questi sinistri fanno danni. Negli anni 60, mentre infilavano margherite nei cannoni squittivano “abbasso la famiglia W la comune”, ”amore libero emancipazione della donna”. Sono arrivati a mettere in discussione l’istituzione della famiglia, pretendendo il riconoscere matrimoni fra pederasti, con desiderio-diritto di adozione. “Facciamo all’amore non facciamo la guerra”, e si sono dati al banditismo, rapinando banche, gambizzando, uccidendo, e continuano la guerra senza fine, nelle piazze, sventolando la bandiera dei gay con scritto sopra PACE, mentre incendiano, devastano, terrorizzano.

Tutto in nome di una giustizia che però “loro” amministrano in spregio alle leggi scritte, ed alla bisogna, “interpretano” a danno del nemico politico. Quando poi arrivano allo scranno più alto, della Costituzione ne fanno zerbino.

La presunzione di Saviano è sintomatica della sua limitatezza intellettuale e culturale. Un uomo intelligente e colto non porta mai allo spaccio le doti che possono legittimamente inorgoglirlo ed è certo che chi più sà, chi più conosce, avverte l’infinità serie di cose che possono essere ancora apprese, recepite, avverte l’immensità dello scibile nel quale può immergersi e spaziare, intuisce la ” sancta ignorantia ” sapere di non sapere nulla è il principio della vera saggezza ” propia della saggezza più elevata. Ad ogni ingrandimento della sfera del noto corrisponde l’ingrandimento della sfera dell’ignoto, ha ammonito Herbert Spencer, e Socrate ha insegnato: ” sapere di non sapere nulla è il principio della vera saggezza.

E’ scandaloso che chi si erge a paladino dell’antimafia invece di dedicare un prestigioso riconoscimento a chi combatte giornalmente la mafia sulla strada e nelle aule di tribunale rischiando la propria vita, a differenza di lui che predica nei salotti televisivi, dedica le sue attenzioni di riconoscimento a chi guarda dal buco della serratura i presunti vizi del Premier.

Vorrei vedere la reazione di questo scrittore baciato inopinatamente dalla dea fortuna, se qualcuno lo spiasse nella sua abitazione. Sembra di vederlo e sentirlo con la grancassa sinistrasinistratatravagliata:”La democrazia è in serio pericolo”. Oggi con le tasche strapiene di milioni (scucite dall’odiato editore) si può permettere di fare il gradasso. Dire che è un individuo ripugnante non è bastato. E’ uguale a quell’altro che si è dato agli affari immobiliari a Montecarlo, con in più la barbetta che fa tanto rivoluzionario.

Da un ragazzino non così bravo quanto fortunato non ci si poteva aspettare di più. Cavalca l’onda dei consensi facili e ci starà sopra fintanto che non gli arriverà addosso un’onda anomala che, nella vita, capita prima o poi a tutti. Allora vedremo a cosa gli servirà una laurea non meritata sui banchi di scuola. Praticamente una patacca.
Che vi sia una campagna contro Berlusconi fomentata da una giustizia deviata e da una classe mediatica corrotta è sotto gli occhi di tutti e non importa se il presidente è colpevole o innocente, la cosa grave è che la democrazia venga così svilita da gentucola che se la canta e se la suona conferendosi a vicenda onorificenze immeritate.

Una persona intelligente, come presume di sè il signor saviano, non dovrebbe parteggiare prima di avere prove certe dei misfatti e sputando, tra l’altro, nel piatto dove mangia.

Fonte: http://thatcherstreet.wordpress.com/2011/01/24/saviano-una-laurea-sinistra-marchiata-dallingratitudine/


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GIGIOTTONE
Estimable Member
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Saviano indica come eroi i giudici di Mialno? Quelli che invece che andare a caccia di mafiosi e assassini inseguono e spiano le veline? Veramente coraggiosi: se vincono Berlusconi guadagnano un posto in parlamento con annessi e connessi, se perdono non rischiano nulla.
Dal mio punto di vista altri sono gli eroi. Un mio amico dice che ogni volta che vede Saviano gli viene voglia di diventare mafioso...inizio a pensarlo pure io...


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mariosoldati
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............. i p.m. che "perseguitano" il cavaliere e suoi vassalli sono gli stessi che perseguitano i mafiosi ............ se non vanno bene per l'uno allora non vanno bene neanche per l'altro .............. basta frignare ............. poi non chiamate i vs antagonisti politici sinistra, rossi o comunisti lo sapete bene che siete servi del stesso potere neoliberale capitalista e massonico .......... ecc. ecc. ecc. non prendeteci per il culo ........... il vs nemico si trova a wall street e non mi sembra che gli siete simpatici ...........


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GIGIOTTONE
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Il Saviano che difende i poveri giudici di Mialno è lo stesso che difende Israele, paesello indifeso e pacifista, dall'attacco di quesi terroristi dei palestinesi.
Diciamo che gli piace vincere facile...


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