Secondo Marco Mori.
Non ho niente altro da aggiungere.
Questo è buon senso. Chi lo condanna è malato, non di coronavirus, ma di psicosi di massa, di terrore indotto e di un senso del "politicamente corretto" deviato da una subcultura mediaticamente promossa e amplificata da ormai troppi anni, ben prima cioè che si presentasse un problema serio come questo.
Una equilibrata percezione della realtà non può prescindere da un'informazione completa, libera da censure e condizionamenti ideologici, o peggio propagandistici di un potere elitario, cioè antidemocratico per definizione. I rapporti di forza economica fortemente squilibrati, terreno fertile per mafiosità e corruzione a tutti i livelli, a cominciare dai centri di potere istituzionali, sono alla base delle patologie sociali chiaramente riscontrabili nel nostro paese, ulteriormente compromesso da condizionamenti occulti eterodiretti che si riflettono in una sostanziale mancanza di libertà di scelta politica e di pensiero critico autonomo (o forse è proprio questa l'origine primaria dei nostri mali?).
In questa tragica circostanza esplodono tutte queste devianze da un sano equilibrio esistenziale, che non possono che inficiare la cultura e la saggezza popolare, ben oltre le già difficilissime prove degli adattamenti alla rivoluzione tecnologica e relativo impatto sui consumi di massa e stili di vita. In fondo i cattivi populismi, alla salvini per intenderci, ne rappresentano la logica conseguenza, mentre i buoni populismi, dei primi tempi del m5s sempre per fare esempi concreti, sono tristemente destinati a naufragare.
Questo a prescindere dal giudizio su Mori, e dei suoi recenti clamorosi errori politici.
Chi altri oggi come oggi ha il coraggio di parlare di errori ed esagerazioni nelle locali scelte di contrasto al problema sanitario e sociale della pandemia?
Uno degli aspetti che di solito sollevo è l'incapacità della attuale stile di pensiero coltivato dalla maggioranza di staccare l'agito dalla persona. Noi siamo stati addestrati a dare importanza più alla persona che ai pensieri, soprattutto se positivi, alle idee coerenti e alle buone azioni. In questo modo non importa che Berlusconi abbia tentato di difendere l'Italia e rappresentasse ai tempi in cui Soros assaltava le borse un fragile argine per la nostra economia, ha condensato e condensa tutt'ora le colpe di un epoca e ciò che importa è che fosse un laido pervertito scopatore di bambine. Poco importa che la valutazione sulla persona serve implicitamente ad adombrare e incensare l'azione di Soros che alla luce di tali premesse diventa quasi un "eroe" (certamente lo deve essere per molti del PD). Potrei fare esempi simili con i protagonisti delle Brigate Rosse o Nere, con Moro, con Craxi, Prodi, D'Alema e Amato e via via in positivo o in negativo a seconda della figura di riferimento, ma alla fine la valutazione sulla persona prevale sempre.
Vede gentilissimo @AlbertoConti, io non ho un istruzione sufficiente a dirmi "luminare" ma nemmeno una che mi permette di descrivermi "semplice". Non appartengo. Questo è quello che posso dire. In tutta la mia vita, persino in ambito sanitario, sono spesso ricaduto in una "via di mezzo": mai troppo di qui ne troppo di là. Questo pone (come capirà) dei problemi di credibilità. Non riesco per esempio a scrivere bene (me la cavo meglio con le interrogazioni orali 😉 ) perché sono dislessico e discalculico. Non riesco a studiare matematica ne a "fare di conto" (ero l'unico a prendere zeroemmezzo in "economia e commercio" perché i conti delle partite doppie gli sbagliavo tutti) come leggere Dostoevskij o l'Aristo. Questo mi ha sempre pesato tantissimo e non sa l'invidia verso chi non vive le mie difficoltà. Ma ciò che più mi ha fatto male nella vita è constatare di non essere compreso. Prenda ad esempio uno dei miei crucci: la logica della verifica, cioè l’azione e l’operazione di verificare (secondo treccani.it). Ripeto spesso che a me non interessa la verità e quindi specularmente nemmeno il falso. Ciò che mi interessa è la coerenza che indica una correlazione tenace di qualche tipo, come ci suggerisce il suo etimo. Ad esempio di errore semantico (dire una cosa contraddicendone un altra). Prenda ad esempio questa perla che è dell'assessore della Regione Lombardia al welfare Giulio Gallera che dopo averci edotto con gli altri suoi colleghi di come la Lombardia sia stata la più virtuosa a volere e pretendere dal governo la chiusura totale, tant'è che confessano con rammarico d'aver preteso il riconoscimento di zone rosse che poi non sono state riconosciute (nei minuti precedenti del video) ci spiega di come sia lecito durante le interviste che i giornalisti non rispettino le distanze, perché con la mascherina non ci sono problemi. :s
Un gaffe impagabile e detta solo per giustificare l'ingiustificabile. Come dire: voi coglioni cittadini che dovete rimanere spaventati a morte chiusi nella tomba della vostra casa, avete l'obbligo per legge di rimanere appesi alle nostre labbra che pronunciano la Verità Divina (non hanno infatti assunto la posa dei preti?) che vi dice che non potete fare assembramento, nemmeno nel pianerottolo di casa vostra (nell'editto imperiale del mio comune c'è scritto esattamente così 😮 ) perché se no vi sbattiamo in galera e poi vi bolliremo nel pentolone d'olio a fuoco lento in piazza pubblica (e chissenefrega se avevate o meno la mascherina). Noi invece virtuosamente siccome ci proteggiamo perché siamo più bravi, buoni e intelligenti, allora possiamo rilasciare interviste ravvicinate e nascondere la faccia di ca%%o ... con la mascherina. :p
Vede però, a me non interessa incollare un giudizio su questo Gallera e se domani dovesse dire qualcosa di intelligente come Mori in questo video, lo appoggerei senza indugio valorizzandolo per quello di intelligente che ha detto. Ho litigato per tanto tempo con tutti sulla figura di Hitler per far capire questo concetto, constatando la difficoltà che le persone hanno di separare il giudizio dall'individuo perché le stesse hanno paura di accettare con questo tutta la persona "cattiva" (o viceversa negarne tutta la "bontà"). Questa impostazione educativa è indubbiamente cattolica. Non sono certo che i cattolici abbiano effettivamente a cuore Cristo o temano concretamente Satana. Ciò di cui sono certo è che apprendono a valorizzare più il bene della persona da cui va estratto il male innato che deve essere rimesso fuori, all'esterno, dov'era prima della creazione e della cacciata dal paradiso. Questo però crea per ricaduta l'incensamento del dispotismo "per elezione" volontaria e l'ossessione della separazione del puro dall'impuro. Come sottolineavano i sapienti greci a Paolo prendendolo in giro quando tentò di convertirli, perché sapevano bene come la fede cieca rappresentasse l'ora buia della natura umana. Cioè quella dipendente dai moti umorali.
Fino a ieri faticavo anche solo ad accennare questi concetti. Oggi faccio un po' meno fatica e almeno per quanti riesco ho potuto prima anticipare e poi aiutare a contenere la paura, ma registro comunque una sovrabbondanza di incoerenza. Fatico molto a muovermi tra tutte queste dissonanze cognitive, tanto che mi sembra a volte di camminare in modo sbadato tra le uova. :/
Facilmente, sono al massimo tollerato. Nel tempo non si fatica a marginalizzarmi dato che non è facile reggere qualcuno che sfancula ogni ragionamento "per abitudine" (mai per piacere). Per ciò ho imparato a stare ai margini. Ultimamente anche di gruppi esotici, molto fuori dal comune. In uno di questi che si professava molto, molto comprensivo, tipo abbracciapiante per intercederci, in ennesima totale incoerenza sono pure stato sbattuto fuori "con ignominia" :# . Ma è solo l'ultimo di un treno infinito: nulla di nuovo sotto il sole.