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C’è un edonista a Raqqa. Il caso Onfray

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olmo
 olmo
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Da anni seguo questo sito e pur trovandovi persone di diversa se non opposta formazione non ho mai trovato qualcuno a favore di una o più guerre combattute in medio oriente.

Beh, adesso ne hai trovato uno: me.
Io sono perfettamente d'accordo con quello che Russia e Iran stanno facendo in Iraq e in Siria. Sono solidale con una guerra combattuta in medio-oriente, OK?

Comunque l'argomentazione era il prostrarsi davanti all'Islam, la mia contro-argomentazione era che l'Islam non è il terrorismo, e che fomentare l'isteria contro l'Islam agevola l'isteria di segno opposto: quella jihadista.
Se il perché non è chiaro posso spiegare. Normalmente dovrebbe essere chiaro perché il "muro contro muro" è sconsigliabile. Ma viviamo in tempi interessanti e quindi...

Come sta dimostrando Putin, si può combattere a fianco di musulmani e non spalleggiare il terrorismo. Nella dicotomia brutale fra "sei con o contro l'Islam" io quindi mi dissocerei, con quelle che mi sembrano ottime ragioni e con un testimonial d'eccezione.

Ma non si può fare: a quanto pare c'è un qualche obbligo di "par condicio" per cui riflettere sulle dinamiche del terrorismo jihadista senza incorporare una condanna dell'intero mondo islamico è schierarsi "sull'altra barricata", Quella dei "senza-palle" che "non hanno il coraggio" di "affrontare la verità" sull'Islam.

Questo lo rigetto.

Credo che tutti concordino che usa, nato, israele e paesi arabi loro alleati siano i motori di tale conflittualità.

Embé? Attinenza col mio commento?

Allo stesso tempo non mi è passato dalla testa di giudicarti per alcunchè!

Ne a me di giudicare te. Ho solo detto che rifiuto la tua par condicio fra me e Pietro. Ti ho giudicato? Non hai fatto quello? Non ho diritto di dire che non mi riconosco come "altro lato della barricata" rispetto a Pietro ma in tutt'altro posizionamento, e non di barricata?

(leggi troppo i pennivendoli, ti fai condizionare, li proietti ovunque falsando la tua percezione!)

Guarda che sto commentando l'articolo del Foglio, non le tue opinioni in quanto tali (al massimo se in endorsement, più o meno consapevole, dell'intento dell'articolo).
Articolo che a sua volta "riporta" una diatriba francese. La quale diatriba, come l'articolo del Foglio, ha come primo scopo svilire e demonizzare una voce che dice tutt'altro da quello che gli si attribuisce.
E (sorpresa!) la riattizza nel momento in cui la Francia vuole bombardare. E l'Italia a ruota vuole la sua fettina di Libia.

Io non vedo fantasmi: vedo la riproposizione del solito schema che ho già denunciato e vedo come l'esca è lì per chi vuole abboccare alla retorica del "siamo tutti d'accordo che queste idee (che non concordano colla grancassa guerrafondaia) sono pericolose/stronzate/semplicistiche"

Per capirci, Onfay viene svillaneggiato in maniera becera sin dal titolo (Un edonista a Raqqa). Le sue idee vengono distorte, tranciate a pezzetti, controbattute senza replica.
E' quasi ironico che il leggiadro e gossiparo Dagospia riesca a intervenire sullo stesso identico "casus belli" dei social jihadisti facendo un servizio molto più equilibrato, fin dal titolo:
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/intello-califfo-isis-ha-arruolato-suo-malgrado-filosofo-129271.htm

Molte delle idee di Onfray a me non piacciono. E' filo-israeliano, cade in una retorica sessantottina che è datata, e parla di posizioni di sinistra che sono proprie della Francia e non universali, e altro.
Ma non si è mai sognato di dire quello che il Foglio e i suoi detrattori d'oltralpe gli attribuiscono.
Qui c'è lui in diretta, con un Ezio Mauro intenzionato a fargli la festa, ma che almeno lo lascia parlare:
http://video.repubblica.it/dossier/la-repubblica-delle-idee-2016/repidee-ezio-mauro-e-michel-onfray-pensare-l-islam-e-l-occidente-integrale/242698/242711?

Ciao Makkia, per cominciare secondo me ti devi rilassare, aiuta il dialogo anche perchè non mi ritengo persona tanto saggia da insegnare a qualcuno come guardare il mondo, mi limito a dire ciò che ci vedo.
Ovviamente rispondere punto per punto è cosa giusta ma dispendiosa, vedrò di non essere troppo telegrafico.
Se sei favorevole alle azioni della Russia in Siria sei in buona compagnia, penso che nessuno, perlomeno quì, è meno felice di te.
Comunque anche questo è un muro contro muro, Putin ha sempre dichiarato guerra ai gruppi fondamentalisti dalla Cecenia in avanti a dispetto di qualsiasi reazione.
Che poi dietro il fondamentalismo ci siano certe manine motivate da interessi geopolitici non cambia l'atteggiamento di Putin.
L' associazione islam=terrorismo non la fanno neanche gli americani che sono pieni di alleati islamici con i quali si dividono i finanziamenti ai vari gruppi jihadisti.
Le posizioni del foglio, come di tutti gli altri organi di informazione, hanno lo scopo di "costernare" continuamente l'utente medio, intrappolandolo con messaggi diametralmente opposti per ridurlo all'impotenza (la base di ogni buon lavaggio del cervello)
I due lati della stessa scatola.
Che tutto questo serva per guistificare operazioni militare da parte dei "nostri" è una ovvietà.
Il mito del buon selvaggio introdotto da Pietro è pensare che l'altro sia sempre buono e innocente, se è violento è perchè noi l'abbiamo fatto diventerè così.
Egli non può avere pensieri oscuri, brame di potere, capacità di sfuttare ai propi fini materiali le situazioni contigenti o pianificare come approfittare del senso di colpa e delle debolezze altrui ( ricordi Conrad?)
Siamo sempre noi i grandi corruttori.
Che tu ritenga che con l'islam si possa dialogare è auspicabile, reste il fatto che se ti fai un giro in estremo oriente ( indonesia, filippine, india, cina, thailandia ecc ) dove c'è islam che convive con altre culture sono comunque " uccelli per diabetici ", e lì non leggono il foglio o ascoltano salvini.
E' tardi, non so se ho risposto a qualcosa ma ci saranno altre occasioni!


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makkia
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Ciao Makkia, per cominciare secondo me ti devi rilassare, aiuta il dialogo

Anche evitare gli "ad hominem" lo aiuta.
Prima esce che vedo pennivendoli dappertutto poi che sono nervoso/aggressivo, il tutto mentre proclami di "non giudicare".

Il dialogo si fa nel merito, gli umori del dialogatore dovrebbero essere (per quanto possibile) irrilevanti rispetto alle opinioni/fatti/argomentazioni che vengono messi sul piatto.

Non ti rifaccio la cronistoria del topic perché sarebbe noioso, mi limito a ricordarti che ho commentato l'articolo del Foglio (nel merito, cioé) dicendo che è la solita retorica che cerca di manicheizzare le posizioni su due "fronti" radicali ed estremisti ("noi" e "loro"), ad usum bellis.
Io rifiuto questo, ritengo che le vie di mezzo ci siano e siano preziose.
Mi hai (civilmente) posizionato nel fronte "pro-islam" e contrapposto a Pietro. Questo non mi piace e quindi ho (civilmente) rifiutato il tuo ramo d'ulivo: secondo me io non sono l'altro estremo dello spettro ma proprio altrove, in altri lidi.

Mi riservo di criticare le posizioni estremistiche (nel senso di "estremo dello spettro delle argomentazioni").
Il che (lo puoi chiamare aggressività o meno) credo corrisponda al tuo "mi limito a dire ciò che vedo", nonché a portare avanti la mia tesi, che in sintesi è: le posizioni estreme sono visioni parziali e perniciose.
In tutto questo non mi interessa più di X il tuo atteggiamento mentale, ma le tue opinioni.
En passant, rileggendomi, non ho visto questo attacco a te, ma più che altro al Foglio e a Pietro.

Fatta questa precisazione, di tipo extra-topic, userò altri post per dialogare con te nel merito.


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makkia
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Se sei favorevole alle azioni della Russia in Siria sei in buona compagnia, penso che nessuno, perlomeno quì, è meno felice di te.

Eh, fosse così semplice... 😥
Bisogna vedere perché questo "qualcun altro" è felice 😉

Se lo è perché "Bravo Putin! è così che si trattano i jihadisti" ci possiamo anche incontrare a metà strada.
Se lo è perché "facciamo anche noi come Putin!" allora qualche difficoltà di trovarci d'accordo la vedo. Semplicemente perché Putin non farebbe o direbbe certe vaccate che si sentono in giro. Quindi il "facciamo come Putin" è sostanzialmente un malinteso.
Vediamo.

Comunque anche questo è un muro contro muro

Ecco, appunto: non direi proprio.
Putin è quello che sa benissimo come una tregua aiuti i suoi nemici in difficoltà a riorganizzarsi, eppure la fa lo stesso.
E' quello che ha convinto Assad a offrire ai jihadisti assediati amnistie o trasferimento ad altro teatro di guerra (persino lasciandogli le armi leggere, con la "promessa" che possono continuare a combattergli contro).
E' quello che in casa sua ospita imponenti minoranze musulmane (e buddiste e animiste) e le "coccola".
E' quello che perdona istantaneamente Erdogan per la coltellata alla schiena dei DUE aerei russi abbattuti (ricordo che la Russia ha interrotto il turismo ANCHE in Turchia, oltre che in Egitto, due mesi prima dell'abbattimento del Sukhoi)

A me non sembra confrontabile con l'atteggiamento di chi dice "fuori 30 milioni di musulmani dall'Europa", "l'Islam è intrinsecamente bellicoso", "c'è una guerra in atto contro di noi", "è uno scontro di civiltà" e simili.

Putin non è certo tenero con chi gli rompe le @@, e non si sognerebbe mai di dire "accogliamoli tutti, senza condizioni" (oddìo, questo non è "straordinario acume" ma comune, ordinato funzionamento dei neuroni).
Ma il muro contro muro non fa semplicemente parte del suo bagaglio politico-militare-diplomatico.

L' associazione islam=terrorismo non la fanno neanche gli americani

Sicuro?
A me sembra che si alleino SOLO con quei paesi/governi arabi che contribuiscono a innalzare lo scontro e a fomentare fondamentalismi.
Se questo lo si chiama "non fare l'associazione islam=terrorismo" abbiamo un punto di vista opposto: per me si tratta di deliberata sponsorship del fondamentalismo/terrorismo.
La differenza con le politiche russe (e con le mie idee in proposito) è diametrale.

Che tu ritenga che con l'islam si possa dialogare è auspicabile, reste il fatto che se ti fai un giro in estremo oriente ( indonesia, filippine, india, cina, thailandia ecc ) dove c'è islam che convive con altre culture sono comunque " uccelli per diabetici ", e lì non leggono il foglio o ascoltano salvini

Ma leggono il Washington Post e sanno cosa dicono di loro Hillary, Obama, Cameron, ecc 😉
Essendo appunto uno che "dialoga con l'Islam", sono interessato all'intero spettro delle realtà.
Quindi vedo anche la Siria, un tempo priva di conflittualità settarie. L'Iran, con le sue forti e non perseguitate comunità cristiane, sunnite, ebraiche.
Ho visto la violenta sterzata radicalizzante in Palestina, Turchia, Tunisia, Egitto, Libia, Marocco, Algeria, Sudan, ecc ecc ecc
Tutti posti dove c'era "convivenza di culture", e senza problemi di insulina.

Ho visto chi sponsorizza (e non "si allea perché non ha problemi coi musulmani"), finanzia, fomenta, favorisce, questa sterzata.
E mi sembra proprio che ci sia una matrice che vuole a tutti i costi un Islam molto diverso da quello che esisteva, è esistito, e potrebbe ancora esistere in futuro: e questa matrice non è endogena, ma un virus esterno che infetta l'Islam.
Bisogna trovare la cura, non dichiarare incurabile il paziente.

Ma qui siamo alla mia presunta sudditanza verso l'Islam. Magari ci faccio un altro post.


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olmo
 olmo
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Ciao Makkia, per cominciare secondo me ti devi rilassare, aiuta il dialogo

Anche evitare gli "ad hominem" lo aiuta.
Prima esce che vedo pennivendoli dappertutto poi che sono nervoso/aggressivo, il tutto mentre proclami di "non giudicare".

Il dialogo si fa nel merito, gli umori del dialogatore dovrebbero essere (per quanto possibile) irrilevanti rispetto alle opinioni/fatti/argomentazioni che vengono messi sul piatto.

Non ti rifaccio la cronistoria del topic perché sarebbe noioso, mi limito a ricordarti che ho commentato l'articolo del Foglio (nel merito, cioé) dicendo che è la solita retorica che cerca di manicheizzare le posizioni su due "fronti" radicali ed estremisti ("noi" e "loro"), ad usum bellis.
Io rifiuto questo, ritengo che le vie di mezzo ci siano e siano preziose.
Mi hai (civilmente) posizionato nel fronte "pro-islam" e contrapposto a Pietro. Questo non mi piace e quindi ho (civilmente) rifiutato il tuo ramo d'ulivo: secondo me io non sono l'altro estremo dello spettro ma proprio altrove, in altri lidi.

Mi riservo di criticare le posizioni estremistiche (nel senso di "estremo dello spettro delle argomentazioni").
Il che (lo puoi chiamare aggressività o meno) credo corrisponda al tuo "mi limito a dire ciò che vedo", nonché a portare avanti la mia tesi, che in sintesi è: le posizioni estreme sono visioni parziali e perniciose.
In tutto questo non mi interessa più di X il tuo atteggiamento mentale, ma le tue opinioni.
En passant, rileggendomi, non ho visto questo attacco a te, ma più che altro al Foglio e a Pietro.

Fatta questa precisazione, di tipo extra-topic, userò altri post per dialogare con te nel merito.

Eccomi!
Su quel che hai detto di Putin non ho nulla da obbiettere salvo se vuoi precisare, ma immagino che tu ne convenga, che la russia ha storicamente sempre avuto, visto l'estensione dei vari imperi succedutesi nel tempo, minoranze di cultura islamica con cui relazionarsi.
Ben altra cosa è fare entrare decine di migliaia di persone l'anno senza filtro alcuno e senza uno scopo sensato, se così posso sintetizzare.
Non ti consideravo pro-islam ( anche perchè non credo di aver letto affermazioni in tal senso neanche in passato) sei stato chiaro, io semplicemente non credo ai dialoghi "per forza", nel senso che ci costrigono ad una compressione multiculturale che per sua natura (natura delle culture si intende) non potrà che diventare settaria ( lo so che non ci credi).
Ho amici che per interesse personale visitano il medio oriente, incontrano e parlano nei limiti del possibile con la gente e spesso senza volere mi confermano che comunque fra le diverse comunità ci si guarda spesso in cagnesco. Si convive su un piano sottile sempre in procinto di spezzarsi.
So che in iran convivono senza persecuzioni varie etnie, loro stessi mi confermarono che in siria non c'erano segnali apparenti fino a poco tempo prima,
ma se nel giro di pochi mesi si arriva a sbudellare il prossimo in base alle comunità di appartenenza forse non è sempre e soltanto causa di una manipolazione esterna ma ci vuole un terreno fertile per far sbocciare simili efferatezze (certo c'è stata una invasione di mercenari sposorizzati dai soliti ma il discorso vale anche per loro).
Il concetto di responsabilità ha regole ferree.
Se qualcuno manipola c'è qualcuno che vuole farsi manipolare.
Lo sciamanesimo messicano ha pagine meravigliose su questi risvolti miserevoli della natura umana.
Sto andando fuori tema, comuque su diverse cose concordo su altre ci sarà il tempo per tornarci sopra.


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spadaccinonero
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cito

"Se qualcuno manipola c'è qualcuno che vuole farsi manipolare."

ENORME Olmo, hai detto praticamente tutto con questo semplice concetto


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makkia
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immagino che tu ne convenga, che la russia ha storicamente sempre avuto, visto l'estensione dei vari imperi succedutesi nel tempo, minoranze di cultura islamica con cui relazionarsi.

Sì, l'esperienza conta. E se ne può fare tesoro anche se non la si è fatta in prima persona... se si è svegli.

Ben altra cosa è fare entrare decine di migliaia di persone l'anno senza filtro alcuno e senza uno scopo sensato, se così posso sintetizzare.

Boh, ho detto anche io che è insensato.

Non ti consideravo pro-islam ( anche perchè non credo di aver letto affermazioni in tal senso neanche in passato) sei stato chiaro, io semplicemente non credo ai dialoghi "per forza"

OK, allora andiamo allo scontro "per amore o per forza" 😉

nel senso che ci costrigono ad una compressione multiculturale che per sua natura (natura delle culture si intende) non potrà che diventare settaria ( lo so che non ci credi).

No, messa così è OBBLIGATORIAMENTE settaria (o meglio "fallimentare").
Il "dialogo" che si esprime alla maniera occidentale consiste nel "accettate il nostro punto di vista altrimenti siete nemici".
Certo che diventa "settario": l'altro ti risponde "se il tuo punto di vista è l'unico che conta, allora guerra sia". E' il muro contro muro. Anche se non lo dichiari come tale, è quello.

La "compressione multiculturale" è una boiata per due motivi:
1. E' ipocrita. Significa "io ti rispetto, ma in realtà tu finirai per assorbire i MIEI valori, che sono SUPERIORI ai tuoi". Come tutte le ipocrisie, quando si scoprono le carte e viene fuori che quei valori non sono propio così "vincenti" e vengono respinti al mittente, ecco le alte grida di delusione, di rabbia e poi di disprezzo.
2. La rinuncia a qualcosa è positiva SOLO quando è l'incontro di diversi interessi: io rispetto te e tu me. Entrambe potremo eventualmente (non obbligatoriamente) rinunciare a qualosa in reciproco scambio di qualcos'altro che liberamente e senza costrizione decidiamo che vale di più. Trattativa is the name of the game.
Levantini e arabi sono maestri di trattativa, anche noi - specialmente noi italiani - lo eravamo, i russi l'hanno imparata a loro spese (ma sono alunni attenti e determinati).
Loro sono pronti a trattare, russi e cinesi lo stanno facendo, noi non sappiamo più farlo.

La rinuncia (compressione) a priori è sbagliata. E infatti non accade. E' solo una burla (come da punto 1). Oppure un clamoroso errore di calcolo (sempre punto 1). Oppure un segnale di debolezza e incompetenza (punto 2).

Anche in questo sono putiniano: i MIEI interessi sono sacri. I tuoi interessi... beh, sono importantissimi anche loro, perché se non ne tengo conto mi tocca passare alle armi e, anche se vinco, il gioco non sarà valso la candela.

mi confermano che comunque fra le diverse comunità ci si guarda spesso in cagnesco. Si convive su un piano sottile sempre in procinto di spezzarsi.

Non sei l'unico con amici 😉 i miei saranno pochini ma hanno il pregio di essere mediorientali e non "turisti".
La tua percezione è parzialmente giusta. Ma è dovuta alla paura, non all'inclinazione "naturale" al guardarsi in cagnesco.

Quello che (forse) sfugge ai tuoi amici è la nostalgia di quando non si doveva avere paura del prossimo: quella nostalgia è fortissima (ho già scritto della radicalizzazione e di chi c'è dietro, non c'è bisogno di ripetere).
Parlo di gente di 30-50 anni, non di vecchi bacucchi che ricordano generici e pastorali tempi andati. Gente che ricorda com'era "prima che gli americani si mettessero in mezzo".

ma se nel giro di pochi mesi si arriva a sbudellare il prossimo [...] ci vuole un terreno fertile per far sbocciare simili efferatezze

No. Bastano pochi bastardi che spargono tanto male.
Il terreno è "fertile", è vero: si chiama "natura umana".
Che rifugge dall'essere ammazzati in mezzo alla strada come cani. E si organizza: aderisce al più forte, si coalizza a difesa, si nasconde, si fa prudente e sospettoso, si vendica (magari con chi può e non con chi lo meriterebbe).
Come in medio oriente così è stato in Jugoslavia, così in Ruanda, a Ceylon, in Bengala, in centro-America...
Quando la posta che i bastardi mettono sul piatto è la sopravvivenza stessa delle persone e di intere comunità, succede di tutto e succede in fretta.

(certo c'è stata una invasione di mercenari sposorizzati dai soliti ma il discorso vale anche per loro).

No. Loro non hanno legami, li spezzano. Non hanno comunità, le annichiliscono. Non hanno regole, le distruggono. Non hanno interesse alla convivenza, e spargono questa realtà di una vita abietta e senza prospettiva del futuro che è la negazione di tutto ciò che la rende degna di essere vissuta.

E le teste si levano contro questi mastini dell'inferno. Appena possibile. Appena la minima speranza, non di vincerli ma anche solo di contrastarli, si affaccia, ecco che si ribellano. E anche questa è la natura umana: vuole tornare alla normalità.
Curdi, yemeniti, siriani, iracheni, vietnamiti, sudamericani, africani. Dappertutto affrontano la morte per combattere i portatori di morte.

Il concetto di responsabilità ha regole ferree.
Se qualcuno manipola c'è qualcuno che vuole farsi manipolare.

Bella frase.
Peccato che non significa quasi niente, non tiene conto proprio di niente e spiega meno che niente.
Va bene magari per gli italiani che votano Renzi o gli americani che voteranno la pazza assassina.
Ma qui stiamo parlando di roba seria, di cosa succede quando ne va della TUA vita e di quella dei tuoi cari.
Le tue "regole ferree" sulla responsabilità vanno bene per noi cittadini occidentali, il cui rischio più grave che possono arrivare a correre è di mangiare spaghetti al pomodoro invece che primo, secondo, contorno e frutta.


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olmo
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immagino che tu ne convenga, che la russia ha storicamente sempre avuto, visto l'estensione dei vari imperi succedutesi nel tempo, minoranze di cultura islamica con cui relazionarsi.

Sì, l'esperienza conta. E se ne può fare tesoro anche se non la si è fatta in prima persona... se si è svegli.

Ben altra cosa è fare entrare decine di migliaia di persone l'anno senza filtro alcuno e senza uno scopo sensato, se così posso sintetizzare.

Boh, ho detto anche io che è insensato.

Non ti consideravo pro-islam ( anche perchè non credo di aver letto affermazioni in tal senso neanche in passato) sei stato chiaro, io semplicemente non credo ai dialoghi "per forza"

OK, allora andiamo allo scontro "per amore o per forza" 😉

nel senso che ci costrigono ad una compressione multiculturale che per sua natura (natura delle culture si intende) non potrà che diventare settaria ( lo so che non ci credi).

No, messa così è OBBLIGATORIAMENTE settaria (o meglio "fallimentare").
Il "dialogo" che si esprime alla maniera occidentale consiste nel "accettate il nostro punto di vista altrimenti siete nemici".
Certo che diventa "settario": l'altro ti risponde "se il tuo punto di vista è l'unico che conta, allora guerra sia". E' il muro contro muro. Anche se non lo dichiari come tale, è quello.

La "compressione multiculturale" è una boiata per due motivi:
1. E' ipocrita. Significa "io ti rispetto, ma in realtà tu finirai per assorbire i MIEI valori, che sono SUPERIORI ai tuoi". Come tutte le ipocrisie, quando si scoprono le carte e viene fuori che quei valori non sono propio così "vincenti" e vengono respinti al mittente, ecco le alte grida di delusione, di rabbia e poi di disprezzo.
2. La rinuncia a qualcosa è positiva SOLO quando è l'incontro di diversi interessi: io rispetto te e tu me. Entrambe potremo eventualmente (non obbligatoriamente) rinunciare a qualosa in reciproco scambio di qualcos'altro che liberamente e senza costrizione decidiamo che vale di più. Trattativa is the name of the game.
Levantini e arabi sono maestri di trattativa, anche noi - specialmente noi italiani - lo eravamo, i russi l'hanno imparata a loro spese (ma sono alunni attenti e determinati).
Loro sono pronti a trattare, russi e cinesi lo stanno facendo, noi non sappiamo più farlo.

La rinuncia (compressione) a priori è sbagliata. E infatti non accade. E' solo una burla (come da punto 1). Oppure un clamoroso errore di calcolo (sempre punto 1). Oppure un segnale di debolezza e incompetenza (punto 2).

Anche in questo sono putiniano: i MIEI interessi sono sacri. I tuoi interessi... beh, sono importantissimi anche loro, perché se non ne tengo conto mi tocca passare alle armi e, anche se vinco, il gioco non sarà valso la candela.

mi confermano che comunque fra le diverse comunità ci si guarda spesso in cagnesco. Si convive su un piano sottile sempre in procinto di spezzarsi.

Non sei l'unico con amici 😉 i miei saranno pochini ma hanno il pregio di essere mediorientali e non "turisti".
La tua percezione è parzialmente giusta. Ma è dovuta alla paura, non all'inclinazione "naturale" al guardarsi in cagnesco.

Quello che (forse) sfugge ai tuoi amici è la nostalgia di quando non si doveva avere paura del prossimo: quella nostalgia è fortissima (ho già scritto della radicalizzazione e di chi c'è dietro, non c'è bisogno di ripetere).
Parlo di gente di 30-50 anni, non di vecchi bacucchi che ricordano generici e pastorali tempi andati. Gente che ricorda com'era "prima che gli americani si mettessero in mezzo".

ma se nel giro di pochi mesi si arriva a sbudellare il prossimo [...] ci vuole un terreno fertile per far sbocciare simili efferatezze

No. Bastano pochi bastardi che spargono tanto male.
Il terreno è "fertile", è vero: si chiama "natura umana".
Che rifugge dall'essere ammazzati in mezzo alla strada come cani. E si organizza: aderisce al più forte, si coalizza a difesa, si nasconde, si fa prudente e sospettoso, si vendica (magari con chi può e non con chi lo meriterebbe).
Come in medio oriente così è stato in Jugoslavia, così in Ruanda, a Ceylon, in Bengala, in centro-America...
Quando la posta che i bastardi mettono sul piatto è la sopravvivenza stessa delle persone e di intere comunità, succede di tutto e succede in fretta.

(certo c'è stata una invasione di mercenari sposorizzati dai soliti ma il discorso vale anche per loro).

No. Loro non hanno legami, li spezzano. Non hanno comunità, le annichiliscono. Non hanno regole, le distruggono. Non hanno interesse alla convivenza, e spargono questa realtà di una vita abietta e senza prospettiva del futuro che è la negazione di tutto ciò che la rende degna di essere vissuta.

E le teste si levano contro questi mastini dell'inferno. Appena possibile. Appena la minima speranza, non di vincerli ma anche solo di contrastarli, si affaccia, ecco che si ribellano. E anche questa è la natura umana: vuole tornare alla normalità.
Curdi, yemeniti, siriani, iracheni, vietnamiti, sudamericani, africani. Dappertutto affrontano la morte per combattere i portatori di morte.

Il concetto di responsabilità ha regole ferree.
Se qualcuno manipola c'è qualcuno che vuole farsi manipolare.

Bella frase.
Peccato che non significa quasi niente, non tiene conto proprio di niente e spiega meno che niente.
Va bene magari per gli italiani che votano Renzi o gli americani che voteranno la pazza assassina.
Ma qui stiamo parlando di roba seria, di cosa succede quando ne va della TUA vita e di quella dei tuoi cari.
Le tue "regole ferree" sulla responsabilità vanno bene per noi cittadini occidentali, il cui rischio più grave che possono arrivare a correre è di mangiare spaghetti al pomodoro invece che primo, secondo, contorno e frutta.

Direi che un po' di cose ce le siamo dette, ognuno farà le sue considerazioni, mica scriviamo perchè vogliamo ragione, giusto?

Grazie e buona notte.


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olmo
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"Se qualcuno manipola c'è qualcuno che vuole farsi manipolare."

ENORME Olmo, hai detto praticamente tutto con questo semplice concetto

Grazie Spada!


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