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A che punto siamo: (s)considerazioni disordinate generali


andresilver
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Ogni tanto fa bene fermarsi e riflettere. Viviamo delle vite talmente di corsa che le pause per vedere le cose da un'altra prospettiva sono sempre di meno. E non parlo solo di riflessioni personali, ma anche di considerazioni e pensieri circa la società e il suo cambiamento. Probabilmente questo intervento avrà un sapore un po' populista ma spesso i pensieri che risultano ovvi e banali sono proprio quelli che si dimenticano troppo in fretta.
Riflettiamo sempre sul futuro, su cosa si farà e su dove andremo. A volte, però, fa bene riflettere anche sul passato e capire dove siamo andati.
Per esempio, se doveste misurare il nostro paese rispetto a quello che era 40 anni fa cosa direste? Io direi che i passi indietro che sono stati fatti sono numerosi, perchè allora, nonostante ci fosse una democrazia bloccata, in un Italia che era finita nella parte dell'occidente, le regole venivano rispettate. Allora, infatti, per una lunga fase, le varie parti politiche e le classi dirigenti italiane ritennero importante rispettare le regole che si erano date anche grazie alla Costituzione Repubblicana che non era altro che un patto politico tra tutte le parti; essa, infatti, non era stata fatta dagli uno contro gli altri ma era stata partorita esclusivamente come frutto di una discussione possente che costituiva la base tramite un insieme di regole comuni: pur essendoci un'aspra lotta politica e sociale, molto più intensa e tenace di quella che oggi esiste solo illusionalmente in superficie, anche gli accordi non scritti venivani rispettati...

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