Barnard: export dan...
 
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Barnard: export dannoso

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nuvolenelcielo
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suppongo che ricbo intendesse il paradigma del libero mercato (e della competizione), in sintesi che se uno riesce guadagna tanto, se uno non riesce fallisce ed è povero.


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Georgejefferson
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suppongo che ricbo intendesse il paradigma del libero mercato (e della competizione), in sintesi che se uno riesce guadagna tanto, se uno non riesce fallisce ed è povero.

Be se e' quello mi spieghi come deve cambiare una cosa che non esiste?Non eravate d'accordo con mincuo quando dice:

Cioè, detto per la centesima volta, non è un "libero mercato" e non è il "liberismo" nè "old", nè "neo", ma la sua distorsione monopolistica. Oligarchica.

Un libero mercato e il liberismo non sono fondati sul vuoto come pensano tutti gli indottrinati. Sono fondati invece su regole e possono esistere solo su regole precise, uguali per tutti, e che lo STATO deve fare rispettare, non "la mano invisibile di Adam Smith".

Poi quello che hai invece e che urli come un'aquila "il liberismo" o "il neo- liberismo" non è appunto "liberismo". E' monopolismo. UNA TRUFFA.
In cui un'oligarchia stravolge le regole, se le fa scrivere dai Governi, o se ne fotte di quelle esistenti, e fa quel che gli pare. UNA TRUFFA.
Non è innocente propagandare colpa del "liberismo" e nascondere che è il suo contrario, oligarchia, monopolismo, come non è innocente propagandare la sua soluzione che è il "socialismo" e nascondere che l'applicazione reale è sempre stato il suo contrario, cioè "monopolismo" e oligarchia. Innocente è per il gregge che segue sempre in ordine, ma non per i lupi nè per i furbetti a rimorchio, di giornali, TV, blog e "movimenti" vari.

Lo scopo è duplice, nascondere la realtà, l'oligarchia e i responsabili, in entrambi i casi, e cioè salvaguardarla, indirizzando le masse su due feticci, due nomi, due teorie (pure buone) che poi con la realtà applicata però non c'entrano, e nel contempo dividere le masse e farle scontrare, perchè l'unico rischio reale per un'oligarchia è l'unità dei popoli.

?????


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nuvolenelcielo
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suppongo che ricbo intendesse il paradigma del libero mercato (e della competizione), in sintesi che se uno riesce guadagna tanto, se uno non riesce fallisce ed è povero.

Be se e' quello mi spieghi come deve cambiare una cosa che non esiste?Non eravate d'accordo con mincuo quando dice: (...)

certo che non esiste il libero mercato...
non ho mica detto che sono d'accordo sulla proposta di ricbo. (anzi, ho precisato che non lo sono).

ho detto che la critica di ricbo a barnard mi sembra esatta,
perché mette in evidenza la contraddizione esistente in quello che sta cercando di fare barnard.
tutto qui.


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@braveheart e altri:

posso chiedervi se avete studiato le basi di economia da manuale per studenti?

Lo chiedo ma mi sembra di no e se si con poco profitto. Capisco fare domande e chiedere chiarimenti e spunti per capire e approfondire (io sono qui proprio per quello sia chiaro), ma farneticare alla Ernesto spara lesto ... cos'è ludismo, propaganda, vendita porta a porta o semplice noia...? Se prima ci si facesse un'idea comune e condivisa almeno su 4 cose di base sono sicuro che le nostre conversazioni sarebbero sicuramente più produttive e potremmo godere a pieno dei contributi e della disponibilità di Istwine e Mincuo che offrono (senza arroganza e con estrema pazienza) considerazioni che comunque vanno spesso oltre quello che una preparazione universitaria standard di II° livello possa offrire (esclusi quelli che possono studiare alla Walton o godono di redditi ed entrature particolari..) nella stragrande maggioranza dei casi qua in Italia.

Vi rendete conto della complessità degli argomenti che affrontiamo con estrema disinvoltura? Lo dico perchè stiamo a discutere di affermazioni che non meritano commenti e che potremmo risparmiarci per spremere meglio i nostri cervelli e andare oltre come mente colletiva. come si fa a voler progettare ponti e dighe quando manco col meccano ci sai fare?

Io penso che strumenti di condivisione come questo forum siano preziosi e andrebbero sfruttati meglio, dato che sono gratis e offrono raramente opportunità di approfondimento vero con relativo contradditorio (in questo caso gentilmente offerto da Istwine e Mincuo).

Il rischio di continuare a discutere a livello da bar sport è che poi Istwine e Mincuo si stanchino e ci lascino qua a grattarci i coglioni tra di noi...

Come diceva la mamma, prima fai i compiti e poi giochi ( a fare l'economista..).

Se poi proprio non vi va di prendere in mano un libro (forse anche tre o quattro...) e spaccarvi un pò la testa, perchè ostinarsi a parlare di qualcosa che vi rendete conto di non conoscere, non apprezzare e quindi non capire? ma è proprio necessario, non basta la gazzetta dello sport?

Altro che dei politici, delle banche e dei docenti, la colpa è nostra che non vogliamo far fatica.. Poi ci stupiamo e ci lamentiamo se "l'elite" non ci considera, ci tratta da schiavi e ci turlupina ogni due per tre... E che devono fare? Non abbiamo neanche voglia di crescere e competere...

Ps.: scusate lo sfogo polemico ma 'aggio scassato 'e uallere.


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Iacopo67
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Oh no, di nuovo !
Ma dopo tutto quello che s'è detto, di nuovo qua con questa fanfaluca che l'export sarebbe dannoso ?
Come parlare ai muri, non serve a niente. Si perde anche la voglia.

Chi vuole approfondire l'argomento, può andare a questo thread:

Mmt.Import/export
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=53984&postdays=0&postorder=asc&start=0

Ci sono molti commenti anche di Mincuo e Istwine che sono poi quelli che contano.


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Georgejefferson
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...ho detto che la critica di ricbo a barnard mi sembra esatta,
perché mette in evidenza la contraddizione esistente in quello che sta cercando di fare barnard.

Va bene,quali i punti precisi di critica intendi?Mi sembrano un po vaghi(i punti di critica),non li vedo entrare nel merito.
Non vorrei che sia un giudizio espresso piu sull'antipatia che sui temi precisi.

Almeno Mincuo e Istwine argomentano,e stimolano il confronto anche.

Anche se secondo me(ripeto secondo me)un po anche in loro l'antipatia "spinge"


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Georgejefferson
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...Ci sono molti commenti anche di Mincuo e Istwine che sono poi quelli che contano.

Per te o per tutti "sono quelli che contano"?

Se e' per te,legittimamente,dovresti specificarlo,non credi?

E la bandierina e coro li hai pronti?

Scherzo dai Jacopo,su...


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nuvolenelcielo
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@georgejefferson
senti george, io osservo delle cose e le dico.
non è che devono diventare conferenze o devo convincere qualcuno, è solo il mio 2 cents come si dice inglese.

in sostanza il lavoro di barnard cerca di mettere insieme il suo desiderio di un mondo comunitario ri-equilibrato in cui nessuno viene lasciato indietro (come ha più volte scritto), e il capitalismo della competizione.
questa è l'utopia di cui parla ricbo, e la sua mi sembra una critica corretta al lavoro di barnard.
e io mi sono limitato a commentare il suo commento.

se vuoi anche un commento su barnard,
prima della svolta del lavoro garantito di stato e del no export ecc... il lavoro di barnard era molto più "mainstream" e semplificato, era meno un pasticciaccio e poteva essere molto più utile come riferimento per uscire dalla crisi dell'euro. (secondo me).


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Georgejefferson
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Va bene Nuvole.Ho voluto provocare un po.Il fatto e' che non mi piace l'atteggiamento di Ricbo,che arriva,spara 2 frasi fatte da 4 soldi e se ne va senza mai argomentare nulla.Salvo poi elogiare Mincuo solo sulla base dell'autorità che si e' formato qua e bravura ,dato che quasi sempre esprime il contrario delle sue filosofie spicce da bar del comunismo in stile quadrato,chiuso e para religioso(nel senso di atto di fede fine a se stesso a prescindere).


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Iacopo67
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Se e' per te,legittimamente,dovresti specificarlo,non credi?

Ma tu George sei un vero agnostico DOC ! 🙂
Mincuo e Istwine hanno una formazione specifica per cui sanno quello che dicono e lo dicono con precisione. Se ti fa contento aggiungo pure "secondo me". Va meglio così ? Poi non era per denigrare gli altri, sono interessanti i commenti di tutti.


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Georgejefferson
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Mincuo e Istwine hanno una formazione specifica per cui sanno quello che dicono e lo dicono con precisione. .

Formazioni specifiche ce ne sono tante,anche contrarie le une dalle altre come assunti...a mio parere non e'un motivo valido per dar ragione,a prescindere...va be

Certo che se le formazioni specifiche di chi sa di cosa sta parlando si confronta con dilettanti quali "io"..per esempio.Non e' un gran contradditorio serio.Sempre a mio avviso e'


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Georgejefferson
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posso chiederti se hai studiato le basi di economia da manuale?

A chi e' rivolta la domanda?

Nat,dai tuoi ultimi sul thread

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=145340#145340

Vorrei esprimere alcune cose sull'elitismo,e vorrei una tua considerazione a riguardo.Se ti va,appena riesco col tempo scrivo...anche se non sara una asticella tanto elevata,mi hanno molto incuriosito le tue considerazioni


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braveheart
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Topic starter  

@ Jacopo

Senza voler offendere nessuno, men che meno te, ma mi pare che parti da degli assunti assolutistici:
Istiwine e mincuo sanno, gli altri no.
Non ti pare che non conoscendo delle persone, tu stia procedendo un po' troppo aprioristicamente?
Al limite potresti dire che le parole di mincuo o di istwine ti convincono, in base ai tuoi ragionamento e alla tua formazione, ma non puoi metterlo come dato assoluto.
Per quanto ne sai tu ognuno di noi potrebbe essere laureato ad harward, e comunque non ho ancora letto delle pubblicazioni di istwine o mincuo , sottoposte a review di accademici o esperti internazionali.
Danno al loro versione, relativa alla loro formazione. Punto
Relativa. Non assoluta.
Spero di essere stato chiAro.


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Georgejefferson
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Come non detto Nat.

Basta che leggi solo Mincuo e Istwine,nessuno ti obbliga o ti scassa la minchia per forza.Basta scorrere le pagine.

Le mie considerazioni sull'elitismo le scrivero lo stesso.Se non ti va non leggere.


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istwine
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Post: 824
 

Una economia che si basi sul l'export e' destinata a scoppiare, in quanto costretta a comprimere il potere d'acquisto dei suoi lavoratori, drena risorse destinate al l'export, risorse sia umane che materiali, non redistribuisce i redditi, in quanto ad esportare sono in maggioranza medie e grandi aziende, mentre con l'export il commercio, l'artigianato, le piccole imprese, si sciacquano le palle, a parte sporadici casi.
Inoltre, nella visione di Mosler, non si sostiene la sparizione dell'export, ma la sua limitazione alla necessità di valuta straniera, per l'approvvigionamento di materie prime.
Ripeto, puntare sul l'export, dimentica dosi della domanda aggregata, porterà a quello che a breve succederà alla Germania: dovrà allargare i suoi magazzini per stipare tutto il suo surplus produttivo, in quanto i paesi europei non acquistano più, e la sua domanda interna e' stata massacrata dalla perdita di potere d'acquisto, introdotto dalle riforme Haartz con le relative precarzzazioni e minijob.
Fine.
Senza contare le esposizioni bancarie contratte con i paesi piigs, per fornire credito , che permettesse ad essi di acquistare il proprio surplus produttivo, che a breve arriveranno al pettine: finora hanno coperto con derivati e porcheria cantando, poi si sono fatti finanziare dalla BCE, e adesso salteranno.
Non mi pare che , se anche Barnard possa essere definito da molti in molti modi, questi concetti siano da definire panzane o imbrogli intellettual/mercantilistiche.

Ma scusate, ma dove sta scritto che export = mercantilismo? A me pare che si debbano ripetere sempre le stesse cose. Sia io che mincuo (più lui però) abbiamo fatto notare che la domanda di beni d'esportazione non è "in competizione" per forza di cose con la domanda interna, non è che se un tale produce 50 vasche da bagno e in Italia ne richiedono 30, quei 20 che tu esporti è un costo. di che? Se non c'era domanda non c'era, e con quei 20 vendi per poter acquistare beni che qui in Italia, vuoi per ragioni economiche, vuoi per ragioni geografiche o di territorio, vuoi perché proprio non puoi, non si possono produrre. Non colgo qual è il problema.

Nessuno parla di "corsa all'export", si parla di ristabilire la naturale flessibilità del cambio e lasciare che un'economia votata all'export come quella italiana (che lo è anche per ragioni di territorio, come mincuo ha sottolineato spesso) continui a farlo. Questo NON significa deflazione salariale, né significa quello che voi state presupponendo. Non capisco seriamente, si è già anche parlato del fatto che per certi versi sarebbe meglio produrre in casa quel che puoi (il km 0 dei beni alimentari è il classico esempio), ma mi chiedo io, che diamine c'entra questo col dire "l'export è un costo". Non è che l'azienda decide di vendere all'estero, se avesse domanda interna che gli coprisse tutta la produzione alle stesse condizioni, venderebbe qui.

Voglio dire, è necessario fare salti logici allucinanti come quelli che fa Barnard per discutere di quello che List diceva 170 anni fa? Non vi seguo sinceramente, ho cercato in tutti i modi assieme a mincuo di farvi capire che le partite correnti sono un problema per quei paesi che non hanno una valuta accettata universalmente, che gli stessi USA hanno un problema di partite correnti che diventa un problemi per gli altri, che sovranità monetaria in un sistema asimmetrico come è quello in cui viviamo (ovvero dollaro riserva internazionale) è un concetto discutibile ecc ecc. Se ne è parlato no? Ho detto che condivido l'idea di fondo? Che stracazzo di motivo c'è di dire che l'export è un costo perchè stai dando il bene che in realtà potresti utilizzare e fare esempi di macchinari per ospedali che colpiscano il cuore del neofita? Non capisco seriamente. è un modo subdolo di trattare le cose, e macroeconomicamente sballato.

Tralascio poi sta cazzata del:

"La risposta è che può essere lo Stato italiano coi suoi soldi, oppure i cittadini/aziende/mestieri coi loro soldi. Ok. I cittadini/aziende/mestieri italiani hanno dei soldi, e li possono spendere per comprare più beni dai Paesi esteri di quanti ne vendano ai Paesi esteri. Ma come già detto, questo fa sì poi che i cittadini/aziende/mestieri abbiano un deficit in denaro. Allora a questo punto deve intervenire lo Stato con la sua spesa pubblica, per rimpolpare di denaro le tasche di cittadini/aziende/mestieri. Deve cioè spendere per i cittadini/aziende/mestieri di più di quanto li tassi (spesa a deficit dello Stato), così a noi rimangono in tasca abbastanza soldini per vivere, lavorare, essere assistiti, e anche per poterne avere in più per comprare dall’estero tutti quei beni. Ecco fatto il trucco. Cioè: il deficit dell’Italia verso i Paesi esteri rimane, ma passa dal settore di cittadini/aziende/mestieri (noi) al settore dello Stato."

Che cozza semplicemente con tutti gli esempi di crisi di debito estero degli ultimi trent'anni e con l'attuale situazione REALE dell'Argentina. E poi è un uso dei saldi settoriali pedestre.

Fate come volete, ho fatto anche esempi su esempi di transazioni in BdP, mincuo ha spiegato a livello ultrabasilare come funziona il mercato valutario e l'eccezione del dollaro, e conseguenze per gli altri. Cos'altro vi occorre? Le mie non sono mica opinioni, non è mica un'opinione che il dollaro è riserva internazionale o che non tutti possono produrre tutto.

In più uno quando dice quelle cose della deflazione salariale ecc deve portare prove, casi, dimostrazioni empiriche, dati mica parole buttate lì. E io dovrei credere a Barnard perché scusate? Non sa di che parla, è evidente, utilizza la contabilità in maniera del tutto grossolana, che altro bisogna dire?


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