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Benetazzo - La proposta degli OTIF


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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Forse non si desume dall'opinione pubblica occupata a osannare o denigrare il montismo come il nuovo fenomeno politico di portata mediatica, tuttavia la priorità nazionale non è l'art. 18 o il ridicolo sdegno della politica per le esternazioni di Calearo, quanto piuttosto la composizione e la detenzione dello stock di debito pubblico italiano. Attenzione, non mi sto riferendo alla dimensione elefantiaca dello stesso quanto invece a come e quanto in percentuale questo debito è detenuto. Sostanzialmente per farla breve un anno fa circa il 55% del debito pubblico italiano era nelle mani di operatori finanziari istituzionali (banche, fondi & company) tutti rigorosamente non residenti in Italia. Oggi questa percentuale è scesa al 45% grazie alle operazioni di LTRO della BCE che ha consentito alle banche italiane di acquistare una parte consistente del debito, sostenere le quotazioni e realizzare proventi straordinari (che hanno salvato non poco i bilanci delle stesse nello scorso esercizio).

Quanto stiamo vivendo (governo tecnico, aumento delle imposte generalizzato, stato privo di risorse) non è altro che una conseguenza di questa composizione ovvero quasi la metà del debito è nelle mani di investitori istituzionali di rilevanza che pretendono il regolare pagamento degli interessi ed il rimborso puntuale delle tranche in scadenza (imponendo pertanto al nostro paese Mario Monti quale garante dello stabilità e serenità finanziaria). La priorità nazionale che dovrebbe essere sbandierata da quella che rimane oggi dalla vecchia e screditata classe politica (destra, sinistra, centro, lega & company) è rappresentata proprio dalla necessità di ricomperarsi da parte degli italiani il loro stesso debito: questo per evitare di essere comandati da altri e soprattutto per evitare ingenti oneri finanziari solo per accontentare qualche tycoon russo, cinese o saudita. La popolazione italiana avrebbe le potenzialità per fare questo, nel senso che esistono le risorse finanziarie in mano agli italiani per fare questa operazione epocale, non mancano infatti le credenziali e le motivazioni.

Pensate che solo gli asset finanziari (giacenze di liquidità, depositi vincolati, gestioni patrimoniali, titoli azionari e obbligazioni varie) nei portafogli delle famiglie italiane ammontano a oltre 3,7 trilioni di euro. Per questo motivo mi faccio unico promotore ed ideatore in Italia degli OTIF, letteralmente Obbligazioni del Tesoro con Incentivo Fiscale. Nuovi strumenti finanziari ibridi di ultima generazione emessi dal Tesoro Italiano ad un tasso particolarmente modesto compreso tra un 2 ed un 3% con scadenze non superiori ai 5 o 10 anni. A queste condizioni di remunerazione nessuno si sognerebbe di sottoscriverli soprattutto visto anche il rischio paese oggi tra gli ultimi scalini della categoria dell'investment grade (BBB+). Tuttavia gli OTIF sarebbero accomunati da un incentivo fiscale esercitabile tramite opzione che li trasformerebbe in titoli molto desiderati ed apprezzati: nello specifico, a scelta del nuovo sottoscrittore, o lo scudo fiscale o la detassazione del carico fiscale personale.

Per fare un esempio in caso di sottoscrizione di OTIF per un taglio di Euro 100.000 il contribuente italiano potrebbe optare per uno scudo fiscale attravreso una copertura sino a Euro 100.000 in caso di contenzioso con l'Agenzia dell'Entrate sulle poste di imponibile accertato: chi detenesse OTIF pertanto ha una sorta di protezione oggettiva che fa decadere la possibilità di irrogare sanzioni. Una seconda opzione è rappresentata dalla detassazione del carico fiscale complessivo che grava su ogni contribuente: per ogni Euro 100.000 di OTIF sottoscritti e detenuti è possibile in opzione beneficiare di uno sconto di 10/20/30 punti percentuali sull'ultima aliquota progressiva, arrivando anche ad annullarla. Gli OTIF per la loro appetibilità consentirebbero pertanto di rimborsare anticipatamente le vecchie emissioni di BTP in mano agli investitori non residenti (gravati da interessi tra il 6 ed il 7% annuo) sostituendoli con titoli di stato decisamente meno onerosi, che porterebbe a far risparmiare tra i 50/60 miliardi all'anno di interessi sul debito pubblico. L'aspetto più determinante comunque rimarrebbe la capacità del paese di liberarsi dagli stranieri che detengono il debito nazionale, i quali per il peso istituzionalmente rilevante possono avere ingerenza nella vita politica ed economica italiana proprio come sta avvenendo ormai da mesi.

Eugenio Benetazzo
Fonte: www.eugeniobenetazzo.com
Link: http://www.eugeniobenetazzo.com/la-proposta-degli-otif.htm
3.04.2012


Citazione
Giovina
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2001
 

Geniale!:Ma a che scola e’ andato costui?:"Diventa il debitore e il creditore di te stesso, in te due demoni combatteranno una battaglia mortale mentre i tuoi soldi ( se ce li hai ancora ) passano nelle tasche di Benettazzo e di quelli della sua razza."

Benettazzo, ho un debito di circa dieci incarnazioni, te lo voi ricompra’? In cambio te do un mucchio de OTIF! Non te poi perde sta occasione, e’ andare nei registri akashici e cambiare il presente e il futuro! E’ riscattare er debbito de tutta l’umanita’! Tutto er debbito mondiale nelle mani tue! 😯

Sai che te dico? Se proprio sei cosi' disperato, te regalo er credito che c'ho nei confronti dello stato di trent'anni di contributi che non potra' ridarmi mai! ( a causa di un dettaglio insignificante, sai la riforma delle pensioni, come quello dell'articolo 18, chissa che fine faranno certi mutui in essere e altri da accendere...) ma gli OTIF sono sicuri!
Vallo a di' a Monti, l'amico tuo, alla Fornero, la professorina tua, a Bersani, l'amico der popolo italiano! Esigi il credito mio! E' tutto tuo!
🙄


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Tonguessy
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2779
 

la vecchia e screditata classe politica (destra, sinistra, centro, lega & company)


Ecco Benetazzo che coraggiosamente critica Fiore di Forza nuova


Ed eccolo che prende le distanze da Borghezio

Che dire? Benetazzo è un uomo tutto di un pezzo.

Curioso poi che affermi:

quasi la metà del debito è nelle mani di investitori istituzionali di rilevanza che pretendono il regolare pagamento degli interessi ed il rimborso puntuale delle tranche in scadenza

proprio il gestore della Deltoro holding, una "società di capitali" formata da "azionisti [che] hanno deciso di voler crescere, formarsi ed intraprendere in ottica collegiale nel mondo della speculazione finanziaria ed immobiliare" così come riporta la homepage del sito

http://www.deltoroholding.com/


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