L’evento viene pubblicizzato sui social come l’anniversario di una «rivoluzione», esaltando in termini positivi la strage di israeliani compiuta da Hamas: «Dopo un anno – scrivono gli organizzatori – il valore dell’operazione della resistenza palestinese e della battaglia del “Diluvio di Al Aqsa” è chiaro a tutto il mondo». In un video montato con efficacia, le immagini delle sofferenze del popolo palestinese si alternano a veloci fotogrammi dell’incursione dei guerriglieri di Hamas nei territori israeliani il 7 ottobre.

Per questo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è orientato a vietare il corteo. «Gli organizzatori inneggiano al 7 ottobre, sembrano invitare a ripeterlo», ragionano dal Viminale. «In questo messaggio il ministro e gli analisti vedono un profilo di rischio per l’ordine pubblico». La decisione – da formalizzare nel giro di qualche giorno – ruota intorno a questa valutazione.

Di certo, specificano dal dicastero, non si tratta di un divieto generalizzato: ogni manifestazione è una storia sé. Il Viminale non ha alcuna pregiudiziale verso eventuali altri cortei che non presentino gli stessi profili di rischio.