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12 Experts Questioning the Coronavirus Panic


Primadellesabbie
Illustrious Member
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(Per ora qui ne ho messi 7.)

Dr Sucharit Bhakdi
is a specialist in microbiology. He was a professor at the Johannes Gutenberg University in Mainz and head of the Institute for Medical Microbiology and Hygiene and one of the most cited research scientists in German history.

Ha detto:

Temiamo che 1 milione di infezioni con il nuovo virus causino 30 decessi al giorno per i prossimi 100 giorni. Ma non teniamo presente che 20, 30, 40, o 100 pazienti positivi per normali coronavirus muoiono normalmente ogni giorno.

[Le misure anti-COVID19 del governo] sono grottesche, assurde e molto pericolose […] l’aspettativa di vita di milioni sono abbreviate. L’orribile impatto sull’economia del mondo mette a repentaglio l’esistenza di innumerevoli persone. Le conseguenze sul sistema dell’assistenza medica sono profonde. L’assistenza ai pazienti in attesa si è già ridotta, interventi cancellati, l’ordinaria amministrazione sospesa, il personale ospedaliero ridotto. Tutto questo avrà un profondo impatto in tutta la nostra società.

Tutte queste misure ci stanno portando all’auto distruzione e ad un suicidio collettivo basato solo su uno spettro.

Dr Wolfgang Wodarg
is a German physician specialising in Pulmonology, politician and former chairman of the Parliamentary Assembly of the Council of Europe. In 2009 he called for an inquiry into alleged conflicts of interest surrounding the EU response to the Swine Flu pandemic.

Ha detto:

I politici sono stati corteggiati dagli scienziati…
Scieziati che vogliono essere importanti per ottenere denaro per le loro istituzioni. Scienziati che ambiscono solo a nuotare nel mainstream e vogliono la loro parte di questo. […] E ciò che manca ora è un modo razionale di guardare alle cose.

Dovremmo porre domande come “Come avete scoperto che questo virus sia pericoloso?”, “Com’era prima?”, “Non è stata la stessa cosa l’anno scorso?”, “C’è forse qualcosa di nuovo?”

Tutto ciò manca.

Dr Joel Kettner
is professor of Community Health Sciences and Surgery at Manitoba University, former Chief Public Health Officer for Manitoba province and Medical Director of the International Centre for Infectious Diseases.

Ha detto:

Non ho mai visto niente di simile, da nessuna parte niente di simile. Non sto parlando della pandemia, perchè di queste ne ho viste 30, una ogni anno. È chiamata influenza. A altre malattie respiratorie di origine virale, non sappiamo sempre di cosa si tratti.Ma non ho mai visto questa razione, e sto cercando di capirne la ragione.

Sono preoccupato del messaggio rivolto al pubblico, a proposito del timore di entrare in contatto con le persone, stare nel medesimo spazio con altri, stringere le loro mani. Sono preoccupato delle molte, molte conseguenze di questo.

[…]

Nel Hubei, nella provincia di Hubei, dove si sono verificati di gran lunga la maggior parte dei casi e dei decessi, il numero effettivo di casi riportato è di 1 su 1.000 persone e l’effettivo tasso di decessi riportato è di 1 su 20.000. Questo potrebbe essere di aiuto a mettere le cose nella giusta prospettiva.

Dr John Ioannidis
Professor of Medicine, of Health Research and Policy and of Biomedical Data Science, at Stanford University School of Medicine and a Professor of Statistics at Stanford University School of Humanities and Sciences. He is director of the Stanford Prevention Research Center, and co-director of the Meta-Research Innovation Center at Stanford (METRICS).
He is also the editor-in-chief of the European Journal of Clinical Investigation. He was chairman at the Department of Hygiene and Epidemiology, University of Ioannina School of Medicine as well as adjunct professor at Tufts University School of Medicine.
As a physician, scientist and author he has made contributions to evidence-based medicine, epidemiology, data science and clinical research. In addition, he pioneered the field of meta-research. He has shown that much of the published research does not meet good scientific standards of evidence.

Ha detto:

I pazienti che sono stati testati per SARS-CoV-2 sono sproporzionatamente quelli con severi sintomi e cattive manifestazioni. Siccome la maggior parte dei sistemi sanitari dispongono di limitate capacità di fare test, gli esiti della selezione potranno essere anche peggiori in futuro.

Una situazione in cui una intera, popolazione isolata è stata testata è stata la nave da crociera Diamond Princess con i suoi passeggeri in quarantena. Lì il tasso di mortalità è stato 1,0 %, ma si è trattato di una popolazione largamente anziana, nella quale il tasso di mortalità da Covid-19 è molto più alto.

[…]

Può il tasso di mortalità da Covid-19 essere così basso? No, secondo alcuni, indicando l’alto tasso nelle persone anziane. Ciononostante, anche il così detto mite o comune raffreddore noto da decenni può può avere un tasso di mortalità fino all’8 % quando infetta persone anziane nelle case di riposo.

[…]

Se non fossimo venuti a conoscenza di un nuovo virus da fuori, e non avessimo testato individui con il test PCR, il numero totale di decessi dovuti a “malattia-tipo-influenza” non sarebbe sembrato insolito quest’anno. Al massimo avremmo potuto notare casualmente che questa stagione l’influenza sembra essere un po’ peggiore della media.

Dr Yoram Lass
is an Israeli physician, politician and former Director General of the Health Ministry. He also worked as Associate Dean of the Tel Aviv University Medical School and during the 1980s presented the science-based television show Tatzpit.

Ha detto:

L’Italia è conosciuta per la sua enorme percentuale di malati per problemi respiratori, più di tre volte ogni altro paese europeo. Negli US circa 40.000 persone muoiono in una normale stagione influenzale e finora 40-50 persone sono morte di coronavirus, la maggior parte dei quali in una casa di riposo a Kirkland, Washington.

[…]

In ogni Paese, muoiono più persone di normale influenza che non di coronavirus.

[…]

…c’è un buon esempio che dimentichiamo: l’influenza suina del 2009. Quello è stato un virus che ha raggiunto il mondo da Messico e a tutt’oggi non esiste un vaccino. Come mai? Al tempo non esisteva Facebook o forse era appena nato. Il coronavirus, invece, è un virus con pubbliche relazioni.

Chiunque pensi che i governi pongano fine ai virus, si sbaglia.

Dr Pietro Vernazza
is a Swiss physician specialising Infectious Diseases at the Cantonal Hospital St. Gallen and Professor of Health Policy.

Ha detto:

Disponiamo di cifre attendibili dall’Italia e di un lavoro di epidemiologi, che è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Science”, che ha analizzato la diffusione in Cina. Risulta chiaramente che circa l’85 % di tutte le infezioni si è verificato senza che nessuno rilevasse l’infezione. È comprovato che il 90 % dei pazienti deceduti aveva più di 70 anni, il 50 % aveva più di 80 anni.

[…]

In Italia muore una persona su 10 diagnosticate, secondo i dati della pubblicazione su “Science”, che è statisticamente 1 su 1.000 persone infette. Ogni caso individuale è tragico, ma spesso - come in ogni stagione influenzale - colpisce persone che sono alla fine della loro vita.

[…]

Se chiudiamo le scuole impediamo ai bambini di rendersi rapidamente immuni.

[…]

Dovremmo integrare meglio i dati scientifici nelle decisioni politiche.

Frank Ulrich Montgomery
is German radiologist, former President of the German Medical Association and Deputy Chairman of the World Medical Association.

Ha detto:

Non sono un fan della segregazione. Chiunque imponga qualche cosa di simile deve dire anche quando e come smettere. Dal momento che dobbiamo ritenere che il virus sarà con noi per lungo tempo, mi chiedo quando torneremo alla normalità? Non potete tenere le scuole e gli asili chiusi fino alla fine dell’anno. Perchè ci vorrà almeno questo tempo prima di avere un vaccino. L’Italia ha imposto la segregazione e ha ottenuto l’effetto opposto. Hanno rapidamente raggiunto i loro limiti di tenuta, ma non hanno rallentato la diffusione del virus con la segregazione.


Citazione
comedonchisciotte
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 634
 

Metto la traduzione completa in home.

https://comedonchisciotte.org/12-esperti-che-mettono-in-discussione-il-panico-da-coronavirus/


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Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
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Avevo lasciato perdere perchè un utente ha detto di averla già tradotta.
Quando ho trovato il messaggio ho completato, ma vedo che è troppo tardi, però in home puoi correggere la storiella finale delle tigri, che altrimenti non sembra avere senso.

Prof. Hendrik Streeck
is a German HIV researcher, epidemiologist and clinical trialist. He is professor of virology, and the director of the Institute of Virology and HIV Research, at Bonn University.

Ha detto:

Il nuovo patogeno non è coì pericoloso, è addirittura meno pericoloso del Sars-1. La particolarità è che Sars-CoV-2 si moltiplica nella parte superiore della gola ed è perciò molto più contagioso perchè il virus salta, per così dire, da una gola all’altra. Ma questo è anche un vantaggio: perchè il Sars-1 si moltiplica in profondità nei polmoni, non è così contagioso, ma raggiunge inesorabilmente i polmoni, il che lo rende più pericoloso.

[…]

Va anche considerato che i decessi per Sars-CoV-2 in Germania erano esclusivamente di persone anziane. A Heinsberg, ad esempio, un 78enne con malattie preesistenti è morto per arresto cardiaco, e senza che i polmoni fossero toccati dal Sars-2. Dato che era contagiato è naturalmente compreso nelle statistiche del Covid 19. C’è da chiedersi se non sarebbe morto in ogni caso, anche senza Sarà-2.

Dr Yanis Roussel et. al.
A team of researchers from the Institut Hospitalo-universitaire Méditerranée Infection, Marseille and the Institut de Recherche pour le Développement, Assistance Publique-Hôpitaux de Marseille, conducting a peer-reviewed study on Coronavirus mortality for the government of France under the ‘Investments for the Future’ programme.

Ha detto:

Il problema del SARS-CoV-2 è probabilmente sopravvalutato, dato che 2,6 milioni di persone muoiono di infezioni respiratorie ogni anno contro meno di 4.000 decessi per SARS-CoV-2 al momento in cui scriviamo.

[…]

Questo studio confronta il tasso di mortalità del SARS-CoV-2 nei Paesi OCSE (1,3 %) con il tasso di mortalità (0,8 %) dei coronavirus comuni identificato in pazienti AP HM (Assistance Publique- Hopitaux de Marseille - nota traduttore) tra il 1 gennaio 2013 e il 2 marzo 2020. È stato eseguito il Chi-squared test ( https://it.wikipedia.org/wiki/Test_chi_quadrato - nota traduttore), e il valore P era 0,11 (non significativo).

[…]

…si dovrebbe notare che studi sistematici di altri coronavirus (ma non ancora per il SARS-CoV-2) hanno trovato che la percentuale di portatori asintomatici è uguale o anche più alta della percentuale di pazienti sintomatici. Presto possono essere disponibili gli stessi dati per il SARS-CoV-2 che ridurranno ulteriormente il rischio relativo associato a questa specifica patologia.

Dr. David Katz
is an American physician and founding director of the Yale University Prevention Research Center

Ha detto:

Sono profondamente preoccupato che le conseguenze sociali, economiche e sulla salute pubblica di questa quasi totale dissoluzione della vita normale - scuole ed attività economiche chiuse, riunioni vietate - saranno di lunga durata e catastrofiche, forse più gravi che il prezzo stesso del virus in sé. Il mercato azionario si riprenderà con il tempo, ma molte attività economiche non si riprenderanno mai. La disoccupazione l’impoverimento e la disperazione che probabilmente ne deriveranno diverranno un flagello di prima grandezza della salute pubblica.

Michael T. Osterholm
is regents professor and director of the Center for Infectious Disease Research and Policy at the University of Minnesota.

Ha detto:

Considerate l’effetto di chiudere indefinitamente uffici, scuole, trasporti, ristoranti, hotel, negozi, teatri, sale da concerto, avvenimenti sportivi e altro e lasciare tutti i loro dipendenti disoccupati e a carico della comunità. La conseguenza probabile sarà non solo una depressione ma un completo collasso economico, con la perdita permanente di innumerevoli posti di lavoro, ben prima che sia pronto un vaccino o che si instauri un’immunità naturale.

[…]

L’alternativa migliore sarà probabilmente di consentire a coloro che sono a basso rischio di ammalarsi gravemente di continuare a lavorare, di mantenere operative attività economiche e produzione industriale, e di “far funzionare” la società, raccomandare contemporaneamente agli individui ad alto rischio di proteggersi con l’isolamento e di potenziare al massimo la capacità del nostro sistema sanitario. Con questo piano di battaglia potremmo costruire gradualmente un’immunità senza distruggere le strutture finanziarie su cui è basata la nostra esistenza.

Dr Peter Goetzsche
is Professor of Clinical Research Design and Analysis at the University of Copenhagen and founder of the Cochrane Medical Collaboration. He has written several books on corruption in the field of medicine and the power of big pharmaceutical companies.

Ha detto:

Il nostro problema principale è che nessuno avrà mai grane per misure troppo draconiane. Le avranno solo se fanno troppo poco. Così i nostri politici e quelli che lavorano nella salute pubblica fanno molto di più di quello che dovrebbero.

Nessuna di queste misure tanto draconiane è stata applicata durante l’influenza pandemica del 2009, e ovviamente non può essere applicata ogni inverno, che significa tutto l’anno, dato che è sempre inverno da qualche parte. Non possiamo chiudere permanentemente l’intero mondo.

Se accadesse che l’epidemia si attenuasse prima del tempo, ci sarà una coda di persone che ne rivendicano il merito. E si può essere maledettamente certi che misure draconiane verranno applicate di nuovo la prossima volta. Ma ricordatevi la storiella delle tigri. “Perché suoni il clacson?” “Per tenere lontane le tigri.” “ Ma qui non ci sono tigri.” “Hai visto che funziona!”


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esca
 esca
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1069
 

Chiunque pensi che i governi pongano fine ai virus, si sbaglia.

Questo e' il punto attorno al quale ruota l'immenso baraccone del business (fosse solo business) delle "influenze stagionali" e relativo giro affaristico (ad esser clementi) delle vaccinazioni. Pratica francamente incomprensibile (per essere ottimisti) data la natura mutevole a tempo di record, per stessa ammissione degli esperti da piu' parti, di taluni virus come il corona. O no?
E quindi, quando i signori della comunita' scientifica si riuniscono nei loro famosi meeting primaverili per decidere sui vaccini della stagione invernale successiva abbozzando calcoli riguardo la circolazione dei virus nei vari emisferi terrestri, in realta' di che argomentano??


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