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"Russia stato sostenitore del terrorismo" il testo iniziale, poi modificato, della mozione al Parlamento UE


marcopa
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" Russia Stato sostenitore del terrorismo" Il testo iniziale, poi modificato, della mozione al parlamento UE

https://lecorvettedellelba.blogspot.com/2022/11/russia-stato-sostenitore-del-terrorismo.html

 

Questa è la proposta della mozione che sarebbe stata poi modificata da emendamenti

M.

mento Europeo

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sul riconoscimento della Federazione russa come Stato sostenitore del terrorismo

21.11.2022 - (2022-2896(RSP))

presentata a norma dell'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
B9‑0482/2022 (Renew)
B9‑0483/2022 (PPE)
B9‑0487/2022 (ECR)

Andrius Kubilius, Michael Gahler, Rasa Juknevičienė, David McAllister, Peter van Dalen, Isabel Wiseler-Lima, Siegfried Mureşan, Vangelis Meimarakis, Ewa Kopacz, Jerzy Buzek, Vladimír Bilčík, Gheorghe Falcă, Tomasz Frankowski, Andrzej Halicki, Sandra Kalniete, Andrey Kovatchev, David Lega, Miriam Lexmann, Antonio López-Istúriz White, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska, Aušra Maldeikienė, Lukas Mandl, Liudas Mažylis, Janina Ochojska, Radosław Sikorski, Michaela Šojdrová, Eugen Tomac, Inese Vaidere, Alexander Alexandrov Yordanov, Milan Zver
a nome del gruppo PPE
Petras Auštrevičius, Vlad Gheorghe, Bernard Guetta, Nathalie Loiseau, Javier Nart, Urmas Paet, Nicolae Ştefănuță, Ramona Strugariu
a nome del gruppo Renew
Anna Fotyga, Charlie Weimers, Zbigniew Kuźmiuk, Kosma Złotowski, Witold Jan Waszczykowski, Dominik Tarczyński, Ryszard Czarnecki, Elżbieta Rafalska, Bogdan Rzońca, Jacek Saryusz-Wolski, Joachim Stanisław Brudziński, Eugen Jurzyca, Beata Kempa, Hermann Tertsch, Ryszard Antoni Legutko, Roberts Zīle, Elżbieta Kruk, Alexandr Vondra, Veronika Vrecionová, Assita Kanko, Anna Zalewska, Beata Mazurek, Adam Bielan, Beata Szydło, Patryk Jaki, Grzegorz Tobiszowski, Zdzisław Krasnodębski, Jadwiga Wiśniewska, Joanna Kopcińska
a nome del gruppo ECR
Włodzimierz Cimoszewicz, Juozas Olekas, Łukasz Kohut, Marina Kaljurand, Sven Mikser, Raphaël Glucksmann, Thijs Reuten

Emendamenti Selezionare 001-003 004-005 006-011 

Selezionare

 

Procedura : 2022/2896(RSP)

Ciclo di vita in Aula

Ciclo del documento :  

RC-B9-0482/2022

Testi presentati :

RC-B9-0482/2022

Discussioni :

Votazioni :

OJ 23/11/2022 - 53

Testi approvati :

P9_TA(2022)0405

Risoluzione del Parlamento europeo sul riconoscimento della Federazione russa come Stato sostenitore del terrorismo

(2022-2896(RSP))

Il Parlamento europeo,

– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Russia e l'Ucraina, tra cui quelle del 6 ottobre 2022 sull'escalation della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina[1], del 19 maggio 2022 sulla lotta contro l'impunità per i crimini di guerra in Ucraina[2] e del 25 novembre 2021 sulle violazioni dei diritti umani da parte delle imprese militari e di sicurezza private, in particolare il gruppo Wagner[3],

– viste la Carta delle Nazioni Unite, la Convenzione del 9 dicembre 1948 per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio e la quarta Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 relativa alla protezione delle persone civili in tempo di guerra,

– visto il quadro giuridico internazionale per la prevenzione e la lotta al terrorismo, compresa la risoluzione 2341 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla protezione delle infrastrutture critiche contro gli atti terroristici, adottata il 13 febbraio 2017,

– viste la Convenzione europea per la repressione del terrorismo del 27 gennaio 1977 e le successive convenzioni internazionali,

– visto il quadro giuridico dell'UE contro il terrorismo, tra cui la posizione comune del Consiglio 2001/931/PESC relativa all'applicazione di misure specifiche per la lotta al terrorismo[4] e il regolamento (CE) n. 2580/2001 del Consiglio, del 27 dicembre 2001, relativo a misure restrittive specifiche, contro determinate persone e entità, destinate a combattere il terrorismo[5],

– visto lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI),

– vista la risoluzione 2463 dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa del 13 ottobre 2022 sull'ulteriore intensificazione dell'aggressione russa contro l'Ucraina,

– vista la dichiarazione del 10 ottobre 2022 del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel sui violenti attacchi della Russia contro Kiev e altre città dell'Ucraina,

– vista la dichiarazione resa il 22 settembre 2022 dall'alto rappresentante, a nome dell'Unione europea, sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina,

– vista la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 14 novembre 2022, che raccomanda la creazione di un registro per documentare i danni causati dall'aggressione della Federazione russa contro l'Ucraina,

– visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

  1. considerando che dal 24 febbraio 2022, quando la Russia ha riavviato la guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata contro l'Ucraina, le sue forze hanno condotto attacchi indiscriminati contro aree residenziali e infrastrutture civili, hanno ucciso migliaia di civili ucraini e hanno compiuto atti di terrore in tutto il paese prendendo di mira vari elementi di infrastrutture civili come zone residenziali, scuole, ospedali, stazioni ferroviarie, teatri e reti idriche ed elettriche; che tali atti brutali e disumani stanno causando morte, sofferenza, distruzione e sfollamenti;
  2. considerando che le forze armate russe e le loro forze per procura hanno commesso esecuzioni sommarie, rapimenti, violenze sessuali, torture e altre atrocità nei territori ucraini recentemente e precedentemente occupati, tra cui i massacri di civili in città e paesi come Bucha, Irpin, Izium e Lyman, l'attacco deliberato a un teatro di Mariupol, che ha ucciso centinaia di persone, e l'attacco alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, che ha ucciso 60 civili;
  3. considerando che in Ucraina sono state uccise molte migliaia di civili, tra cui centinaia di bambini, e molte altre persone sono state torturate, molestate, aggredite sessualmente, rapite, sfollate con la forza o fatte sparire dalle forze armate russe e dalle loro forze per procura; che gruppi per i diritti umani e missioni di osservatori internazionali hanno documentato in modo approfondito le numerose atrocità commesse dalle forze armate russe e dalle loro forze per procura contro civili ucraini, come esecuzioni sommarie, torture, stupri e detenzioni di massa di civili nei cosiddetti centri di filtrazione, nonché adozioni forzate di minori ucraini e deportazioni forzate; che i crimini di guerra documentati in Ucraina sono quasi 40 000, cifra destinata a crescere quando verranno documentati i crimini di guerra commessi nelle parti recentemente liberate della regione di Cherson; che, secondo i dati di monitoraggio raccolti dall'Istituto ucraino per l'informazione di massa, la Federazione russa ha commesso 457 crimini contro giornalisti e media in Ucraina e gli occupanti russi hanno ucciso più di 40 giornalisti ucraini e stranieri dall'inizio della guerra di aggressione;
  4. considerando che la Federazione russa continua a violare ripetutamente i principi della Carta delle Nazioni Unite mediante i suoi atti di aggressione contro la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina, nonché a violare palesemente e gravemente il diritto internazionale umanitario, tra l'altro colpendo in modo deliberato obiettivi civili che non dovrebbero essere oggetto di attacchi a norma dell'articolo 52, paragrafo 1, del protocollo addizionale I del 1977 alle Convenzioni di Ginevra del 1949; che tali crimini riflettono un'indifferenza grottesca nei confronti delle norme e delle leggi di guerra che limitano l'esercizio del potere militare, come si evince, ad esempio, dal trattamento disumano dei prigionieri di guerra, dal diffuso ricorso alla tortura e alle esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra ucraini, nonché dalla negazione dell'accesso alle organizzazioni umanitarie internazionali come il Comitato internazionale della Croce Rossa;
  5. considerando che la Federazione russa ha già lanciato oltre 4 000 missili contro l'Ucraina e bombardato il paese più di 24 000 volte, anche dal territorio della Bielorussia; che gli attacchi sferrati dalla Russia con missili, droni e artiglieria hanno finora danneggiato o distrutto 60 982 infrastrutture civili nell'intera Ucraina, tra cui 42 818 edifici e abitazioni residenziali, 1 960 istituti scolastici, 396 strutture mediche, 392 edifici culturali, 87 edifici religiosi e 5 315 infrastrutture idriche ed elettriche; che gli attacchi deliberati con missili e droni lanciati dalla Federazione russa, anche con droni forniti dall'Iran, hanno danneggiato o distrutto circa il 40 % delle infrastrutture energetiche critiche dell'Ucraina;
  6. considerando che durante l'assedio di Mariupol le autorità della Federazione russa hanno provocato una crisi umanitaria su vasta scala, che ha portato alla morte di decine di migliaia di civili e distrutto il 95 % della città;
  7. considerando che dall'ottobre 2022 la Russia colpisce deliberatamente le infrastrutture critiche ucraine nell'intero paese allo scopo di terrorizzare la popolazione e impedirle l'accesso a gas, elettricità, acqua, Internet e ad altri beni e servizi di prima necessità, il che è particolarmente devastante con l'arrivo dell'inverno; che lo scopo di tali attacchi è quello di terrorizzare la popolazione ucraina, di piegarne la resistenza e determinazione a proseguire la difesa del proprio paese, di costringerla ad accettare la potenza occupante e il suo tentativo illegale di annessione di diverse parti dell'Ucraina; che durante tali attacchi è stato colpito il territorio polacco, provocando la morte di due cittadini polacchi;
  8. considerando che la Russia è responsabile della crisi mondiale della sicurezza alimentare a seguito della sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e del blocco che impone ai porti marittimi ucraini; che la Russia utilizza gli alimenti e la fame come armi sin dall'inizio della guerra; che le azioni deliberate della Russia, tra cui la distruzione delle scorte, l'interruzione della produzione e l'imposizione di restrizioni alle proprie esportazioni di generi alimentari e fertilizzanti, hanno aggravato la crisi della sicurezza alimentare mondiale.
  9. considerando che la Russia ha annesso illegalmente la Repubblica autonoma ucraina di Crimea e la città di Sebastopoli, oltre agli oblast ucraini di Doneck, Cherson, Lugansk e Zaporižžja che l'occupazione della centrale nucleare di Zaporižžja da parte della Russia minaccia gravemente l'incolumità e la sicurezza della centrale; che la Russia ha rapito i lavoratori della centrale nucleare costringendoli a lavorare, ha depositato attrezzature militari nel sito e ha fatto fuoco su bersagli situati in prossimità della centrale; che la Russia ha messo a repentaglio anche l'incolumità e la sicurezza della centrale nucleare di Cernobyl;
  10. considerando che la Russia costituisce un rischio per la sicurezza dell'intero continente e per l'ordine internazionale fondato su regole in ragione dei suoi tentativi di minare la sicurezza e l'incolumità delle centrali nucleari ucraine e delle sue minacce di ricorrere alle armi nucleari;  che funzionari russi hanno minacciato a più riprese paesi europei, anche con "misure tecnico-militari", a causa del loro sostegno all'Ucraina e/o della loro aspirazione ad adesione alla NATO; considerando che il tentativo della Russia di sfruttare le esportazioni di energia come strumento di coercizione geopolitica equivale a utilizzare le forniture energetiche come arma; che il danneggiamento dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 il 26 settembre 2022 ha provocato fughe di gas nel Mar Baltico, il che costituisce altresì un attacco ambientale ai danni dell'UE;
  11. considerando che le forze armate russe e i gruppi russi controllati dallo Stato o i loro alleati, come il gruppo Wagner, hanno ripetutamente preso di mira civili in diverse altre località, tra cui nella seconda guerra cecena, nella guerra russo-georgiana del 2008 e nella guerra civile siriana, nonché in Libia, nella Repubblica centrafricana e in Mali; che il gruppo Wagner beneficia di un notevole sostegno politico, economico e logistico da parte dello Stato russo, in particolare del ministero della Difesa russo;
  12. considerando che la Russia sostiene e finanzia da anni regimi e organizzazioni terroristiche, in particolare il regime di Assad in Siria cui la Russia ha fornito armi e per la cui difesa ha perpetrato attacchi deliberati contro la popolazione civile, le città e le infrastrutture civili siriane; che la Russia ha condotto attacchi in altri paesi sovrani e sul proprio territorio, tra cui l'avvelenamento con agenti nervini della famiglia Skripal nel Regno Unito, l'avvelenamento di Aleksandr Litvinenko, Vladimir Kara-Murza, Aleksej Naval'nyj e altri, nonché il bombardamento di depositi di munizioni nella Repubblica ceca nel 2014; che la repressione sistematica dell'attuale regime russo nei confronti del proprio popolo ha assunto un carattere totalitario e che lo stesso regime ha una lunga storia di ricorso alla violenza contro gli oppositori politici;
  13. considerando che il 15 novembre 2022 un tribunale olandese ha condannato due cittadini russi e un separatista ucraino filorusso in contumacia per l'omicidio di 298 persone in ragione dell'abbattimento del volo 17 della Malaysia Airlines; che lo Stato russo continua a negare la propria responsabilità nell'abbattimento del volo 17 della Malaysia Airlines e si rifiuta di collaborare con gli organismi giudiziari internazionali; che la Federazione russa continua parimenti a rifiutarsi di restituire i relitti e le scatole nere degli aerei TU-154 del governo polacco che sono precipitati nei pressi di Smolensk, sul territorio della Federazione russa nell'aprile 2010;
  14. considerando che la Russia sta inoltre conducendo attivamente una guerra dell'informazione, diffondendo disinformazione sull'Ucraina, l'Europa e i valori democratici liberali ed effettuando operazioni speciali per destabilizzare la società in Ucraina e screditare le relazioni con i suoi partner internazionali;
  15. considerando che l'UE tiene un elenco di individui, gruppi ed entità implicati in atti terroristici oggetto di sanzioni, sebbene il quadro giuridico vigente, a differenza di quelli di paesi come Stati Uniti e Canada, non permetta di designare uno Stato come sostenitore del terrorismo;
  16. considerando che le azioni intraprese dalla Russia e dalle forze loro alleate corrispondono alla definizione di terrorismo accettata dall'UE, dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, contenuta nella risoluzione 1566 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 2004, nella risoluzione 49/60 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 9 dicembre 1994 e nelle posizioni comuni del Consiglio 2001/931/PESC e 2009/468/PESC[6];
  17. considerando che negli ultimi mesi i parlamenti o le camere parlamentari di Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia e Cechia, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e la Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione dei parlamenti dell'Unione europea (COSAC) hanno adottato risoluzioni in cui dichiarano la Russia uno Stato terroristico o uno Stato sostenitore del terrorismo o designano l'attuale regime russo come Stato terroristico; che nella risoluzione del Senato degli Stati Uniti del 27 luglio 2022 e nella risoluzione della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti del 12 maggio 2022 si invitava il Dipartimento di Stato statunitense a designare la Federazione russa come Stato sostenitore del terrorismo;
  18. considerando che il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato, nelle sue osservazioni durante la discussione straordinaria del Parlamento del 1º marzo 2022 sull'aggressione russa contro l'Ucraina, che l'aggressione russa costituisce "terrorismo geopolitico, puro e semplice"; che il 23 settembre 2022 il Presidente Michel ha dichiarato, nel suo discorso alla 77ª Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla Federazione russa, che "allorché un membro permanente del Consiglio di sicurezza inizia una guerra non provocata e ingiustificata, condannata dall'Assemblea generale, la sua sospensione dal Consiglio di sicurezza dovrebbe essere automatica";
  19. considerando la dichiarazione rilasciata il 14 marzo 2022 da Zbigniew Rau, Presidente di turno dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), che ha qualificato come "terrorismo di Stato" gli attacchi del governo della Federazione russa contro civili innocenti e infrastrutture civili in Ucraina;
  20. ribadisce il suo fermo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale; ribadisce la sua condanna alla guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina; chiede che la Russia e le sue forze delegate cessino tutte le azioni militari, in particolare gli attacchi contro le zone residenziali e le infrastrutture civili, e che la Russia ritiri tutte le forze militari, le forze delegate e le attrezzature militari dall'intero territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale, ponga fine alle deportazioni forzate di civili ucraini e alle adozioni forzate di bambini ucraini, rilasci tutte le persone detenute in Ucraina e cessi definitivamente di violare o minacciare la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina;
  21. sottolinea che gli attacchi deliberati e le atrocità perpetrati dalla Federazione russa contro la popolazione civile dell'Ucraina, la distruzione di infrastrutture civili e altre gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale costituiscono atti terroristici contro la popolazione ucraina e sono crimini di guerra; esprime la sua indignazione e la sua condanna senza riserve verso tali attacchi e atrocità, così come per gli altri atti commessi dalla Russia nel perseguimento dei suoi obiettivi politici distruttivi in Ucraina e nel territorio di altri paesi; riconosce, alla luce di quanto precede, che la Russia è uno Stato sostenitore del terrorismo e uno Stato che fa uso di mezzi terroristici;
  22. ribadisce la sua ferma solidarietà al popolo ucraino, che dal 24 febbraio 2022 e negli ultimi nove anni di aggressione russa continua a dare prova di notevole coraggio e resilienza di fronte alle minacce e agli attacchi implacabili della Russia, così come alle altre vittime dell'aggressione russa in tutto il mondo; esprime la propria solidarietà alle famiglie delle vittime dell'incidente missilistico del 15 novembre 2022 in Polonia, e il suo sostegno alla Polonia;
  23. invita l'UE e i suoi Stati membri a sviluppare un quadro giuridico dell'UE per designare gli Stati sostenitori del terrorismo e gli Stati che fanno uso di mezzi terroristici, il quale darebbe avvio a una serie di misure restrittive significative nei confronti di tali paesi e avrebbe profonde implicazioni restrittive nelle relazioni dell'UE con tali paesi; invita il Consiglio a valutare di conseguenza la possibilità di inserire la Federazione russa in tale elenco dell'UE di Stati sostenitori del terrorismo; invita i partner dell'UE ad adottare misure analoghe;
  24. invita l'UE e i suoi Stati membri ad agire per avviare un isolamento internazionale globale della Federazione russa, anche per quanto riguarda l'adesione della Russia a organizzazioni e organismi internazionali quali il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e ad astenersi dal tenere eventi formali sul territorio della Federazione russa; chiede che le relazioni diplomatiche con la Russia siano ulteriormente ridotte, e che i contatti con i suoi rappresentanti ufficiali a tutti i livelli siano mantenuti al minimo indispensabile; invita gli Stati membri dell'UE a chiudere e vietare le istituzioni parastatali russe, come i centri russi per la scienza e la cultura e le organizzazioni e associazioni della diaspora russa che operano sotto l'egida e la guida delle missioni diplomatiche russe e promuovono la propaganda di Stato russa in tutto il mondo;
  25. invita il Consiglio a includere il gruppo Wagner e il 141º regime speciale motorizzato, noto anche come Kadyrovites, nonché altri gruppi armati, milizie e forze delegate finanziati dalla Russia, come quelli attivi nei territori occupati dell'Ucraina, nell'elenco dell'UE delle persone, dei gruppi e delle entità coinvolti in atti terroristici (elenco dell'UE dei terroristi); accoglie con favore la decisione dell'UE del 13 dicembre 2021 di sanzionare lo stesso gruppo Wagner, nonché otto persone e tre entità ad esso collegate, in virtù di quattro diversi regimi sanzionatori dell'UE; esorta tutti i paesi a interrompere le loro relazioni con le società affiliate al gruppo Wagner e a tener fede ai loro obblighi ai sensi del diritto internazionale ritenendo responsabili tutti gli autori di gravi violazioni e abusi dei diritti umani e di violazioni del diritto internazionale umanitario commessi sul loro territorio;
  26. invita il Consiglio a tenere conto dell'escalation di atti terroristici della Federazione russa contro la popolazione ucraina e pertanto a finalizzare rapidamente i lavori su un nono pacchetto di sanzioni; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la rapida attuazione e la rigorosa applicazione di tutte le sanzioni; invita gli Stati membri a prevenire, investigare e perseguire attivamente qualsiasi tentativo di elusione delle sanzioni; chiede che tutti gli Stati membri rimangano uniti nella loro risposta alla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina e invita tutti i paesi candidati e potenziali candidati all'adesione all'UE ad allinearsi alla politica dell'UE in materia di sanzioni; chiede alla Commissione e agli Stati membri di prendere in considerazione possibili misure nei confronti dei paesi che aiutano la Russia a eludere le sanzioni imposte; esorta la Commissione a garantire che le penali nazionali in caso di violazione delle sanzioni dell'UE siano efficaci, proporzionate e dissuasive;
  27. chiede al Consiglio che l'elenco delle persone oggetto di sanzioni sia ampliato per includere coloro che sono coinvolti nelle deportazioni forzate, nelle adozioni coatte di bambini ucraini, nei "referendum" illegali nelle regioni di Lugansk, Cherson, Zaporižžja e Doneck e nelle "elezioni" illegali in Crimea e a Sebastopoli, nonché tutti i membri dei partiti della Duma che ricoprono cariche in parlamenti eletti a tutti i livelli, anche a livello regionale e comunale; chiede di vietare l'importazione, l'acquisto o il trasferimento diretti o indiretti di diamanti, sia grezzi che lavorati, provenienti della Federazione russa; chiede che la Russia e la Bielorussia siano inserite nell'elenco dell'UE dei paesi terzi ad alto rischio in materia di lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo; esorta gli Stati membri a colmare le lacune nell'attuazione delle sanzioni, ad esempio per quanto riguarda le cripto-attività e il mancato rispetto delle norme antiriciclaggio da parte dei facilitatori professionali, e a sospendere tutti gli scambi automatici di informazioni fiscali e gli accordi in materia di doppia imposizione sia con la Russia che con la Bielorussia; chiede un embargo immediato e totale sulle importazioni dell'UE di combustibili fossili e uranio russi, nonché la completa dismissione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, per porre fine ai finanziamenti della guerra di aggressione russa; invita l'UE e i suoi Stati membri a vietare l'uso pubblico e l'esposizione di simboli connessi all'aggressione militare e ai crimini di guerra della Russia in un modo che esprime sostegno a tali attività o le giustifica

 

  1. ribadisce il suo fermo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale; ribadisce la sua condanna alla guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina; chiede che la Russia e le sue forze delegate cessino tutte le azioni militari, in particolare gli attacchi contro le zone residenziali e le infrastrutture civili, e che la Russia ritiri tutte le forze militari, le forze delegate e le attrezzature militari dall'intero territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale, ponga fine alle deportazioni forzate di civili ucraini e alle adozioni forzate di bambini ucraini, rilasci tutte le persone detenute in Ucraina e cessi definitivamente di violare o minacciare la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina;
  2. sottolinea che gli attacchi deliberati e le atrocità perpetrati dalla Federazione russa contro la popolazione civile dell'Ucraina, la distruzione di infrastrutture civili e altre gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale costituiscono atti terroristici contro la popolazione ucraina e sono crimini di guerra; esprime la sua indignazione e la sua condanna senza riserve verso tali attacchi e atrocità, così come per gli altri atti commessi dalla Russia nel perseguimento dei suoi obiettivi politici distruttivi in Ucraina e nel territorio di altri paesi; riconosce, alla luce di quanto precede, che la Russia è uno Stato sostenitore del terrorismo e uno Stato che fa uso di mezzi terroristici;
  3. ribadisce la sua ferma solidarietà al popolo ucraino, che dal 24 febbraio 2022 e negli ultimi nove anni di aggressione russa continua a dare prova di notevole coraggio e resilienza di fronte alle minacce e agli attacchi implacabili della Russia, così come alle altre vittime dell'aggressione russa in tutto il mondo; esprime la propria solidarietà alle famiglie delle vittime dell'incidente missilistico del 15 novembre 2022 in Polonia, e il suo sostegno alla Polonia;
  4. invita l'UE e i suoi Stati membri a sviluppare un quadro giuridico dell'UE per designare gli Stati sostenitori del terrorismo e gli Stati che fanno uso di mezzi terroristici, il quale darebbe avvio a una serie di misure restrittive significative nei confronti di tali paesi e avrebbe profonde implicazioni restrittive nelle relazioni dell'UE con tali paesi; invita il Consiglio a valutare di conseguenza la possibilità di inserire la Federazione russa in tale elenco dell'UE di Stati sostenitori del terrorismo; invita i partner dell'UE ad adottare misure analoghe;
  5. invita l'UE e i suoi Stati membri ad agire per avviare un isolamento internazionale globale della Federazione russa, anche per quanto riguarda l'adesione della Russia a organizzazioni e organismi internazionali quali il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e ad astenersi dal tenere eventi formali sul territorio della Federazione russa; chiede che le relazioni diplomatiche con la Russia siano ulteriormente ridotte, e che i contatti con i suoi rappresentanti ufficiali a tutti i livelli siano mantenuti al minimo indispensabile; invita gli Stati membri dell'UE a chiudere e vietare le istituzioni parastatali russe, come i centri russi per la scienza e la cultura e le organizzazioni e associazioni della diaspora russa che operano sotto l'egida e la guida delle missioni diplomatiche russe e promuovono la propaganda di Stato russa in tutto il mondo;
  6. invita il Consiglio a includere il gruppo Wagner e il 141º regime speciale motorizzato, noto anche come Kadyrovites, nonché altri gruppi armati, milizie e forze delegate finanziati dalla Russia, come quelli attivi nei territori occupati dell'Ucraina, nell'elenco dell'UE delle persone, dei gruppi e delle entità coinvolti in atti terroristici (elenco dell'UE dei terroristi); accoglie con favore la decisione dell'UE del 13 dicembre 2021 di sanzionare lo stesso gruppo Wagner, nonché otto persone e tre entità ad esso collegate, in virtù di quattro diversi regimi sanzionatori dell'UE; esorta tutti i paesi a interrompere le loro relazioni con le società affiliate al gruppo Wagner e a tener fede ai loro obblighi ai sensi del diritto internazionale ritenendo responsabili tutti gli autori di gravi violazioni e abusi dei diritti umani e di violazioni del diritto internazionale umanitario commessi sul loro territorio;
  7. invita il Consiglio a tenere conto dell'escalation di atti terroristici della Federazione russa contro la popolazione ucraina e pertanto a finalizzare rapidamente i lavori su un nono pacchetto di sanzioni; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la rapida attuazione e la rigorosa applicazione di tutte le sanzioni; invita gli Stati membri a prevenire, investigare e perseguire attivamente qualsiasi tentativo di elusione delle sanzioni; chiede che tutti gli Stati membri rimangano uniti nella loro risposta alla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina e invita tutti i paesi candidati e potenziali candidati all'adesione all'UE ad allinearsi alla politica dell'UE in materia di sanzioni; chiede alla Commissione e agli Stati membri di prendere in considerazione possibili misure nei confronti dei paesi che aiutano la Russia a eludere le sanzioni imposte; esorta la Commissione a garantire che le penali nazionali in caso di violazione delle sanzioni dell'UE siano efficaci, proporzionate e dissuasive;
  8. chiede al Consiglio che l'elenco delle persone oggetto di sanzioni sia ampliato per includere coloro che sono coinvolti nelle deportazioni forzate, nelle adozioni coatte di bambini ucraini, nei "referendum" illegali nelle regioni di Lugansk, Cherson, Zaporižžja e Doneck e nelle "elezioni" illegali in Crimea e a Sebastopoli, nonché tutti i membri dei partiti della Duma che ricoprono cariche in parlamenti eletti a tutti i livelli, anche a livello regionale e comunale; chiede di vietare l'importazione, l'acquisto o il trasferimento diretti o indiretti di diamanti, sia grezzi che lavorati, provenienti della Federazione russa; chiede che la Russia e la Bielorussia siano inserite nell'elenco dell'UE dei paesi terzi ad alto rischio in materia di lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo; esorta gli Stati membri a colmare le lacune nell'attuazione delle sanzioni, ad esempio per quanto riguarda le cripto-attività e il mancato rispetto delle norme antiriciclaggio da parte dei facilitatori professionali, e a sospendere tutti gli scambi automatici di informazioni fiscali e gli accordi in materia di doppia imposizione sia con la Russia che con la Bielorussia; chiede un embargo immediato e totale sulle importazioni dell'UE di combustibili fossili e uranio russi, nonché la completa dismissione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, per porre fine ai finanziamenti della guerra di aggressione russa; invita l'UE e i suoi Stati membri a vietare l'uso pubblico e l'esposizione di simboli connessi all'aggressione militare e ai crimini di guerra della Russia in un modo che esprime sostegno a tali attività o le giustifica;

 

  1. invita la Commissione a presentare una proposta legislativa volta a modificare l'attuale regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani (legge Magnitsky dell'UE) estendendone il campo di applicazione agli atti di corruzione e ad adottare rapidamente sanzioni mirate nei confronti delle persone responsabili della corruzione ad alto livello in Russia e Bielorussia, nonché dei loro facilitatori e beneficiari con sede nell'UE;
  2. chiede un rinnovato sostegno alle indagini indipendenti in corso sui crimini di guerra e i crimini contro l'umanità commessi dalla Russia, che dovrebbero garantire che i soggetti coinvolti nella pianificazione, nell'organizzazione, nella commissione o nell'agevolazione di tali crimini siano individualmente chiamati a rispondere delle loro azioni; invita l'UE e i suoi Stati membri a fornire il sostegno adeguato all'istituzione di un tribunale speciale che si occupi del crimine di aggressione da parte della Russia contro l'Ucraina; invita gli Stati membri che ancora non l'hanno fatto a includere il crimine di aggressione nel loro diritto nazionale; esprime il suo pieno sostegno all'indagine avviata dal procuratore della CPI sulla situazione in Ucraina, al lavoro della commissione d'inchiesta presso l'Alto Commissariato per i diritti umani e agli sforzi delle organizzazioni indipendenti della società civile impegnate a raccogliere e preservare le prove dei crimini di guerra; incoraggia gli Stati membri dell'UE a fare un uso ancora più ampio del principio della giurisdizione universale e a intensificare il loro sostegno agli sforzi internazionali volti a indagare sui crimini di guerra in Ucraina e a perseguire tutti gli autori e le persone responsabili di tali crimini; sottolinea la necessità che l'UE garantisca l'inclusione di una prospettiva di genere in tali indagini, compreso il perseguimento dei reati di violenza sessuale contro le donne, che possono anche costituire crimini di guerra e crimini contro l'umanità;
  3. invita la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per istituire un meccanismo internazionale globale di risarcimento, compreso un registro internazionale dei danni, e a cooperare attivamente con le autorità ucraine in materia; invita la Commissione e i colegislatori a finalizzare il regime giuridico che consente la confisca dei beni russi congelati dall'UE e il loro utilizzo per far fronte alle varie conseguenze dell'aggressione russa contro l'Ucraina, compresi la ricostruzione dell'Ucraina e il risarcimento delle vittime dell'aggressione russa;
  4. invita il Consiglio e gli Stati membri a intensificare con urgenza e in modo significativo il loro sostegno politico, economico, finanziario, militare, tecnico e umanitario all'Ucraina per aiutare il paese a difendersi dalla guerra di aggressione russa e dai tentativi russi di destabilizzare le istituzioni statali ucraine, compromettere la stabilità macroeconomica del paese e distruggere le infrastrutture critiche nei settori dell'energia, delle comunicazioni, dell'acqua e dei trasporti, nonché le infrastrutture civili nei settori dell'istruzione, della sanità e della cultura;
  5. accoglie con favore la proposta della Commissione del 9 novembre 2022 relativa a un pacchetto di sostegno senza precedenti di 18 miliardi di EUR a favore dell'Ucraina nel 2023 al fine di garantirne la stabilità macroeconomica, ripristinare le infrastrutture critiche e mantenere i servizi pubblici essenziali, ed esprime il proprio sostegno alla rapida adozione della proposta; evidenzia l'importanza di una rapida attuazione degli impegni a fornire assistenza finanziaria e tecnica, specie in vista dell'approssimarsi dell'inverno, periodo in cui un numero significativo di cittadini ucraini rischiano di non avere accesso a servizi di base come l'acqua, il riscaldamento e l'elettricità;
  6. denuncia l'occupazione russa della centrale elettrica di Zaporižžja allo scopo di terrorizzare la popolazione ucraina e condanna la Russia per aver reso le centrali elettriche obiettivi militari;
  7. fa appello a tutto il popolo russo affinché non solo si rifiuti di essere trascinato in questa guerra, ma protesti anche contro gli atroci crimini di guerra nei confronti del popolo ucraino, commessi dalla Federazione russa in nome del popolo russo; esprime il proprio sostegno a tutti i cittadini russi che protestano e lottano contro l'attuale regime dall'interno o dall'esterno della Russia o che sostengono rifugiati dall'Ucraina; invita la Commissione, il Servizio europeo per l'azione esterna e gli Stati membri a intensificare il sostegno e la cooperazione con la società civile e i media liberi russi e a continuare a offrire protezione e rifugio temporaneo ai russi che sono perseguitati a causa della loro opposizione al regime; elogia il lavoro dei giornalisti ucraini e internazionali che raccontano al mondo la verità sulla guerra in Ucraina, spesso rischiando la loro vita per farlo; chiede di indagare sui crimini russi contro i giornalisti in Ucraina e sulle attività delle persone coinvolte nelle campagne criminali di disinformazione che costituiscono parte integrante della guerra su vasta scala contro l'Ucraina;
  8. sottolinea che l'attuale guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina mette in luce la necessità di una valutazione storica e giuridica approfondita nonché di un dibattito pubblico trasparente sui crimini del regime sovietico, soprattutto nella stessa Russia, poiché la mancanza di responsabilità e di giustizia porta soltanto alla reiterazione di crimini analoghi;
  9. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, all'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, all'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, al Comitato internazionale della Croce Rossa, alla Corte penale internazionale, al Presidente, al governo e al parlamento della Federazione Russa nonché al Presidente, al governo e al parlamento dell'Ucraina.

 

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Questa argomento è stata modificata 1 anno fa da marcopa

sarah hanno apprezzato
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oriundo2006
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E' una dichiarazione di guerra. Niente di più e niente di meno.


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sarah
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Si tira la corda, si tira la corda con dichiarazioni e mosse apparentemente sempre più vicine all'ipotetico casus belli. @marcopa, grazie del contributo perché merita visibilità.


RispondiCitazione
marcopa
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Topic starter  

Il testo definitivo, non so quanto modificato rispetto alla proposta di mozione, lo leggerò con attenzione dopo avervelo girato.

Parlamento europeo
2019-2024
TESTI APPROVATI
P9_TA(2022)0405

Riconoscimento della Federazione russa come Stato sostenitore del terrorismo

Risoluzione del Parlamento europeo del 23 novembre 2022 sul riconoscimento della Federazione russa come Stato sostenitore del terrorismo (2022/2896(RSP))

Il Parlamento europeo,

– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Russia e l'Ucraina, tra cui quelle del 6 ottobre
2022 sull'escalation della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina1
, del 19
maggio 2022 sulla lotta contro l'impunità per i crimini di guerra in Ucraina2
e del 25
novembre 2021 sulle violazioni dei diritti umani da parte delle imprese militari e di
sicurezza private, in particolare il gruppo Wagner3,
– viste la Carta delle Nazioni Unite, la Convenzione del 9 dicembre 1948 per la
prevenzione e la repressione del delitto di genocidio e la quarta Convenzione di Ginevra
del 12 agosto 1949 relativa alla protezione delle persone civili in tempo di guerra,
– visto il quadro giuridico internazionale per la prevenzione e la lotta al terrorismo,
compresa la risoluzione 2341 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla
protezione delle infrastrutture critiche contro gli atti terroristici, adottata il 13 febbraio
2017,
– viste la Convenzione europea per la repressione del terrorismo del 27 gennaio 1977 e le
successive convenzioni internazionali,
– visto il quadro giuridico dell'UE contro il terrorismo, tra cui la posizione comune del
Consiglio 2001/931/PESC relativa all'applicazione di misure specifiche per la lotta al
terrorismo e il regolamento (CE) n. 2580/2001 del Consiglio, del 27 dicembre 2001,
relativo a misure restrittive specifiche, contro determinate persone e entità, destinate a
combattere il terrorismo,
– visto lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI),

1
Testi approvati, P9_TA(2022)0353.
2
Testi approvati, P9_TA(2022)0218.
3
GU C 224 dell'8.6.2022, pag. 104.
4
GU L 344 del 28.12.2001, pag. 93.
5
GU L 344 del 28.12.2001, pag. 70.
– vista la risoluzione 2463 dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa del 13
ottobre 2022 sull'ulteriore intensificazione dell'aggressione russa contro l'Ucraina,
– vista la dichiarazione del 10 ottobre 2022 del Presidente del Consiglio europeo Charles
Michel sui violenti attacchi della Russia contro Kiev e altre città dell'Ucraina,
– vista la dichiarazione resa il 22 settembre 2022 dall'alto rappresentante, a nome
dell'Unione europea, sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina,
– vista la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 14 novembre 2022,
che raccomanda la creazione di un registro per documentare i danni causati
dall'aggressione della Federazione russa contro l'Ucraina,
– visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A. considerando che dal 2014 e soprattutto dopo il 24 febbraio 2022, quando la Russia ha
riavviato la guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata contro
l'Ucraina, le sue forze hanno condotto attacchi indiscriminati contro aree residenziali e
infrastrutture civili, hanno ucciso migliaia di civili ucraini e hanno compiuto atti di
terrore in tutto il paese prendendo di mira vari elementi di infrastrutture civili come
zone residenziali, scuole, ospedali, stazioni ferroviarie, teatri e reti idriche ed elettriche;
che tali atti brutali e disumani stanno causando morte, sofferenza, distruzione e
sfollamenti;
B. considerando che le forze armate russe e le loro forze per procura hanno commesso
esecuzioni sommarie, rapimenti, violenze sessuali, torture e altre atrocità nei territori
ucraini recentemente e precedentemente occupati, tra cui i massacri di civili in città e
paesi come Bucha, Irpin, Izium e Lyman, l'attacco deliberato a un teatro di Mariupol,
che ha ucciso centinaia di persone, e l'attacco alla stazione ferroviaria di Kramatorsk,
che ha ucciso 60 civili;

C. considerando che in Ucraina sono state uccise molte migliaia di civili, tra cui centinaia
di bambini, e molte altre persone sono state torturate, molestate, aggredite sessualmente,
rapite, sfollate con la forza o fatte sparire dalle forze armate russe e dalle loro forze per
procura; che gruppi per i diritti umani e missioni di osservatori internazionali hanno
documentato in modo approfondito le numerose atrocità commesse dalle forze armate
russe e dalle loro forze per procura contro civili ucraini, come esecuzioni sommarie,
torture, stupri e detenzioni di massa di civili nei cosiddetti centri di filtrazione, nonché
adozioni forzate di minori ucraini e deportazioni forzate; che i crimini di guerra
documentati in Ucraina sono quasi 40 000, cifra destinata a crescere quando verranno
documentati i crimini di guerra commessi nelle parti recentemente liberate della regione
di Kherson; che, secondo i dati di monitoraggio raccolti dall'Istituto ucraino per
l'informazione di massa, la Federazione russa ha commesso 457 crimini contro
giornalisti e media in Ucraina e gli occupanti russi hanno ucciso più di 40 giornalisti
ucraini e stranieri dall'inizio della guerra di aggressione; che la Federazione russa e i
suoi alleati utilizzano gli stessi metodi nei territori occupati dal 2014, con l'esempio più
famigerato del "carcere di Izolyatsia" a Doneck;

D. considerando che la Federazione russa continua a violare ripetutamente i principi della
Carta delle Nazioni Unite mediante i suoi atti di aggressione contro la sovranità,
l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina, nonché a violare palesemente e
gravemente il diritto internazionale umanitario, tra l'altro colpendo in modo deliberato
obiettivi civili che non dovrebbero essere oggetto di attacchi a norma dell'articolo 52,
paragrafo 1, del protocollo addizionale I del 1977 alle Convenzioni di Ginevra del 1949;
che tali crimini riflettono un'indifferenza grottesca nei confronti delle norme e delle
leggi di guerra che limitano l'esercizio del potere militare, come si evince, ad esempio,
dal trattamento disumano dei prigionieri di guerra, dal diffuso ricorso alla tortura e alle
esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra ucraini, nonché dalla negazione
dell'accesso alle organizzazioni umanitarie internazionali come il Comitato
internazionale della Croce Rossa;

E. considerando che la Federazione russa ha già lanciato oltre 4 000 missili contro
l'Ucraina e bombardato il paese più di 24 000 volte, anche dal territorio della
Bielorussia; che gli attacchi sferrati dalla Russia con missili, droni e artiglieria hanno
finora danneggiato o distrutto 60 982 infrastrutture civili nell'intera Ucraina, tra cui
42 818 edifici e abitazioni residenziali, 1 960 istituti scolastici, 396 strutture mediche,
392 edifici culturali, 87 edifici religiosi e 5 315 infrastrutture idriche ed elettriche; che
gli attacchi deliberati con missili e droni lanciati dalla Federazione russa, anche con
droni forniti dall'Iran, hanno danneggiato o distrutto circa il 40 % delle infrastrutture
energetiche critiche dell'Ucraina;

F. considerando che durante l'assedio di Mariupol le autorità della Federazione russa
hanno provocato una crisi umanitaria su vasta scala, che ha portato alla morte di decine
di migliaia di civili e distrutto il 95 % della città;

G. considerando che dall'ottobre 2022 la Russia colpisce deliberatamente le infrastrutture
critiche ucraine nell'intero paese allo scopo di terrorizzare la popolazione e impedirle
l'accesso a gas, elettricità, acqua, Internet e ad altri beni e servizi di prima necessità, il
che è particolarmente devastante con l'arrivo dell'inverno; che lo scopo di tali attacchi è
quello di terrorizzare la popolazione ucraina, di piegarne la resistenza e determinazione
a proseguire la difesa del proprio paese, di costringerla ad accettare la potenza
occupante e il suo tentativo illegale di annessione di diverse parti dell'Ucraina; che
durante tali attacchi è stato colpito il territorio polacco, provocando la morte di due
cittadini polacchi;

H. considerando che la Russia è responsabile della crisi mondiale della sicurezza
alimentare a seguito della sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e del blocco che
impone ai porti marittimi ucraini; che la Russia utilizza gli alimenti e la fame come armi
sin dall'inizio della guerra; che le azioni deliberate della Russia, tra cui la distruzione
delle scorte, l'interruzione della produzione e l'imposizione di restrizioni alle proprie
esportazioni di generi alimentari e fertilizzanti, hanno aggravato la crisi della sicurezza
alimentare mondiale;

I. considerando che la Russia ha annesso illegalmente la Repubblica autonoma ucraina di
Crimea e la città di Sebastopoli, oltre agli oblast ucraini di Doneck, Kherson, Lugansk e
Zaporižžja che l'occupazione della centrale nucleare di Zaporižžja da parte della Russia
minaccia gravemente l'incolumità e la sicurezza della centrale; che la Russia ha rapito i
lavoratori della centrale nucleare costringendoli a lavorare, ha depositato attrezzature
militari nel sito e ha fatto fuoco su bersagli situati in prossimità della centrale; che la
Russia ha messo a repentaglio anche l'incolumità e la sicurezza della centrale nucleare
di Cernobyl;

J. considerando che la Russia costituisce un rischio per la sicurezza dell'intero continente e
per l'ordine internazionale fondato su regole in ragione dei suoi tentativi di minare la
sicurezza e l'incolumità delle centrali nucleari ucraine e delle sue minacce di ricorrere
alle armi nucleari; che funzionari russi hanno minacciato a più riprese paesi europei,
anche con "misure tecnico-militari", a causa del loro sostegno all'Ucraina e/o della loro
aspirazione ad adesione alla NATO; considerando che il tentativo della Russia di
sfruttare le esportazioni di energia come strumento di coercizione geopolitica equivale a
utilizzare le forniture energetiche come arma; che il danneggiamento dei gasdotti Nord
Stream 1 e 2 il 26 settembre 2022 ha provocato fughe di gas nel Mar Baltico, il che
costituisce altresì un attacco ambientale ai danni dell'UE;

K. considerando che le forze armate russe e i gruppi russi controllati dallo Stato o i loro
alleati, come il gruppo Wagner, hanno ripetutamente preso di mira civili in diverse altre
località, tra cui nella seconda guerra cecena, nella guerra russo-georgiana del 2008 e
nella guerra civile siriana, nonché in Libia, nella Repubblica centrafricana e in Mali; che
il gruppo Wagner beneficia di un notevole sostegno politico, economico e logistico da
parte dello Stato russo, in particolare del ministero della Difesa russo;
L. considerando che la Russia sostiene e finanzia da anni regimi e organizzazioni
terroristiche, in particolare il regime di Assad in Siria cui la Russia ha fornito armi e per
la cui difesa ha perpetrato attacchi deliberati contro la popolazione civile, le città e le
infrastrutture civili siriane; che la Russia ha condotto attacchi in altri paesi sovrani e sul
proprio territorio, tra cui uccisione o tentato assassinio di molti degli oppositori della
dittatura di Putin, inclusi giornalisti, politici, attivisti e leader stranieri, in particolare
Anna Politkovskaja, Viktor Juščenko, Boris Nemcov, Stanislav Markelov, Anastasia
Baburova, Sergei Protazanov, Natalya Estemirova, Sergej Magnitskij, Sergei Juščenko,
Juri Shchekochikhin, Boris Berezovskij, Džochar Dudaev e Zelimkhan Khangoshvili,
nonché l'avvelenamento con agenti nervini della famiglia Skripal nel Regno Unito,
l'avvelenamento di Aleksandr Litvinenko, Vladimir Kara-Murza, Aleksej Naval'nyj e
altri, nonché il bombardamento di depositi di munizioni nella Repubblica ceca nel 2014;
che la repressione sistematica dell'attuale regime russo nei confronti del proprio popolo
ha assunto un carattere totalitario e che lo stesso regime ha una lunga storia di ricorso
alla violenza contro gli oppositori politici;

M. considerando che la Federazione russa sostiene attivamente Aljaksandr Lukašėnka e gli
permette di opprimere il popolo bielorusso mediante un'enorme ondata di misure
repressive di massa, tra cui la tortura; che, secondo le indagini, alti funzionari bielorussi
hanno complottato servendosi di un falso allarme bomba per dirottare illecitamente un
volo passeggeri Ryanair al fine di arrestare un dissidente bielorusso, in un'operazione
speciale congiunta dei servizi segreti bielorussi e russi; che il dirottamento di un aereo
civile costituisce un atto di terrorismo di Stato; che Lukašėnka dovrebbe essere
considerato un complice nella guerra di aggressione contro l'Ucraina per il suo ruolo nel
consentire gli attacchi dal territorio bielorusso e nel sostenere apertamente gli aggressori
russi;

N. considerando che il 15 novembre 2022 un tribunale olandese ha condannato due
cittadini russi e un separatista ucraino filorusso in contumacia per l'omicidio di 298
persone in ragione dell'abbattimento del volo 17 della Malaysia Airlines; che lo Stato
russo continua a negare la propria responsabilità nell'abbattimento del volo 17 della
Malaysia Airlines e si rifiuta di collaborare con gli organismi giudiziari internazionali;
che la Federazione russa continua parimenti a rifiutarsi di restituire i relitti e le scatole
nere degli aerei TU-154 del governo polacco che sono precipitati nei pressi di
Smolensk, sul territorio della Federazione russa nell'aprile 2010;

O. considerando che la Russia sta inoltre conducendo attivamente una guerra
dell'informazione, diffondendo disinformazione sull'Ucraina, l'Europa e i valori
democratici liberali ed effettuando operazioni speciali per destabilizzare la società in
Ucraina e screditare le relazioni con i suoi partner internazionali;
P. considerando che l'UE tiene un elenco di individui, gruppi ed entità implicati in atti
terroristici oggetto di sanzioni, sebbene il quadro giuridico vigente, a differenza di
quelli di paesi come Stati Uniti e Canada, non permetta di designare uno Stato come
sostenitore del terrorismo;

Q. considerando che le azioni intraprese dalla Russia e dalle forze loro alleate
corrispondono alla definizione di terrorismo accettata dall'UE, dal Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite e dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, contenuta
nella risoluzione 1566 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 2004, nella
risoluzione 49/60 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 9 dicembre 1994 e
nelle posizioni comuni del Consiglio 2001/931/PESC e 2009/468/PESC1
;

R. considerando che negli ultimi mesi i parlamenti o le camere parlamentari di Lituania,
Lettonia, Estonia, Polonia e Cechia, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e
la Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione dei
parlamenti dell'Unione europea (COSAC) hanno adottato risoluzioni in cui dichiarano
la Russia uno Stato terroristico o uno Stato sostenitore del terrorismo o designano
l'attuale regime russo come Stato terroristico; che nella risoluzione del Senato degli
Stati Uniti del 27 luglio 2022 e nella risoluzione della Camera dei rappresentanti degli
Stati Uniti del 12 maggio 2022 si invitava il Dipartimento di Stato statunitense a
designare la Federazione russa come Stato sostenitore del terrorismo;
S. considerando che il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato,
nelle sue osservazioni durante la discussione straordinaria del Parlamento del 1º marzo
2022 sull'aggressione russa contro l'Ucraina, che l'aggressione russa costituisce
"terrorismo geopolitico, puro e semplice"; che il 23 settembre 2022 il Presidente Michel
ha dichiarato, nel suo discorso alla 77ª Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla
Federazione russa, che "allorché un membro permanente del Consiglio di sicurezza
inizia una guerra non provocata e ingiustificata, condannata dall'Assemblea generale, la
sua sospensione dal Consiglio di sicurezza dovrebbe essere automatica";

T. considerando la dichiarazione rilasciata il 14 marzo 2022 da Zbigniew Rau, Presidente
di turno dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), che
ha qualificato come "terrorismo di Stato" gli attacchi del governo della Federazione
russa contro civili innocenti e infrastrutture civili in Ucraina;

1. ribadisce

il suo fermo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale
dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale; ribadisce la sua
1
Posizione comune 2009/468/PESC del Consiglio, del 15 giugno 2009, che aggiorna la
posizione comune 2001/931/PESC relativa all'applicazione di misure specifiche per la
lotta al terrorismo e abroga la posizione comune 2009/67/PESC (GU L 151 del
16.6.2009, pag. 45).
condanna alla guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata della Russia
nei confronti dell'Ucraina; chiede che la Russia e le sue forze delegate cessino tutte le
azioni militari, in particolare gli attacchi contro le zone residenziali e le infrastrutture
civili, e che la Russia ritiri tutte le forze militari, le forze delegate e le attrezzature
militari dall'intero territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale, ponga
fine alle deportazioni forzate di civili ucraini e alle adozioni forzate di bambini ucraini,
rilasci tutte le persone detenute in Ucraina e cessi definitivamente di violare o
minacciare la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina;
2. sottolinea che gli attacchi deliberati e le atrocità perpetrati dalla Federazione russa
contro la popolazione civile dell'Ucraina, la distruzione di infrastrutture civili e altre
gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale costituiscono atti
terroristici contro la popolazione ucraina e sono crimini di guerra; esprime la sua
indignazione e la sua condanna senza riserve verso tali attacchi e atrocità, così come per
gli altri atti commessi dalla Russia nel perseguimento dei suoi obiettivi politici
distruttivi in Ucraina e nel territorio di altri paesi; riconosce, alla luce di quanto precede,
che la Russia è uno Stato sostenitore del terrorismo e uno Stato che fa uso di mezzi
terroristici;
3. ribadisce la sua ferma solidarietà al popolo ucraino, che dal 24 febbraio 2022 e negli
ultimi nove anni di aggressione russa continua a dare prova di notevole coraggio e
resilienza di fronte alle minacce e agli attacchi implacabili della Russia, così come alle
altre vittime dell'aggressione russa in tutto il mondo; esprime la propria solidarietà alle
famiglie delle vittime dell'incidente missilistico del 15 novembre 2022 in Polonia, e il
suo sostegno alla Polonia;
4. invita l'UE e i suoi Stati membri a sviluppare un quadro giuridico dell'UE per designare
gli Stati sostenitori del terrorismo e gli Stati che fanno uso di mezzi terroristici, il quale
darebbe avvio a una serie di misure restrittive significative nei confronti di tali paesi e
avrebbe profonde implicazioni restrittive nelle relazioni dell'UE con tali paesi; invita il
Consiglio a valutare di conseguenza la possibilità di inserire la Federazione russa in tale
elenco dell'UE di Stati sostenitori del terrorismo; invita i partner dell'UE ad adottare
misure analoghe;
5. invita l'UE e i suoi Stati membri ad agire per avviare un isolamento internazionale
globale della Federazione russa, anche per quanto riguarda l'adesione della Russia a
organizzazioni e organismi internazionali quali il Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite, e ad astenersi dal tenere eventi formali sul territorio della Federazione russa;
chiede che le relazioni diplomatiche con la Russia siano ulteriormente ridotte, e che i
contatti con i suoi rappresentanti ufficiali a tutti i livelli siano mantenuti al minimo
indispensabile; invita gli Stati membri dell'UE a chiudere e vietare le istituzioni
parastatali russe, come i centri russi per la scienza e la cultura e le organizzazioni e
associazioni della diaspora russa che operano sotto l'egida e la guida delle missioni
diplomatiche russe e promuovono la propaganda di Stato russa in tutto il mondo;
6. invita il Consiglio a includere il gruppo Wagner e il 141º regime speciale motorizzato,
noto anche come Kadyrovites, nonché altri gruppi armati, milizie e forze delegate
finanziati dalla Russia, come quelli attivi nei territori occupati dell'Ucraina, nell'elenco
dell'UE delle persone, dei gruppi e delle entità coinvolti in atti terroristici (elenco
dell'UE dei terroristi); accoglie con favore la decisione dell'UE del 13 dicembre 2021 di
sanzionare lo stesso gruppo Wagner, nonché otto persone e tre entità ad esso collegate,
in virtù di quattro diversi regimi sanzionatori dell'UE; esorta tutti i paesi a interrompere
le loro relazioni con le società affiliate al gruppo Wagner e a tener fede ai loro obblighi
ai sensi del diritto internazionale ritenendo responsabili tutti gli autori di gravi
violazioni e abusi dei diritti umani e di violazioni del diritto internazionale umanitario
commessi sul loro territorio;
7. invita il Consiglio a tenere conto dell'escalation di atti terroristici della Federazione
russa contro la popolazione ucraina e pertanto a finalizzare rapidamente i lavori su un
nono pacchetto di sanzioni; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la
rapida attuazione e la rigorosa applicazione di tutte le sanzioni; invita gli Stati membri a
prevenire, investigare e perseguire attivamente qualsiasi tentativo di elusione delle
sanzioni; chiede che tutti gli Stati membri rimangano uniti nella loro risposta alla guerra
di aggressione russa contro l'Ucraina e invita tutti i paesi candidati e potenziali candidati
all'adesione all'UE ad allinearsi alla politica dell'UE in materia di sanzioni; chiede alla
Commissione e agli Stati membri di prendere in considerazione possibili misure nei
confronti dei paesi che aiutano la Russia a eludere le sanzioni imposte; esorta la
Commissione a garantire che le penali nazionali in caso di violazione delle sanzioni
dell'UE siano efficaci, proporzionate e dissuasive;
8. condanna fermamente il sostegno della Russia nei confronti di altre dittature che
ricorrono al terrore per reprimere le aspirazioni democratiche delle loro società, in
particolare i regimi di Lukašėnka e Assad, ma anche i regimi iraniano, cubano e altri;
9. chiede al Consiglio che l'elenco delle persone oggetto di sanzioni sia ampliato per
includere coloro che sono coinvolti nelle deportazioni forzate, nelle adozioni coatte di
bambini ucraini, nei "referendum" illegali nelle regioni di Lugansk, Kherson, Zaporižžja
e Doneck e nelle "elezioni" illegali in Crimea e a Sebastopoli, nonché tutti i membri dei
partiti della Duma che ricoprono cariche in parlamenti eletti a tutti i livelli, anche a
livello regionale e comunale; chiede di vietare l'importazione, l'acquisto o il
trasferimento diretti o indiretti di diamanti, sia grezzi che lavorati, provenienti della
Federazione russa; chiede che la Russia e la Bielorussia siano inserite nell'elenco
dell'UE dei paesi terzi ad alto rischio in materia di lotta al riciclaggio di denaro e al
finanziamento del terrorismo; esorta gli Stati membri a colmare le lacune nell'attuazione
delle sanzioni, ad esempio per quanto riguarda le cripto-attività e il mancato rispetto
delle norme antiriciclaggio da parte dei facilitatori professionali, e a sospendere tutti gli
scambi automatici di informazioni fiscali e gli accordi in materia di doppia imposizione
sia con la Russia che con la Bielorussia; chiede un embargo immediato e totale sulle
importazioni dell'UE di combustibili fossili e uranio russi, nonché la completa
dismissione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, per porre fine ai finanziamenti della guerra
di aggressione russa; invita l'UE e i suoi Stati membri a vietare la pubblica apologia e la
negazione intenzionali dell'aggressione militare e dei crimini di guerra russi in qualsiasi
forma;
10. invita la Commissione a presentare una proposta legislativa volta a modificare l'attuale
regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani (legge Magnitsky dell'UE)
estendendone il campo di applicazione agli atti di corruzione e ad adottare rapidamente
sanzioni mirate nei confronti delle persone responsabili della corruzione ad alto livello
in Russia e Bielorussia, nonché dei loro facilitatori e beneficiari con sede nell'UE;
11. ribadisce la sua ferma richiesta che tutte le persone responsabili di aver commesso,
assecondato o organizzato violazioni dei diritti umani, atrocità o crimini di guerra nel
contesto della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina siano identificate
quanto prima, perseguite e chiamate a rispondere delle loro azioni; chiede un rinnovato
sostegno alle indagini indipendenti in corso sui crimini di guerra e i crimini contro
l'umanità commessi dalla Russia, che dovrebbero garantire che i soggetti coinvolti nella
pianificazione, nell'organizzazione, nella commissione o nell'agevolazione di tali
crimini siano individualmente chiamati a rispondere delle loro azioni; invita l'UE e i
suoi Stati membri a fornire il sostegno adeguato all'istituzione di un tribunale speciale
che si occupi del crimine di aggressione da parte della Russia contro l'Ucraina; invita gli
Stati membri che ancora non l'hanno fatto a includere il crimine di aggressione nel loro
diritto nazionale; esprime il suo pieno sostegno all'indagine avviata dal procuratore della
CPI sulla situazione in Ucraina, al lavoro della commissione d'inchiesta presso l'Alto
Commissariato per i diritti umani e agli sforzi delle organizzazioni indipendenti della
società civile impegnate a raccogliere e preservare le prove dei crimini di guerra;
incoraggia gli Stati membri dell'UE a fare un uso ancora più ampio del principio della
giurisdizione universale e a intensificare il loro sostegno agli sforzi internazionali volti a
indagare sui crimini di guerra in Ucraina e a perseguire tutti gli autori e le persone
responsabili di tali crimini; sottolinea la necessità che l'UE garantisca l'inclusione di una
prospettiva di genere in tali indagini, compreso il perseguimento dei reati di violenza
sessuale contro le donne, che possono anche costituire crimini di guerra e crimini contro
l'umanità;
12. invita la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per istituire un meccanismo
internazionale globale di risarcimento, compreso un registro internazionale dei danni, e
a cooperare attivamente con le autorità ucraine in materia; invita la Commissione e i
colegislatori a finalizzare il regime giuridico che consente la confisca dei beni russi
congelati dall'UE e il loro utilizzo per far fronte alle varie conseguenze dell'aggressione
russa contro l'Ucraina, compresi la ricostruzione dell'Ucraina e il risarcimento delle
vittime dell'aggressione russa;
13. invita il Consiglio e gli Stati membri a intensificare con urgenza e in modo significativo
il loro sostegno politico, economico, finanziario, militare, tecnico e umanitario
all'Ucraina per aiutare il paese a difendersi dalla guerra di aggressione russa e dai
tentativi russi di destabilizzare le istituzioni statali ucraine, compromettere la stabilità
macroeconomica del paese e distruggere le infrastrutture critiche nei settori dell'energia,
delle comunicazioni, dell'acqua e dei trasporti, nonché le infrastrutture civili nei settori
dell'istruzione, della sanità e della cultura;
14. accoglie con favore la proposta della Commissione del 9 novembre 2022 relativa a un
pacchetto di sostegno senza precedenti di 18 miliardi di EUR a favore dell'Ucraina nel
2023 al fine di garantirne la stabilità macroeconomica, ripristinare le infrastrutture
critiche e mantenere i servizi pubblici essenziali, ed esprime il proprio sostegno alla
rapida adozione della proposta; evidenzia l'importanza di una rapida attuazione degli
impegni a fornire assistenza finanziaria e tecnica, specie in vista dell'approssimarsi
dell'inverno, periodo in cui un numero significativo di cittadini ucraini rischiano di non
avere accesso a servizi di base come l'acqua, il riscaldamento e l'elettricità;
15. denuncia l'occupazione russa della centrale elettrica di Zaporižžja allo scopo di
terrorizzare la popolazione ucraina e condanna la Russia per aver reso le centrali
elettriche obiettivi militari;
16. fa appello a tutto il popolo russo affinché non solo si rifiuti di essere trascinato in questa
guerra, ma protesti anche contro gli atroci crimini di guerra nei confronti del popolo
ucraino, commessi dalla Federazione russa in nome del popolo russo; esprime il proprio
sostegno a tutti i cittadini russi che protestano e lottano contro l'attuale regime
dall'interno o dall'esterno della Russia o che sostengono rifugiati dall'Ucraina; invita la
Commissione, il Servizio europeo per l'azione esterna e gli Stati membri a intensificare
il sostegno e la cooperazione con la società civile e i media liberi russi e a continuare a
offrire protezione e rifugio temporaneo ai russi che sono perseguitati a causa della loro
opposizione al regime; elogia il lavoro dei giornalisti ucraini e internazionali che
raccontano al mondo la verità sulla guerra in Ucraina, spesso rischiando la loro vita per
farlo; chiede di indagare sui crimini russi contro i giornalisti in Ucraina e sulle attività
delle persone coinvolte nelle campagne criminali di disinformazione che costituiscono
parte integrante della guerra su vasta scala contro l'Ucraina;
17. sottolinea che l'attuale guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina mette in luce
la necessità di una valutazione storica e giuridica approfondita nonché di un dibattito
pubblico trasparente sui crimini del regime sovietico, soprattutto nella stessa Russia,
poiché la mancanza di responsabilità e di giustizia porta soltanto alla reiterazione di
crimini analoghi;
18. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della
Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di
sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati
membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Consiglio d'Europa,
all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, all'Ufficio dell'Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, all'Ufficio dell'Alto Commissario
delle Nazioni Unite per i rifugiati, al Comitato internazionale della Croce Rossa, alla
Corte penale internazionale, al Presidente, al governo e al parlamento della Federaz

Questo post è stato modificato 1 anno fa da marcopa

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