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Bullismo, Ida Magli: «La famiglia non esiste pi&ugrave


helios
Illustrious Member
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Bullismo, Ida Magli: «La famiglia non esiste più»

I genitori «non contano più nulla». Lo Stato «latita». I ragazzi «sono lasciati soli». Così nasce il bullismo. Lo spiega Magli.

di Matteo Forlì

Bullismo punito con altro bullismo. Davanti al video virale della 16enne di Bollate che ha preso a calci in testa la compagna di scuola - filmato catturato dai telefonini e messo in rete dai presenti, più ingolositi dal consenso dei like che interessati a fermare il pestaggio - la critica senza filtri dei social network si è trasformata in tutto tranne che in una costruttiva riflessione sull'estinzione di valori negli adolescenti.
Stupore, rabbia, disgusto, ma anche insulti e minacce: Facebook e Twitter hanno reso violenza (verbale) a violenza (fisica).
CRONACA SPIA DI UN FALLIMENTO EDUCATIVO. Ma la rissa all'istituto milanese, come anche le baby prostitute di Roma, le minorenni stuprate in branco da compagni (casi recenti a Modena o Milano) o le innumerevoli vessazioni ai docenti, sono spie quotidiane di un fallimento educativo.
Lettera43.it, in un editoriale firmato da Fabiana Giacomotti, si è interrogata sul pessimo esempio delle madri italiane, il cui tragico atteggiamento assolutorio fa, purtroppo, tendenza.
Mamme in preda a un panico educativo come è accaduto a quella di Giovi – la baby bulla di Bollate - nella sua giustificazione (sui social) al raptus della figlia («le persone possono anche sbagliare»), e nel successivo pentimento («Ho fallito come madre, chiedo perdono») davanti alla bufera mediatica e al violento tiro a segno della Rete.
«Ma i genitori non contano niente. È la società a essere allo sbando dal punto di vista etico, culturale, morale», riflette Ida Magli, antropologa e saggista, per anni occupata ad analizzare il ruolo della donna nella società occidentale.

DOMANDA. Le responsabilità dell'educazione di un giovane dunque vanno oltre la famiglia?
RISPOSTA. Lo Stato, la cultura, Internet: c'è un ambiente talmente invadente e condizionante che pensare alle madri come qualcosa di determinante nell'educazione dei figli è fuori dalla realtà. Ma vale anche per i padri naturalmente.
D. Questo stato di cose a cosa è dovuto?
R. Dal fatto che la famiglia non esiste più.
D. Si spieghi meglio.
R. Oggi si parla di genitore uno e genitore due. E il risultato è una confusione di ruoli e responsabilità. Confusione che peggiorerà pure col riconoscimento dei matrimoni gay e le adozioni da parte di coppie omosessuali.
D. Quindi lei è contraria alle nozze tra persone dello stesso sesso?
R. La formazione di una persona parte sempre dalla sua identità culturale. E con due padri o due madri che riferimento può esserci nella pubertà?
D. Crede ci sia uno spaesamento etico anche da parte dei genitori?
R. Certo. Sarebbe ovviamente importantissimo che i genitori sentissero, oltre al potere, anche il dovere di assumere un ruolo guida. Ma in Italia principi e valori sono stati storicamente dettati dalla Chiesa e ora la Chiesa non esiste più. E dopo gli scandali del Vaticano ha perso stima e prestigio.
D. Anche la politica ha le sue colpe.
R. La classe politica è vergognosa. Il governo fa finta di essere legittimo, nonostante ci sia una sentenza della Consulta che dice il contrario. Viviamo in uno Stato completamente fuori dalla realtà. Che dunque ha perso un ruolo di guida dal punto di vista morale, etico, intellettuale.
D. E questo come si riflette nelle famiglie?
R. I poveri genitori sono rimasti soli, quindi non posso fare nulla.
D. La scuola può supplire in qualche modo?
R. Macché. I ragazzi vanno a scuola perché odiano stare a casa. La scuola è il posto dove evadono, fanno i comodi loro. In aula sono amorfi. E gli insegnanti davanti a 25 alunni senza il minimo interesse sono impotenti.
D. In questo contesto che peso hanno Internet e i social network?
R. Per i ragazzi la Rete è l'evasione in un mondo che non esiste, irreale. Che non li mette alla prova su nulla. Non sanno più pensare e così da adulti non avvranno né conoscenze, né professionalità. Ma l'aspetto peggiore è un altro.
D. Quale?
R. Internet non ha filtri. Permette a persone con deficienze intellettuali, squilibrati ed esibizionisti di esprimersi senza limiti. Non ci sono controlli. Nessuno è responsabile di nulla. È un ambiente in cui alla fine il più violento ha la meglio. E dove i comportamenti negativi e distruttivi diventano contagiosi. Come il bullismo. Ma anche il suicidio.

D. Ma non crede che spesso si tratti di singoli episodi da non generalizzare?
R. I singoli episodi sono segnali di una metastasi profonda ed estesa di cui vittima la società. Viviamo in un'epoca di corruzione intelletuale prima che morale. Nessuno sa più che cosa sia giusto o non giusto. Quella del bullismo, delle violenze sessuali o verbali, dei suicidi sono una reazione di difesa di personalità deboli che hanno perso riferimenti. Sono reazione patologiche a una società malata.

Martedì, 11 Febbraio 2014

http://www.lettera43.it/cronaca/bullismo-ida-magli-la-famiglia-non-esiste-piu_43675122052.htm


Citazione
Farkas
Eminent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 45
 

Il Capitalismo che ormai si fa assoluto ,deve troncare gli ultimi legami sociali rimasti, la famiglia . Così da trsformare i ragazzi in unità indifferenziate di consumo vario: droghe, sesso , spicofarmaci , mode ecc....
Il pervertimento di tutti i valori,l'umanità concepita come merce .
l'Apocalisse ? Forse !!


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