Al Ministero dell’Interno si vanno orientando verso il divieto delle manifestazioni per la Palestina programmate a Roma e Milano attorno al 7 ottobre, in concomitanza col primo anniversario dell’attacco palestinese in Israele di un anno fa. Tuttavia, riferiscono le agenzie, sulla manifestazione nazionale contro il genocidio dei palestinesi convocata a Roma per il 5 ottobre, secondo fonti del governo ancora non è stata ancora presa una decisione definitiva.
Ma questo è stato sicuramente il tema di discussione mercoledi mattina di una riunione riservata del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cnosp) presieduta dal ministro dell’Interno Piantedosi, alla quale hanno preso parte tutte le forze di polizia, i principali prefetti italiani e soprattutto gli uomini dei servizi di intelligence. Una riunione sull’argomento si è svolta alla Prefettura di Roma durante la mattina di ieri.
Tutte le associazioni dei palestinesi in Italia da giorni hanno convocato su alcuni social media una manifestazione nazionale a Roma il 5 ottobre, con lo slogan “fermare il genocidio, sostegno alla resistenza palestinese”.
In Italia in questi quasi dodici mesi ci sono state centinaia di manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinesi, in alcune città come Milano praticamente tutti i sabati, mentre a Roma ogni due settimane. In nessuna di queste manifestazioni si sono presentati problemi di ordine pubblico.
I giornali della destra, alcune organizzazioni ebraiche e la testata filo-israeliana Il Foglio, da giorni stanno martellando con articoli per chiedere che il governo vieti la manifestazione del 5 ottobre e poi magari, con lo stesso dispositivo, anche le prossime manifestazioni per la Palestina.
Al momento le organizzazioni palestinesi promotrici della manifestazione nazionale non hanno ricevuto nulla. Si delineano giorni di tensione crescenti fino al 5 ottobre. Un governo di destra che vieta le manifestazioni è un scenario che non può passare sotto silenzio, neanche da parte delle forze di opposizione filo-israeliane.