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IL RISVEGLIO DEGLI INCAS


mystes
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Atahualpa

 

Pedro Castillo

 

Il presidente comunista del Perù, Pedro Castillo è stato dimesso dalla carica di Presidente da parte del Parlamento peruano per "incapacità morale" (furti e corruzione) ed è stato arrestato poco dopo la sua rimozione dall'incarico.

Tutto ciò è avvenuto poco dopo che il capo dell'esecutivo peruano aveva annunciato, in un messaggio televisivo alla nazione, che avrebbe sciolto il Congresso e istituito un governo di emergenza.

Il voto in Parlamento ha raccolto 101 voti a favore della rimozione, sei contrari e dieci astensioni. Era già previsto per mercoledì pomeriggio, ma è stato anticipato dopo l'annuncio di Castillo alla nazione.

Il Congresso ha inoltre dichiarato che "nessuno deve obbedienza a un governo usurpatore, né a chi assume funzioni pubbliche in violazione della Costituzione e delle leggi". Ha inoltre sostenuto che "la popolazione ha il diritto di insorgere in difesa dell'ordine costituzionale" e che "gli atti di coloro che usurpano le funzioni pubbliche sono nulli".

Ad assumere la presidenza del Paese sarà la vicepresidente Dina Boluarte, che in precedenza aveva definito la presidenza di Castillo un colpo di stato.

  • Ripudio la decisione di Pedro Castillo di praticare la violazione dell'ordine costituzionale con la chiusura del Congresso. Questo è un colpo di Stato, che aggrava la crisi politica e istituzionale che la società peruviana dovrà superare con il rigoroso rispetto della legge", ha dichiarato la vive-presidente.

Nella sua dichiarazione alla nazione, Castillo aveva anche affermato che avrebbe redatto una nuova costituzione entro nove mesi.

Le misure che il Presidente rimosso avrebbe voluto adottare, violando le regole della democrazia, erano le seguenti: “Sciogliere temporaneamente il Congresso della Repubblica e istituire un governo di emergenza eccezionale, convocare al più presto un nuovo Congresso con poteri costituenti per redigere una nuova Costituzione entro un massimo di nove mesi”.

In soli 16 mesi di governo, Castillo era già stato oggetto di tre richieste di impeachment. La sua immagine era infangata dalle accuse di corruzione che hanno coinvolto anche i suoi familiari e i suoi alleati in politica. Un messaggio postato sui social media lo scorso 3 dicembre dall'allora presidente di sinistra del Perù, Pedro Castillo, aveva già segnalato che qualcosa stava "succedendo" dietro le quinte della politica del Paese, indicando una possibile azione, come quella vista mercoledì e che per fortuna si è conclusa con la sua rimozione.

Ed ora, dietro le sbarre, indica la strada a tutti i leader corrotti della sinistra che cercano di tornare sul luogo del delitto o di occupare posti di potere nei Paesi dell'America Latina, Brasile in testa.


oriundo2006 hanno apprezzato
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BrunoWald
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 397
 

Ma quale "risveglio degli Incas"... non diciamo fesserie!

Il Perú è un narco-stato dominato da una delle più sordide oligarchie del Sudamerica,  tanto arrogante con la popolazione quanto servile e asservita agli yankees, alla cricca globalista, e al capitale straniero, a cui permette il sistematico saccheggio del paese in cambio della compartecipazione agli utili. La corruzione è l'essenza del sistema, è tutto marcio, dalla politica all'amministrazione, alla magistratura, ai militari, alla polizia, per non parlare di banche e grandi imprese, e degli osceni mass media in mano a pochi gruppi economici. E non dimentichiamo le gerarchie ecclesiastiche!

È una rete di mafie criminali che si reggono il sacco l'un l'altra. Il Perú potrebbe essere una potenza regionale, in virtù della sua posizione strategica e delle immense risorse che possiede, invece è una repubblica delle banane con le pezze al culo, per colpa dei parassiti che difendono con le unghie i loro squallidi privilegi e godono di impunità assoluta. Il pesce marcisce dalla testa: la popolazione, ignorante e abbrutita grazie a questi cialtroni, presenta i maggiori indici emisferici di analfabetismo, denutrizione e delinquenza.

Degli ultimi sette presidenti, uno è in galera, un'altro è fuggito all'estero per evitare la galera, un terzo si è suicidato, un quarto si è fatto il carcere preventivo ed è in attesa di giudizio al pari del suo successore; gli ultimi tre hanno in comune di essere stati destituiti. L'ultimo, Castillo, non è affatto un "comunista", ma un povero idiota che si credeva furbo, un agitatore sindacale che fu candidato come uomo di paglia da un partitino di sinistra che passò al secondo turno per miracolo, e vinse malgrado l'imponente controcampagna dei media oligarchici perché l'alternativa era la figlia dell'ex - dittatore e mafioso giapponese Alberto Fujimori, che a suo tempo consegnò il paese al liberismo selvaggio e al narcotraffico.

L'oligarchia limegna di origine europea disprezza la popolazione che opprime, per non parlare della tradizione ancestrale andina: si considerano infatti eredi dei conquistadores, e in questo hanno ragione visto che sono altrettanto ladri e tagliagole. Odiano Castillo perché è un maestro di campagna di origine contadina, un poveraccio che ha osato mettere le mani in quello che le Loro Eccellenze considerano il proprio esclusivo territorio di caccia, e li aveva privati della greppia milionaria dei loschi affari con gli apparati dello stato. Bisognava dare una lezione e far capire a tutti chi è che comanda.

Altro che "risveglio degli Incas"...

Questo post è stato modificato 1 anno fa 3 volte da BrunoWald

oriundo2006 e ducadiGrumello hanno apprezzato
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oeppo80
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Registrato: 2 anni fa
Post: 1
 

Brunowald, mi hai tolto le parole dalla bocca. Condivido in toto tutto quello che hai detto, il problema é farlo capire al peruviano medio soprattutto se limeño. 


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ducadiGrumello
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 175
 

@brunowald: caro Bruno, sono lontano fisicamente dai luoghi che tu descrivi così acutamente, ma la tua scrittura è perfetta, senza sbavature, fa capire molte cose. Soprattutto, per chi volesse ascoltare, la protervia di un sistema globale che antepone la logica del profitto a qualsiasi altra considerazione. E se queste sembrano considerazioni datate, temo che sia perchè qualche anno fa avevano capito qualcosa in più della massa instupidita che si abbevera adesso alle fonti mainstream, pur senza avere nemmeno allora qualche possibilità reale di cambiare le cose; ma la lotta perdente, con esito conosciuto in anticipo, a mio parere è una delle espressioni massime dell'umanità


BrunoWald hanno apprezzato
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