La Russia non considera più neutrale la Svizzera e attribuendole un pregiudizio (bias) pro Nato rifiuta il suo ruolo di mediatore di pace
È un segnale importante, la neutralità non è una decisione che si prende singolarmente, deve essere riconosciuta dagli altri paesi e da questa notizia appare evidente che la Svizzera fino a oggi poteva esserlo solo in virtù di una situazione internazionale di assoluta egemonia occidentale, perché come è ovvio il bias pro Nato degli elvetici c'era anche prima della guerra russo-ucraina
In altre parole la Russia dice al mondo che la pax americana e (soprattutto) il suo armamentario di valori etici non sono né invincibili né privi di valide alternative
Siamo all'alba di un cambio di paradigma che si rivelerà senza precedenti nella Storia
Da The Swiss Time
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https://theswisstimes.ch/switzerland-offers-to-broker-peace-between-russia-ukraine/
E' interessante. La questione si era già posta, se non ricordo male, circa un anno fa quando l'adesione della Confederazione al programma di sanzioni poneva in sé una sorta di contraddizione in termini. Sono d'accordo con lei su un fatto: la difficoltà crescente di mantenere lo status di neutralità da parte di Paesi come la Svizzera costantemente e fedelmente schierata su valori liberali può effettivamente dipendere da un "cambio di paradigma" che origina dalla gravissima crisi ( e senza precedenti ) del mondo occidentale.
Da verificare ma è un segnale
Come ho detto nel blog il redde rationem si avrà secondo me entro tre anni, al massimo entro il 2030
E' probabile. Se non altro ci sono dei dati di fatto che "certificano", diciamo così, la profonda crisi del mondo occidentale e da vari punti di vista. Il caso della Svizzera non sarà l'indizio più eclatante ma credo anch'io che si collochi in questo quadro.
La Svizzera di fatto non è più completamente 'neutrale' da tempo. Volendo dimenticare le complesse vicende della II GM, non può essere veramente e completamente 'neutrale' un Paese che ha la Banca delle Banche, la BIS, che siede a Ginevra e che qui COMANDA a tutto il sistema bancario ( e latamente finanziario ) del mondo intero. Evidentemente l'idea di 'neutralità' va ripensata come equidistanza attiva fra diverse posizioni politiche, incarnate anzi egemonizzate da configurazioni statuali differenti. Una 'neutralità' che significa dunque prendere posizione, e non astenenersi da ogni e qualsivoglia azione. Una neutralità che deve implicare però oggettività assoluta nelle scelte e non ossequio di parte.
Questa mi sembra la posizione possibile della neutralità oggi, in un mondo interconnesso sotto tutti i punti di vista: una 'terzietà' nel conflitto diretto fra stati unita ad una presa di posizione attiva sulle ragioni del conflitto e dunque sulle azioni politiche, diplomatiche ed economiche che ne discendono.
Rammento tuttavia che solo l' ONU può, a determinate condizioni, esprimere un 'bando' economico per una o più Nazioni: non per atto unilaterale di alcune di queste ma a seguito di una decisione collettiva che trova nel Consiglio di Sicurezza la sua sede naturale.
Se la Svizzera opererà nel senso del sequestro dei beni posseduti da semplici cittadini russi avrà varcato il suo Rubicone politico...mentre il congelamento dei beni appartenenti ad uno Stato ( quello russo ) potrebbe essere motivato solo se quello stato intraprenda azioni dirette contro la Svizzera stessa od i suoi cittadini.
Oggi siamo a metà del guado e da più parti nella Confederazione si chiede di tornare ad una vera neutralità totale: politica, economica e militare: ma in mondo interconnesso è ancora possibile ?
Io comunque lo spero vivamente. Avere nel centro del nostro Continente un Paese assolutamente distante dai conflitti, anche se ovviamente non equidistante in tutto e per tutto, può solo giovare a che la diplomazia riprenda le redini delle cose umane.
Non ho capito come funzionano i like
Ho cliccato sul pollice in su ma adesso vedo il pollice in giù
A scanso di equivoci confermo che ho messo un like e non un dislike
@ Oriundo2006
La BIS ha sede a Basilea.
Un'altra potente organizzazione con sede in Svizzera, a Ginevra, è la GAVI, Alleanza per i vaccini, la quale dal 2009, in seguito ad accordi con il governo svizzero, gode di immunità parziale e trattamento diplomatico.
Una cartina al tornasole per vedere com'è messa la Svizzera sarà l'esito della denuncie degli avvocati Philipp Kruse contro Swissmedic (farmacovigilanza Svizzera) e del regista Pascal Najadi contro il presidente svizzero.