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Brzezinski: Germania, il kapò perfetto per ingabbiare


Arcadia
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Brzezinski: Germania, il kapò perfetto per ingabbiare l’Ue

Per capire l’attuale stato dell’Unione Europea, più che le fesserie dette di volta in volta da politicanti ora di finta destra ora di finta sinistra, è indispensabile leggere un libro di Zbigniew Brzezinski, “La Grande Scacchiera”, pubblicato da Longanesi nel lontano 1997. Il libro in questione non è facilmente reperibile e, dopo averlo letto, la cosa non stupisce. Brzezinski, per chi non lo sapesse, è uno dei più influenti player della politica americana da molti anni; appartenente al primo cerchio del potere globale, già ideatore e fondatore di consessi paramassonici potentissimi come la “Trilateral Commission”, Brzezinski fa parte di quella categoria di uomini che i fatti non li analizza: li determina. L’autore ha il dono di parlare chiaro, dipingendo la realtà senza concedere nulla né alla “forma” né al “garbo”. I paesi “amici” dell’America vengono definiti senza tanti giri di parole “Stati vassalli”, da blandire o minacciare a seconda degli interessi contingenti delle élite statunitensi. Brzezinski parte da un dato di fatto: gli Stati Uniti esercitano oggi una indiscutibile leadership sul piano globale, leadership che il definitivo crollo dell’impero sovietico ha reso esclusiva e assoluta. Come mantenere e consolidare un simile primato negli anni a venire?

Il libro si snoda intorno a questa priorità, approfondita da Brzezinski con approccio tanto lucido quanto cinico. Il politologo di origine polacca individua nell’Eurasia la zona strategica da presidiare sull’assunto che chi “comanda in Europa comanda nel mondo intero”. Per gli Stati Uniti quindi è decisivo non perdere influenza nel Vecchio Continente, favorendo un progressivo processo di unificazione trainato dall’asse franco-tedesco. Brzezinski sostiene inoltre che, nell’ottica americana, è preferibile avallare la leadership dei tedeschi, considerati più “gestibili” rispetto ai francesi ancora nostalgici di una “grandeur” che ne gonfia l’ego rendendoli più imprevedibili. La Germania, invece, anche per i trascorsi nazisti, senza l’ombrello militare a stelle e strisce non godrebbe di nessuna legittimazione in campo internazionale, onde per cui un eventuale processo di disallineamento da parte delle classi dirigenti teutoniche rispetto agli ordini impartiti da oltre Oceano viene considerato altamente improbabile.

Brzezinski, fautore di un progressivo allargamento ad est dell’Europa (cosa poi puntualmente avvenuta), individua per tempo nella Russia il principale antagonista di un simile progetto, dimostrando anche in questo caso di possedere una certa “lungimiranza”. I semi delle odierne tensioni in Ucraina sono già presenti all’interno delle pagine de “La Grande Scacchiera” (pubblicato, lo ricordiamo, quasi venti anni orsono), allorquando Brzezinski preconizza il futuribile ingresso della patria di Poroshenko nella grande famiglia della Ue in un periodo che va dal 2005 al 2010. Nel rapporto con l’Europa l’autore tradisce sentimenti ambivalenti: da un lato ritiene indispensabile scoraggiare il possibile riemergere di nazionalismi intraeuropei non funzionali al controllo americano sul continente; dall’altro però coglie come una Europa politicamente unita avrebbe tutte le carte in regole per ristabilire in termini paritari il rapporto – ora di “puro vassallaggio” – con lo zio Sam. La paralisi odierna è tutta racchiusa nell’analisi di Brzezinski. Ai manovratori serve una “Europa unita ma non troppo”.

La lettura del libro in argomento è utile anche per capire le fisime sulle politiche di austerità, considerate da Brzezinski funzionali non tanto al rilancio dell’economia, quanto indispensabili per risvegliare lo spirito di un popolo – quello europeo – ora ripiegato a causa dell’eccesso di benessere. Una tesi che ricorda la “riscoperta della durezza del vivere” teorizzata da un altro bel personaggio come Tommaso Padoa Schioppa. E’ interessante notare infine come Brzezinski, legato a doppio filo ai principali circuiti massonici mondialisti, individui proprio nel “cristianesimo” il collante culturale buono per accelerare il progetto di integrazione comunitaria. A pagina 83 del suo libro l’autore rivendica infatti come “imprescindibile, sul piano politico ed economico, l’azione civilizzatrice dell’Europa cristiana, depositaria di una antica eredità religiosa comune”. Nel libro “Wojtyla segreto” di Galeazzi e Pinotti, d’altronde, si ricostruiscono gli strettissimi rapporti intercorsi fra Giovanni Paolo II e lo stesso Brzezinski, quest’ultimo fortemente sospettato di avere recitato un ruolo nell’elezione del papa polacco, secondo solo a quello esercitato dallo “Spirito”.

(Francesco Maria Toscano, “L’Europa di oggi, semplice e ignara pedina nella Grande Scacchiera disegnata da Zbigniew Brzezinski”, dal blog “Il Moralista” del 18 aprile 2016).

Per capire l’attuale stato dell’Unione Europea, più che le fesserie dette di volta in volta da politicanti ora di finta destra ora di finta sinistra, è indispensabile leggere un libro di Zbigniew Brzezinski, “La Grande Scacchiera”, pubblicato da Longanesi nel lontano 1997. Il libro in questione non è facilmente reperibile e, dopo averlo letto, la cosa non stupisce. Brzezinski, per chi non lo sapesse, è uno dei più influenti player della politica americana da molti anni; appartenente al primo cerchio del potere globale, già ideatore e fondatore di consessi paramassonici potentissimi come la “Trilateral Commission”, Brzezinski fa parte di quella categoria di uomini che i fatti non li analizza: li determina. L’autore ha il dono di parlare chiaro, dipingendo la realtà senza concedere nulla né alla “forma” né al “garbo”. I paesi “amici” dell’America vengono definiti senza tanti giri di parole “Stati vassalli”, da blandire o minacciare a seconda degli interessi contingenti delle élite statunitensi. Brzezinski parte da un dato di fatto: gli Stati Uniti esercitano oggi una indiscutibile leadership sul piano globale, leadership che il definitivo crollo dell’impero sovietico ha reso esclusiva e assoluta. Come mantenere e consolidare un simile primato negli anni a venire?

Il libro si snoda intorno a questa priorità, approfondita da Brzezinski con approccio tanto lucido quanto cinico. Il politologo di origine polacca individua nell’Eurasia la zona strategica da presidiare sull’assunto che chi “comanda in Europa comanda nel Brzezinskimondo intero”. Per gli Stati Uniti quindi è decisivo non perdere influenza nel Vecchio Continente, favorendo un progressivo processo di unificazione trainato dall’asse franco-tedesco. Brzezinski sostiene inoltre che, nell’ottica americana, è preferibile avallare la leadership dei tedeschi, considerati più “gestibili” rispetto ai francesi ancora nostalgici di una “grandeur” che ne gonfia l’ego rendendoli più imprevedibili. La Germania, invece, anche per i trascorsi nazisti, senza l’ombrello militare a stelle e strisce non godrebbe di nessuna legittimazione in campo internazionale, onde per cui un eventuale processo di disallineamento da parte delle classi dirigenti teutoniche rispetto agli ordini impartiti da oltre Oceano viene considerato altamente improbabile.

Brzezinski, fautore di un progressivo allargamento ad est dell’Europa (cosa poi puntualmente avvenuta), individua per tempo nella Russia il principale antagonista di un simile progetto, dimostrando anche in questo caso di possedere una certa “lungimiranza”. I semi delle odierne tensioni in Ucraina sono già presenti all’interno delle pagine de “La Grande Scacchiera” (pubblicato, lo ricordiamo, quasi venti anni orsono), allorquando Brzezinski preconizza il futuribile ingresso della patria di Poroshenko nella grande famiglia della Ue in un periodo che va dal 2005 al 2010. Nel rapporto con l’Europa l’autore tradisce sentimenti
ambivalenti: da un lato ritiene indispensabile scoraggiare il possibile riemergere di nazionalismi intraeuropei non funzionali al controllo americano sul continente; dall’altro però coglie come una Europa politicamente unita avrebbe tutte le carte in regole per ristabilire in termini paritari il rapporto – ora di “puro vassallaggio” – con lo zio Sam. La paralisi odierna è Padoa Schioppatutta racchiusa nell’analisi di Brzezinski. Ai manovratori serve una “Europa unita ma non troppo”.

La lettura del libro in argomento è utile anche per capire le fisime sulle politiche di austerità, considerate da Brzezinski funzionali non tanto al rilancio dell’economia, quanto indispensabili per risvegliare lo spirito di un popolo – quello europeo – ora ripiegato a causa dell’eccesso di benessere. Una tesi che ricorda la “riscoperta della durezza del vivere” teorizzata da un altro bel personaggio come Tommaso Padoa Schioppa. E’ interessante notare infine come Brzezinski, legato a doppio filo ai principali circuiti massonici mondialisti, individui proprio nel “cristianesimo” il collante culturale buono per accelerare il progetto di integrazione comunitaria. A pagina 83 del suo libro l’autore rivendica infatti come “imprescindibile, sul piano politico ed economico, l’azione civilizzatrice dell’Europa cristiana, depositaria di una antica eredità religiosa comune”. Nel libro “Wojtyla segreto” di Galeazzi e Pinotti, d’altronde, si ricostruiscono gli strettissimi rapporti intercorsi fra Giovanni Paolo II e lo stesso Brzezinski, quest’ultimo fortemente sospettato di avere recitato un ruolo nell’elezione del papa polacco, secondo solo a quello esercitato dallo “Spirito”.

(Francesco Maria Toscano, “L’Europa di oggi, semplice e ignara pedina nella Grande Scacchiera disegnata da Zbigniew Brzezinski”, dal blog “Il Moralista” del 18 aprile 2016).

http://www.libreidee.org/2016/04/brzezinski-germania-il-kapo-perfetto-per-ingabbiare-lue/
22/4/16


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Neriana
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Non solo la Merkel, anche Juncker

Juncker: “Basta attacchi all’Islam, è parte del panorama europeo”


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venezia63jr
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Ragazzi, io sono per la semplificazione.
Dove sta questo lampo di genio dell'americano?
Persino un normale delinquente puo' dire e fare quello che l'americano
ha scritto, basta essere spregiudicato, senza morale, senza inibizioni e si
puo' fare di tutto.
Ricordatevi che ogni teoria e' applicata sempre con la violenza, io non vedo
questo genio in nessuno di costoro, con la forza si fa tutto.
Quindi non stiamo ad incensare persone che sono un gradino sotto toto' riina.


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annibale51
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Non so se leggerò il libro di brezinski. Quoto venezia63. Poi, mi piacerebbe sapere da dove vengono tutti i soldi e quindi tutta la forza dei suddetti signori perché se parliamo di veri imprenditori volti allo sviluppo ed al progresso, come Adriano Olivetti bene...massimo rispetto...da leggere ed imparare; se parliamo di finanzieri (signoraggio bancario. QE, insider trading, monopolii bancari...) nessun rispetto...solo giganteschi ladri di polli.


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Arcadia
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@annibale51

a trovarlo il libro...pare sia irreperibile, tranne l'ebook,!
anzi, se trovi "canali"giusti, fammi un "fischio".


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annibale51
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Se non lo trovi tu come pensi che possa trovarlo io? Io più in là di Amazon non vado, sono un agricoltore. A meno che tu non voglia conoscere la storia dei paesini del Veneto profondo durante il periodo della Serenissima. Ho un amico che di lavoro fa l' archivista...ordina documenti del '500,6,7. Li trova scritti a mano (illeggibili..sa leggerli solo lui) negli archivi dei comuni...abbandonati nelle soffitte, semidivorati dai topi e dall' umidità.


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Arcadia
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@annibale51

leggendo la tua, mi è parso di capire che davi per scontata la reperibilità del testo qnd invece l'hanno praticamente messo fuori catalogo!
qlc pur deve "significare", no?


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mda1
 mda1
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http://www.takeoverworld.info/Grand_Chessboard.pdf
non conoscendo la lingua dei barbari non so se sia versione originale.


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Arcadia
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http://www.takeoverworld.info/Grand_Chessboard.pdf
non conoscendo la lingua dei barbari non so se sia versione originale.

grz x l'impegno,
tuttavia sn della tua stessa lunghezza d'onda nn masticando "ciuingam" , si scrive così? 😉


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venezia63jr
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Dimenticate i famosi think tanks, non e' tutta farina del loro sacco, loro prendono a man bassa dai cervelli in fuga dalle varie parti del mondo, come la piramide danno ad ognuno un tema, poi fanno la somma ed in ultima scelgono quello che si confa' ai loro desideri, gli americani sono ottimi commercianti ma somari nelle materie di sttrategia, io ripeto sempre che se eliminiamo in patria chi tradisce per aiutarli, diventano ciechi e ipazzi come il ciclope.


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annibale51
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@arcadia: non lo so.


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lanzo
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Come gia' accennato da altri "donchisciotteschi" anche io mi sono sempre domandato come un tipo dal nome impronunciabile e difficile da scrivere sia assurto tra i "masters of the universe" e, attenzione, non e' neanche ebreo!


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ohmygod
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FOOLOL: Brzezinski
BR ZEZ IN SKI
EASY?

by Iksnizezrb


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spadaccinonero
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Post: 10314
 

cermania, nazione del peccato originale per eccellenza...

come si può pensare che possa contare qualcosa?

ma ci rendiamo conto?


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Matt-e-Tatty
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Arcadia: hai incollato l'articolo due volte.


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