"L'universo Γ¨ tutto pensiero" dice il prof Marchi. Ora perΓ² c'era un tempo nel quale non esistevano gli esseri pensanti ma esisteva l'universo. Sulla Terra non ci sono stati esseri pensanti pe 4,5 miliardi di anni, sono comparsi solo negli untimi 3 o 4 milioni di anni fa. Eppure la realtΓ materiale esisteva e come! Forse il prof voleva dire che la base materiale esisteva come supporto per la dimensione spirituale che sarebbe emersa successivamente. Una posizione teleologica che implica un Intelligent Design.
Mi aveva incuriosito Vittorio Marchi... SarΓ affidabile?!
La 'base materiale' Γ¨ la dimensione spirituale in atto.
La 'base materiale' Γ¨ la dimensione spirituale in atto.
NO. C'è una differenza sostanziale tra cervello e pensiero così come tra corpo e anima, per chi crede all'anima, ovviamente. Il prof, da quanto si capisce, sembra dire che la realtà esiste perché è pensata da qualcuno. Questo dibattito è rimasto irrisolto per quanto riguarda la Meccanica Quantistica, nonostante il fatto che duri ormai da 100 anni. Einstein obiettava : 'Esiste la Luna quando io non la guardo?' Domanda equivalente :'Esisteva l'universo quando non c'era nessuno a pensarlo?' L'Archeologia e la Fisica dicono di si. Conclusione : esiste una realtà esterna al pensiero, preesistente ad esso.
La 'base materiale' Γ¨ la dimensione spirituale in atto.
NO. C'è una differenza sostanziale tra cervello e pensiero così come tra corpo e anima, per chi crede all'anima, ovviamente. Il prof, da quanto si capisce, sembra dire che la realtà esiste perché è pensata da qualcuno. Questo dibattito è rimasto irrisolto per quanto riguarda la Meccanica Quantistica, nonostante il fatto che duri ormai da 100 anni. Einstein obiettava : 'Esiste la Luna quando io non la guardo?' Domanda equivalente :'Esisteva l'universo quando non c'era nessuno a pensarlo?' L'Archeologia e la Fisica dicono di si. Conclusione : esiste una realtà esterna al pensiero, preesistente ad esso.
Il problema a mio avviso è l'identificazione. 'Esiste la Luna quando io non la guardo?': "io" chi? Certo, Freud ha contribuito a fare confusione in proposito e adesso parlare di "io" è difficile. Quindi se non è l'io freudiano di che si tratta? Banalmente se separiamo una esistenza corporea da una incorporea ma comunque propria di una "forma pensiero" si scopre che il problema è il corpo e l'identificazione nel corpo. Così la realtà viene osservata procedendo "dal corpo" e non da fuori verso il corpo. Noi ci "pensiamo" come fossimo il corpo. Non il contrario, cioè non pensiamo prima e poi da ciò procede il corpo. Prima viene la materialità e poi da questa il resto sorge. Non il contrario e questo è assurdo.
Per capire meglio, proviamo a immaginare. Arriva nell'immaginazione prima il pensiero o l'osservato che immaginiamo? Come nel sogno è evidente che prima arriva il pensiero e poi l'esperienza onirica dentro cui ci immergiamo. Eppure vivendo da identificati il sogno, non "pensiamo" vivendolo che prima lo abbiamo pensato, cioè generato prima con il pensiero. Semplicemente ne facciamo esperienza e poi possiamo pure raccontarcelo dopo che l'abbiamo vissuto come se non l'avessimo "creato" noi mentre ne facevamo esperienza.
Naturalmente poi se preferiamo NON partire da questo principio che Γ¨ frutto dell'evidenza ma preferiamo portare confusione perchΓ© non ci aggrada l'idea dell'identificazione, iniziamo a farci domande del tipo: "...cosa viene prima del pensiero?". Magari sarebbe il caso di capire bene prima cosa viene con l'identificazione e quindi accettarne le conseguenze. Sarebbe giΓ un bel passo avanti...