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Batti il precario finché è caldo

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Tao
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La sera del 19 ottobre, dopo appena due giorni di discussione, la Camera ha approvato senza ulteriori modifiche il famigerato “collegato lavoro”, aka ddl 1167, aka ddl 1441 (a seconda del ramo del Parlamento). Il disegno di legge conclude quindi definitivamente la sua lunga gestazione con la firma, stavolta obbligatoria, del Presidente della Repubblica, ed entrerà in vigore a stretto giro.
Curiosamente, nessun quotidiano in questi giorni dedica spazio alla questione, che pure è destinata ad avere molti più effetti per molti più italiani rispetto al Lodo Alfano che imperversa su TV e giornali. Quali effetti? Vediamoli.

Certificazione dei contratti e clausole arbitrali

È rafforzata la pratica, già prevista dalla “Legge Biagi” ma fino a oggi pressoché inutilizzata, della certificazione dei contratti. In pratica le parti possono chiedere che una commissione appositamente istituita accerti, anche preventivamente, che il contenuto del contratto di lavoro corrisponda alla reale natura del rapporto, con l’accordo del datore di lavoro e del lavoratore. Quanto il lavoratore sia davvero spontaneamente d’accordo e non invece costretto dalla necessità di ottenere o mantenere il lavoro, non c’è bisogno di spiegarlo. L’organizzazione di queste commissioni non a caso è affidata alla potente lobby dei consulenti del lavoro, che avrà “le funzioni di coordinamento e vigilanza per gli aspetti organizzativi”: le volpi che controllano l’organizzazione dei pollai.
Ma non solo: possono essere certificate allo stesso modo anche le clausole arbitrali che le parti (anche qui leggi: il datore di lavoro) potranno chiedere di inserire nel contratto alla fine del periodo di prova o, in mancanza di prova, dopo 30 giorni dall’inizio del rapporto. Le clausole arbitrali consistono nell’impegno vincolante delle parti (qui leggi: del lavoratore) a rinunziare preventivamente a rivolgersi al Tribunale per eventuali controversie legate al rapporto di lavoro. Per salvaguardare i propri diritti, una volta violati, i lavoratori dovranno così recarsi da arbitri privati e non da giudici, con diverse conseguenze tutte a loro svantaggio: costi più alti e da anticipare almeno in parte, minori garanzie processuali, soprattutto la possibilità per gli arbitri di decidere sulla controversia “secondo equità”, e quindi anche in deroga alla legge e ai contratti collettivi.
Se non altro, la legge prevede che la clausola compromissoria non possa riguardare controversie relative alla risoluzione del contratto di lavoro. È sventata quindi, per questa volta, ogni minaccia per l’art. 18 dello Statuto: segno che le proteste della scorsa primavera sono servite a qualcosa.
Di sicuro però vive su un altro pianeta (il pianeta Confindustria forse) il segretario della CISL Bonanni il quale ha dichiarato che le clausole compromissorie vanno bene, dal momento che anche i lavoratori possono scegliere se accettarle o no. Come se fosse una “scelta” quella fatta con la pistola alla testa!

Più precari per legge

La nuova legge introduce per i casi di licenziamento un nuovo onere per il licenziato: non basta più impugnare il licenziamento entro 60 giorni, ma occorre anche che nei nove mesi successivi venga depositato in Tribunale il ricorso. Fin qui, tutto sommato, nulla di tragico.
La tragedia colpisce invece tutti i tipi di precari: a termine, “interinali” (tecnicamente: in somministrazione), a progetto, ecc.. Se vogliono impugnare il loro contratto per ottenere l’assunzione in pianta stabile, infatti, devono decidersi a farlo entro i 60 giorni successivi alla cessazione del rapporto.
È fin troppo facile immaginarsi i dubbi amletici di chi vive sotto il ricatto perenne del rinnovo: “Se impugno il contratto non me lo rinnovano più, ma se poi non lo rinnovano lo stesso e intanto non posso più impugnarlo?”
Attenzione! La norma entra in vigore subito per tutti, si applica ai contratti in corso e perfino a quelli già scaduti (in questo caso i 60 giorni partono dall’entrata in vigore della legge).
Non solo: le stesse decadenze, con analoghe conseguenze precarizzanti, si applicano anche per il caso di trasferimento (da impugnarsi entro 60 giorni dalla comunicazione del trasferimento stesso), di cessione d’azienda (60 giorni dal trasferimento), di appalti simulati (l’enorme galassia delle cooperative).
La ciliegina sulla torta è la norma che prevede, anche nel caso fortunato che un lavoratore riesca a ottenere la trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato, un tetto al risarcimento massimo che il datore di lavoro può essere condannato a pagare. A prescindere da quanto tempo il lavoratore sia rimasto disoccupato per colpa del comportamento illegittimo del padrone, il risarcimento massimo sarà di dodici mesi di stipendio. La glassa sopra la ciliegina è che quest’ultima norma si applica pure alle cause in corso.

E adesso?

Fa specie che l’approvazione del disegno di legge sia rimasta praticamente sotto silenzio, mentre l’attenzione pubblica è distratta da specchietti per le allodole come il Lodo Alfano (vero, il Lodo Alfano è una porcheria, ma le priorità sono decisamente altre).
La prima necessità è che chi viene colpito dalla controriforma – tutti i lavoratori, e in particolar modo quelli precari – conosca la situazione: è indispensabile creare e diffondere informazione, con qualsiasi mezzo, da un lato per poter far valere i propri diritti in via individuale, dall’altro per poter organizzare una lotta efficace.
Una lotta efficace, all’altezza della violenza con cui il padronato cerca di sottrarci i diritti, non potrà passare per la Corte Costituzionale, come già sembra chiedere il Partito Democratico. La Corte Costituzionale (che interverrà comunque sicuramente a prescindere da ogni mobilitazione) potrà limare alcuni aspetti particolarmente stridenti, ma di sicuro non potrà modificare l’impianto sostanziale della legge: è bene sin d’ora non riporre alcuna speranza nei giudici né in alcun altro deus ex machina.
Soltanto la mobilitazione dei lavoratori, stabili e precari, può cambiare i rapporti di forza tra le classi, specialmente se saprà collegarsi alle lotte degli studenti (i precari di oggi e di domani) e soprattutto inserirsi nel percorso avviato dalla FIOM e dai tanti lavoratori in piazza lo scorso 16 ottobre: lo sciopero generale già annunciato acquista ulteriore importanza e dovrà essere soltanto il primo passo.

Alessandro Villari*
Fonte: www.carmillaonline.com
Link: http://www.carmillaonline.com/archives/2010/10/003664.html
28.10.2010

* [Alessandro Villari è avvocato del lavoro a Milano. Ha un suo sito web, Avvocatolaser ( http://www.avvocatolaser.net/ ) , da cui è stato tratto, con qualche modifica da parte dell'autore, il presente intervento.]


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ringraziamo ancora una volta il governo del fare...


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dana74
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ringraziamo ancora una volta il governo del fare...

e fortuna che l'opposizione e tutta l'altra galassia si è opposta ed ha fatto la guerra alla legge Biagi e tutte le altre mostruosità come questa di cui soproa,non sò se ti sei accorto ma la flessibilità è un dogma della politica neoliberista imposta a tutto il pianeta.

No per carità, il problema è solo italiano, vivi sogni tranquilli e magari trasferisciti così i problemi che affliggono l'Italia altrove non li troverai.

Intanto prepariamoci alla sostituzione, son contenta che i nostri soldi vadano per questa RICERCA....

http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2010/10/27/IL-CASO-Perche-l-Ue-spende-2-5-mln-per-sostituire-l-uomo-con-l-androide-/121887/


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backtime
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ringraziamo ancora una volta il governo del fare...

Ma soprattutto dell'opposizione wiki che da sempre vaneggiando dice di essere dalla parte dei lavoratori.

Strano no! senrtirselo dire da chi non ha mai lavorato ne provati i calli sulle mani in vita loro, se non per le seghe mentali che inoculano nella gente, quando loro vivono non facendosi mai mancare niente, ma che ne sanno certi figuri dei lavoratori? al massimo li avran visti rientrare stanchi la sera, ma non certo li vedono la mattina presto, visto che sono tra le lenzuola in estate e le coperte in inverno.

Almeno il governo si sa che tifa confindustria e schifa la gente che con le tasse paga anche i loro come quelli dell'opposizione, stipendi faraonici che in nessun caso meritano.


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e fortuna che l'opposizione e tutta l'altra galassia si è opposta ed ha fatto la guerra alla legge Biagi e tutte le altre mostruosità come questa di cui soproa,non sò se ti sei accorto ma la flessibilità è un dogma della politica neoliberista imposta a tutto il pianeta.

No per carità, il problema è solo italiano, vivi sogni tranquilli e magari trasferisciti così i problemi che affliggono l'Italia altrove non li troverai.

l'opposizione fa poco nulla...peccato di omissione ?...il governo invece fa certi capollavori...da 10 anni a questa parte ( ma forse certi scomodi pensieri è meglio non dirli...molto meglio predersela con le opposizioni...che non governano...)?

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2d7cec0d-7b5c-4a27-a298-2055257a00a1.html

...augurandosi che quanto detto da Report sia solo la solita disinformazione di giornalisti invidiosi di sinistra...:?

@Dana se Paesi che sono sempre stati mediamente più democratici e ricchi del nostro tipo Francia e Germania non andassero molto bene in questo periodo ( in realtà la germania come PIL sta andando molto meglio di noi i questo periodo ed il PIl non è l'ultimo degli indicatori economici...se uno volesse informarsi approfonditamente dell Francia probabilmente scoprirebbe che anche la Francia ha un' economia più in salute della nostra )...starebbero comunque mediamente meglio di noi...ti ricordo che in Francia stanno facendo uno sciopero nazionale ad oltranza perche si vuole mandare i francesi in pensione alla stessa età alla quale seconodo le nostre leggi devono andare gli italiani...son convinto che da qui a poco si sveglerà qualcuno dei nostri ottimi governanti a dirci invece che in italia si va in pensione troppo presto...e poi c'è sempre l'aspettativa di vita media ( di trilussa ?) no ?

La flessibilità è un problema generale,,,che facciamo per discuterlo, approfondirlo o risolverlo...ci mettiamo a generalizzare ? Parliamo di tutto e nulla ? Cambiamo discorso rispetto al problema-notizia prospettati dall'articolo qui sopra ?

continuiamo ad isegure fantasmi , a predercela con l'opposizione o magari a fare sostaziali mistificazioni...fossero anche involontarie o in buona fede...faremmo proprio un bel servizio al bene del nostro Paese...lasciamo certi ""benefattori"" a governare e sgovernare quanto volgliono, magari facendo del qulunquismo o anche disinformazione...se non sbaglio era quello che successe in Argentina prima del default...proprio un bel segno di temerarietà...
Un 'altro po' e probabilmente Dana si apetterà che l'opposizione si metta a governare al posto di un governo inetto... purtorppo però non funziona in modo così semplicistico...peraltro no fatemi fare la parte del fans sfegatato dell' opposizione attuale...non ne sarei capace...

Io poi se ci devo restare in italia ci resto perche sono italiano,
sostanzialmente più onesto di molti altri direi ...se ne andassero invece certi oligarchi politicanti...o politicizzati che hanno rovinato l'Italia a furia di corruzioni,iniquità o ruberie...


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Allarmerosso
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wiki senza polemica ... ma se dici che il PIL è un segno di ricchezza abbi pazienza ma evita di dire agli altri ... di informarsi !


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wiki senza polemica ... ma se dici che il PIL è un segno di ricchezza abbi pazienza ma evita di dire agli altri ... di informarsi !

Non è perche tu senza voglia di polemica mi dici che il PIL è a tuo pensare un indice economico di secondaria importanza CHE QUESTO SI REALMENTE DI SECONDARIA IMPORTANZA PERCHE RAPPRESENTA PROPRIO IL LIVELLO DI PRODUZIONE E QUNDI DI RICCHEZZA NOMINALE DI UN PAESE...
io non ho detto che il pil sia indice di benessere IN ASSOLUTO, ma di produzione e ricchezza lo è...da raffrontare con i costi delle esternalità negative della produzione...
poi se c'è iniquità sulla redistribuzione del rddito nazionale...beh lì è compito dei governanti provvedere attraverso vari strumenti legislatiivi tributari a redistribuire la ricchezza...diciamo che è uno dei compiti principali, se non il primo compito della politica economica dei governi...

penso che tu mi abbia chiaramente frainteso...ma il PIL resta comunque uno degli indici principali di ricchezza e di produzione di un Paese...

PER DIRLA IN MODO LAPALISSIANO E BANALE SE UNO NON PRODUCE NULLA NON HA NULLA DA VENDERE E QUNDI NON HA REDDITO O RICCHEZZA

direi che fino a qui può arrivarci chiunque comprenda l'Italiano...

Peraltro una volta che il nostro pil è scarso penso che anche parecchi altri indici di benessere o ricchezza seguano lo stesso trend...IN ITALIA POI...dove storicamente ci si è preoccupati del tutto marginalmente nell'ultimo decennio di analizzare il benessere dele persone...se nemmeno il PIL è ad un buon livello...immaginiamoci il resto...


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Pellegrino
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wiki, qualcuno te lo ha mai spiegato che un incidente sull'autostrada o un alluvione, o il crollo di una palazzina con un paio di bambini morti, aumentano il PIL?


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marcopa
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Istat, disoccupazione giovanile oltre il 26 per cento

La disoccupazione a settembre sale all’8,3 per cento, contro l’8,1 per cento registrato ad agosto. Lo comunica oggi l’Istat, diffondendo le stime provvisorie. La disoccupazione giovanile [ovvero nella fascia 15-24 anni] secondo l’Istituto a settembre è arrivata al 26,4 per cento dal 25 di agosto.

fonte www.carta.org


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marcopa
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Disoccupazione all'11%?", Sacconi litiga con cronista

- Come certificato oggi dall'Istat, "l'unico tasso di disoccupazione si conferma all'8,3%". Lo ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, in risposta ad un cronista che insisteva sul tasso superiore all'11% relativo ai sottoccupati indicato ieri dal governatore della Banca d'Italia Mari Draghi. "Non si facciano forzature su un dato che è già importante - ha detto Sacconi, a margine di un convegno organizzato dalla Luiss - non usate i dati strumentalmente". Di fronte all'insistenza di un giornalista, Sacconi ha risposto: "Lei dice stupidità. Il cassintegrato ha un rapporto di lavoro, e il lavoratore scoraggiato non cerca un lavoro perché ha perso la motivazione. Lei parla da militante e da ignorante".


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marcopa
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Oggi ho avuto uno scambio di notizie con persone over 40, diplomate, in difficolta' con il lavoro. La situazione e' molto piu' grave di quello che sembra e chi e' in difficolta' e ricorre magari all' aiuto della famiglia tende piu' a nascondere le sue difficolta' che a mostrarle. Il disagio sociale non produce reazioni se non episodiche e magari scomposte, ed e' difficile mettere insieme le proprie difficolta' personali con la situazione generale. In realta' ciascuno e' solo e iniziative collettive possono servire a difendere posti di lavoro gia' esistenti ma non aiutano proprio a trovare il lavoro a chi non l' ha o lo ha perso. La sommatoria di difficolta' individuali, oltre ad incrementare la vendita di antidepressivi, aumenta la tensione nel paese e le singole questioni sono affrontate con una rabbia e una paura maggiori. Cosi' il caso dei pastori sardi, dei disoccupati napoletani e delle lotte contro le discariche, cosi' i lavoratori del cinema, cosi' molti piccoli gruppi di operai metalmeccanici.La scuola puo' fare da collante e da moltiplicatore anche se gli studenti hanno sempre manifestato negli anni in maniera rituale e i precari dell' Universita' hanno sempre accettato situazioni inaccettabili. I giornali della sinistra Repubblica e Il Fatto parlano soprattutto dei guai giudiziari di Berlusconi e ignorano il grande disagio che c'e' in Italia. Insomma le difficolta' economiche non provocano una reazione collettiva che dovrebbe essere indicata da qualcuno e il paese va avanti cosi', mentre il governo e' in difficolta' per una bella ragazza scappata di casa. Il brutto e' che questa non e' una crisi ma un passaggio epocale, la fine dell' illusione dello sviluppo illimitato e le difficolta' nel futuro non diminuiranno ma saranno crescenti . Ma per il momento, non solo non si discute di cambiamenti, ma non si parla neanche molto di quello che succede nella nostra economia, nella nostra societa'.


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Disoccupazione all'11%?", Sacconi litiga con cronista

- Come certificato oggi dall'Istat, "l'unico tasso di disoccupazione si conferma all'8,3%". Lo ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, in risposta ad un cronista che insisteva sul tasso superiore all'11% relativo ai sottoccupati indicato ieri dal governatore della Banca d'Italia Mari Draghi. "Non si facciano forzature su un dato che è già importante - ha detto Sacconi, a margine di un convegno organizzato dalla Luiss - non usate i dati strumentalmente". Di fronte all'insistenza di un giornalista, Sacconi ha risposto: "Lei dice stupidità. Il cassintegrato ha un rapporto di lavoro, e il lavoratore scoraggiato non cerca un lavoro perché ha perso la motivazione. Lei parla da militante e da ignorante".

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2d7cec0d-7b5c-4a27-a298-2055257a00a1.html


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Oggi ho avuto uno scambio di notizie con persone over 40, diplomate, in difficolta' con il lavoro. La situazione e' molto piu' grave di quello che sembra e chi e' in difficolta' e ricorre magari all' aiuto della famiglia tende piu' a nascondere le sue difficolta' che a mostrarle. Il disagio sociale non produce reazioni se non episodiche e magari scomposte, ed e' difficile mettere insieme le proprie difficolta' personali con la situazione generale. In realta' ciascuno e' solo e iniziative collettive possono servire a difendere posti di lavoro gia' esistenti ma non aiutano proprio a trovare il lavoro a chi non l' ha o lo ha perso. La sommatoria di difficolta' individuali, oltre ad incrementare la vendita di antidepressivi, aumenta la tensione nel paese e le singole questioni sono affrontate con una rabbia e una paura maggiori. Cosi' il caso dei pastori sardi, dei disoccupati napoletani e delle lotte contro le discariche, cosi' i lavoratori del cinema, cosi' molti piccoli gruppi di operai metalmeccanici.La scuola puo' fare da collante e da moltiplicatore anche se gli studenti hanno sempre manifestato negli anni in maniera rituale e i precari dell' Universita' hanno sempre accettato situazioni inaccettabili. I giornali della sinistra Repubblica e Il Fatto parlano soprattutto dei guai giudiziari di Berlusconi e ignorano il grande disagio che c'e' in Italia. Insomma le difficolta' economiche non provocano una reazione collettiva che dovrebbe essere indicata da qualcuno e il paese va avanti cosi', mentre il governo e' in difficolta' per una bella ragazza scappata di casa. Il brutto e' che questa non e' una crisi ma un passaggio epocale, la fine dell' illusione dello sviluppo illimitato e le difficolta' nel futuro non diminuiranno ma saranno crescenti . Ma per il momento, non solo non si discute di cambiamenti, ma non si parla neanche molto di quello che succede nella nostra economia, nella nostra societa'.

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2d7cec0d-7b5c-4a27-a298-2055257a00a1.html

forse è meglio parlare della mitologica sovranità monetaria...di quanti gatti moriranno per colpa della perfida CE ( dove ci stanno parecchi rappresentati della maggioranza di governo italina), de signoraggio e di altre simili amenità...o forse e semplicemente meglio dargli contro alle minoranze politiche e all'opposizione per incancrenire in una oligarchia politicante senza la ben che minima speranza di opposizione...e magari...brindare al defaul o alla grande depressione economica...salute signori italiani...salute...


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wiki, qualcuno te lo ha mai spiegato che un incidente sull'autostrada o un alluvione, o il crollo di una palazzina con un paio di bambini morti, aumentano il PIL?

PELLEGRINO QUALCUNO TE LOHAMAI SPIEGATO COME HO FATTO IO QUI SOPRA CHE LA RICCHEZZA È DIFFERENTE DAL BENESSERE E LA REDISTRIBUZIONE DEI REDDITI LA DEVONO FARE I GOVERNI...BEH ALLORA SE RILEGGI UN PO QUI SOPRA verrai a saperlo da me...certo la ricchezza è il presupposto necessario ma non sufficiete per avere i benessere ed eventualmente l'equità sociale...ma questi 2 ultimi dipendono dal tipo di politica economica che viene perseguita dai governi...( ma qualcuno di più"""smaliziato"""" potrebbe venire a raccontarci che simo governati come Paese chessò dalla CE o dalla BCE...tanto per cambiare...)[b]

Ricchezza,benessere ed equità sociale sono condizioni necessarie e sufficienti per il bennessere diffuso tra i cittadini...


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Pellegrino
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Ricchezza,benessere ed equità sociale sono condizioni necessarie e sufficienti per il bennessere diffuso tra i cittadini...

chi è, monsieur De Lapalisse?


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