PENTIMENTO INGLESE
 
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PENTIMENTO INGLESE


mystes
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Benvenuti in Venezuela: il secondo paese più povero al mondo, prima di noi solo lo Zimbabwe

La rivista britannica “The Economist” ha pubblicato un articolo che critica il presidente Lula e il dittatore del Venezuela Nicolás Maduro per il loro incontro della scorsa settimana in occasione del vertice dell’Unasur latino americana.

Dopo una serie di abbracci e pacche sulle spalle, Lula ha descritto il suo ospite, sul quale dal 2020 è stata posta una taglia di 15 milioni di dollari dal governo statunitense per "narco-terrorismo", come vittima di "una narrazione costruita dell'autoritarismo"".

"Ha dichiarato che è 'assurdo' etichettare Maduro come un leader illegittimo poiché è stato 'eletto dal popolo’; un argomento di macabro populismo che evita il contesto delle elezioni truccate del 2018, dichiarate come fraudolente da oltre 60 governi sparsi per il mondo". (Il gusto di frodare le elezioni da Maduro è passato a Lula, il quale con la complicità e l’appoggio della Suprema Corte brasiliana ha frodato le elezioni presidenziali di fine 2022 per rimuovere dal potere Jair Bolsonaro, ndt)

In un'altra sezione, “The Economist” ricorda che Maduro deve affrontare gravi accuse di violazione dei diritti umani, tra cui la tortura. È stato Donald Trump ad imporre al Venezuela sanzioni statunitensi sia al Paese che alla sua industria petrolifera", osserva la rivista. "Ma tutto ciò, nonostante i recenti amori filo-americani di Lula, non ha fermato il presidente brasiliano nelle sue lodi esagerate. 'I nostri avversari', ha dichiarato, 'dovranno scusarsi per i danni che hanno causato al Venezuela'".

"Perché Lula si sta approssimando al suo sgradevole vicino?", si chiede The Economist. "La spiegazione più semplice è che il presidente è un uomo di sinistra della vecchia scuola e l'istinto del fondatore del Partito della sinistra brasiliana sarà sempre quello di vedere il regime di Maduro non come una cabala falsa e corrotta ma come una vittima delle macchinazioni degli 'imperialisti'". Ma c’è un’altra ragione che la rivista inglese sembra ignorare: il Venezuela è fortemente indebitato con il Brasile, si parla di prestiti ricevuti dal Brasile e mai rimborsati di oltre 722 milioni di dollari e si ignora se Lula abbia dato l’ordine al caro fratello recalcitrante di rimborsare il gruzzolo”.

L'Economist elenca le critiche che il dittatore ha ricevuto da presidenti come Lacalle Pou (Uruguay) e Gabriel Boric (Cile). Infine, la rivista afferma che "qualunque siano le ragioni della ferma difesa di Maduro da parte di Lula, si è ritorta contro di lui".

Un dettaglio: nel 2022, l'Economist aveva "mostrato la L" (simbolo di Lula) nel dichiarare il suo sostegno all’elezione di L (ula) alla presidenza del Brasile.

 

 

Questa argomento è stata modificata 9 mesi fa da mystes

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Andreabras
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Pur di criticare Lula adesso vale anche esaltare il governo americano che mette una taglia su Maduro, vale citare l'Economist come una bibbia.

Mi sembra di ricordare che che è stata messa una taglia anche su Putin

 

Secondo me si sta rasentando il ridicolo

Questo post è stato modificato 9 mesi fa da Andreabras

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mystes
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Il ridicolo lo rasenta lei, mi sono limitato solo a riportare una notizia resa nota da una conosciuta rivista inglese. Ognuno la prende e la commenta come vuole o come crede. Se lei intende smentire la tabella che ho riprodotto, lo faccia pure, il Forum c'è per questo, per dibattere e confrontare liberamente diverse opinioni.


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Andreabras
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Perchè non hai mai riportato come buona cosa la notizia che gli Stati Uniti avevamo emesso un mandato d'arresto su Putin o Julian Assange e adesso invece si. Perchè pur di screditare Lula per te vale tutto, anche le notizie del cosiddetto mainstream che in altre occasioni critichi tanto

Questo per me si chiama disonesta intellettuale


BrunoWald hanno apprezzato
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BrunoWald
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Non si tratta di screditare Lula: a quello ci pensa benissimo da solo, o insieme ai suoi compagni di merende, tra cui il suo amico Soros. Le sinistre, mondiali e latinoamericane, sono ormai mercenari al soldo della mafia globalista, e il buon Ignacio non è certo l'eccezione.

Ma francamente, essere criticati da The Economist è un titolo d'onore, trattandosi dell'organo di alcune tra le peggiori canaglie del pianeta (altro che "conosciuta rivista inglese"). E sempre francamente, la taglia posta su Maduro è una spia quasi infallibile del fatto che tanto male non deve poi essere, il leader venezuelano: per essersi inimicato gli yankees, qualche merito dovrà pur avercelo!

Poi finiamola con la manfrina del "paese più povero": come se ai nemici di Maduro gliene fregasse qualcosa di come se la passano i venezuelani, come se non fossero proprio loro i principali responsabili della miseria su questo pianeta. Se poi hanno un pò di tempo, gli elaboratori di tabelle potrebbero farsi un giro nell'ultraliberale e democratico Perú, ad ammirare le immense baraccopoli che circondano Lima e le principali città, o a contare i mendicanti che ci sono in giro, quelli che sopravvivono frugando nella spazzatura, e tutti coloro che si arrangiano con lavoretti improvvisati che gli garantiscono a malapena la sussistenza.

Così, tanto per capire di cosa stiamo parlando.


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mystes
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Nessuno ha voluto elogiare il The Economist, ho solo voluto richiamare l'attenzione sulla tragedia che sta vivendo il Venezuela comandato da un dittatore feroce come Nicolas Maduro. Recenti stime hanno informato che "circa 262.500 migranti e rifugiati dal Venezuela vivono in Brasile, la quinta nazione ospitante di questi cittadini in America Latina. Tra gennaio 2017 e agosto 2020, il Brasile ha accolto 609.049 venezuelani e ne ha visti partire 345.574 dopo che il flusso è salito alle stelle del 922% nel biennio precedente." Lei dice che "le sinistre, mondiali e latinoamericane, sono ormai mercenari al soldo della mafia globalista", ebbene il capofila di questa "mafia globalista" probabilmente è proprio Nicolas Maduro. E noi in Italia sappiamo molto bene che sulla testa dei mafiosi una taglia non è poi così rara.

Le cifre provengono dall'UNODC Organo delle Nazioni Unite

https://www.unodc.org/unodc/index.html

Questo post è stato modificato 9 mesi fa da mystes

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