RispondiInoltra
|
Di racconti strappalacrime ce ne sono di ogni genere, per tutti i gusti.
Per esempio, storie di italiani che dopo una breve assenza hanno trovato l'appartamento svaligiato, o direttamente occupato da estranei, anch'essi "non italiani" e non necessariamente pacifici e dialoganti, riscontrando la medesima indifferenza delle sedicenti autorità.
Volendo, potremmo anche provare a immaginare la comprensione e l'assistenza che troveremmo in Arabia Saudita o in Nigeria, se dimostrassimo di non avere ben compreso le loro regole.
Dispiace. E' comunque l'ennesima storia collegata ad un generico "disagio abitativo" che in questo paese si è aggravato negli anni, tanto per cambiare. Come i protagonisti della storia che ci riporta lei, legata ad una esecuzione di sfratto, altri si ritrovano la casa occupata abusivamente, senza possibilità di rientrarne in possesso. E a volte non si tratta solo di recuperare uno spazio o una fonte di reddito ma l'unico tetto sotto il quale vivere. Spesso i protagonisti sono anziani e il possesso dell'appartamento è l'ultima "spiaggia" che li divide dal ricovero in una struttura assistenziale. Sono tutte storie tristi, indegne di un paese civile che millanta a gran voce enormi capacità di accoglienza e poi svela la cruda realtà fatta di degrado e di stenti, a scapito di tutti. Qualche settimana fa, un sindacalista ( non ricordo di che sigla ), intervistato a proposito del fenomeno delle occupazioni abusive, rispondeva in modo evasivo e persino irritato descrivendo i padroni di casa come soggetti privilegiati, appartenenti ad una classe sociale in qualche modo "dominante". Io trovo questo atteggiamento ( che mi auguro sia isolato ) assolutamente preoccupante perché, al di là delle opinioni personali, la lotta di classe che viene evocata non è certo la strada da percorrere per affrontare un fenomeno tanto grave. Mentre ci si perde in queste chiacchiere massimaliste, aumentano gli stabili interamente controllati dal racket, si ha notizia di "trattative" fra assessori del comune della capitale e rappresentanti degli "abusivi", intere zone urbane diventano invivibili a causa del degrado e della diffusione del crimine comune poiché la favola dell'accoglienza basata su integrazione, emancipazione e lavoro si scontra con la dura realtà di cui noi tutti abbiamo contezza, e di qualcosa bisogna pur campare... Anch'io vorrei assistere ad uno scenario diverso.
Quello che dici è vero, capita anche quello anche se in misura minore di tanti sfratti eseguiti un po' sopra le regole. E soprattutto capita nelle case popolari dove ci sono delle dinamiche assurde visto che lo stato non se ne preoccupa da anni. Ma io i proprietari di casa li conosco. Per vari motivi sono stato vicino al mercato immobiliare e conosco le dinamiche.
Raramente ho conosciuto un proprietario di casa che fosse ligio alle regole e non si approfittasse della sua situazione, quindi affitti al nero o parzialmente al nero, spese che spetterebbero al proprietario accollate all'inquilino, ingerenze continue, restrizioni varie, topaie affittate a caro prezzo che non hanno i requisiti minimi di abitabilità.
I proprietari di casa sono spesso coloro che vogliono tutti i benefici e nessuna rottura. Sembra che ti fanno un favore a concederti l'appartamento, mentre invece è un contratto, dove si prendono soldi per quella concessione e anche tanti, molti, troppi in una città.
E non sto parlando solo del poveraccio che ha magari un appartamento ereditato su cui farci una piccola rendita, questo spesso è onesto, sto parlando di gente che di appartamenti ne ha anche a decine.
A me questa gente fa schifo nel modo più assoluto e se li fregano e ogni tanto succede sono ben contento.
E non è questione di immigrati o italiani, non fa differenza.
Non generalizzo, ho conosciuto anche, seppur in netta minoranza, proprietari che si comportano bene e rispettano i contratti, pronti a soddisfare le esigenze degli inquilini in termini di legge. Come ho conosciuto degli inquilini che non hanno rispetto della casa in cui abitano. Ma la maggior parte è gentaccia avida.