Alla COP27, la conferenza di Sharm Sheikh sul clima del prossimo novembre, non sarà garantita la presenza delle Ong egiziane indipendenti e sgradite al governo del Cairo. È l’accusa avanzata dalle Ong ambientaliste egiziane all’organismo organizzatore dell’ONU, che ha ammesso, in forma straordinaria e senza un avviso pubblico, una trentina di organismi operanti in Egitto su temi ambientali, come il riciclaggio dei rifiuti e la lotta all’inquinamento.

Sono state escluse però tutte le associazioni che criticano le scelte urbanistiche governative (taglio degli alberi e cementificazione selvaggia). Il Ministro degli Esteri Shokri ha ribadito ancora una volta che le Ong internazionali avranno un edificio separato dove potranno organizzare le loro controproposte. Tradotto: non ci saranno contestazioni di piazza sui temi ambientali per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soltanto spazi al chiuso per un dibattito interno tra esperti e attivisti, che non avrà nessuna risonanza mediatica.