La umiliante giornata di ieri
Che c'entra l'aggettivo umiliante con la giornata di ieri in cui si è celebrato il lunghissimo barocco esagerato incredibile rito delle dimissioni del Capo dello Stato?
Non si è certo trattato di una operazione sobria in consonanza che un paese che sta affrontando la crisi economica e politica più difficile della sua storia. La TV non finiva mai di inquadrare le farie fasi dello sgombero del Quirinale da parte del suo vecchio inquilino. Ho ancora nelle orecchie gli squilli di tromba. Mi sono sentito umiliato e suddito di una democrazia finta che è niente altro che la dittatura di una oligarchia ammanigliata con la peggiore massoneria nostrana e mondiale.
Ma il peggio deve ancora avvenire. Tanto per essere chiaro Napolitano ci ha comunicato che dal seggio a vita del Senato che pure ha soppresso nella sua solenne natura costituzionale per farne una sorta di dopolavoro per panciuti consiglieri regionali tipo Fiorito co ntinuerà ad appoggiare le riforme di Renzi. Ci ha svelato quello che sappiamo. Ha timbrato le riforme di Renzi non per dovere istituzionale ma per convinzione politica e di parte ammettendo che il suo ruolo è stato di parte e tale dovrebbe essere quello del suo successore.
La cosa peggiore della sua lunghissima permanenza al Quirinale non è costituita dalle infami leggi che ha approvato a Berlusconi a Monti a Letta ed a Renzi ma dalla situazione politica concreta che con i suoi intrighi e le sue mosse eè riuscito a creare nel PD ed in Parlamento. Agevolando l'avvento di Renzi ha negato a Bersani la possibilità di cercarsi una maggioranza e quindi lo ha messo in difficoltà rispetto il partito nascente della Leopolda. Ha organizzato il colpo di Stato di Monti contro Berlusconi e poi ha diretto o subito non lo sappiamo bene la presa di potere di Renzi con pugnalata alla schiena di Letta. Risultato di tutto questo è che oggi in Parlamento ci sono le condizioni per eleggere un Presidente soltanto peggiore di lui ed appartenente allo stesso fetido mondo. Il patto del Nazareno presiede questa scelta. Non salirà al Quirinale un galantuomo ma un osservante della politica del FMI e della BCE, un gregario degli USA, un esponente della massoneria italiana aderente alla Trilaterale.
Si è sentito il nome di Mattarella. Se fosse eletto lui o Rodotà sarebbe una cosa fantascientifica rispetto la paludosa e mefitica maggioranza che si è creata in Parlamento.
Anche i delegati regionali che verranno a votare non saranno diversi dai clienti del Nazareno che abbondano in Parlamento.
Il Quirinale avrà un inquilino che sarà scarsamente rappresentativo degli italiani e molto ma molto legato a Matteo Renzi ed alla sua banda di predatori politici.
http://www.huffingtonpost.it/2015/01/13/quirinale-giorgio-napolitano_n_6462436.html?utm_hp_ref=italy&irElderhostel Italy Trinity College CT. USA
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