Notifiche
Cancella tutti

TERRORISTI ROSSI


mystes
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1446
Topic starter  

"La radicalchiccaggine, scusate il neologismo, sta tutta in una delle 30 firme apposte da sedicenti intellettuali all’appello in difesa dei terroristi rossi arrestati (e subito liberati) in Francia. Tra i nomi spunta quello di Valéria Bruni-Tedeschi, scritto proprio così, con l’accento sulla “e” che possono vantare solo i francesi di sangue e i radical chic di un certo peso.

Quell’orrido manifesto andrebbe letto, riletto, affisso al ludibrio della pubblica piazza, portato nelle scuole per dire: cari ragazzi, fate di tutto per non diventare mai così. Chi scrive è nato nel 1992, Craxi volgeva al termine e il terrorismo rosso era già un mezzo ricordo del passato. Quindi nell’irritazione cutanea provocata dal leggere quell’appello a Macron non v’è alcun condizionamento temporale né ideologico. Solo il fastidio per le stupidaggini che vi sono scritte.

Fa infatti specie leggere parole come “rifugiati” riferite ai sette terroristi rossi (non ex, ma ancora tali), quando quei signori sono scappati dal Paese che voleva solo giudicarli per i loro crimini. Fa orrore leggere del “doloroso esilio” che avrebbero vissuto a Parigi, quando i familiari delle vittime che loro hanno lasciato sull’asfalto ancora non riescono a rimarginare le ferite di quegli assassinii. Fa senso sentir parlare di “spaventapasseri” utilizzati “per scopi politici”, quando pretendere il rientro nelle patrie galere di un manipolo di criminali dovrebbe essere il fondamento di ogni Stato liberale.

Macché “vendetta”, cari radical chic. Ma davvero riuscite a dire che quei signori erano attivisti “impegnati” nella violenza politica, come se ammazzare fosse un lavoro normale? Della serie: “Mi scusi, lei: che lavoro fa?”. “Mah, niente: l’impiegato in una banda di terrorismo politico”. Ci siete, o ci fate? “Il contesto era diverso”, dite. Certo. Un tempo era molto peggio. Ed è per questo che sono riusciti a rifarsi una vita in Francia senza pagare per i loro errori. Nel senso che anni fa il contesto si poteva riassumere in un caldissimo brodo culturale che allevò quei “compagni che sbagliano” e li armò ideologicamente. Erano il braccio armato di un’ideologia che aveva tanti sostenitori. E mentre i malandrini di destra venivano giustamente trattati da criminali, quelli di sinistra godevano di un’aura di giustificatoria comprensione. Niente di più orribile. Racconta oggi Vittorio Feltri un aneddoto inquietante: il giorno dell’assassinio della scorta di Aldo Moro, durante un convegno di sindacalisti, all’annuncio del rapimento dell’esponente Dc la platea scattò in un fragoroso applauso.

Ecco, miei cari radical chic: voi siete rimasti a quell’applauso. Vi scorticate ancora le mani ben curate per sostenere gente che non merita neppure il rispetto che si può concedere a chi ha combattuto una guerra “dalla parta sbagliata”. Perché allora non ci fu alcuna guerra civile, nessuna “strategia della tensione” che potesse giustificare l’omicidio di giornalisti, politici, operai, gente comune. Si chiamano omicidi, punto.

E poco importa se per 40 anni la giustizia francese li ha coccolati. Poco importa se decine di presidenti, di destra e di sinistra, si sono accomodati al vostro tavolo ricoperto di caviale e mezze bugie. E sì, il loro arresto equivale - come scrivete - ad accusare l’amministrazione francese “di aver protetto, per quaranta anni, degli assassini”. Perché è proprio questo quello che è successo: l’Eliseo ha protetto dei criminali. Pietrostefani e soci non hanno “deposto le armi” come fanno i combattenti in guerra, sono solo scappati dai loro guai giudiziari. Vi hanno fatto credere di essere combattenti di una battaglia giusta, a volte di essere innocenti, e gli avete pure creduto. Non vi è bastato sostenere Cesare Battisti, il quale vi ha infinocchiato per anni per poi confessare i suoi delitti una volta finito dentro le patrie galere?

Poco importa, infine, se ormai sono dei rispettabili cittadini francesi, se hanno lavorato come impiegati nello Stato, se hanno 80 anni e si sono rifatti una vita. Non c’è debito con la giustizia che non si debba pagare, soprattutto quando il crimine è così odioso e la ferita storica tanto profonda. Cari intellettuali radical chic, fateci e fatevi un favore: smettetela di difendere l’indifendibile. Lasciate perdere appelli pettinati e lettere pseudo libertarie. Lasciate che l’Italia sani la sua ferita. E non ci rompete le scatole."

Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/politica/l-orrido-manifesto-rosso-dei-radical-chic-1943116.html

Breve commento: adesso è spiegato uno dei motivi per cui i “radical-chic” europei e americani odiano il Presidente del Brasile Bolsonaro: perché è stato l’unico presidente (molto, molto diverso dalla checca Macron!) che ha avuto i c…… di estradare l’assassino rosso Cesare Battisti che si era rifugiato in Brasile, protetto dal comunista Lula, e che si reso responsabile in Italia di quattro omicidi dei quali, da “buon” terrorista delle Brigate Rosse, si vantava.


Citazione
XaMAS
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 32
 

la sua indignazione la posso comprendere, ma essendo nato diversi anni (decenni) prima di lei ci sono forse cose che non le può sapere non avendo vissuto quegli anni
negli anni 70 soprattutto c'era molta "rabbia giovanile", non parlo solo di lotta armata, ricordo concerti che finivano in scontri con la polizia perchè qualcuno voleva entrare senza biglietto, la differenza tra ieri e i suoi tempi (e quelli successivi) è che i ragazzi si sono "calmati" mettendo da parte l'aggressività che comunque è una prerogativa di molti quando si è giovani.

e naturalmente questo cambiamento è stato imposto, anno dopo anno, da qualcuno, probabilmente gli stessi che ci sono dietro la stagione eversiva e gli anni di piombo, che destabilizzarono il Paese in quanto vi era il rischio che l'allora partito comunista entrasse al governo.
ha detto bene Adinolfi l'altro giorno, hanno arrestato i terroristi ma i veri responsabili sono ben altri, e non basta andare molto lontano per trovarli : CIA e Mossad

poi non metto in dubbio che ci fu anche la colpa di tutti quei "figli di papà" che istigavano la massa, non a caso a pagare sono sempre stati i singoli, i vari Sofri, Mieli, Ferrara, Lerner e la "cricca" di lotta continua non hanno quasi mai pagato, a parte il primo in parte, ma anzi sono diventati famosi, la "mente" non è stata colpevolizzata mentre a pagare come quasi sempre succede è sempre il braccio, in questo caso armato.


oriundo2006 hanno apprezzato
RispondiCitazione
Simsim
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 194
 
Postato da: @mystes

"La radicalchiccaggine, scusate il neologismo, sta tutta in una delle 30 firme apposte da sedicenti intellettuali all’appello in difesa dei terroristi rossi arrestati (e subito liberati) in Francia. Tra i nomi spunta quello di Valéria Bruni-Tedeschi, scritto proprio così, con l’accento sulla “e” che possono vantare solo i francesi di sangue e i radical chic di un certo peso.

Quell’orrido manifesto andrebbe letto, riletto, affisso al ludibrio della pubblica piazza, portato nelle scuole per dire: cari ragazzi, fate di tutto per non diventare mai così. Chi scrive è nato nel 1992, Craxi volgeva al termine e il terrorismo rosso era già un mezzo ricordo del passato. Quindi nell’irritazione cutanea provocata dal leggere quell’appello a Macron non v’è alcun condizionamento temporale né ideologico. Solo il fastidio per le stupidaggini che vi sono scritte.

Fa infatti specie leggere parole come “rifugiati” riferite ai sette terroristi rossi (non ex, ma ancora tali), quando quei signori sono scappati dal Paese che voleva solo giudicarli per i loro crimini. Fa orrore leggere del “doloroso esilio” che avrebbero vissuto a Parigi, quando i familiari delle vittime che loro hanno lasciato sull’asfalto ancora non riescono a rimarginare le ferite di quegli assassinii. Fa senso sentir parlare di “spaventapasseri” utilizzati “per scopi politici”, quando pretendere il rientro nelle patrie galere di un manipolo di criminali dovrebbe essere il fondamento di ogni Stato liberale.

Macché “vendetta”, cari radical chic. Ma davvero riuscite a dire che quei signori erano attivisti “impegnati” nella violenza politica, come se ammazzare fosse un lavoro normale? Della serie: “Mi scusi, lei: che lavoro fa?”. “Mah, niente: l’impiegato in una banda di terrorismo politico”. Ci siete, o ci fate? “Il contesto era diverso”, dite. Certo. Un tempo era molto peggio. Ed è per questo che sono riusciti a rifarsi una vita in Francia senza pagare per i loro errori. Nel senso che anni fa il contesto si poteva riassumere in un caldissimo brodo culturale che allevò quei “compagni che sbagliano” e li armò ideologicamente. Erano il braccio armato di un’ideologia che aveva tanti sostenitori. E mentre i malandrini di destra venivano giustamente trattati da criminali, quelli di sinistra godevano di un’aura di giustificatoria comprensione. Niente di più orribile. Racconta oggi Vittorio Feltri un aneddoto inquietante: il giorno dell’assassinio della scorta di Aldo Moro, durante un convegno di sindacalisti, all’annuncio del rapimento dell’esponente Dc la platea scattò in un fragoroso applauso.

Ecco, miei cari radical chic: voi siete rimasti a quell’applauso. Vi scorticate ancora le mani ben curate per sostenere gente che non merita neppure il rispetto che si può concedere a chi ha combattuto una guerra “dalla parta sbagliata”. Perché allora non ci fu alcuna guerra civile, nessuna “strategia della tensione” che potesse giustificare l’omicidio di giornalisti, politici, operai, gente comune. Si chiamano omicidi, punto.

E poco importa se per 40 anni la giustizia francese li ha coccolati. Poco importa se decine di presidenti, di destra e di sinistra, si sono accomodati al vostro tavolo ricoperto di caviale e mezze bugie. E sì, il loro arresto equivale - come scrivete - ad accusare l’amministrazione francese “di aver protetto, per quaranta anni, degli assassini”. Perché è proprio questo quello che è successo: l’Eliseo ha protetto dei criminali. Pietrostefani e soci non hanno “deposto le armi” come fanno i combattenti in guerra, sono solo scappati dai loro guai giudiziari. Vi hanno fatto credere di essere combattenti di una battaglia giusta, a volte di essere innocenti, e gli avete pure creduto. Non vi è bastato sostenere Cesare Battisti, il quale vi ha infinocchiato per anni per poi confessare i suoi delitti una volta finito dentro le patrie galere?

Poco importa, infine, se ormai sono dei rispettabili cittadini francesi, se hanno lavorato come impiegati nello Stato, se hanno 80 anni e si sono rifatti una vita. Non c’è debito con la giustizia che non si debba pagare, soprattutto quando il crimine è così odioso e la ferita storica tanto profonda. Cari intellettuali radical chic, fateci e fatevi un favore: smettetela di difendere l’indifendibile. Lasciate perdere appelli pettinati e lettere pseudo libertarie. Lasciate che l’Italia sani la sua ferita. E non ci rompete le scatole."

Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/politica/l-orrido-manifesto-rosso-dei-radical-chic-1943116.html

Breve commento: adesso è spiegato uno dei motivi per cui i “radical-chic” europei e americani odiano il Presidente del Brasile Bolsonaro: perché è stato l’unico presidente (molto, molto diverso dalla checca Macron!) che ha avuto i c…… di estradare l’assassino rosso Cesare Battisti che si era rifugiato in Brasile, protetto dal comunista Lula, e che si reso responsabile in Italia di quattro omicidi dei quali, da “buon” terrorista delle Brigate Rosse, si vantava.

Voglio dirti questo, intanto leggerti mi ha dato immediatamente un senso di simpatia nei tuoi confronti, o per meglio dire, di benevolenza.

Io sono nato esattamente nel 1980, cioé piú o meno al tramonto di quella fase di cui parli. I miei primi ricordi seri sono legati a Chernobyl, e dunque sono anche io fuori dal condizionamento temporale ed ideologico.

La premessa é che non ho affatto seguito né letto nulla di questi arresti, perché la mia attenzione ormai é maniacalmente selettiva, e se non c´é almeno una scintilla che provenga da qualche aspetto di una vicenda, finisce automaticamente nel cestino dello spam cognitivo. É un mio meccanismo per non finire travolto dalla marea di tematiche cui uno dovrebbe dare attenzione.

Io capisco completamente il tuo stato d´animo qui, e per buona parte condivido la tua analisi, specialmente quella morale rispetto a questa gente. Peró, devo essere sincero, questo mi interessa molto poco. Perché é chiaro anche ai sassi che questa gente é stata il braccio armato per un decennio di personaggi rimasti nell´ombra, e hanno perseguito scopi piú grandi, probabilmente senza saperlo, attraverso scopi personali e di piú basso rango. Forse alcuni di loro avevano perfettamente idea di quale fosse il contesto piú ampio. Resta il fatto che erano e sono state pedine, le quali certamente hanno sulle loro mani il sangue di molti innocenti, ma sempre di pedine parliamo.

La copertura é francese come bandiera esplicita, ma non farei fatica ad immaginare una bandiera oggi globalista come bandiera implicita, e dunque che parte della copertura fosse anche italiana. Non conosco abbastanza livelli di profonditá della vicenda per fare un´analisi sul punto, ma mi basta la rappresentazione del concetto di pedina e di personaggio nell´ombra per farmi un´idea, a prescindere da chi siano poi i protagonisti effettivi. In una parola: non mi scaldo piú su questi temi. Le tragedie purtroppo non vengono cancellate né  da un arresto, né da un rilascio, il dato di fatto é che questa gente ha fatto una vita probabilmente dignitosissima, anziché pagare duramente e nei tempi giusti per quello che hanno fatto. Ció che avviene oggi ha sicuramente un peso personale per chi, purtroppo, ha perso familiari o é stato vittima sopravvissuta in qualche modo. Ma per il contesto generale, cinicamente, é solo un´enorme arma di distrazione per riaprire un fronte doloroso. Un pó come quando da bambino, avendo un dolore da qualche parte, ti andavi a pizzicare nelle vicinanze per provare un dolore piú forte e sentire meno l´originario.

 


RispondiCitazione
mystes
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1446
Topic starter  

@xamasTi ringrazio del commento. Condivido in pieno la tua analisi. Ho solo voluto approfittare dell'articolo sul "Giornale" per mettere in evidenza il comportamento dei diversi uomini politici, di chi ha ancora valori da difendere e di chi è già passato al fronte globalista.


RispondiCitazione
oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3172
 

Io forse il più vecchietto di tutti, avendo 65 anni ed avendo vissuto quella stagione da ragazzo. Voglio dire solo alcune cose che restituiscono un poco il ‘clima’ dell’ epoca.

Primo: la polizia sparava ad altezza d’uomo, i carabinieri idem, l’ho visto con i miei occhi a Milano, e la cosa non destava stupore alcuno nei triibunali, quello che succedeva nelle galere era orrendo, con torture vere e proprie, i servizi facevano a gara a infiltrare, spingere all’assassinio, creare piste false, nascondere quelle vere, pescare nel torbido: di tutto e di più. Era una vera e propria guerra civile in statu nascendi. Questo per chiarire come e perchè alcuni passarono all’azione diretta come reazione ad un sistema omicida, esemplificato bene nelle stragi della ‘strategia della tensione’.

In secondo luogo, un grande partito di massa come il PCI ha scientemente mandato allo sbaraglio tutta una generazione di giovani illudendoli su di una svolta sociale, economica che non poteva esserci: il socialismo reale era quanto di più arretrato esistesse allora in Europa, anche se il ‘modello’ poteva essere un punto di partenza per qualcosa di ‘nuovo’. Fu la politica sconsiderata del PCI a impedire ogni ‘balzo in avanti’ della progettualità politica e delle teorizzazioni degli intellettuali dell’ epoca, cosa che avrebbe svelenito forse tante energie giovanili altrimenti sedotte dalla mitologia ‘brigatista’.

Terzo. Di fronte ad un partito della sinistra colluso col ’sistema', il PSI ( che perdette comunque uomini validissimi ad opera del terrorismo, tra cui il mio professore di università di criminologia poco prima che dessi la tesi con lui ), un altro il PCI che tirava la pietra e nascondeva la mano ( indicendo manifestazioni continue estremamente violente che si sapeva portavano solo lutti proprio nelle file giovanili ), di fronte ad un parlamento inane e dedito a ritualità da sagrestia stantìa, di fronte alla destra che approfittò del clima per esercitare la violenza sovente ‘coperta’ dagli apparati di stato, di fronte agli apparati ufficiali che come ho detto non avevano alcuno scrupolo, felici di esercitare nel clima emergenziale la violenza di stato, l’ unica risposta che possiamo dare cinquant’anni dopo ( non dimentichiamo questo fatto ) è chiedere che su tutto quello che è successo dagli anni ’70 in avanti sia levato il segreto di stato: su tutto, che le carte che sicuramente giacciono nei faldoni delle forze dell’ ordine tutte quante comprese, militari compresi, servizi compresi, apparati ‘atlantici’ compresi. Tutto e senza omissis e senza carte fatte sparire. Non mi interessano gli autori, mi interessano le prove.

Conclusione. So bene che non avverrà mai. E chi è più giovane tenga presente questo fatto: il metodo che allora lo stato seguì era quello delle dittature sudamericane, in assenza di una risposta davvero politica alle istanze di cambiamento fortissime che vi erano e che, vedendo le cose in una prospettiva ‘allargata’ era solo la continuazione della guerra civile che l’ Italia aveva avuto ( e subito ) dal ’44 al ’46. Era la reviviscenza di un clima militare il solo creduto da tutti, mi preme farlo capire, come utile a risolvere i problemi sociali. Dopo vi furono le droghe a risolverlo. Gli apparati del sistema trovarono più utile questo mezzo indiretto per sedare le giuste richieste sociali dell’epoca. 

E’ inutile solo dire che i problemi di allora sono ancora oggi gli stessi: il lavoro, il giusto salario, l’orario di lavoro, il peso sociale di tantissimi nella gestione della ‘res publica’, l’esorbitante influenza di apparati e conventicole ‘coperte’ nella determinazione della politica, l’assenza di ogni riguardo nella repressione di giuste rivendicazioni popolari come quelle dei NO TAV.

Molto vi sarebbe da aggiungere e qui mi fermo, non volendo andare in galera, rammemorando con dolore tutta una generazione, non mi importa dire di sx o di dx, devastata profondamente da quanto accadde, sia che vi partecipò attivamente, sia che non lo fece, sia che ne fu travolta, sia che ne fu vittima. Prima di chiedere il crucifige, ricordiamo tutto questo, per favore.

 


Amarezza e LuxIgnis hanno apprezzato
RispondiCitazione
Lestaat
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 118
 

Assolutamente sensazionale come son tutti bugiardi finché non dicono una cosa che confermi le proprie convinzioni.

 

 


RispondiCitazione
PietroGE
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4100
 

Che lo stato sia stato complice delle stragi è difficile negarlo e che la magistratura non sia riuscita a individuare i protagonisti e i mandanti delle stragi è un po' troppo difficile da comprendere senza arrivare alla complicità. Resta  da inquadrare gli anni di piombo nel contesto internazionale per avere una visione di insieme soddisfacente di quegli anni. La illusione rivoluzionaria il chiudere gli occhi sul fallimento, già allora manifesto del socialismo reale fanno della generazione giovane di quegli anni massa manovrabile da parte di chi aveva interesse a cementare lo status quo da guerra fredda e le servitù militari. Gli illusionisti di sinistra continuano con le loro farneticazioni che ormai hanno il sapore di deliri volti solo a razionalizzare il loro fallimento. Ultimo esempio :

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/ldquo-borghesia-ha-ancora-paura-noi-rdquo-delirante-intervista-268779.htm

“LA BORGHESIA HA ANCORA PAURA DI NOI”. LA DELIRANTE INTERVISTA DI GERALDINA COLOTTI, BRIGATISTA NÉ DISSOCIATA, NÉ PENTITA: “GLI ARRESTI IN FRANCIA? UN USO DELLA MAGISTRATURA CONTRO I MOVIMENTI E UN MESSAGGIO RIVOLTO AI GIOVANI: NON CI PROVATE A FARE LA RIVOLUZIONE” – “IO SONO UNA RIVOLUZIONARIA, NON UNA TERRORISTA. IL TERRORISMO IN ITALIA È STATO QUELLO FASCISTA E STRAGISTA” – E LE VITTIME? NON SI È TRATTATO DI UNA FACCENDA DI VITTIME E DI CARNEFICI, MA DI UNA GUERRA DI CLASSE, DI UNO SCONTRO PER IL POTERE” (SPARARE ALLE SPALLE DELLE PERSONE NON E’ SCONTRO PER IL POTERE MA ROBA DA VOLGARI ASSASSINI)

...............................................................................................................................................................................................

Il commento di Dagospia dice tutto quello che c'è da dire.


RispondiCitazione
oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3172
 

Ci tengo a riaffermare il punto centrale, che non è la questione delle morti o degli assassinii: fu la risposta politica che mancò. Alle attese di tutta una generazione non si diede alcuna risposta. Nessuna risposta nè da dx nè da sx che non fosse: abbiamo il potere, che ci frega, oppure prendiamo il potere e poi vediamo. Il che fare dopo non imbarazzava la sx, essendo chiara la distruzione del nemico borghese...ma dopo ? Nessuno lo diceva. E la presa del potere parlamentare era davvero decisiva, dato poi il bagno di sangue che ne sarebbe derivato, o era comunque antitetica al movimentismo ed alla capacità 'creativa' delle forze all' opera nella protesta sociale ? Che era al 70% di sx, al 30% di CL ed il restante non misurabile di dx, ma anch'essa contraddittoriamente presente.

Ed erano le stesse forze all' opera, sia in occidente che nei moti di Praga o degli altri stati della cortina di ferro. Era tutta una generazione che ovunque si ribellava ad un ordine costituito, ad un sistema percepito come sommamente ingiusto. Poi quei regimi caddero, e qui vi fu un terribile riflusso, una regressione epocale anch'essa verso la passività sociale di fronte all' ineluttabilità di un destino di soggezione a forze assolutamente non dominabili ... che si chiamino mercato, atlantismo, poteri forti, globalismo o capitalismo finanziario transnazionale...poco cambia. 

Il ricorso all'azione diretta sì fu dovuto alla reazione verso lo stragismo di stato, alla affermazione dell' ideale comunista ma sopratutto all'assenza della politica. Assenza che preludette alla sua triste fine con gli epigoni che abbiamo al governo, dediti alla mera conservazione dei rapporti di forza giugulatori sulla società intera sotto mutate forme. E la ferita degli anni scorsi non si è rimarginata. Nessun passo avanti, nessuna verità, nessun riguardo verso le forze vive della società: dopo la sconfitta, perchè fu tale ovunque, la sua sostituzione con l'emigrazione di disperati come forza-lavoro o l'incistamento di mafie ( nei Paesi dell' Est ), o l'esaltazione dell' anti-natura diffamatoria LBTG verso le stesse forze vive della società, che sonopoi quelle che la riproducono 'naturaliter'. E ci si stupisce della caduta di natalità o dell' emigrazione o del fatto che siamo una società passivizzata ? E che volete ? Avete fatto deserto e lo chiamate ... NWO.


RispondiCitazione
Amarezza
New Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4
 

onore, cazzo se era figo. Il padrone ti rompeva i coglioni a lavorare gli davi fuoco alla macchina o gli gambizzavi il figlio. Per non parlare di quelli dell'autonomia operaia che andavano a menare i pusher di eroina sguinzagliati dallo stato e dalla cia per distruggere una generazione di giovani (operazione bluemoon). Bei tempi, il nemico non si nascondeva come oggi, come violenza era più onesto spararsi addosso. Oggi ti cancellano il conto corrente con un click e scompari, finisci sotto un ponte eliminato da un algoritmo

Questo post è stato modificato 3 anni fa 2 volte da Amarezza

RispondiCitazione
Condividi: