MEDICI CUBANI IN CALABRIA

"La misura allo studio del governo federale non potrebbe essere peggiore - l'importazione di 6.000 medici cubani - per risolvere il problema della mancanza di questi professionisti, soprattutto nelle regioni più povere del Paese. Oltre alle restrizioni legali al loro lavoro all’estero, che dovrebbero essere sufficienti per invalidare l'idea, è necessario considerare anche le dubbie qualifiche tecniche di questi medici. Poiché non è la prima volta che la medicina cubana viene presentata come un valido aiuto per risolvere i problemi sanitari, senza alcun dato oggettivo.

Nonostante la questione sia allo studio, è comunque significativo che sia stato il capo del Ministero degli Affari Esteri ad annunciare la possibile adozione del provvedimento, dopo un incontro con il collega cubano Bruno Rodriguez a Brasilia. "Ci stiamo organizzando per ricevere qui un numero maggiore di medici (cubani), vista la carenza di professionisti medici. È una cooperazione che ha un grande potenziale e alla quale attribuiamo un grande valore strategico", ha affermato.

Il ministro ha aggiunto che l'arrivo di quei medici rafforzerebbe ulteriormente il partenariato tra Brasile e Cuba in un'area in cui questo Paese "ha un chiaro vantaggio e si è affermato a livello mondiale come un Paese che contribuisce a far crescere i livelli di salute qui in America Latina". Poiché non sono in discussione i sistemi sanitari, ma in particolare il possibile contributo dei medici cubani, si presume che il ministro, parlando di "chiaro vantaggio", abbia fatto riferimento a quello della medicina cubana rispetto a quella brasiliana. Si tratta, nella migliore delle ipotesi, di un'esagerazione retorica, che non può essere presa sul serio, ma che mette in evidenza la componente politica del provvedimento in esame.

I medici cubani verrebbero come fornitori di servizi sanitari, con contratti temporanei - da due a tre anni - firmati con l'Organizzazione Panamericana della Sanità (PAHO). Poiché la legge richiede la riconvalida dei diplomi di questi professionisti affinché possano lavorare qui, il Ministero della Salute cercherà, dallo scorso anno, di negoziare con il Consiglio Federale di Medicina (CFM) la concessione di una licenza provvisoria per tale periodo. La pronta reazione di CFM all'annuncio dello studio di tale misura, con aspre critiche da parte del governo, mostra che la trattativa è andata a vuoto.

Con una dura nota ufficiale, condanna "ogni iniziativa che preveda l'ingresso irresponsabile di medici stranieri laureati in medicina conseguiti all'estero senza la rispettiva convalida". Poiché questa convalida è obbligatoria per legge, la questione deve essere portata in tribunale. La nota chiama il provvedimento "aggressione alla Nazione", perché servirebbe "interessi specifici ed elettorali". La posizione adottata da CFM è pienamente giustificata. Poiché il governo sa che i medici cubani difficilmente potranno superare l'esame per convalidare i loro diplomi, questa licenza provvisoria è un espediente per aggirare l'obbligo legale.

Gli specialisti hanno quindi ragione quando dicono che la soluzione non è importare medici cubani o assumere brasiliani formati a Cuba senza diplomi convalidati. Sta investendo sempre di più nella formazione dei medici brasiliani e creando incentivi per farli lavorare nelle campagne.".

UN DETTAGLIO PIU’ CHE IMPORTANTE E NECESSARIO: QUEST’ARTICOLO PUBBLICATO IN BRASILE SI RIFERISCE AL PERIODO IN CUI IL COMUNISTA LULA ERA AL GOVERNO E MANTENEVA STRETTI LEGAMI DI AMICIZIA COL GOVERNO COMUNISTA DI CUBA. IL NUOVO GOVERNO DI BOLSONARO HA MANDATO QUESTI PSEUDO-MEDICI TUTTI A CASA,