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Agamben come San Paolo, traduzione del suo ultimo post


Chicxulub2.0
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Nuovo articolo di Agamben in cui afferma di pensare più al passato che al futuro terminando però con l'assicurazione che “questa volta” non ci lasceremo scappare il tempo delle occasioni, rappresentato mitologicamente da un giovane dai piedi alati con un ciuffo prominente sul capo

Solo che in mitologia il tempo delle occasioni col ciuffo (di cui parla anche San Paolo) si chiama Kairos mentre Agamben non si sa perché lo chiama Aion per di più mischiando le rispettive iconografie perché la ruota è di Aion mentre ciuffo e piedi alati sono solo di Kairos

Ancora più strano se si pensa che Agamben ha scritto un piccolo saggio sulla contemporaneità in cui appunto parla di Kairos come tempo delle occasioni ma non di Aion

Un invito un po' curioso nella sua banalità in un post difficile da decifrare, con un errore insolito per una persona colta come lui, con due parole in pugliese messe a capocchia che non si capisce a cosa servano ai fini del discorso, con l'invito a disfarsi di non meglio identificate "mummie"

Credo possa essere tradotto partendo da due premesse:

1- Agamben è molto conosciuto in tutto il mondo cioè ha una vasta rete di relazioni quindi è impensabile che se ne stia lì da solo a parlarsi addosso dal suo blog

Se esterna è per comunicare qualcosa ad alcuni soggetti o gruppi (praticamente il San Paolo della situazione)

2- L'altra chiave è in un suo breve video del 2021 di meno di 8 minuti alla Commissione Du.Pre. organizzata da Ugo Mattei

Non posso mettere i link quindi su youtube cercate la seguente stringa “Agamben 08 12 2021” ed è il primo video

 

Qui Agamben dice:

 

Perfettamente inutile insistere a fare convegni e men che meno a rivendicare diritti in un sistema che ha rinnegato qualsiasi legalità. Immaginate l'assurdità di farlo con Hitler, non solo non si sarebbe ascoltati ma si diventerebbe oggetto di violento ostracismo da parte dei media se non di altri tipi di violenza che in breve tempo renderebbero vano ogni tentativo

Ma abbiamo una speranza: il nostro nemico è di basso livello spirituale e intellettuale perché è umanamente morto quindi possiamo ipotizzare che rappresenti una civiltà [un paradigma] arrivata al momento in cui essa stessa inevitabilmente provocherà la sua distruzione

Solo a quel punto sarà possibile agire concretamente e lo potrà fare un gruppo che sia saldamente unito su dei fondamenti che non possono essere la rivendicazione dei diritti né il rispetto della Costituzione e della democrazia che, come la storia ha ampiamente dimostrato, hanno fallito su tutta linea e anzi per molti aspetti sono esse stesse la causa della disastrosa situazione attuale

Il primo di questi fondamenti è nel riconoscersi gruppo in opposizione a chi è spiritualmente morto [le mummie di cui parla nel post] e nel credere che esistono alternative

Iniziamo a costruire una società nella società e prepariamoci per il Kairos cioè per l' “evento-occasione” [che non so perché abbia deciso di chiamare Aion]

 

Allora quel post è in sostanza una lettera di San Paolo alle varie comunità nascoste dei cristiani -colossesi, tessalonicesi, filippesi, corinzi etc- che gli chiedono con urgenza cosa si può fare di concreto “oggi”

 

E l'Apostolo di Tarso risponde:

 

L' “oggi” -purtroppo- non può interessarci adesso, rivolgiamoci allo ieri o avantieri [nusterze nel post] o casomai al dopodomani [poscrà, la speranza dell' “evento] ossia pensiamo a riflettere sulle radici della nostra Nuova Comunità [l'avantieri] per poterci trovare pronti per l'evento-Kairos-Aion [il poscrà] che questa volta non ci lasceremo sfuggire come invece hanno fatto i primi cristiani”

 

E come San Paolo quando scrive del Katechon o appunto del Kairos su cui è stata fatta una esegesi bimillenaria, mette delle “parole simbolo” poco conoscite e variamente interpretabili che però non sceglie dal greco -che nel tempo ha perso la valenza di lingua del Gentili (gli estranei al Tempio) per di più espressa nello stile evangelico dell'umile del sermo piscatorius- bensì dal dialetto pugliese che resta una delle lingue del popolo attuale -cioè dei Gentili attuali-e che quindi è l'analogo dell'evangelico sermo piscatorius della contemporaneità in attesa del nuovo “evento-Kairos-Aion” (che Heidegger chiamava Ereignis, e credo che in effetti Agamben pensi anche a Heidegger e alla sua post metafisica che è l'idea filosofica delle premesse di un nuovo paradigma)u

 

 


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