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Giornata della vittoria


ekain3
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L'Unione Sovietica ha sacrificato più di qualsiasi altro paese per liberare l'Europa e il mondo dal nazismo. L'Occidente ha comunque scelto di escludere la Russia dalle commemorazioni del Giorno della Liberazione. Il nazismo ha ottenuto la vittoria più grande da molto tempo a questa parte.
 
Il Giorno della Vittoria (in russo: День Победы, Den Pobedy) in Russia e in diversi paesi associati all'ex Unione Sovietica, prende il nome dal 9 maggio 1945, il giorno in cui la Germania nazista capitolò dopo la seconda guerra mondiale, una guerra chiamata in Russia Grande Guerra Patriottica. La guerra di aggressione tedesca iniziò il 22 giugno 1941 e provocò quasi 27 milioni di morti nella parte sovietica.
 

"Giorno della Vittoria" è anche il nome dell'annuale giornata commemorativa che segna il trionfo dell'"Armata Rossa e del popolo sovietico" sull'invasione tedesca e sul nazismo. La giornata è la più grande festa pubblica non religiosa del paese e viene celebrata il 9 maggio con, tra le altre cose, deposizione di ghirlande, parate militari patriottiche e fuochi d'artificio a Mosca e in altre città.

In molti altri paesi in Europa, tra cui la Norvegia, il giorno della liberazione e la vittoria degli alleati nella seconda guerra mondiale sono contrassegnati come  Victory in Europe Day  l'8 maggio.

Nel 2010, il governo di Stoltenberg ha deciso che l'8 maggio sarà anche la giornata nazionale dei veterani. In questo giorno, tutti i veterani sono onorati per i loro sforzi, dalla seconda guerra mondiale alle odierne operazioni internazionali. Ciò significa che gli sforzi nella guerra contro il nazismo sono equiparati agli sforzi per partecipare alle guerre degli Stati Uniti contro il diritto internazionale in tutto il mondo.
Il testo finale dell'accordo di resa fu firmato dai leader militari tedeschi e dagli alleati occidentali e sovietici in una riunione congiunta presso il quartier generale dell'Armata Rossa a Berlino-Karlshorst l'8 maggio 1945 alle 21:20 ora tedesca. Tutti i combattimenti in Europa dovevano cessare dalle 23:01 di quella sera. A causa della differenza di fuso orario, questa era la notte del 9 maggio a Mosca, e il trionfo fu dichiarato in Unione Sovietica all'inizio di questo giorno e celebrato allora. Ecco perché l'8 maggio in Europa si celebra la liberazione e il giorno dopo la stessa vittoria in Russia.

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Sono state indubbiamente l'Unione Sovietica e la Cina a sacrificare di più nella perdita di vite umane per combattere il nazismo e il fascismo.

Senza gli sforzi dell'Unione Sovietica, è dubbio che sarebbe stato possibile sconfiggere la Germania nazista in Europa.

Immagine eroica di JosefStalin con fotografie iconiche del Giorno della Liberazione.

 

 

L'atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti della lotta contro il nazismo è diviso dal 1945. Non ci volle molto prima che iniziassero a riabilitare i vecchi nazisti ea integrarli negli Stati Uniti, nella CIA e nella NATO.

Un esempio importante è stato il generale tedesco Adolf Heusinger, che era comandante dell'esercito nazista in Germania e capo di stato maggiore di Hitler. È diventato un agente della CIA e presidente del comitato militare della NATO.
 
E nel 2023 la Germania è così arrivata al punto in cui la bandiera sovietica è nuovamente bandita dalle città.
 
C'è assolutamente motivo di celebrare il Giorno della Vittoria nella consapevolezza che la lotta contro il nazismo è ora più rilevante che in due generazioni.

 

 

 

 
 
Questa argomento è stata modificata 12 mesi fa 5 volte da ekain3

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oriundo2006
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Posso andare un poco in controtendenza e ricordare alcune cose 'spiacevoli' in questa orgia di retorica patriottarda ? Non voletemene ma odio la propaganda:

- Suvorov e le menzogne di Stalin: la Russia era pronta eccome al confronto militare, senza dimenticare che era preda di un cinismo osceno verso la vita umana. Stranamente vengono dimenticati i gulag quando si parla di quell'epoca, come si dimentica l'aggressione alla Finlandia.

- Ruolo del sionismo internazionale: l' anglosfera predatrice mai satolla di dominio spronata dai sionisti ( che giocavano allegramente, si fa per dire, su più tavoli COME SEMPRE ) senza scrupoli anche verso i propri correligionari di bassa estrazione: pedine sacrificabili come tutte le altre.

- Tradimento dell' alleato Italia nei confronti della Germania, Italia tradita poi a sua volta dai suoi amici anglo-massonici. Un disprezzo che dura tuttora, uno stigma che è incancellabile.

- Stragi di civili inermi compiute dall' Armata Rossa un poco ovunque in Europa, sia nella riconquista dei Paesi Baltici ( che non gli appartenevano storicamente ma solo per il patto sciagurato con Hitler e Stalin ), sia nella Prussia orientale, completamente evicta dei suoi cittadini, fuggiti o massacrati, sia in Ucraina: milioni e milioni di vittime... e mi chiedo se nel conteggio dei sovietici non vengano accorpati ad esempio quelli ucraini per mano loro. Il che spiegherebbe l'ostilità ancora oggi terribile tra certe etnie dei due Paesi ( nonchè certi fatti oscurati sui campi di concentramento ).

- Tanto poco i sovietici furono graditi ( a prescindere da altri fattori politici o 'razziali' ) che da subito i paesi dell' est ( TUTTI ) videro una grande mobilitazione di popolo contro di loro, anche armata e che durò ANNI. Andare a Riga e vedere il mausoleo che lo ricorda insieme alle stragi compiute dai 'liberatori' può servire a capire come la Russia comunista si sia fatta odiare pressochè dappertutto. Capire l' Ucraina di oggi significa ricordare questo: se i tedeschi ebbero la 'mano pesante' nell' Est Europa i russi l'ebbero pesantissima e vinsero proprio per questo. 

- Quanto tormentata e terribile sia stata la nostra storia di cittadini europei continentali non esiste modo per descriverla completamente, senza dimenticare le atrocità dei campi di concentramento sia nazisti sia alleati sia russi. Questo ultimo capitolo è dei più controversi ed ancora oggi si sottovaluta come l' umanità non-comunista o semplicemente tedesca/rutena/slava occidentale eccetera fu trattata ( anche italiana ): l'alibi della vittoria permise una strage orrenda sui vinti, specie se indifesi cittadini di stati che avevano visto la 'fisarmonica' del fronte con tutti i compromessi per sopravvivere. E neppure gli 'alleati' anglofrancesi ebbero scrupoli sia nella conduzione del conflitto sia dopo, in Europa come altrove. Anche questo è stato dimenticato.

Considerazione finale. La mano che guida i fatti storici di ieri come di oggi è sempre la stessa: è una mano criminale che si serve degli attori umani a scopo di dominio globale. Cerchiamo di non cadere nella propaganda: le faremmo solo un favore.

 

 

 


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BrunoWald
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@oriundo2006

Eccellente risposta, la tua, ma ormai sono discorsi ripetuti fino alla nausea ad una platea di sordi e catatonici, che non hanno nessuna intenzione di rinunciare alle storielle edificanti che si sono ripetuti l'un l'altro per tutta la vita. 

Dopo ottant'anni, non è ancora possibile una discussione sensata su quel periodo storico, un minimo di distacco e di obiettività. Si arriva al surrealismo di proporre l'impero di Stalin come "liberatore" dei popoli... I contemporanei di Peppone erano ampiamente giustificati, e non privi di una loro dignità, ma questi di oggi, come il sig. Steigan e tanti altri come lui - sono penosi. Non parliamo poi del tema tuttora assolutamente tabù, presso l'area di sinistra e dintorni, del ruolo chiave del sionismo nella tragedia consumatasi tra il 1914 e il 1945 ed oltre: discorsi da "antisemiti" perché, si sa, i Kattivi sono i nazifascisti e l'appartenenza etnica di certi personaggi è "una mera casualità", ieri come oggi.

Non ha senso cercare un confronto in queste condizioni, perché il tema fa scattare riflessi condizionati, schemi mentali indotti di cui in genere non si è nemmeno consapevoli. I casualmente aschenaziti Bernays e Lippmann, e la scuola che hanno creato, sapevano bene il fatto loro, e i risultati saltano agli occhi. Ma non c'è problema, chi è interessato a porsi domande può sempre farlo, per gli altri se ne riparla fra un secolo o due.

Questo post è stato modificato 12 mesi fa da BrunoWald

PietroGE, sarah e oriundo2006 hanno apprezzato
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sarah
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Tra l'altro, riflessi condizionati e schemi mentali che obiettivamente nel tempo andavano scemando ( siamo ormai ad ottant'anni dai fatti ) ma che vengono puntualmente ravvivati. E qui c'è un primo passaggio "delicato", per così dire: la motivazione apparentemente inoppugnabile di mantenere viva la memoria delle vittime e la riflessione sulle atrocità di cui può essere capace l'uomo è essa stessa oggetto di fraintendimento, almeno a mio avviso. Quel che si fa oggi nelle varie occasioni dedicate alla "memoria" è sempre più lontano persino dalla coerenza storica. Se per ovvie ragioni anagrafiche i sopravvissuti oggi sono sempre meno numerosi ( per non dire quasi del tutto assenti ), i volenterosi promotori delle iniziative possono agire sempre più liberamente imponendo un'impostazione arbitraria avulsa dalla storia e scioccamente ideologica. Quando ero bambina e chi aveva vissuto la guerra era per lo più tra noi e con la memoria ben lucida, un mio vicino di casa e amico di mio padre raccontava spesso di essere stato prigioniero degli inglesi, deportato in India e scampato per poco alla morte: per ovvie ragioni egli detestava tutto ciò che era britannico e non era il solo che, parlando del conflitto mondiale vissuto in prima persona, dava conto di molteplici episodi ( talora contrastanti ) sui quali si sviluppavano anche discussioni e scambi di opinione. Partendo dalle testimonianze dirette, allora sarebbe stato più facile giungere a quel distacco e quell'obiettività di cui parlate voi. Ma l'Italia aveva già fatto la sua scelta o meglio altri l'avevano fatta per noi: la sconfitta bellica e il doppio tradimento subiti sono stati abilmente trasformati dalla sinistra in una "vittoria" di cui rivendicare la paternità. I numerosi traditori ben ricompensati con posizioni di potere hanno innanzi tutto scelto di mantenere vivo lo scontro, prima ancora della memoria ed hanno tuttora il coraggio di battersi i pugni sul petto per farci notare la brutalità della guerra civile. Italiani "brava gente" che non disdegnano l'invettiva e la radicalizzazione, oggi come allora. Altro che obiettività. Oggi capita che gli studenti più giovani ( con cui condivido quotidiane esperienze ) nemmeno ricordino che i fatti "della memoria" si sono svolti a metà degli anni Quaranta dello scorso secolo ma sono perfetti nei loro compiti di educazione civica ad elencare presunti diritti calpestati, guerre giuste da combattere, piagnistei climatici. Dei cliché imbarazzanti. Nemmeno loro ci credono, ne sono sicura ma lo fanno perché "devono fare così" per prendere un bel voto e perché così gli educatori rompiscatole smettono di importunarli. C'è chi lavora febbrilmente per mantenere in vita quei riflessi condizionati e quegli schemi ( solide garanzie di sopravvivenza per loro dinosauri politici ) e chi li segue per non turbare la propria pigrizia mentale e perdere un "elemento di appartenenza" a buon mercato.


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Una vittoria, quella dell'Armata Rossa, che pose fine a questi orrori:
https://t.me/paesebalocchi/12660


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oriundo2006
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Una vittoria che...li fece ricominciare per i vinti, perchè per i cittadini dell' URSS non erano mai finiti. I gulag funzionavano a pieno regime, anche e specie per gli ebrei 'cittadini', colpevoli di avere una istruzione superiore e di non essere sempre e comunque 'allineati' alle favole del socialismo 'realizzato', mentre la 'revisione' dei crimini di Beria e Co. era ancora lontana da venire e giudicare i vivi e sopratutto i morti.

Le prove sono numerose ed è inutile ricordarle: mette conto solo il silenzio del sionismo internazionale su questo.

Basti questo link per i soldati dell' Asse:

http://pocobello.blogspot.com/search/label/2%C2%B0%20guerra%20mondiale%20%20-%20IL%20VERO%20GENOCIDIO%3F%20QUELLO%20DEL%20POPOLO%20TEDESCO%20-%20SOLDATI%20LASCIATI%20MORIRE%20DI%20FAME

oppure questo:

https://pocobello.blogspot.com/search/label/2%C2%B0%20guerra%20mondale%20-%20COME%20GLI%20ALLEATI%20TRATTARONO%20I%20PRIGIONIERI%20DI%20GUERRA%20TEDESCHI

Eccetera eccetera. Ci siamo espressi già nel passato su questi fatti, su questa memoria 'selettiva' 'ad usum' dei vincitori, criminali che non avevano nulla da invidiare ad altri criminali, sopratutto gli anglosionisti che con Chamberlain avevano giustificato ed esaltato il razzismo eugenetico le cui origini, malthusiane e darwiniane applicate nel 'sociale' avevano così ben fruttato nelle colonie, specie nella poverissima India, saccheggiata, umiliata e poi dilaniata in tre tronconi: ma questo 'razzismo' lo si trova a piene mani nella Bibbia a proposito dei goy.

Insomma, quid novi ? Che vittoria è mai una in cui le cause vere degli avvenimenti storici non sono demistificate e risolte una volta per tutte ?

Oggi siamo alle solite. Direi che per capire davvero la 'mano' occorre verificare come tutte le formazioni politiche del '900 siano state portate agli eccessi per poi essere distrutte, in guerra od anche in pace: si costringe la formazione politica a 'rinchiudersi' su di sè per poi distruggerla con altra formazione politica od anche per fatti interni. Il nazismo, il comunismo ma oggi anche queste pseudo-democrazie subiscono la stessa sorte: guardate cosa è oggi l' America rispetto a solo trent'anni fa per capire che gli umani sono giocattoli in altre mani, quelle delle 'superiori intelligenze' che li guidano verso un percorso di distruzione e di autodistruzione continua.

Abbiamo bisogno solo di una cosa: la verità nuda e cruda di tutto. Dopo si potrà vedere con altri occhi tutto quello che l' umanità ha dovuto soffrire e chi l' ha fatta soffrire e perchè. 

 

 

 


BrunoWald e PietroGE hanno apprezzato
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PietroGE
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Molti, e qualcuno anche su questo sito, privilegiano l'ideologia sui fatti storici e quando questi fatti contraddicono la 'forma mentis', beh, tanto peggio per i fatti storici. La storia della WWII non è stata ancora scritta, quello che abbiamo è la narrazione ufficiale dei vincitori i quali devono giustificare il numero enorme di morti di fronte al proprio popolo e quindi devono 'piegare' i fatti a questa narrazione. Gli esempi sono tanti e tali che riempirebbero libri interi. Alcune volte, e questo è allo stesso tempo ridicolo e illuminante, si ammette addirittura nei film che le cose non sono andate come raccontato, come è successo per il primo film che narrava l'attacco giapponese a Pearl Harbor (Tora, Tora, Tora) poi 'riveduto e corretto' con il remake successivo. Il disprezzo per l'opinione pubblica e la sua capacità di raziocinio si esplicano poi nei giudizi morali, tipo 'male assoluto', anche da parte di chi ha sulla coscienza una ecatombe di morti come il comunismo, per i quali tra gli innumerevoli monumenti dedicati alla vittoria sul nazismo, non esiste una sola pietra che li ricorda. Lascio stare poi il crimine 'teologico' perché uno ci deve credere 'per legge'. Ecco, un sistema che si dice democratico e fonda i suoi principi su una narrazione basata sull'ideologia e non sui fatti, e che poi non garantisce la libertà di opinione è una farsa e presa per i fondelli del popolo.


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