Al Sisi, divenuto presidente con un golpe dopo essere stato ministro di Moubarak e di Morsi, leader dei Fratelli Musulmani, riceverà una nuova nave militare dall' Italia che per legge, la n.185/90, non può vendere armi a chi viola i diritti umani.
Al Sisi, assassino e torturatore di Giulio Regeni, ora sta torturando psicologicamente Patrik Zaki, egiziano studente in Italia al quale prolungano la prigionia ogni 45 giorni, dal 7 febbraio 2020, senza alcun processo.
Per fortuna i genitori di Giulio Regeni hanno denunciato lo stato italiano per la vendita di armi all' Egitto, speriamo che l' iter giudiziario vada avanti,
intanto non rimane che continuare a spiegare agli italiani che continuiamo a vendere armi agli assassini,
forse perché Draghi è convinto che gli assassini servano all' Italia, ma gli assassini servono forse a potentati italiani economici e militari, e certamente non a noi cittadini italiani.
Marcopa
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/09/navi-militari-allegitto-rete-italiana-pace-e-disarmo-e-amnesty-domani-anche-seconda-fregata-sara-consegnata-alla-marina-di-al-sisi/6160083/
Secondo le indiscrezioni raccolte dalle due organizzazioni, oggi la "Emilio Bianchi", che si trova nei cantieri navali di La Spezia, completerà oggi l’imbarco degli armamenti, mentre domani avverrà la consegna definitiva alle forze armate egiziane: "Questa notizia conferma in maniera evidente come non ci sia stato alcun cambio di rotta rispetto alle decisioni dello scorso anno e che anche il Governo Draghi ha deciso di continuare a sostenere il regime egiziano con forniture militari"
“Questa notizia conferma in maniera evidente come non ci sia stato alcun cambio di rotta rispetto alle decisioni dello scorso anno e che anche il Governo Draghi, cui è in capo la responsabilità dell’autorizzazione finale alla consegna dopo la concessione della licenza di vendita nel 2020 da parte del Governo Conte, ha deciso di continuare a sostenere il regime egiziano con forniture militari. Una scelta che Amnesty International Italia e Rete Italiana Pace e Disarmo continuano a condannare e a considerare non solo inaccettabile e insensata, ma anche contraria alle norme nazionali e internazionali sul commercio di armi che l’Italia ha sottoscritto e che dovrebbe rispettare”, scrivono le due organizzazioni.
Il riferimento è anche alla legge 185 del 1990 che regola l’export di armamenti e vieta la vendita a quei Paesi che si macchiano di violazioni dei diritti umani. E sull’Egitto gli esempi sono molti: dalla mancata collaborazione nell’inchiesta riguardante l’uccisione di Giulio Regeni alla carcerazione preventiva senza giusto processo di Patrick Zaki, senza dimenticare le migliaia di oppositori al regime finiti in prigione, torturati, uccisi o costretti a fuggire dal Paese dei Faraoni. “Non va dimenticato – aggiungono – che a metà marzo è stato pubblicato un nuovo rapporto degli esperti Onu che individuano chiaramente una serie di violazioni da parte dell’Egitto dell’embargo sugli armamenti in vigore verso la Libia. Rafforzare la Marina Militare egiziana significa dunque peggiorare ulteriormente anche questa situazione specifica”.
L’operazione con l’Egitto, che ricordiamo è stata effettuata con due navi inizialmente destinate alla Marina Militare Italiana nell’ambito del programma Fremm, non risulta nemmeno essere vantaggiosa da un punto di vista economico. Come svelato da uno scoop de Ilfattoquotidiano.it, mentre l’Italia ha pagato 1,2 miliardi per una coppia di navi, Fincantieri ha rivenduto le stesse a circa 990 milioni di euro. Se a questi si aggiungono i costi di smantellamento dei sistemi Nato, gli interessi sui mutui accesi per l’acquisto e la manutenzione, la differenza tra il costo per lo Stato e quello per Il Cairo può arrivare fino a 556 milioni di euro. “La vendita di queste navi configura una serie di problemi e violazioni che le nostre organizzazioni hanno segnalato da tempo – sottolinea Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne di Rete Italiana Pace e Disarmo – cui nelle ultime settimane si è aggiunta anche l’evidenza di una perdita economica non indifferente, al contrario di quanto sostenuto da diversi esponenti politici come giustificazione dell’accordo”.
E' sempre molto bello leggere come le anime buone, tipo questa "Rete Italiana Pace e Disarmo e Amnesty International Italia" (Amnesty?! Brrr!) si prodighino a farci sapere cosa il nostro governo combina sotto il tappetino semitrasparente dei suoi intrallazzi.
Ma...
Qual'è il margine di manovra dell'Italia, degli italiani (in questo periodo?!) e di questo specifico governo nel fare quello che fa e quali sono gli interessi in @GioCo, tanto di Amnesty quanto di chi poi tira le fila nostrane perché siano vendute armi da guerra? Perché accade? Giudicare senza capire è stupido. Voglio dire, tante cose si possono imputare all'Italia, dal doppio giochismo alla "Arlecchino servo di mille padroni" (non solo due) all'incapacità di riconoscere che ha in casa il nemico stesso del figlio dell'Uomo. Le domande che potremmo farci in proposito sono tante e tutte molto semplici. Ad esempio: cos'é un "figlio dell'Uomo"? Chi è per ciò "il Padre" suo?
Possiamo essere solo certi che qualsiasi cosa ci è "stata detta" in merito è inventata ad uso e consumo di chi ce l'ha racconta e si è arrogato il diritto di essere l'unico che può farlo. Questo a prescindere da chi poi si impossessa della parola, fuori e dentro le istituzioni, come dal "tempo" che è passato rendendo di fatto un invenzione un dogma di fede. Per ciò molto tempo.
Funziona sempre così, per tutto.
Ad esempio, se qualcuno si apostrofa "figlio" il padre suo è l'Uomo (dato che lo dice) distinto dagli altri che quindi non sono o non sono ancora "Uomo". Mi pare lapalissiano, invece no. Non pare strano? A me non tanto, sapendo che il Perfetto vede il futuro bene tanto quanto il suo presente e non può non sapere bene come poi verrà definito. Per ciò non può che lasciare i semi perché siano distinguibili i coscienti dagli incoscienti quando mescolati, come nella parabola della zizzania (QUI).
Mettendo le cose al loro posto, il resto viene da sé, non c'è bisogno di tanti imbrogli e azzeccagarbugli. Come la mente del bambino che guarda in silenzio e capisce più dell'adulto che si sforza di spiegargli il Mondo senza guardarlo, dal momentoche ha solo ripetuto all'infinito la lezioncina che ha imparato a memoria.
Personalmente non mi definisco "buono". Come ho scritto mille volte non apprezzo gli "abbracciapiante". Come del resto non piango la fine oramai evidente a tutti (anche dei credenti) della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Almeno, di una cosa chiamata in quel modo operativa fino al secolo scorso. La mia preoccupazione è semmai che la stiamo sostituendo con qualcosa che (pareva impossibile invece) è milioni di volte peggio. Qualcosa che fa impallidire tutto, dalle dittature del passato alle fantasie romanzate note e ignote più oscure. Solo per avere un idea di che tipo di transizione è in atto, prendiamo la parola "cenobita" che deriva dal greco "koinos" e "bios" che significa letteralmente "vita insieme" e indica un gruppo di monaci che vive sotto la stessa disciplina cristiana, poi confrontiamolo con la fantasia "di propaganda" alla Clive Barker, mi riferisco alla sua fortunata serie Hellraiser, dove gli orrori demoniaci del film sono detti appunto "cenobiti" o suplizzianti e fatti risalire a una specie a se stante anche se tecnicamente sono solo persone la cui depravazione ha permesso loro di varcare letteralmente i confini del dolore fisico per giungere a quello metafisico, trascedendo in schifezze cosmiche dal potere "totalitario" (aridaie!). Forme di abominio, anche in senso stretto in quando posseduti da... una specie di "cubo di rubik" (=forma geometrica in movimento) multidimensionale.
Di nuovo però ossessivamente dato che si tratta di concetti triti e ritriti e la fantasia è del tutto assente, sono opere che vestono un costrutto alla Frankenstein in modo diverso per ripetere lo stesso identico schema riproposto in altri film, come i Borg di Star Trek che (un caso?!) abitano dentro un cubo e assimilano la biologia mischiandola con metallo per forgiare orrori cosmici. Il cattivo di Barker è un meccanismo (ma va?!) il meccanismo ci possiede (ma dai!?) e per trascendere l'umano e assurgere al suo cospetto dobbiamo ragionare molto perché alla fine volenti o nolenti "staremo insieme" - a lui. Nell'orrore, nell'apatia e nell'insensibilità, ma insieme e in qualche modo misterioso "ci ameremo tanto" e ameremo questa "cosa". Come una vittima nel pieno della sindrome di Stoccolma il suo carnefice, d'altronde. O no?
Tornando quindi al merito del post, qual'è la ragione per cui l'Italia vende ufficialmente (ma in sordina) delle navi da guerra all'Egitto, retto da un dittatore (che non viene mai apostrofato in quel modo) legato ai "Fratelli Mussulmani"? In superficie si scorge una necessità tattica. Mantenere un certo controllo ed equilibrio in Libia, costruiendo mediazioni tramite accordi di interesse comune (ovviamente al solito schifezze e inciuci per "gli amici degli amici"). Infatti quelle forniture saranno state vendute al solito in cambio di un qualche tipo di impegno (che sempre in questi casi soggiace la compravendita). Non senza l'avallo però di Washington dove agisce il potere concreto industriale-militare che ci domina. Quindi è probabile che "l'affare" rientri in un disegno a più ampio spettro, dove è inclusa la necessità di contenere la volontà di autonomia teutonica e questo quindi include una volontà francese di usarci in tale senso senza farci perdere troppo terreno (se cade l'Italia l'intera impalcatura burocratica precaria UE rischia di cadere). In altre parole mantenere quel poco che rimane della nostra presa (militare) sulla Libia senza che il delicato equilibrio degeneri verso scontri aperti e allo stesso tempo cedendo quote (italiche) all'enclave franca. Il tutto anche per contenere l'influenza russa che è UN CONCRETO PERICOLO per i cenobiti.
Nel senso che sputtana tutti i piani di "assimilazione" della coscienza e del buon senso comune ed è per ciò un bene se riescono a tenerci ben lontani, il più possibile separati e diffidenti, da tutto ciò che riguarda la Russia o altre enclavi relativamente ancora indipendenti dalla volontà (e dai piani a lunga scadenza) di Washington. Non che poi la Russia sia una terra promessa o la speranza dell'umanità, semplicemente è per ora un posto dove si suona una musica differente e per ciò rende evidente che TINA (There is no alternative) sia una PUTTANATA PAZZESCA (per dirla alla Fantozzi).
Quando ho aperto la risposta di GioCo mi aspettavo un commento stringato, probabilmente critico con quanto ho scritto, ma comunque molto breve e sintetico.
Invece Gioco nella sua risposta ha posto più di una questione importante, allora provo a evidenziare quello che mi pare avevo capito e che merita di essere approfondito. Ripeto ora provo solo a individuare i problemi cruciali posti, o che ho l' impressione siano stati posti.
1) le attuali relazioni internazionali, tra occidente e resto del mondo, o meglio, tra USA e alleati e resto del mondo, dove troviamo oggi soprattutto Russia e Cina, due potenze diverse per dimensioni e caratteristiche, dove negli ultimi 120 anni ci sono stati due socialismo reali diversi, ed oggi ci sono due capitalismi diversi, ma entrambi in competizione con gli USA.
2) le relazioni tra L' Italia e gli altri paesi non occidentali. tema attuale dopo le ultime due uscite verbali di Draghi su Erdogan dittatore e Libia ringraziata nonostante le torture ai migranti.
3) Un accenno all' etica, realista o idealista, che condiziona gli atteggiamenti umani. Una questione che va oltre le fasi storiche contingenti.
Ognuna di queste tre questioni merita grande approfondimento. Non so se davvero GioCo le ha poste tutte o se sono stato io ad averle viste essendo questioni che mi interessano particolarmente.
Ripeto, in questo post provo solo a proporre i problemi, sarebbe bello poi tentare di affrontarli nel merito.
Una sola precisazione riguardo a Al Sisi
Non è legato ai Fratelli Musulmani,
al Sisi era ministro della Difesa con Moubarak.
Dopo la "presunta" rivoluzione del 2011, primavere arabe,
é rimasto ministro della Difesa nella fase in cui l' esercito e Fratelli Musulmani hanno vissuto una coabitazione nel governo del paese, sotto la presidenza del Fratello musulmano Morsi.
Nel 2013 c'è stato un sanguinoso scontro tra esercito e Fratelli Musulmani, e Morsi, ex presidente della fratellanza, è stato defenestrato,
Al Sisi è rimasto solo al governo, sostenuto dall' esercito...ma non è Nasser....protagonista del socialismo arabo, del nazionalismo arabo, dei paesi non allineati,
Al Sisi è un generale che è sempre stato al potere,
con Moubarak, dopo le cosiddette primavere arabe insieme alla fratellanza Musulmana ma sostenuto dall' esercito laico,, ora contro la Fratellanza Musulmana, alleato di Russia ed Haftar.
NB: Un ultima cosa da ricordare:
nel 2013 lo scontro cruento tra fratelli Musulmani e esercito, 6.000 morti sembra in una sola giornata durante un raduno dei FM a Piazza Tharir,
è avvenuto innescato da una rivoluzione colorata a cui hanno abboccato giovani e studenti,
dopo una raccolta di firme, 22 milioni dicevano, ma non ci credo,
raccolte usando tutti i miti che l' occidente usa per adescare i giovani dei paesi più poveri,
la cultura dei social, dei fumetti, della musica,
un' esca che l' Occidente usa spesso per poi assoggettare economicamente e politicamente paesi subalterni. Fu un caso da manuale, OGGI RIMOSSO.
marcopa
Al Sisi e' li' perche' e' ebreo per parte di madre ( Qui: https://forum.termometropolitico.com/663288-sisi-agente-mossad.html ) ed e' ben lungi dall'esser un vero capo politico 'all' occidentale'. Tenete sempre conto che le categorie politiche nostre non sono le loro: Al Sisi rappresenta l' Egitto come 'bastione' del sunnismo in terra araba ( o arabizzata ), ha dunque una veste 'califfale' indiretta, surrettizia, non detta ma evidente anzi evidentissima: infatti proprio questa veste lo porta in conflitto con l'altro 'pretendente', Erdogan. Sono le due anime della potenza sunnita in terra islamica e le sue mosse politiche sono sempre in corrispondenza con questo titolo che giganteggia sullo sfondo, dovuto fra l'altro esser l' Egitto la 'chiave' di ogni azione o non-azione nel Maghreb e oltre per la sua posizione centrale geopolitica e geografica.
Dunque, anche sapendo cosa sia successa a Regeni, e quale sia il significato che vogliamo dare a questo agente provocatore a libro paga UK, mai e poi mai potra' 'piegarsi' alle richieste occidentali, essendo semplicemente irricevibili, e male fa l' Italia a metterlo in una posizione mediatica di difficolta', non solo per i rapporti commerciali, che a certi livelli possono non voler dire NIENTE, ma per una questione piu' generale di stabilita' e di relativa 'amicizia' che Al Sisi ha dimostrato vero il nostro Paese. Incrinare la veste ufficiale di Al Sisi, lederne la legittimita' per ragioni dirittoumanistiche che lasciano il tempo che trovano, come queste provocazioni diplomatiche potrebbero voler indicare, significherebbe una Tahir 3.0 e connesso avere qualche milione di disperati da subito sulle nostre coste. Follia.
L'assenza di diplomazia, l' ignoranza profonda delle regole scritte e non scritte che essa richiede, e' una cartina di tornasole dei diversi governi italiani recenti, sia da parte della diplomazia di carriera ( troppo spesso ibridata con istanze confessionali cattoliche che nulla hanno a che vedere con il suo ruolo ) sia da parte delle improvvide esternazioni di presidenti del consiglio e ministri degli esteri, che proprio cosi' svelano a tutti la propria assoluta ineducazione politica, storica e financo di rapporti personali.
La vendita di materiale bellico potrebbe essere intesa a suturare lo sgarbo della forma mediatica 'esterna' con una presa di posizione implicita che dice: siamo vostri amici, lasciate stare quanto dobbiamo dire. Ma e' sufficiente a ristorare l' orgoglio nazionalista delle elites egiziane, di cui Al Sisi e' capofila insieme ad altri ?
Non entro in merito a Zaki, persona con cui l' Italia ufficialmente non ha niente a che vedere in quanto cittadino egiziano e non italiano...a meno che non sia agente nostro, 'attenzionato' in quel di Bologna. Possibile, possibile...un caso Regeni alla rovescia ma 'montato' male.
La do io una risposta stringata.
Gli inglesi hanno dato una fregatura all'Italia, l'Italia ha dato una fregata all'Egitto.
Manca solo che l'Egitto dia un "me ne frego" agli UK, e il cerchio si chiude. O forse l'hanno già fatto.
@albertoconti: potrebbe essere sia gia' successo...e allora la nave messa di traverso nel Canale potrebbe significare: non metterti di traverso a noi o la paghi.
@albertoconti: potrebbe essere sia gia' successo...e allora la nave messa di traverso nel Canale potrebbe significare: non metterti di traverso a noi o la paghi.
Concordo, quelli non sanno perdere.
Diciamo che questo contrappeso dato dall'Italia all'Egitto è molto importante, sia verso il terrorismo nel sinai, sia verso la Libia, l'Italia non sta dando all'egitto una nave x nell'anno y, ma una capacità militare immediata su due fronti decisivi per gli egiziani e per noi.
Nel sinai la fregata è in grado di colpire quasi ovunque con estrema velocità e precisione con proiettili a costo limitato su base continuativa, in Libia è in grado di fare da deterrente credibile contro le task force turche, alzando il livello dell'impegno a massimo per i turchi.