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9 Maggio 1945 - 77 anni dopo.


LuxIgnis
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Oggi è l'anniversario della grande vittoria dell'allora URSS sulla Germania nazista. Ci sono grandi manifestazioni in Russia ora ma anche in altre parti del mondo. Devo dire che non ho mai prestato attenzione a questa data. Ma oggi ho l'impressione che assuma un sapore particolare dati gli ultimi fatti recenti che non riguardano solo l'Ucraina.

Volente o nolente questa data prende la valenza di un simbolo universale. Il simbolo della lotta contra i nazismi e della possibile vittoria. Non mi riferisco al nazismo celebrato ancora da qualche nostalgico dell'omino con i baffetti da topo, ma tutti i tipi di nazismo. O meglio tutte le forme di quell'ideologia (se è un'ideologia) su cui poi il nazismo storico si è basato. Quindi i nazismi di ogni colore e forma sociale e politica. Quest'aberrazione umana che si arroga il diritto di essere Dio che può comandare e decidere sulle sorti di altri uomini giudicati inferiori. Inferiori solo perché diversi, solo perché hanno scelto la propria autodeterminazione, la propria forma di libertà e di interpretazione della vita stessa. Quest'aberrazione che vuol decidere sulle sorti delle nazioni o dei singoli uomini ammantandosi di un velo di superiorità, di arroganza, di verità assoluta, e nascondendosi sotto un altro velo di giustizia, di omologazione, del sono io che decido cos'è il bene. In realtà tutto è fatto ipocritamente solo per perseguire i propri interessi a discapito degli altri.

E quest'aberrazione la si è vista nell'uomo da molto tempo sotto varie forme e colori: schiavitù, colonialismo, imperialismo, divisione, razzismo, fondamentalismi religiosi, ma anche l'idea di dominare la natura e il suo costantemente violentarla, e anche la dittatura sanitaria, ma tanto altro ancora. Nel collettivo ma anche nel singolo quando si ritiene di essere migliori degli altri, nel godere nell'infliggere dolore, nel dominio, nella coercizione, nella "peste emozionale" come la chiamava Reich, nello sfruttamento di ogni genere.

Non so se la Russia sia consapevole o meno del ruolo che sta incarnando come dice Dugin che parla di battaglia contro l'anticristo, oppure se è anch'essa parte di un gioco tra le parti come qualcuno sostiene che invece sono le due parti del "male" che si combattono per il predominio. Non lo ritengo importante questo. Ci sono forze spirituali in gioco, per chi le sa vedere, e queste si muovono molto diversamente da come la nostra piccola mente può concepire. Quindi non ha importanza che la Russia sia consapevole. E' importante che si sia creato un simbolo molto potente che ci sta dicendo che una guerra è iniziata e che ognuno è chiamato a far la propria parte. E sarà devastante. Sbaglierò (probabile) ma credo si stia veramente avvicinando la resa dei conti. E' un sentire che ho ma è comunque un sentire comune. Forse solo un desiderio che quest'aberrazione possa essere ridimensionata (annientarla non lo credo possibile, poiché ha una sua funzione) perché ha travalicato determinati limiti, minando l'equilibrio e portando il mondo verso la distruzione. Quindi ognuno si prepari come può, non sarà una tempesta leggera, sarà un uragano, che scuoterà le menzogne fin nelle sue fondamenta. Chiunque si terrà ancora attaccato a queste menzogne anche non riconoscendole, sarà buttato giù insieme ad esse.

Riporto qui per concludere le riflessioni, i "cattivi pensieri" di un tizio che ho trovato in rete, Piero Priorini. La su riflessione parte da un punto di vista Steineriano che non è nelle mie corde, ma è interessante.

Un po' lungo ma certe cose non si possono dire in un tweet.

Pensieri terribili

Da sempre le popolazioni umane sono state sottomesse a tirannie, dittature, colonialismi dispotici e totalitarismi più o meno feroci. La storia umana è una storia di guerre, di genocidi, di invasioni e di oppressioni… e, come contrappunto, una storia di rivolte, rivoluzioni e insurrezioni attraverso le quali i popoli sottomessi hanno reclamato la propria, irrinunciabile libertà. A qualunque costo! A qualunque prezzo! Perché senza libertà l’essere umano in un qualche modo intuisce di aver perduto il significato ultimo del suo stesso esistere.

Che cosa poi sia davvero la Libertà (quella con la L maiuscola) è una questione talmente ampia e necessiterebbe una così sottile penetrazione conoscitiva che, affrontarla, ci porterebbe ad un ragionamento troppo lungo… ma soprattutto non necessario ai fini di questo articoletto.

Dunque… chi prima, chi dopo, quasi tutti i popoli hanno conosciuto la dominazione straniera e alcuni, sotto la violenza dell’invasore di turno, sono stati estinti (gli Inca, ad esempio, gli Indiani americani, i Boscimani, i Maori o gli aborigeni australiani). Altri hanno dovuto pagare a caro prezzo il riconoscimento della propria libertà.

A prescindere dal risultato, combattere per la propria autonomia e libertà è toccato quasi a tutti i popoli, quasi fosse una prova imprescindibile della loro avventura umana.

Mai, però, un regime di dominazione e oppressione ha potuto vantare una vita troppo lunga: dopo un anno di tribolazioni, o dieci, o cinquanta alla fine l’uomo oppresso ha sempre finito per rialzare la testa, scacciare il proprio aguzzino e riappropriarsi del proprio destino.

Tuttavia, perché ciò si avverasse, c’è sempre stato bisogno di uno o più leader che catalizzassero la sofferenza del proprio popolo e la sua voglia di riscatto. E molto spesso, anche se non sempre, questi uomini straordinari, prima di entrare in azione, avevano potuto accogliere nella propria anima la grande cultura espressa fino a quel momento dall’intera umanità.

Gandhi si laureò in giurisprudenza presso l’University College di Londra.

Anche Nelson Mandela si laureò, sempre in giurisprudenza, presso la University of South Africa.

Martin Luther King, invece, si laureò in sociologia all’Atlanta Baptist College, ottenne il baccalaureato in teologia e infine, anni dopo, conseguì il dottorato in filosofia.

In pratica fu loro insegnato a pensare.

Come se ciò non bastasse, intorno a questi leader, sempre, troviamo giovani uomini nel cui sangue scorreva un amore assoluto per la verità e la giustizia. Un amore che li incitava a combattere la schiavitù anche a costo della propria vita.

Come dire che senza coloro che una volta erano designati “Intellettuali” e senza l’entusiasmo e la forza vitale dei più giovani, nessuna rivoluzione sarebbe mai stata possibile. Neanche quella della “Non violenza”, per la cui progettazione fu quanto mai necessario un forte pensiero.

Insomma… questo è quanto ci ha insegnato la storia, almeno fino ad oggi.

Nel presente, tuttavia, stiamo assistendo a una nuova forma di feroce colonizzazione… una élite di psicopatici super-miliardari, attraverso la complicità, la corruzione o il ricatto, si sono impossessati di tutte le leve del potere: finanziario, politico, giuridico, religioso, sanitario, militare e, soprattutto, comunicativo. Tutti i giornali del mondo, infatti, tutti i canali Televisivi e l’intero social-web ubbidiscono ai loro comandi.

Il loro intento, dichiarato, è la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale che, almeno in linea di massima, prevede una sostanziale riduzione della popolazione mondiale, la distruzione della vecchia economia di scambio (Great Reset), l’appropriazione indebita di tutti i beni pubblici e privati delle nazioni assoggettate, una digitalizzazione globale pervasiva e, attraverso la distruzione programmata e capillare della cultura (si veda la cancellazione della storia e della filosofia dai programmi scolastici), la totale perdita delle maggiori facoltà del pensiero umano: capacità critica, artistica e morale.

Il mondo di domani rischia di essere un mondo di beoti guidati dai quei relativamente pochi psicopatici che, tronfi di sé, avranno realizzato gli intenti dei Demoni che li abitano. E il “Progetto Uomo”, tanto caro agli Dei, rischierà di essere perduto.

Forse per sempre.

Perché, qualora questi criminali riuscissero a distruggere i presupposti dell’educazione scolastica, offrendo alle ingenue menti giovanili l’alternativa dei paradisi artificiali della droga o della realtà virtuale, allora anche tra dieci, venti o cinquant’anni chi più sarà mai in grado di rivoltarsi?

I Nemici dell’uomo sono davvero molto intelligenti, hanno ben appreso dalle sconfitte del passato, e hanno capito che distruggendo alle radici le capacità conoscitive dell’essere umano mai più questi potrà rappresentare per loro un pericolo. La propaganda, realizzata con tutte le più sofisticate tecniche della psicologia moderna, è l’arma più pericolosa e distruttiva che questa élite di criminali abbia mai avuto a disposizione. E la sta usando senza alcun minimo pudore e senza scrupoli di qualsivoglia natura.

Allo stato attuale delle cose, quelle poche persone che grazie a tutta una serie di peculiari circostanze hanno mantenuto uno sguardo lucido sulla realtà e la capacità di rapportarsi con il proprio pensiero alla complessità degli eventi in corso, sono perciò tormentati da una angosciante domanda: “Ma allora che si può fare?” Oppure: “Come fare per uscire da questo incubo?”

Due sono le risposte più convincenti: quella tentata da pochi coraggiosi giornalisti freelance che lottano con tutte le loro forze per portare alla luce la Verità Negata e, non meno importante, quella tentata da un manipolo di intrepidi avvocati che portano avanti denunce su denunce sperando alla fine di ottenere dalle magistrature dei vari paesi una risposta indipendente da quel Potere Assoluto che le condiziona e le determina.

Riusciranno questi coraggiosi, eroici tentativi? 

Difficile dire! Al momento nessuno in Europa sembra avere altra alternativa se non quella di fuggire in piccole comunità autogestite e dislocate in un qualche luogo isolato del proprio o di un altrui paese, nella speranza di poter conservare, proteggere e in un qualche modo trasmettere alle generazioni future le luci e le ombre del lungo cammino che l’uomo ha percorso nel corso dei millenni. Un luogo nel quale conservare e poi trasmettere l’essenza della filosofia, della grande letteratura, dell’arte di tutti i tempi e della conoscenza scientifica del mondo dello spirito.

Ma se il Regno del Male andrà sempre più affermandosi, è immaginabile che lasci sopravvivere al proprio interno sacche di pensiero autonomo? È immaginabile che non tenti di schiacciare qualunque piccola forma di resistenza?

E dunque?

È a questo punto che mi si sono presentati dei pensieri tremendi.

Perché se, come è ovvio, l’élite dominante continuerà ad essere padrona di ogni mezzo di controllo e soppressione… se non ci fosse altra alternativa… sarebbe pur sempre così sbagliata la rivolta, foss’anche armata?

E adesso faccio una doverosa premessa al prosieguo di questo mio discorso.

Io mi sono formato al pensiero di C. G. Jung, di Rudolf Steiner e di Massimo Scaligero. I quali, anche a prescindere dalla distanza sostanziale che separa le loro visioni del mondo e, soprattutto, la loro diretta esperienza del mondo spirituale, tutti e tre mi hanno trasmesso il convincimento che non c’è rivoluzione che non vada realizzata dentro sé stessi. Il combattimento del presunto nemico all’esterno di sé è sempre una totale sconfitta, perché quel nemico esterno è la proiezione o, anche, la personificazione, di tutto ciò che di negativo, corrotto e malvagio noi portiamo inconsapevolmente nell’anima. Noi (inteso come umanità ma anche come singoli individui) siamo i creatori responsabili dei nostri peggiori aguzzini. Sempre! Senza alcuna possibile eccezione. E la propria anima è l’unico territorio adeguato ove scendere in battaglia.

Ecco… io sono cresciuto alimentando in me questi loro pensieri. Li ho portati nell’anima e vi ho meditato a lungo, riconoscendone il valore pressoché assoluto. In essi ancora oggi mi riconosco!

E tuttavia…

Torniamo ad osservare il quadro: una manciata di criminali possiede il Potere Assoluto e sta tentando di esercitarlo distruggendo le radici di qualsivoglia minima consapevolezza futura.

E così, mentre la maggior parte degli uomini già si è piegata al loro volere, pochi altri – calunniati, disprezzati e odiati – si ritirano in sé stessi… chi fuggendo in un qualche altrove incontaminato, chi riscoprendo in piccole comunità il semplice lavoro della terra, chi raccolto in una continua preghiera e chi altri meditando… Tuttavia, senza minimamente incidere sulla realtà del fatto che i nuovi padroni continuano a saccheggiare, a rubare, a distruggere… e a uccidere senza alcun freno inibitorio o scrupolo alcuno.

Loro uccidono!

Dunque: gli uomini di valore combattono il male dentro sé stessi… lasciando però i demoni liberi di continuare la loro opera di annichilimento e devastazione. Arrivando fino al punto di minacciare per sempre il “Progetto Uomo” tanto caro agli Dei.

Rudolf Steiner, in una famosa conferenza tenuta a Colonia nel 1915, parlando della minaccia rappresentata dall’Ottava Sfera, evidenziò ai suoi discepoli (presenti e futuri) come l’azione delle entità ostacolatrici, di fatto, stia rischiando di “risucchiare” la sostanza stessa del pianeta Terra in una dimensione di Morte Assoluta (congelamento) privandola così di quel fluire di vita (morte-decomposizione-rinascita) che le necessiterebbe per arrivare sana alla trasmutazione in Giove (1).

La Terra potrebbe arrivare al passaggio di Giove come un torsolo di mela già spolpato.

Il rischio dunque sembrerebbe esserci. Il progetto Uomo potrebbe essere deviato.

Mi si dirà: ma non credi tu al Potere di Chi ha già vinto il Male una volta per tutte? Non credi tu al Suo più fedele e invincibile Guerriero?

Sì… certo che sì… ci credo con tutto me stesso.

 Ma credo anche che tale Celeste Potere necessiti di uomini in carne ed ossa nei quali manifestarsi.

Perciò non posso fare a meno di chiedermi quali saranno le “vesti fisiche” nelle quali tali forze dovranno canalizzarsi. Perché quello a cui invece non sono disposto a credere è proprio alla immaterialità dell’opposizione.

Forse un meteorite colpirà il nostro pianeta, distruggendo buona parte dell’umanità che, a quel punto, dovrà iniziare da capo il proprio cammino.

O forse un vulcano (il Vesuvio?… o Yellowstone?) prima o poi erutterà, sconvolgendo per secoli il clima attuale della Terra, e così riproponendo uno sconvolgimento planetario come quelli che posero fine prima all’epoca Lemurica e poi a quella Atlantidea.

È possibile… non saprei dirlo.

Ma di certo, se almeno una piccola parte dell’umanità dovrà salvarsi, occorrerà che in un qualche modo qualsiasi una qualche forza dovrà pure “incarnarsi”.

E qui mi si è presentata alla memoria la famosa barzelletta nella quale si racconta della morte di un buon parroco che, durante l’alluvione che aveva sconvolto la valle dove si trovava la sua chiesetta, si era rifiutato di salire sopra i vari mezzi di soccorso che gli si erano avvicinati per portarlo in salvo, confidando impavido nella salvezza che sarebbe giunta per opera di Dio. Ma, alla fine, l’acqua sommerse la chiesa e il povero parroco affogò. Una volta morto, giunto al cospetto del suo Signore, con un piccato stupore egli volle chiedere al suo Dio perché non lo avesse salvato. E fu allora che Lo sentì rispondere:

“Ma in verità l’ho fatto… ti ho mandato molte occasioni di salvezza, ma tu non le hai mai volute riconoscere per quello che erano”.

Perciò mi chiedo: davvero una opposizione violenta contro un tale straordinario, demoniaco Potere Assoluto sarebbe così sbagliata? Non sarà forse ipocrita fantasticare a cuor leggero di uno sconvolgimento tellurico o meteoritico che metta fine a tale ignobile oppressione? E non sarà invece ipocrita condannare “a prescindere” la lotta armata che altri popoli hanno messo in atto contro questi psicopatici criminali, pagando un alto prezzo di sangue innocente, solo perché non si ha avuto il coraggio morale di fermare prima e in casa propria tale macchina infernale? Perché ho sempre l’impressione che si reciti la parte dei bravi bambini che rifiutano qualunque forma di aggressività e violenza, salvo poi condannare tutti coloro che si sono caricati sulle spalle il karma dell’opposizione allo scatenamento del Male?

Ma davvero è possibile credere che il Bene trionferà senza doversi sporcare le mani entrando nella fisicità del mondo?

Confesso di essere spaventato dell’agitarsi in me di simili pensieri, perché so, ma soprattutto “sento” con tutto me stesso, che tutti noi siamo Uno. So e sento che la divisione dell’umanità in tanti piccoli ego è solo apparente e che già al livello eterico c’è ben poca distinzione tra me e il peggiore dei miei nemici. Perciò ferendo o uccidendo qualcuno io ferirei o ucciderei parti di quella Umanità di cui tutti facciamo parte.

Tuttavia, mi dico anche… le cellule facenti parte di un unico organismo umano non si difendono forse (o almeno ci provano) da tutte quelle altre cellule anarchiche (tumori) che rischiano di invadere e poi infine distruggere la vita di quello stesso organismo? Non sollecitano forse l’azione di quelle speciali “cellule killer” che distruggano infine il loro distruttore? 

E seguendo questi pensieri… non è forse vero che almeno alcuni degli esseri presenti in questo momento sulla scena del mondo potrebbero non essere miei simili? Molti di loro non potrebbero essere solo “involucri” al servizio di ben altre Entità (2)?

Perciò tornano i dubbi: ma allora, di fronte alla disumana, inqualificabile violenza esercitata da alcuni su altri, è giusto condannare chi, inorridito, si sente in diritto di opporsi? Chi si sente costretto a rispondere sullo stesso piano? Di fronte a un piano così mostruoso di distruzione dell’Uomo, come quello a cui stiamo assistendo, sarebbe davvero sempre sbagliato combattere, anche con le armi in pugno? E dovremmo sempre e comunque condannare chi si trova a farlo? 

Ed ecco che, alla memoria, mi si ripresentano le possenti immagini della Bhagavad Gita… Ricordate? Arjuna è sul proprio carro da guerra, a capo dell’esercito che da un momento all’altro si scaglierà contro l’esercito avversario… composto da fratelli, parenti e vecchi amici che la “Discordia Politica” ha schierato nel campo avverso.

Arjuna è sconvolto e non si da pace all’idea di dover versare tanto sangue e causare chissà quante morti innocenti. È allora che gli appare Krishna, il messaggero di Dio, e gli rammenta:

“Davvero credi che sarai tu l’artefice di tutto ciò che accadrà oggi sul campo di battaglia?  Puoi davvero credere che sarai tu a stabilire chi dovrà morire o chi, invece, sopravvivere? Non essere ingenuo, Arjuna… tu sei solo uno strumento del volere degli Dei. Smetti ora di tormentarti… va e compi il tuo dovere di nobile guerriero…”

Ho sintetizzato il dialogo a memoria, ma questo è il senso.

Immagini straordinarie quelle della Bhagavad Gita… che, per assonanza, rievocano in me quelle del mito greco… quello delle Moire… Cloto, la filatrice della vita, Lachesi, fissatrice della sorte, Atropo, la irremovibile fatalità della morte. Le Moire… le deità responsabili del destino di ognuno di noi, almeno fin tantoché non saremo capaci di assumercene la diretta responsabilità.

Si dirà: sì, certo… ma ben altri Spiriti del Tempo governavano gli Spiriti di quegli antichi popoli.

Oggi le cose sono diverse! Oggi dovremmo saper rispondere agli eventi che incontriamo ognuno con la propria autonoma e insindacabile coscienza!

È vero… lo penso anch’io… ma… davvero noi, oggi, possiamo credere di essere così tanto evoluti da essere padroni del nostro o dell’altrui destino?

Non ne sono convinto e, appunto perciò, ritengo che il nostro pensiero dovrebbe invece essere così plastico, mobile e spregiudicato da non cedere alla tentazione rappresentata dalle due categorie opposte (binarie) del Giusto-Sbagliato.

Stiamo partecipando ad un periodo storico più che drammatico. Per certi versi apocalittico…

Pe questo credo sia inevitabile, almeno per me, lasciarmi sconvolgere da pensieri così terribili come quelli che ho qui esposto, in apparenza nuovi e contrari a tutto ciò che ho sempre pensato.

Questi pensieri mi spaventano, e neanche il fatto di sapere che per età e per destino difficilmente potrò essere tentato di dar loro un qualsivoglia corso… neanche questo mi acquieta. Anche se mi fa intuire che proprio nel destino specifico di ognuno si celano le risposte che vado cercando. Mi fa intuire che avere oggi settant’anni invece di trenta, essere italiano anziché inglese, ucraino, cinese, russo o americano, essere stato educato a pensare in maniera creativa anziché a interagire con gli ordinari “pensati associativi”, essere medico anziché avvocato… o maestro elementare invece di militare scelto e, infine, possedere o meno il coraggio di convivere con i propri dubbi e con le proprie Ombre, sono solo alcuni dei tanti elementi che occultano una chiara risposta ai pensieri con i quali tutti – almeno io credo – dovremmo tormentarci. 

Io comunque continuerò a farlo anziché ergermi a giudice di tutte quelle situazioni così articolate, complesse e occulte nelle quali è racchiuso il destino personale di ogni singolo uomo e quello, ben più ampio, dell’intera umanità.

Sono pensieri terribili quelli che ho formulato, ne sono consapevole, ma ben più terribile mi sembrerebbe confidare in un incorporeo intervento di esseri invisibili. Ben più terribile mi sembrerebbe ritirarmi nella mia stanzuccia a meditare e alzare poi lo sguardo indignato contro tutti coloro che, per destino, si stanno caricando del peso di affrontare il Male sul quel terreno ove Questo è potente.

Sono pensieri terribili tutti questi, anche perché sono consapevole di tutte le solide obiezioni che sarebbe lecito opporgli.

Così come sono sicuro che il Maestro che un giorno mi indicò la Via, ascoltando questi miei pensieri, potrebbe decidere di presentarmisi davanti… magari anche solo per darmi una solenne e ben meritata tirata d’orecchi.

Preferisco tuttavia tormentarmi e, come chiedeva Steiner ai suoi discepoli, trattenere il pensiero in movimento, senza dargli una forma definita, piuttosto che assumere un atteggiamento pudico e contrito incapace di sostenere la complessità della realtà che tutti stiamo vivendo. Preferisco perciò arrovellarmi nel seguire pensieri che, almeno per ora non voglio definire una volta per tutte, preferisco trattenere ogni conclusivo giudizio… e continuare invece a ringraziare il mio personale destino che probabilmente non mi darà alcun’altra occasione per mettermi alla prova se non quella di continuare ad osservare il mistero dei tempi che oggi si stanno compiendo.

(1) Nella Scienza dello Spirito, o Antroposofia, di Rudolf Steiner si parla di sette stadi planetari (sette sfere) attraverso i quali si evolve l’umanità, di cui la presente Terra è il quarto: Saturno, Sole, Luna, Terra, Giove, Venere, Vulcano [NdE].

(2) “Uomini senza io” di cui trattano molti autori o “uomini-cavalletta” di cui parla L’Apocalisse di Giovanni [NdE].


Primadellesabbie hanno apprezzato
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Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
 

Il pezzo che hai scovato non delude in nessun passaggio, chi lo ha scritto conosce e tratta impeccabilmente gli autori e i riferimenti che cita.

Complimenti e grazie a te e all'autore. 


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