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La moltiplicazione del laboratori biologici pericolosi


PietroGE
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https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/neanche-tempo-superare-questa-pandemia-che-bisogna-gia-rsquo-272781.htm

NEANCHE IL TEMPO DI SUPERARE QUESTA PANDEMIA CHE BISOGNA GIA’ PREPARARSI PER LA PROSSIMA – NEGLI ULTIMI DIECI ANNI SI SONO MOLTIPLICATI I CENTRI DI RICERCA DI MASSIMA SICUREZZA (QUELLI CHE SVOLGONO LE RICERCHE BIOLOGICHE PIU’ PERICOLOSE) – ALCUNI DI QUESTI LABORATORI SONO STATI COSTRUITI IN PAESI CON STANDARD DI CONTROLLO NON ADEGUATI, IL CHE POTREBBE CAUSARE UNA FUORIUSCITA DI PATOGENI E QUINDI UNA NUOVA PANDEMIA – GLI OCCHI SONO PARTICOLARMENTE PUNTATI SULLA CINA. CHISSA’ PERCHE’…

I laboratori di massima sicurezza, cioè quelli che svolgono le ricerche biologiche più pericolose, si sono moltiplicati in giro per il mondo negli ultimi dieci anni - espandendosi anche in paesi dove gli standard di controllo non sono adeguati. Gli scienziati avvertono che questa proliferazione e l’eventuale fuoriuscita di un agente patogeno rischiano di causare una nuova pandemia.

È quanto emerge da un ampio studio condotto da esperti in guerra batteriologica e sicurezza internazionale, di cui ha dato notizia pochi giorni fa anche il Financial Times. Secondo il report, esistono nel mondo (o sono in costruzione e pianificazione) almeno 59 strutture dove si trattano agenti patogeni di rischio 4 - estremamente infettivi e pericolosi per l’uomo. Queste strutture - diffuse in Europa, Nord America, Asia, Australia e in tre paesi africani: Gabon, Costa d’Avorio, Sud Africa – comprendono anche l’ormai notissimo laboratorio di Wuhan, al centro di una nuova inchiesta da parte degli Stati Uniti sulle origini del Covid-19.

A dimostrazione della crescita rapida dei laboratori di massima sicurezza c’è un dato incluso nel report: delle 42 strutture BSL-4 di cui si conoscono i dati di progettazione, almeno la metà è stata costruita nell’ultimo decennio. 

L’altra informazione rilevante è che il 75% dei laboratori è situato in centri urbani. Non tutti però sono attrezzati al meglio per gestire ricerche scientifiche così delicate. Secondo il Global Health Security Index, poco meno di un quarto dei paesi con laboratori che operano al massimo rischio biologico hanno livelli “elevati” di preparazione alla biosicurezza. Circa un terzo, tra cui la Cina, ha livelli "medi", mentre il 41% ha livelli "bassi", come il Sudafrica. È appunto l’inadeguatezza dei controlli a preoccupare gli scienziati. Non è inverosimile, spiegano, che un virus o un batterio pericoloso possano fuoriuscire da laboratori mal sorvegliati e causare un’altra pandemia.  

Del resto piccoli incidenti capitano anche in strutture gestite a regola d’arte. Dall’ultimo rapporto del Dipartimento della salute degli Stati Uniti è risultato che nel 2019 diverse tossine e altri materiali pericolosi sono stati “smarriti” 13 volte e rilasciati per sbaglio ben 219 volte. Tutto ciò ha costretto almeno mille persone a sottoporsi a visite mediche e assumere farmaci preventivi, anche se poi nessuna di loro si è ammalata. La sorveglianza americana è molto aumentata dopo la crisi dell’antrace del 2001 - quando il batterio, probabilmente trafugato da un laboratorio dell’esercito, provocò la morte di cinque persone

I riflettori oggi sono comunque puntati in gran parte sulla Cina, che negli ultimi anni ha voluto rafforzare molto la sua capacità di ricerca scientifica - e per questo ha costruito nuovi laboratori in cui si studiano e manipolano virus e altri agenti patogeni. Ad esempio: solo nella provincia di Guangdong, il governo vuole inaugurare nei prossimi cinque anni da 25 a 30 laboratori di livello di biosicurezza 3 e un laboratorio BSL-4, cioè di massima sicurezza. I controlli però non sono sempre adeguati. E sono gli stessi funzionari cinesi ad averlo più volte segnalato. Un caso lampante è stato la fuoriuscita di un batterio da un impianto di vaccini a novembre 2019, quindi un mese prima dell’inizio ufficiale della pandemia: più di 6.000 persone nel nord-ovest della Cina si sono contagiate con la brucellosi, una malattia batterica con sintomi vicini all’influenza. .......


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XaMAS
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 32
 

il FT dovrebbe soffermarsi piuttosto che sui laboratori in Cina su quelli spuntati come funghi ai confini della Russia...


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cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1697
 

Ma che davvero qualcuno si accorge solo adesso che anche  in Italia c'è (almeno) un laboratorio operativo di grado BSL4, quelli con il  massimo della sicurezza ed il massimo del pericolo biologico potenziale?

Guardando la vecchia mappa pubblicata il 6 marzo 2021 dal FT dei laboratori BSL4 operativi a fine 2017 (ormai  piu' di tre anni fa!), di molto vicini a casa nostra ce ne sono nella confinanti  Svizzera e Francia. Batteri e virus non hanno mica bisogno di un permesso per attraversare le frontiere, gli basta un pò di vento in quota. Parecchi altri laboratori BSL4 sono poi distribuiti in Europa, anche ai loro ospiti basta un po' di vento. Ce n'è pure uno  in Costa d'Avorio, chissa' di chi sarà mai.

Raga, gran parte della tecnologia agricola e dell'allevamento del bestiame dei prossimi 10-20 anni sarà basata su  lavorazioni(!) tramite CRISPR/CAS ed editing genomico con abbondante uso di virus, naturali ed artificiali, come vettori dei geni aggiunti o tolti a tavolino  per modificare piante ed animali ed anche per curare esseri umani.

Finalmente siamo riusciti a far capire anche alle sciure lombarde che homo sapiens sta lavorando con i mattoni della vita. E risparmiamoci la favoletta di Pandora e Prometeo, se homo sapiens non controllerà la vita sarà la vita (virus, batteri, archea e funghi) a controllare noi! Semprechè non si voglia tornare alle lucerne col sego ed a pisciare e defecare nei vasi da notte pulendosi poi le terga con le mani e la sabbia.....

 

 


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