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BOLLETTINO DI GUERRA: Attacco Biologico a Trieste

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Ted K.
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Molte cose che mi verrebbe in mente di dire non è una cosa intelligente dirle. Quindi taccio.
Salto invece al nocciolo del discorso, che è attualmente quello di "resistere".

I nostri politici sono dei cialtroni e incapaci. Quelli che vanno a fare i pupazzi in tv.
Ma dietro, ci sono degli esemplari figli di puttana che stanno orchestrando una campagna di guerra, con tattiche ben precise, con tutti i crismi di condurla a termine a loro vantaggio, con una vittoria totale, che prevede solo la sconfitta, l'annientamento o la resa del "nemico", che nella fattispecie siamo noi.

L'applicazione della gestione pandemica, ripeto, al di sotto della fregnacce che hanno ripetuto i media, a far confusione, è stata lineare fin dal primo momento. E' stata coerente. Ha avuto uno scopo e lo ha perseguito, contando su dei tempi studiati di applicazione, secondo un'agenda precisa valida a livello globale.

La gestione del "green pass" con l'obbligo vaccinale mascherato è stata esemplare. Non hanno "attaccato in forze", muro contro muro. Hanno attaccato, isolato e sconfitto un settore dietro l'altro.
Ogni volta che stringono la vite la garrota toglie un po' di respiro e parte dei "riottosi" cede. I resistenti diventano sempre meno. E per quelli che non intendono cedere, continuano la pressione.
Ci stanno prosciugando l'acqua intorno. Diventa sempre più difficile manifestare, nel frattempo ti schedano, ti conoscono, ti studiano, perché quando arriveranno alla stretta finale e qualcuno darà fuori di testa, perché magari il vaccino gli ha ammazzato la moglie, o un figlio, sapranno subito dove andarlo a cercare. E chi ha intorno.

No, partiamo dal presupposto che loro questa battaglia l'hanno vinta dal momento in cui l'hanno concepita. Le forze erano immensamente superiori e hanno dovuto "semplicemente" avere il coraggio di concepirla, dopodiché non c'era possibilità di difesa, poiché pochi, molto pochi, hanno avuto la lucidità di comprendere quello che stava accadendo.

La battaglia l'hanno vinta e il mondo è cambiato.
Ora il problema è: noi che nel loro mondo non vogliamo starci, chi siamo? cosa abbiamo da proporre come alternativa?

Perché il punto non è difendere quello che era prima. Quello non tornerà mai più. E comunque non era granché.

Il punto è: siamo in grado di produrre un modello di vita alternativo e batterci, con tutti i mezzi, per esso?

Prima di pensare a combattere, dobbiamo sapere per cosa combattere. E per sapere per cosa combattere, dobbiamo "riconoscerci". Dobbiamo costruire una rete. Dobbiamo relazionarci, diventare comunità, e non di nome, di fatto.

Di fatto, perché sarà sempre più difficile resistere, e sopravvivere, senza mutua solidarietà.
Di fatto, perché l'unico modo che abbiamo per aumentare la massa critica, non è nel dire "no", ma nel fare, nel costruire, nel dimostrare che gli esseri umani possono essere altro da quello che costoro vogliono che diventino.

Allora e solo allora, quando avremo un mondo da difendere, si potrà combattere per esso.

 


FrankDax, Cristoduli, BrunoWald e 1 persone hanno apprezzato
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