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Zingaretti lancia il Governo Unico Europeo


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https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/09/08/news/zingaretti_a_ravenna_adesso_si_cambia_tutto_-235532463/?ref=RHPPLF-BH-I235485988-C8-P3-S2.5-T1

Zingaretti a Ravenna: "Adesso si cambia tutto"

Il segretario del Pd chiude la Festa nazionale dell'Unità: "Sarà una sfida immensa". E sull'Europa fissa un traguardo ambizioso: "Entro il prossimo decennio si arrivi all'elezione diretta del Presidente Ue".

Tarda un po', Nicola Zingaretti, ad arrivare sul palco di Ravenna per il tradizionale comizio di chiusura della Festa nazionale dell'Unità. Nell'attesa l'umore del pubblico arrivato per ascoltarlo volge decisamente al bello, come testimoniano i cori di "Bella Ciao" e - manco fosse il vecchio Pci - di "Bandiera rossa" che si levano della platea. Quando finalmente arriva, con lui c'è un pezzo significativo del nuovo stato maggiore del partito: dal prossimo commissario europeo Paolo Gentiloni ai ministri Roberto Gualtieri, Paola De Micheli, Dario Franceschini, Enzo Amendola e Peppe Provenzano, fino al padrone di casa, il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

Poi, quando attacca a parlare, Zingaretti esordisce recitando il de profundis per la stagione politica appena conclusa con la crisi agostana: "Domani nel parlamento della Repubblica si volta pagina e si schiude la stagione politica del populismo in questo paese. Chiudiamo la stagione dell'odio e apriamo la stagione della politica e della speranza". Questo perché, sostiene, "adesso in Italia cambia tutto". Zingaretti non si nasconde gli ostacoli, ma invita a lavorare per superarli: "Pd e M5s - ammette - sono forze diverse e per certi versi alternative, non dobbiamo avere paura di dirlo. Ma dobbiamo affrontare queste divisioni per approdare a sintesi nuove". Per questo, "ai nuovi alleati, al presidente Conte, chiediamo una cosa semplice ma rivoluzionaria: lealtà e riconoscimento delle ragioni di tutti. Tra nemici non si governa per amore dell'Italia. Dobbiamo cambiare passo tutti insieme".

Ce n'è, naturalmente, anche per Salvini e per la sua campagna contro il "ribaltone" dopo i 14 mesi del Conte 1: "Nessuno faccia il furbo - dice infatti. Con la nascita di questo governo non c'è nessun tradimento del voto popolare: il governo giallo-verde è nato da un'alleanza tra il primo e il terzo partito; questo nasce tra il primo e il secondo". Ciò che ha reso possibile la costruzione del nuovo governo, rivendica poi, è quell'unità interna ai Democratici di cui Zingaretti ha cercato di farsi garante fin dalla vittoria nelle primarie: "Nella politica, e in particolare nel Pd, ha prevalso la ragione: abbiamo combattuto tutti uniti, tutti per lo stesso obiettivo. Il Pd, in uno dei momenti più drammatici della nostra storia, ha vinto perché ha affrontato unito questo tornante. Finalmente si è affermato il primato del noi ed è stata sconfitta l'ossessione dell'io".

Quanto ai contenuti della sfida, il segretario Dem ha elencato una serie di punti: "Il lavoro, un piano di incentivi alle imprese che vogliono investire, e risorse per lo sviluppo. Abbassare le tasse ai redditi più bassi, ma senza parlare più di flat tax. Pensare a un modello di sviluppo diverso ("dev'essere la nostra missione etica e culturale", ha detto, ndr) basato su la sostenibilità ambientale e sociale per i prossimi 100 anni. E politiche sulla sicurezza che non si basino sulla paura: vogliamo una stagione di vere politiche dell'immigrazione, superando i trattati di Dublino e i decreti Sicurezza".

In chiusura, poi, Zingaretti ha voluto indicare un obiettivo per tutto il continente: "Tra qualche mese, il primo gennaio, entreremo negli anni Venti del nuovo secolo. Il futuro. Potranno essere anni terribili di miseria, distruzione, nuove oppressioni e povertà. O potranno essere anni straordinari di riscatto, rinascita e liberazione umana. Il volto feroce di una destra che metteva indietro le lancette dell'orologio forte di un grande consenso popolare lo abbiamo visto di nuovo. Ora lo abbiamo fermato. Ma nessuna pigrizia. Facciamo che i prossimi siano gli anni della rivoluzione democratica sovranazionale: diamo alla democrazia una dimensione nuova, europea. Battiamoci per trattati nuovi, perché a cominciare dalle grandi multinazionali del web tutti paghino le tasse ridistribuendo la ricchezza in maniera equa. E battiamoci per l'elezione diretta del Presidente degli Stati uniti d'Europa".


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