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Tragedia su A-16. Bus con 48 persone precipita da viadotto


helios
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La tragedia sulla a16: rientravano a Napoli dopo una gita di tre giorni
Irpinia, scoppia pneumatico: pullman precipita da viadotto. 30 morti , 10 feriti gravi e 14 lievi
A bordo 48 persone, solo 10 superstiti, tutti gravissimi. Aperta inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo

Potrebbe essere stato uno pneumatico scoppiato a far sbandare l'autobus, facendo perdere il controllo al conducente. Lo rivela lo zio di una della superstiti: «Mia nipote mi ha raccontato che è scoppiata la gomma sinistra dell'autobus. L'autista ha cercato di tenere il controllo in tutti i modi ma non c'è riuscito e il bus è sbandato finendo giù nel dirupo», ha raccontato Vincenzo Rusciano, dopo aver incontrato la nipote Annalisa in ospedale ad Avellino. Sembra che proprio sulle gomme, oltre che sul sistema di frenante, la Polstrada stia concentrando le indagini. La Procura di Avellino ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo, specificando che l'indagine sarà «a tutto campo». Il bilancio dell'incidente è di 38 morti e 10 feriti tra i passeggeri del bus, più 14 feriti lievi tra le persone a bordo della auto colpite prima del volo nella scarpata.

L'INCIDENTE - Tornavano in pullman da tre giorni di vacanza nel Beneventano. Un terribile volo di trenta metri da un viadotto dell'autostrada A16 Napoli-Canosa ha concluso tragicamente quella che doveva essere una tranquilla gita (guarda il video del luogo dell'incidente). A bordo del pullman, che stava rientrando verso Napoli, c'erano 48 persone. Quasi tutti amici tra loro con la passione per le gite. Soltanto 11 sono stati estratti vivi dopo il drammatico incidente avvenuto ieri sera tra Monteforte Irpino e Baiano, sul viadotto Acqualonga. Trasportati in ospedale, sono tutti in gravissime condizioni e purtroppo il bilancio dell'incidente potrebbe diventare ancora più tragico.

IL BILANCIO - Oltre trenta le vittime, una strage consumata nei pochi terribili istanti trascorsi dal tentativo disperato di frenata, al tamponamento delle vetture in coda a causa di un rallentamento, fino all'impatto con il guardrail, che non ha retto l'urto, e allo schianto, trenta metri più in basso, che non ha lasciato scampo alla gran parte dei passeggeri del pullman. Il mezzo si è spezzato in due. Al momento sono 36 i corpi recuperati dalle lamiere: 33 sono stati trovati dentro il pullman, 3 sotto la carcassa del bus. Alcuni cadaveri sono rimasti mutilati nello schianto. Lungo la provinciale che porta a Taurano, proprio sotto il viadotto dell'autostrada, sono state allineate le 36 bare, accanto a vestiti e lenzuoli insanguinati, bagagli ed effetti personali delle vittime, pezzi di sedili dell'autobus e della barriera new jersey dell'autostrada travolta dalla corsa del bus. Altre due persone, verso l'alba, sono decedute in ospedale. Le vittime sono quindi almeno 38.

NESSUN DISPERSO - «Sul pullman c'erano 48 persone: 38 sono decedute e 10, ferite, sono ricoverate in diversi ospedali», ha detto Alessio Barbarulo, comandante dei vigili del fucoo di Avellino. «Inizialmente si è pensato ci fosse un disperso - ha aggiunto - perché si era certi che i viaggiatori del pullman fossero 48. E nel conteggio c'erano i 36 corpi recuperati sommando ai quali gli 11 feriti, che risultavano, si arrivava a 47. Poi però si è scoperto che una persona superstite era stata ricoverata in un ospedale fuori zona» e non rientrava nel conteggio iniziale. Due sono le vittime decedute dopo essere arrivate nelle strutture ospedaliere dell'avellinese e di Napoli. Intanto le bare con le vittime dell'incidente sono state portate nella palestra comunale di Monteforte Irpino (Avellino), dove all'alba sono arrivati i primi parenti.

IL TAMPONAMENTO - Prima di precipitare nella scarpata per oltre trenta metri, il mezzo ha tamponato numerose auto che erano incolonnate (guarda l'intervista a un automobilista rimasto coinvolto nel tamponamento) e dopo aver sbandato ha rotto il guardrail ed è uscito di strada in corrispondenza di un viadotto. A bordo c'erano numerosi abitanti di Giugliano in Campania, Mugnano di Napoli e Marano, tutte città in provincia di Napoli. Il tratto dove è avvenuta la tragedia è considerato particolarmente pericoloso e già in passato era stato teatro di altri incidenti. Si tratta di un pezzo dell'autostrada A16 Napoli-Bari, subito dopo il casello di Avellino ovest, in forte pendenza, nel territorio tra i comuni di Monteforte Irpino e Baiano.

Pullman precipita da un viadotto sull'A16 in Irpinia

I SOCCORSI - Sono soltanto 11 i superstiti di questa tragedia. Sono stati ricoverati e sono purtroppo in gravissime condizioni, nell'ospedale di Avellino e di altri comuni limitrofi. Sono 6 donne, 2 uomini e 3 bambini. I soccorritori avevano estratto ancora in vita una donna, la quale tuttavia è morta dopo pochi minuti. La prima chiamata di richiesta di aiuto è arrivata alla Polizia stradale alle 20.46. Ma le operazioni di soccorso sono state molto difficili anche a causa dell'oscurità (guarda il video: sul viadotto subito dopo lo schianto). E non solo. Pellegrino Iandolo, caposquadra dei Vigili del Fuoco ha spiegato a SkyTg24. «La situazione è critica, i nostri uomini stanno lavorando per salvare quante più vite possibile mentre su di loro incombe la minaccia di questi pezzi di cemento che, in bilico sul viadotto, potrebbero precipitare su di loro. Altro personale sta lavorando per mettere in sicurezza il guardrail pericolante». Nell'incidente sono rimaste ferite anche alcune persone che si trovavano nelle auto incolonnate sull'autostrada. La polizia stradale ha ascoltato nella notte le persone che erano nella zona al momento della tragedia.

IPOTESI - Una testimonianza raccolta fra quanti hanno assistito al dramma potrebbe risultare decisiva per chiarire la dinamica di quanto accaduto. Gli occupanti di un'auto che viaggiava dietro al pullman hanno riferito di un'esplosione del pneumatico posteriore sinistro, con il cerchione che si è poi staccato dall'asse. A quel punto il pullman è diventato ingovernabile. Un'altra ipotesi riguarda invece un malfunzionamento dei freni dell'autobus che non sarebbe per questo motivo riuscito a rallentare, colpendo le auto in coda.
ha collaborato Sandro Di Domenico
28 luglio 2013 (modifica il 29 luglio 2013)

http://www.corriere.it/cronache/13_luglio_28/incidente-irpinia-pullman_b41cf380-f7bb-11e2-a852-8fa32bcbd2fe.shtml


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Helios, non vedo l'ora che mi spieghi come anche questa tragedia possa essere un sabotaggio e il frutto di un complotto di forze oscure con obiettivi di dominio globale.
Io il legame con Santiago ce lo vedo già: in entrambi i casi la maggioranza delle vittime sono pellegrini cattolici. Con una base come questa, Giacobbo ci costruirebbe 3 puntate...


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helios
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Helios, non vedo l'ora che mi spieghi come anche questa tragedia possa essere un sabotaggio e il frutto di un complotto di forze oscure con obiettivi di dominio globale.
Io il legame con Santiago ce lo vedo già: in entrambi i casi la maggioranza delle vittime sono pellegrini cattolici. Con una base come questa, Giacobbo ci costruirebbe 3 puntate...

non erano pellegrini. Era un gruppo di persone che sono andate in gita a delle terme.

Io non vedo l'ora che ci sia qualcuno che prima di riportare cavolate controlli un momento.

E pensare che l'articolo riporta: Tornavano in pullman da tre giorni di vacanza nel Beneventano. ....ma quando non si vuol leggere ❗


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helios se indagate vedrai che qualche legame con la rosa rossa salta fuori


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Anonymous
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helios se indagate vedrai che qualche legame con la rosa rossa salta fuori

per esempio, la rosa rossa ha imposto al macchinista spagnolo di andare a 190 all'ora o alla società Autostrade di far viaggiare un pullman con NOVECENTOMILA chilometri che perde i pezzi per strada.


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dici che questo NOVE che ritorna è sospetto?

dopotutto nove è il numero dei gironi infernali e 9 è il numero che nella ghematria ebraica rappresenta la lettera TET, che è l’utero, ma che di contro rappresenta la fine che coincide con l’inizio, ossia il ciclo, per chiarirvi le idee come il verbo greco teleutai che significa INIZIARE ma che deriva dalla parola TELOS che significa paradossalmente FINE.
Perché la fine di qualcosa è anche l’inizio di un’altra. UNA sorta di MORS TUA VITA MEA. Infatti se il nove, TET, rappresenta l’utero e quindi l’inizio della vita, non dimentichiamo che CRISTO è morto all’ora NONA.
Così come l’inizio di tutto è descritto nella bibbia dalla parola BARA’ (CREO’) e finiamo la nostra vita dentro una BARA. Il numero NOVE, inoltre, deriva dal numero 90 (9+0) e il novanta è il valore numerico della lettera TSADE, che rappresenta la GIUSTIZIA, (dalla parola TSADEK).
Quindi questo “mors tua vita me” sa tanto di regolamento di conti, è stata fatta GIUSTIZIA.
Ritroviamo questo elemento nel fatto che il nove è legato anche alla NONA sephira’, quella di YESOD(il fondamento) chiamata anche TSADDIQ, cioè il GIUSTO. COINCIDENZE? MAH!


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