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Berlusconi è un criminale

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stefanodandrea
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Il socio pugliese dell'ARS, Antonio Stragapede, ha scritto questo brillante articolo sulla "questione Berlusconi" http://www.riconquistarelasovranita.it/?p=1005 (nella versione originaria si trovano molti link con rinvio alle fonti)

***

Caro amico piddino scusami ma non intendo parlare di B.; sì lo so il titolo dell’articolo faceva presagire il contrario ma se ti avessi detto che intendevo parlarti dell’ultima follia avvenuta a Bruxelles tu nemmeno avresti iniziato a leggere!

Ho dovuto ricorrere all’unico argomento al quale dimostri un inossidabile attaccamento. E anche tu caro amico pidiellino che forse ora ti stai chiedendo chi è questo pericoloso comunista che parla male di B.… anche a te voglio dire che non sono comunista e che in questa storia

B. non c’entra per nulla.

Però entrambi piddino e pidiellino regalatemi cinque minuti del vostro tempo e continuate a leggere perché sto per raccontarvi una storia anzi una storiaccia di quelle che se l’Italia fosse un Paese normale riempirebbero le prime pagine dei giornali (altro che le trombate vere o presunte di B); di quelle che riempirebbero le piazze di gente incazzata e per le quali varrebbe davvero la pena di far dimettere in massa 200 deputati dal Parlamento (ogni riferimento a persone e/o cose reali è puramente voluto).

Alcuni giorni fa quella manica di fanatici, bigotti, fondamentalisti che reggono le sorti dell’Eurozona e che con troppa benevolenza ci limitiamo a definire “tecnocrati” ha redatto un documento ufficiale nel quale si mette nero su bianco che il salvataggio delle Banche private europee sarà pagato dai Governi e dai contribuenti europei.

Qualcuno obietterà … bella novità è dall’inizio della crisi che i contribuenti europei stanno pagando per salvare il culo alle Banche cosa c’è di nuovo? Beh di nuovo c’è che questa volta sono stati compiutamente descritti regole, metodi, cifre, vincoli che regolamenteranno l’intero processo, lasciando poco spazio all’improvvisazione e all’immaginazione.

Il tutto avverrà tramite il MES ovvero il Meccanismo Europeo di Stabilità detto anche Fondo Salva Stati ovvero quel meccanismo infernale e assurdo partorito dalle obnubilate menti di qualche banchiere per “salvare” gli Stati europei dal rischio di default. Semplificato ai massimi livelli il Fondo Salva Stati non è che un gigantesco Istituto di Credito sovranazionale dai poteri illimitati nel quale gli Stati Europei hanno deciso di versare soldi in gran parte prelevati dalla tasse dei loro cittadini (l’Italia si è obbligata per il momento a pagare la somma di € 125.000.000.000 - leggasi centoventicinque miliardi in 10 anni) ma tale somma potrebbe essere aumentata a giudizio insindacabile del MES. Tra il 2012 e il 2013 l’Italia avrà versato al MES la somma di € 35.000.000.000 (leggasi trentacinque miliardi). Se uno Stato si trova in difficoltà e non riesce a piazzare sul Mercato i titoli del debito pubblico che gli consentono di pagare stipendi, pensioni e quant’altro chiede aiuto al MES che gli “presta” i soldi che lo stesso Stato vi ha già depositato, in cambio di qualche ulteriore cessione di sovranità.

Avevo già fatto notare che i soldi che “generosamente” il MES presta agli Stati per “salvarli” in realtà servivano in larga misura, come nel caso della Grecia, a salvare i crediti che le Banche private avevano nei confronti dello Stato in difficoltà in quanto possessori dei titoli del debito pubblico di quel Paese. E cioè in realtà il “salvataggio” degli Stati non era altro che il “salvataggio” delle banche private, spesso straniere, rispetto allo Stato da salvare. Ma qui si è andati ben oltre.

Adesso si è messo nero su bianco che il cd. Fondo Salva Stati non servirà solo a “salvare” gli Stati ma servirà direttamente a ricapitalizzare le banche private a rischio di fallimento.

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Ops… scusami amico piddino forse questi concetti sono troppo tecnici e lontani dalla tua sensibilità per cui tengo alta la tua attenzione con un concetto che sicuramente condividerai: BERLUSCONI È UN PEDOFILO! Contento? Ora, per favore, continua a leggere ancora per un po’.

C’è un gigantesco bubbone che sta minando alle fondamenta la sostenibilità di tutto il sistema economico occidentale ed in particolare nei Paesi dell’Eurozona: è costituito dai crediti in sofferenza delle banche (in inglese NPL Non Performing Loan).

Secondo alcune stime il totale dei crediti in sofferenza nelle banche private della zona Euro ammonterebbe alla considerevole cifra di € 720.000.000.000 (720 miliardi) dei quali ben 500 sarebbero concentrati nei Paesi periferici; queste stime tuttavia non possono che essere approssimate per difetto vista l’oramai consolidata abitudine delle banche private di “truccare” i propri bilanci nascondendo sotto il tappeto la polvere tramite il massiccio ricorso a prodotti derivati che “aggiustano” fittiziamente i bilanci (Monte dei Paschi di Siena docet).

E non è tutto: le aberranti politiche di austerity imposte dalla Germania all’Eurozona stanno rapidamente facendo aggravare la situazione specie nei Paesi periferici dove la percentuale dei crediti in sofferenza sta rapidamente aumentando.

In Italia il NPL ha recentemente raggiunto la percentuale del 13,4 % del totale degli attivi bancari più o meno come la Spagna e il Portogallo ma ancora al di sotto dell'Irlanda 19% e della Grecia 25%.

Per il momento la ricapitalizzazione diretta delle Banche private da parte del MES è limitata alla somma di 50-70 miliardi di euro, ben poca cosa rispetto alle dimensioni del bubbone che sta per scoppiare, ma è il principio quello che spaventa e che dovrebbe indignarci, sdegnarci e farci incazzare come iene.

Si stabilisce infatti che sarà compito degli Stati ricapitalizzare la banche private in difficoltà e che, nel caso in cui questi non riescano a farvi fronte, interverrà il MES. In altri termini o tramite l'intervento diretto dello Stato o tramite quello in seconda battuta del MES (finanziato dagli stessi Stati) saranno sempre i cittadini a pagare il conto, che si prevede salatissimo, del “salvataggio” delle banche private in difficoltà.

Secondo alcuni ciò che sta avvenendo in Europa in questo periodo è il più grande trasferimento di ricchezza dall'economia reale alla finanza che sia mai avvenuto nel corso della storia. Perchè se è vero che tutto il sistema economico e finanziario occidentale è “bancocentrico” e cioè per funzionare ha bisogno delle banche qui in Europa, dove non ci vogliamo mai far mancare nulla, il rapporto tra Stati e banche è diventato patologico.

Gli Stati infatti dopo aver ceduto la loro sovranità monetaria alla BCE per potersi finanziare e quindi sopravvivere hanno bisogno che le banche private acquistino sul Mercato i loro titoli del debito pubblico; sino a quando le cose vanno bene le Banche realizzano grandi profitti ma nel momento in cui per politiche sbagliate, per propria inettitudine, o per semplici ruberie le cose vanno male chiedono aiuto allo Stato che usa le tasse dei cittadini per ricapitalizzarle ed evitare il loro fallimento secondo il più classico dei principi dell’integralismo liberista… privatizzare i guadagni, socializzare le perdite!

Ora, qualche sapientone che scrive sui giornali di regime ci verrà a raccontare che anche negli Stati Uniti tra il 2008 e il 2010 la FED ha ricapitalizzato le Banche private “too big to fail” e questo ha impedito l’implosione di tutto il sistema e ora sta consentendo all’economia americana di uscire dalla crisi tanto che recentemente il Governatore della FED, Bernanke, ha dichiarato che smetterà di iniettare liquidità nel sistema perché l’economia può consolidare la sua ripresa da sola. Se l’hanno fatto gli Stati Uniti e or
a stanno uscendo dalla crisi dobbiamo farlo anche noi. Ma proprio qui casca l’asino!

Perché negli Stati Uniti le Banche private sono state salvate senza troppo clamore dalla FED tramite una massiccia e oceanica iniezione di liquidità creata dal nulla! Tra il 2008 e il 2010 la FED ha creato con un semplice click del computer una quantità enorme di liquidità (parliamo di una cifra prossima ai 7.700 miliardi di dollari) che è servita a sostenere il corso dei titoli finanziari e a ricapitalizzare direttamente il capitale sociale delle Banche private.

Nessun cittadino americano ha pagato né direttamente né indirettamente un solo centesimo di dollaro per ricapitalizzare le Banche private americane responsabili della crisi finanziaria sistemica verificatasi nel 2008. E come se non bastasse il Governatore Bernanke ha deciso di dare ulteriori stimoli all’economia americana decidendo di far acquistare dalla FED a partire dal 2008 e a tutt’oggi ottantacinque miliardi di titoli del debito pubblico al mese.

Secondo le teorie monetariste alla Milton Friedman così accreditate e fideisticamente seguite in Europa una iniezione così massiccia di liquidità creata dal nulla (parliamo di una quantità enorme pari a circa 3 volte il PIL dell’Italia) avrebbe dovuto avere effetti devastanti sull’economia americana determinando un aumento esponenziale dell’inflazione e una svalutazione enorme del dollaro.

In realtà è successo questo: impatto sull’inflazione pressocchè ininfluente; economia americana che cresce del 2,3% con prospettive per l’anno prossimo di aumentare la crescita sino al 3,5%; tasso di disoccupazione in calo al 7.5% livello più basso dal 2008. Pensate che questo abbia incrinato le inossidabili certezze degli euro-tecnocrati di Bruxelles?

No cari amici piddini e pidiellini, non c’è nulla che possa incrinare le granitiche e inossidabili certezze dei tecnocrati di Bruxelles; il loro fanatismo ideologico liberista ha permeato dalla sua costituzione questa Europa delle banche e della finanza che non diventerà MAI un’Europa dei popoli.

E anche quello che tra qualche giorno il nostro primo Ministro Letta si appresta a festeggiare come un successo personale (aver ottenuto che l’Europa sostenesse le politiche per l’occupazione giovanile con un impegno di spesa di 3 miliardi di euro da dividere per i 27 Stati dell’Eurozona) è talmente risibile, considerata l’entità della crisi in atto, che equivale a provare a spegnere l’incendio di una foresta con un secchiello di acqua.

Ormai dobbiamo prendere atto con dolore e con dispiacere ma con realismo che la bella nave sulla quale abbiamo voluto a tutti i costi imbarcarci inseguendo il sogno europeo, come il Titanic, si sta andando a schiantare contro un iceberg. Dobbiamo scendere dalla nave prima possibile e provare a metterci in salvo: non è detto che riusciremo comunque ad evitare l’impatto con l’iceberg ma, se non altro, quando avremo riacquistato la nostra sovranità, ridiventeremo arbitri e padroni del nostro destino.


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Servus
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Naturalmente quello che conta per la sinistra non è la realtà dei fatti, quello che conta è parlare male di Berlusconi ed possibilmente eliminarlo, anche fisicamente.

L'italia può andare a catafascio, il Mondo pure, ma è importante parlare male di Berlusconi.

Non importa se gli americani cospirano contro B., non importa se la tecnocrazia europea vuole eliminare B., non importa se il problema è l'euro, non importa il PD è invischiato con le banche, non importa se molti italiani vanno a puttane, non importa se sono in rovina operai, impiegati e pensionati, non importa il MES, l'importante è parlare male di Berlusconi.


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Solounintervento
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In effetti; Servus, a volte si preferisce avere un capro espiatorio piuttosto che guardare in faccia la verità.


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clack
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In effetti; Servus, a volte si preferisce avere un capro espiatorio piuttosto che guardare in faccia la verità.

Certamente: il capro espiatorio serve a distogliere l'attenzione dei decerebrati piddi-più-o-meno-ellini dai fatti che contano veramente.
In modo tale che si possa andare avanti per un ventennio a saccheggiare il paese e a ridurlo a un simulacro di democrazia, sicuri che la maggioranza della popolazione non se ne accorga.
Dato che è troppo impegnata a indignarsi e a inveire contro il berlusca.
Per questo non si accorge di essere stata impalata irreversibilmente su un tronco rovente, ed è convinta che il bruciore che sente sia il mal di gola per il gran gridare contro l'arcoriano.


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Solounintervento
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Eppure a nessuno viene in mente di menzionare qualcosa di positivo di quest'uomo. Si, perchè qualcosa di positivo quest'uomo avrà fatto.
Mentre i grandi imprenditori di sinistra hanno tutti delocalizzato; quest'uomo, tanto vituperato, ha mantenuto le sue aziende in Italia. Non sono pochi gli italiani che devono ringraziare le aziende del cavaliere Berlusconi per la possibilità di avere un lavoro e di conseguenza uno stipendio con il quale vivere.
Tantissime aziende hanno detto addio all'Italia per stabilirsi altrove; ma quelle della famiglia Berlusconi no.


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vic
 vic
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Questa analogia con il disastro del Titanic me ne richiama un'altra, che pero' ebbe conseguenze molto positive: la battaglia di Marignano del 1515.

Fu l'ultima battaglia conbattuta dagli "Svizzeri", la fanteria piu' temuta del continente, che la persero lasciando sul campo decine di migliaia di gagliardi e robusti giovanotti armati di picche ed alabarde. Sebbene l'esito fosse prevedibile, in quanto i francesi erano in soprannumero di ben 3 volte, la battaglia sanci' la fine delle armate medioevali, l'artiglieria del re francese Francesco I aveva irrotto decisivamente sui campi di battaglia. Anche la cavalleria pesante ebbe il suo ruolo, ma questa non era una primizia, in quanto gia' moltissimi secoli prima il macedone Alessandro Magno ne aveva capito l'importanza tattica.

In 24 ore di battaglia cruentissima tutto cambio', almeno per gli Elvetici.
Affondarono nel loro sangue come il Titanic.

Appresa l'amara lezione, la dieta dei confederati da allora ha adottato una politica di non belligeranza, che e' rimasta valida a tutt'oggi. La neutralita' armata ha dato prova di se' per ben mezzo millennio. A spronarla in questa scelta politica assai lungimirante fu un eremita, gia' padre di una numerosa famiglia e capitano d'armi: Nicolao della Flüe. Egli e' oggi venerato quale santo patrono della Svizzera. La disfatta di Marignano insegno' oltre alla modestia di non volersi piu' allargare oltre confine, il sacrosanto diritto di difendere la propria sovranita', cioe' di considerarsi liberi a casa propria. Insegnamento attuale ancor oggi, specialmente in ottica UE. La sovranita' non va mai data via per un pugno di mosche. Principio che purtroppo qualche alto politico/a sta sottovalutando.

Forse ci stiamo avviando verso una Marignano dell'UE. Speriamo che a quel punto l'UE impari la lezione affinche' risorga dalla disfatta con piu' modestia ma maggior saggezza, nel rispetto della liberta' dei popoli che la conpongono. Chi sara' il San Nicolao dell'UE? Ida Magli forse?

😉


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tania
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Sinceramente non vedo differenze tra l’ interclassismo dei cosiddetti “sovranisti nazionali” e quello dell’ideologia neoliberista che ha prodotto il cosiddetto MES . Ed è anche per questo che considero abbastanza inconsistente la critica di un sovranista nazionale al “salvataggio delle banche” ad opera del MES . Poiché sospetto che anche per i cosiddetti “sovranisti nazionali” nulla si possa produrre senza un finanziamento , immagino quindi che anche per loro il salvataggio delle banche diventerebbe indispensabile : il fatto è che disquisire se queste banche debbano essere pubbliche o private , per chi ha una visione interclassista della società , è solo finta retorica .


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stefanodandrea
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Sarebbe interessante se Tania ci dicesse quante sono, a suo avviso, le classi sociali in Italia. Sarebbe altresì opportuno che, con poche righe, ne tracciasse i confini.

Infatti, se le classi sociali sono due, è davvero difficile sostenere che i sovranisti sono interclassisti, anzi credo che sia impossibile, se si vuol essere onesti. Suppongo quindi che Tania sostenga che le classi sociali sono più di due.

In questo caso, ossia se le classi sociali secondo Tania sono più di due, sarebbe importante sapere se sono tre, quattro o cinque o magari di più; e anche in questa ipotesi sarebbe necessario che Tania ne tracciasse i confini. E' chiaro, infatti, che più sono le classi sociali e più essere interclassisti diventa ovvio e quasi necessario, nel senso che è pur sempre da tener conto che si deve muovere da un blocco sociale che possa divenire egemone.

Attendiamo che Tania ci chiarisca il suo pensiero.


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tania
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La domanda che mi pone Stefano non la capisco . Nel senso che il punto di vista nazionale ( "in Italia" , mi chiede ) è inservibile per descrivere una realtà che si dà solo nell'economia-mondo capitalista . Poi , il borghese non si definisce per una particolare professione e neanche per il suo status legale di proprietario ( sebbene , storicamente quest'ultimo sia stato importante ) ma per il fatto che ottiene una parte del plusvalore da lui non creato , trovandosi in condizioni di investire una parte di tale plusvalore in beni capitale . Detto questo la "borghesia" e il "proletariato" come ogni struttura sociale non sono fenomeni statici . Diciamo che con questi due termini si designano due classi nel loro processo di ri-creazione perpetua e quindi di cambiamento costante sia nella forma che nella composizione : sarebbe più preciso parlare di processi di borghesizzazione e di proletarizzazione . Ora , questa catena di trasferimento del plusvalore oltrepassa i confini nazionali . Si chiama "scambio ineguale" , noto meccanismo globale nel processo complessivo dell'appropiazione del plus valore . Ne consegue che molti borhesi si dividono il plusvalore di un proletario : il quale quasi sempre non risiede nellp statonazione dei borghesi o , quando vi risede , di solito non ha diritto di cittadinanza . ( PS : anche da qui , ma non solo , è facile intuire quanto sia mistificante il concetto di "nazione proletaria" propagandato dai rossobruni nostrani )


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stefanodandrea
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In realtà, se in Italia il fenomeno è omogeneo alle altre parti del mondo, non vi è alcuna ragione logica che impedisca di rispondere anche soltanto guardando all'Italia.

Comunque, mi sembra che secondo Tania il settore pubblico, che produce circa ill 50% del PIL o valore, non sia caratterizzato da plusvalore espropriato. In realtà anche i salari pubblici potrebbero essere maggiori e sarebbero maggiori (o sarebbe maggiore il salario reale) se lo stato non si fosse assoggettato ai mercati internazionali. Sotto questo profilo si svela come tutti i globalisti, ossia tutti coloro che sono contrari a un sistema finanziario nazionale o chiuso, sono classisti e di destra. E lo sono anche quando parlano un linguaggio marxiano.


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stefanodandrea
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Infine, un altro grave errore teorico nel quale cade Tania. Il concetto di "nazione proletaria" PUO' ESSERE MISTIFICATO ma NON E' MISTIFICANTE in se stesso: "I LAVORATORI non hanno patria. Non si può togliere loro ciò che non hanno. DOVENDO ANZITUTTO ACQUISTARE IL POTERE POLITICO, ELEVARSI A CLASSE NAZIONALE, COSTITUIRSI IN NAZIONE, IL PROLETARIATO RESTA ANCORA NAZIONALE, ma per nulla affatto nel senso in cui lo è la borghesia". Non sono parole di Ugo Spirito negli anni trenta; stanno scritte nel Manifesto del partito comunista.


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Solounintervento
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L'opinione esposta da Tania è conforme al nuovo modello di società che inizia a delinearsi: la globalizzazione.

La globalizzazione mira alla proletarizzazione di tutto il globo, con un unica classe dirigente distante anni luce dal "vile proletariato".

Personalmente vorrei fare a meno di questo tipo di globalizzazione.


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tania
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@Stefano , se citi il Manifesto , il punto di vista dello StatoNazione è sufficiente per descrivere la divisione in classi di una società : ma è sufficiente per il contesto storico europeo del 1848 , per il quale è stato scritto . Per quanto riguarda lo StatoNazione , l’unica certezza è che Marx lo volesse abolire : quando e come avrebbe incominciato a scomparire rimane una domanda senza risposta ; il famoso passaggio di Engels nell’ Anti-Duhring si limita a dichiarare che lo avrebbe fatto “da se stesso” , “estinguendosi”. Ricordo che il pensiero di Marx , essendo dialettico , non si è mai posto il problema di fissare giudizi deterministi sullo Stato o sulle sue istituzioni (“I rapporti giuridici , come le forme statali , non possono essere compresi per se stessi , ma affondono le loro radici nei rapporti materiali di vita” ; in “Per la critica all’Economia Politica” ) . Per il resto evito di ripetermi . ( PS : io sono per la globalizzazione dei diritti ; sono i nazionalisti , essendo i più fedeli alleati del capitale quando questi è in difficoltà , ad essere per la globalizzazione della merce )


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Black_Jack
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@Stefano , se citi il Manifesto , il punto di vista dello StatoNazione è sufficiente per descrivere la divisione in classi di una società : ma è sufficiente per il contesto storico europeo del 1848 , per il quale è stato scritto . Per quanto riguarda lo StatoNazione , l’unica certezza è che Marx lo volesse abolire : quando e come avrebbe incominciato a scomparire rimane una domanda senza risposta ; il famoso passaggio di Engels nell’ Anti-Duhring si limita a dichiarare che lo avrebbe fatto “da se stesso” , “estinguendosi”. Ricordo che il pensiero di Marx , essendo dialettico , non si è mai posto il problema di fissare giudizi deterministi sullo Stato o sulle sue istituzioni (“I rapporti giuridici , come le forme statali , non possono essere compresi per se stessi , ma affondono le loro radici nei rapporti materiali di vita” ; in “Per la critica all’Economia Politica” ) . Per il resto evito di ripetermi . ( PS : io sono per la globalizzazione dei diritti ; sono i nazionalisti , essendo i più fedeli alleati del capitale quando questi è in difficoltà , ad essere per la globalizzazione della merce )

In astratto forse sì.
In concreto i sovranisti si rendono conto che i cittadini sono a un livello di non consapevolezza e assenza di partecipazione politica sotto al minimo.
C'e bisogno rapidamente di un'idea forte e il nazionalismo potrebbe funzionare dato che tra l'altro è la cosa che temono di più le élites dominanti.
Tutto sta a veder qual'è il loro probramma in concreto, perché dire "torniamo alla sovranità nazionale e usciamo dall'euro", significa molto poco in termini politici ma soprwttutto di costruzione di un consenso.


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tania
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@Black_Jack , il nazionalismo non crea "partecipazione" , crea stupidità e gli sciocchi non partecipano , al massimo ubbidiscono ; e il nazionalismo non è un' "idea forte" , è una meschina menzogna ; e non è "temuto dalle elites" , è da sempre il loro miglior amico nel momento del bisogno..


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