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Troppo buoni


Davide
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2583
Topic starter  

In piazza contro Salvini ci sono le Sardine.
Ma dove sono i pastori sardi ai quali aveva promesso il latte a 1€ al litro?
Dove sono i lavoratori ai quali aveva assicurato l’abolizione totale della legge Fornero, e delle accise, al primo consiglio dei ministri dell’ormai defunto governo Grilloverde?
Perché gli elettori di Salvini ai comizi non gli chiedono conto delle cazzate che spara, invece di chiedergli un selfie?
E perché gli elettori grillini non riempiono le piazze per chiedere conto al Movimento 5 Stelle di tutti i continui voltafaccia, tradimenti, svendite, e sputtanamenti?
Com’è possibile che Matteo Renzi possa ancora mostrare in giro il suo faccione gommoso, senza che glielo spianino come la pasta della pizza?
Perché Zingaretti non viene spernacchiato a vista, quando proclama che la missione del PD è il titolo dell’ultimo pezzo sanremese di Elio e le Storie Tese, cioè “Vincere L’Odio”?
Il problema degli italiani non è la rabbia.
È la pazienza.
La rassegnazione.
I cileni, i francesi, i cinesi, i libanesi, gli iracheni, i boliviani, i catalani, gli iraniani s’incazzano.
Gli italiani sopportano.
Si sfogano sui social.
Ogni autunno, l’Italia frana. S’allaga, e si spappola nel fango.
Oggi è crollato un altro ponte.
E siamo solo a novembre.
In Italia ci sono ormai centinaia di crisi aziendali.
Le ditte licenziano, e se ne vanno.
Decine di migliaia di lavoratori aspettano che cali la scure.
Chi di loro protesta, lo fa in maniera completamente civile e pacifica.
Quando ogni tanto qualche manifestante davvero s’incazza, magari perché il padre è morto di Eternit, rovescia un cassonetto, o incrina una vetrina.
Il giorno dopo tutti i media gridano alla “devastazione”. E poi invocano lo Scudo Penale Totale Globale per le acciaierie che trasformano Taranto in un pianeta inabitabile per la specie umana.
Il simbolo delle Sardine ricorda il Pesce dei proto-cristiani.
Dalla Bestia social di Salvini hanno risposto con la foto d’un gatto che mastica un pesciolino. Si credono leoni del Colosseo. Ma sono solo leoni da tastiera.
In piazza ci sono le Sardine.
Però non basteranno, se nessun altro perderà la pazienza, vincerà la rassegnazione.
Diceva il vecchio slogan d’una marca di biscotti: il destino dei troppo buoni è finire mangiati.

Alessandra Daniele
Fonte: www.carmillaonline.com
LInk: https://www.carmillaonline.com/2019/11/24/troppo-buoni/
24.11.2019


Citazione
AlbertoConti
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 1539
 

A Milano dicevano un tempo: "va be' ves bun, ma no cuiun" (Va bene essere buoni, ma non coglioni).
Purtroppo non ci sono più i milanesi di una volta. Oggi i milanesi rimasti votano PD, così come i parigini votano Macron. Direbbe Govi: "avranno la loro bella convenienza". E così è, il regime liberista che ruba ai poveri per dare ai ricchi fa prorio il gioco di chi si può permettere di vivere in centro.

Il problema degli altri italiani non è la pazienza, cara Alessandra, ma la coglionaggine. Lo so, non è politicamente corretto dirlo esplicitamente, ma così è. O meglio, per essere un po' più precisi, è un misto di ignoranza della crescente complessità del mondo e di conformismo per paura, per puro spirito di sopravvivenza. Il tutto condito dall'abitudine secolare al dominio del "Podestà straniero", come il più sinistro dei nostri predicatori aveva introdotto il concetto (impersonificandolo poi con un certo successo, da quel punto di vista, che però non è piaciuto agli italiani che ne sono stati vittime).

Nel momento in cui c'è più bisogno di democrazia vera gli italiani non sanno esprimere un populismo autentico, essendo preda dei populismi più stupidi, dai piddini sardinizzati ai grillini traditi, dai leghisti più stupidi che meschini ai meloniani eredi di una "destra sociale" che è sempre stata una contraddizione in termini, e sempre lo sarà nonostante l'esperienza storica del fascismo borghese e corporativo avrebbe dovuto insegnare e vaccinare.

Ignoranza e stupidità, frutto di una scuola demolita con accanimento scientifico avallato dalle maggioranze silenziose, terreno di cultura di finte rivoluzioni colorate intrinsecamente sterili per loro stessa costituzione. Questo è il problema, la sconfitta della cultura nelle terre che la cultura l'avevano sempre fatta per primi al mondo.


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