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Il corteo di Roma del 5 novembre visto il 20 ottobre . Enorme nei numeri, generico nei contenuti, ma potenzialmente una svolta


marcopa
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Il corteo di Roma del 5 novembre visto il 20 ottobre . Enorme nei numeri, generico nei contenuti, ma potenzialmente una svolta

lecorvettedellelba
 

Il corteo di Roma del 5 novembre visto il 20 ottobre 

 
Grandi numeri, contenuti ad oggi generici, ma la possibilità di un evento importante per l' Europa e tutto il mondo occidentale. 
 
 Scrivo volutamente oggi, giovedì 20 ottobre, prima delle iniziative per la pace previste in decine di città italiane nel fine settimana da venerdì 21 ottobre a domenica 23 ottobre. Infatti spero che queste prime manifestazione diano già la prova di una grande mobilitazione, grande dal punto di vista dei numeri. 
 
 Le dichiarazioni dell' europarlamentare Castaldo del Movimento 5 Stelle danno forse la fotografia ad oggi più completa di quello che potrà significare la manifestazione del 5 novembre. E le pubblico dopo un mio breve commento. 
 
 Corteo enorme 
Il corteo si preannuncia enorme, L' impegno di grandi organizzazioni come la CGIL, l' Agesci con i suoi scout, l' Azione Cattolica, l' Arci, porteranno sicuramente a Roma oltre 100.000 manifestanti e probabilmente anche 200.000 o più.
 
 Contenuti ambigui e generici
 L' impostazione del manifesto di convocazione è però molto generica e discutibile. Ribadita da Cataldo in modo assai pesante. Semplifica, falsando il quadro reale, individuando un aggredito e un aggressore, come se la crisi tra Ucraina e Russia fosse iniziata il 24 febbraio 2022.
 
 La richiesta di un negoziato ONU è però una novità, anche se dovrebbe essere ovvia.
 
 La richiesta di un negoziato sotto la guida delle Nazioni Unite è una novità in questa guerra,
 
Quasi tutti nei paesi NATO, obbedendo a Zelensky, finora hanno sostenuto con forza che la fine della guerra può essere decisa solo dall' Ucraina. Finchè Kiev non fosse stata soddisfatta dell' esito del conflitto, l' occidente avrebbe continuato a sostenere il paese, militarmente ed economicamente.
 
 Così esiste la possibilità che, 
 
se il corteo enorme che sfilerà, sarà presentato nell' Unione Europea e nel mondo come una imponente manifestazione per una trattativa di pace sotto l' egida dell' ONU,
 
 il messaggio che arriverà da Roma sarà assai indigesto per Zelensky e guerrafondai vari.
 
 Sarà un messaggio che darà loro ragione e torto a Putin perché aggrediti, sbagliando nel merito, ma spingerà fortemente verso la pace, e questa è l' ultima cosa che Zelensky, Biden, e altri apprendisti stregoni vorrebbero. 
 
 E importante quindi il messaggio che sarà veicolato dall' evento,
 
 che potrebbe dare una percezione positiva della mobilitazione come finalizzata ad una Conferenza di pace, 
 
 o negativa, un generico pronunciamento per la pace e il sostegno all' Ucraina contro i cattivi russi 
 
 Nel manifesto di convocazione è completamente assente il No alle armi, e neppure Unione Popolare di Demagistris, Manifesta, Potere al Popolo e PRC, ha fatto notare l' omissione del tema assai spinoso per il centro sinistra, sono sicuro però che in strada non mancheranno cartelli contro le armi europee ed italiane all' Ucraina. 
 
 Marco 
 
Di seguito le dichiarazioni di Castaldo che mi hanno dato l' input a scrivere queste righe.
 
 Castaldo, manifestazione pace a Roma è segnale anche per Ue
 
 La manifestazione per la pace che si terrà sabato 5 Novembre a Roma è un segnale anche per l'Unione europea. Il Movimento 5 Stelle ha sempre condannato nella maniera più ferma e risoluta possibile l'aggressione russa all'Ucraina. Putin si è assunto una grave responsabilità e dovrà essere chiamato a rispondere di fronte alla Corte penale internazionale per la morte, la distruzione e la sofferenza che sta provocando. Ma proprio perché abbiamo a cuore i cittadini ucraini è arrivato il momento di far tacere i tamburi di guerra." 
 
Così Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare e coordinatore del Comitato per i rapporti europei e internazionali del Movimento 5 Stelle. "L'escalation militare a cui stiamo assistendo, che non esclude persino l'uso di armi nucleari, è inaccettabile ed esporrebbe l'intera umanità a conseguenze drammatiche. 
 
Chiedere la pace in Ucraina non equivale a cedere a Putin, al contrario, significa obbligare la Russia a sedersi al tavolo dei negoziati. L'Unione europea nata dalle ceneri della Seconda Guerra mondiale deve essere protagonista di una soluzione negoziale e diplomatica che porti la pace, tentando di coinvolgere le altre potenze globali in questo sforzo. Anche per questo scenderemo in piazza il 5 Novembre, senza bandiere di partito ed esclusivamente per l'interesse dei cittadini", conclude. (ANSA).
 
 
 

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oriundo2006
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Cito: ''..significa obbligare la Russia a sedersi al tavolo dei negoziati..''. Guarda che Mosca ha ripetutamente invocato la soluzione negoziale, sin dai primordi con gli Accordi Minsk 1 e 2 e protocolli vari. Successivamente anche nel corso dell' Operazione Speciale ( eufemismo necessario conoscendo certe 'cose' ), ha aperto tavoli negoziali l' ultimo dei quali è fallito su espresse disposizioni USA. La diplomazia turca lo ha detto chiaro e tondo.

Chi non vuole un accordo ragionevole ed anzi contringe la Russia ad un impegno militare fino alle estreme conseguenze è l' idra occidentalista, quell' Uccidente collettivo che brama il sangue e la guerra come mezzo per ottenere bottino, fama e gloria...nonchè dare ai suoi lacchè il boccon del preve', facendoli assidere a tavola come ricompensa della loro stolida fedeltà.

Ogni riferimento al passato ed alle scelte sciagurate che vi furono fatte con il medesimo spirito 'salottiero' ed  'alla leggera' è pertinente anche se non può più valere ad impedire il declivio verso l' orrore.

Parlare di 'pace' e di 'accordi' oggi è davvero troppo tardi se non si associa a questo l'uscita dai trattati atlantici: ovvero ad una liberazione nazionale che, come ben si può intendere, richiederà sacrifici estremi: l' Ue essendo solo l' interfaccia 'civile' del dominio militare nel nostro Paese è perfettamente complice di quanto sta accadendo.


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PietroGE
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Manifestazione assurda fatta unicamente per avere visibilità mediatica. Tutti vogliono la pace, anche Ze, il problema sono le condizioni, cioè l'assetto territoriale. Gli USA fino ad ora non hanno voluto la pace perché la guerra ucraina è stata una occasione d'oro per testare armi, logistica e intelligence per un eventuale conflitto con la Cina. Ora però, a sentire i repubblicani, prossimi vincitori della elezioni di Novembre, anche gli USA giudicano eccessivo il costo della guerra e i finanziamenti all'Ucraina. A quanto sembra, negoziati sono in corso tra russi e americani che comporterebbero, ma queste sono solo voci, l'accettazione della Crimea come parte della Russia a livello internazionale e qualche sovranità amministrativa per i russofoni del Donbass. Bisogna vedere se Putin riuscirà a vendere un compromesso del genere all'opinione pubblica russa. Ho i miei dubbi. Al momento io non vedo nessuno sbocco negoziale per questa guerra.


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oriundo2006
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Sapete cosa ho sognato stanotte ? La soluzione del problema-Ucraina. Zelensky veniva preso, ammanettato e messo di fronte alle sue responsabilità. Tutto finiva immediatamente. I popoli dell' Ucraina al gran completo festeggiavano felici. E noi pure...

E' l' unica soluzione ragionevole a questa situazione.


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sarah
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Cito anch'io: " Nel manifesto di convocazione è completamente assente il No alle armi, e neppure Unione Popolare di Demagistris, Manifesta, Potere al Popolo e PRC, ha fatto notare l'omissione del tema assai spinoso per il centrosinistra, sono sicuro però che in strada non mancheranno cartelli contro le armi europee ed italiane all'Ucraina".

E direi che c'è ben poco di che meravigliarsi. Il prezzo da pagare per poter continuare a guidare organizzazioni di carattere politico è ormai questo, è l'accettazione prona di determinati diktat ed indirizzi imprescindibili che conferiscono una sorta di "agibilità morale", di lasciapassare per la scena pubblica. Non si può farne a meno, si sarebbe condannati alle retrovie, ai margini occupati dal mare magnum di un "complottismo" dai tratti mai ben definiti. Non si può non "armare l'Ucraina" perché si apparirebbe come nemici della pace ed indifferenti alle umane sofferenze, non si può criticare una "transizione ecologica" che predilige gli interessi di pochi eletti senza fornire prove convincenti perché in tal modo si apparirebbe come dei criminali distruttori della madre terra che sarà ereditata dai nostri sventurati nipoti, ecc. Non si può avere questo coraggio come ancora non si può affermare, nelle sedi ufficiali, che le leggi di pesante discriminazione sociale sono state per lo meno "poco efficaci" nel proteggerci dalla mortale epidemia. Non si può. E non importa se, come ci fa notare @marcopa, i segnali che vengono dall'opinione pubblica sono di segno diverso, l'ipocrisia estrema non preoccupa più di tanto. Quindi si manifesta per la pace senza apertamente condannare l'invio di armi, senza nemmeno temere una contraddizione in termini. Ora il centrosinistra rispetta la solita prassi di chi risulta sconfitto alle elezioni ed "apre un confronto interno" dal quale magari emergeranno alcune incoerenze molto ingombranti ( come quella di aver tradito lo spirito pacifista ) ma sono convinta che alla fine si preferirà ancora una volta la via più comoda, la negazione dell'evidenza e l'autoreferenzialità. Si preferirà credere e far credere che è la maggioranza di noi italiani ad essere schierata a favore dei dogmi politici. Siamo noi che ancora vogliamo sacrificare la libertà per la "salute pubblica", siamo noi più di tutti ad essere preoccupati per le sorti dell'Ucraina, noi che preferiamo il disagio ad una non meglio precisata "catastrofe ambientale" sempre imminente. Guai a chi non lo crede, diamine. Poi si scopre che le cose non stanno proprio così, che in fin dei conti il "governo dei migliori" pare non essere stato così apprezzato, che in molti per fortuna si rendono conto che l'invio di armi non può essere né una nostra priorità né un gesto di "pace". Questo doppio gioco, visti anche i suoi risultati grotteschi, non è più diplomazia ma un patetico tirare a campare. Ma si fanno orecchie da mercante. Staremo a vedere.


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marcopa
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Il corteo del 5 novembre, quattro giorni dopo il mio scritto, vede già elementi nuovi,

1) La novità  principale è l' insediamento del governo Meloni, che era già scontato il 20 ottobre, ma non lo avevo citato come elemento che poteva condizionare in qualche modo il corteo romano.

2) Si sono svolte poi le manifestazioni del 21 22 23 ottobre organizzate sempre da Europe for Peace, come quella prevista il 5 novembre.

I cortei sono stati, o con poca combattività e simboli, o con la partecipazione di forze piu' critiche, e parole d' ordine piu' nette, come No all' invio di armi all' Ucraina.

Tutto sommato non grandi numeri, ma una presenza diffusa nel paese, come la partecipazione di CGIL e Prc lasciava prevedere.

Comunque a parte una grande partecipazione numerica, gli effetti del corteo del 5 novembre sono ancora incerti e dipenderanno da piu' fattori,


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marcopa
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La situazione cambia di giorno in giorno

oggi pomeriggio occupata dagli studenti la Sapienza di Roma 

Crosetto incontra l'ambasciatore dell' Ucraina

e lo stesso Crosetto sotto attacco per essere stato nominato ministro della Difesa nonostante abbia lavorato negli ultimi anni nel settore delle armi.

Intanto le navi che salvano i migranti cominciano ad essere fermate dal governo.

E la guerra in Ucraina ?

Il governo Meloni si conferma più oltranzista di tutti nonostante gli ex amici di Putin al suo interno.

ma il corteo del 5 novembre a Roma è sempre più ambiguo, aderisce anche Micromega con lo slogan

Solidarietà all' Ucraina, Putin go home


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omega86
Estimable Member
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Che è sta roba da Huffington Post?

Si alla guerra dal momento che sta distruggendo le nostre società marce e malate 


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