Trovo su libreidee la relazione di un video di coscienzainrete ( https://coscienzeinrete.net) che, per qualche motivo tecnico (404 page not found), non mi riesce di vedere, nel quale Carotenuto inquadra, con la consueta linearità, la presidenza Biden come ritorno dei gesuiti al potere.
Carotenuto: l'ombra dei gesuiti sulla presidenza Biden
Galeotto fu il gesuita e chi lo invitò a corte: nasce sotto il segno della Compagnia di Gesù il nuovo potere (in realtà antico) che si è appena insediato alla Casa Bianca attorno all’anziano Joe Biden, l’uomo che sostiene di aver vinto le presidenziali 2020 negli Stati Uniti. A sottolineare la matrice gesuitica della “piramide” che avrebbe fabbricato l’affermazione di Biden è Fausto Carotenuto, già collaboratore di Mino Pecorelli (giornalista d’indagine assassinato nel ‘79) e per anni analista strategico dell’intelligence Nato, esperto di Medio Oriente e strategia della tensione. Approdato al pensiero steineriano, Carotenuto ha fondato il network “Coscienze in Rete”, riassumendo poi la sua visione nel saggio “Il mistero dellda situazione internazionale”: vede in azione due “piramidi” mondiali, in apparenza contrapposte (dato che si esprimono politicamente attraverso la destra e la sinistra) ma che in realtà dominano il pianeta, alternando oppressione e libertà illusorie, con l’unico scopo di tenere l’umanità sottomessa e le coscienze addormentate, ipnotizzate dal nemico di turno creato ad arte per essere trasformato in demonio.
«Per intenderci: la destra classica promuove apertamente l’egoismo sociale, mentre la nuova sinistra postmoderna (quella “gesuitica”, appunto) è più insidiosa, visto che riesce a mascherare i suoi reali intenti dietro il velo dei buoni sentimenti, dei diritticivili e del politicamente corretto, sfornando “bidoni” perfetti: ieri Obama, e oggi Biden». Stessa regia, assicura Carotenuto: e i sapienti “stregoni” della manipolazione sarebbero sempre loro, i gesuiti. In un interessante video sul web, Carotenuto invita a dare un’occhiata alla squadra del nuovo inquilino della Casa Bianca: «Compaiono uomini della Cia come George Tenet e lo stesso Robert Gates, altro specialista in materia di terrorismo mediorientale: sono stati tutti formati alla gesuitica Georgetown University, dove insegnava un certo Henry Kissinger. Non è un segreto per nessuno: Joe Biden è intimo dei gesuiti e di personaggi usciti da Georgetown».
Carotenuto sottolinea la vocazione storica dei seguaci di Ignazio de Loyola, nati come educatori dei giovani principi: «Una volta formati non li mollano più: li fanno diventare Ciampi, Monti, Draghi, Rutelli, creando una vera e propria struttura, una rete fatta di carriere in qualche modo “assistite”». Per la prima volta nella storia, un gesuita occupa addirittura il Soglio Pontificio: Trump lo ha attaccato frontalmente, attraverso Mike Pompeo, per la cessione al regime di Pechino del potere di nomina dei vescovi cattolici in Cina. E Biden? All’opposto: è devoto a Bergoglio, gli obbedisce. «Biden fa tutto quello che Papa Francesco chiede: aperture sull’aborto, sui gay, sulla green economy, sui migranti, sulla povertà, sul clima». Beninteso: «Sono temi anche condivisibili, ma vengono adoperati come cosmesi per ricevere i voti delle classi medie, dei benpensanti, per poi spingere le agende del potere vero: guerre, elettromagnetizzazione del pianeta, Great Reset».
Attenzione ai gesuiti, insiste Carotenuto: è uscito da Georgetown il nuovo, potente capo di gabinetto della Casa Bianca, cioè Ron Klein. «Cattolico e vicino agli ambienti gesuiti è anche William Burns, appena nominato direttore della Cia, molto impegnato nella destabilizzazione del Medio Oriente quando lavorava per Obama». Viene da Georgetown anche Avril Haines, messa a capo della direzione generale dell’intelligence. Allievo dei gesuiti è lo stesso barone della medicina Anthony Fauci, che neppure Trump era riuscito a sloggiare. «Pubblicamente, Fauci ha dichiarato di aver appreso proprio dai gesuiti i fondamenti del senso della vita. E adesso Biden l’ha posto a capo della delegazione che segnerà il rientro trionfale degli Stati Uniti nell’Oms», l’opaca struttura mondialista da cui Trump si era ritirato, in polemica per la gestione poco trasparente (e troppo “cinese”) dell’emergenza Covid, utilizzata per sospendere diritti e libertà in nome della sicurezza.
Gesuiti dietro a Biden? Eccome, assicura Carotenuto: viene dalle scuole della Compagnia di Gesù buona parte del team del nuovo presidente, probabilmente abusivo data l’ingente massa di prove che documentano i clamorosi brogli elettorali (che nessuna corte giudiziaria si è finora degnata di esaminare, in dettaglio). «Joe Biden è vicinissimo ai gesuiti, e ha citato Bergoglio già nel suo primo discorso dopo la “vittoria” elettorale». Ma attenzione: chi lo ha “incoronato”, formalmente? A pronunciare la preghiera per la cerimonia di inaugurazione della presidenza Biden, il 20 gennaio, è stato un gesuita molto importante, padre Leo O’Donovan, per molti anni rettore della Georgetown University. «Quell’uomo ha “allevato” ministri, dirigenti della Cia e presidenti americani, come Bill Clinton». Strano cattolico, secondo Carotenuto: «Alla Georgetown, O’Donovan aveva fatto fare conferenze ai grandi editori americani della pornografia, e aveva anche dato il via a ricerche sull’utilizzo biomedico dei feti: un fatto non comune, per un cristiano».
Proprio non piacciono, a Carotenuto, i gesuiti vicini al potere: «Sono formatori di forme-pensiero che sanno un po’ di “mago nero”, o forse prendono ordini da qualche “mago nero”». Nel suo saggio sull’apparente “mistero” della geopolitica, quasi sempre votata al disastro, l’analista definisce “maghi neri” alcuni uomini-chiave, che spesso agiscono nell’ombra per condizionare le dinamiche del vivere collettivo attraverso sofisticate manipolazioni, impartendo precisi ordini all’intera catena di comando della “piramide”, di cui i politici rapprestano i semplici terminali. Surreale? Fate voi, sembra dire Carotenuto. «Ma sappiate che, per 11 lunghi anni, da metà Novanta a metà Duemila, padre Leo O’Donovan è stato uno dei direttori della Walt Disney. E in quel periodo, tanti elementi oscuri sono stranamente entrati nei film della Disney». L’ex rettore della Georgetown University è legatissimo ai Biden: ha presieduto la messa per il funerale del figlio del neopresidente, Beau Biden, morto nel 2015 per un tumore al cervello.
Quand’era vice di Obama, Biden ha partecipato qualche volta anche alla messa nella chiesa dell’università, dove ha anche tenuto una conferenza sulla fede e la vita pubblica. Joe Biden, peraltro, è l’autore dell’introduzione al libro di O’Donovan, “Blessed Are the Refugees: Beatitudes of Immigrant Children” (“Beati i rifugiati: Beatitudini per i bambini migranti”). Fonti di stampa ricordano che, proprio sul tema delle migrazioni, Biden è intervenuto lo scorso novembre a una raccolta fondi del Servizio dei gesuiti per i rifugiati, di cui O’Donovan è direttore, assicurando che avrebbe portato i numeri di accoglienza dagli attuali 15.000 previsti dall’amministrazione Trump a 125.000. Buoni sentimenti da esibire con la mano destra, mentre con la sinistra si dà il via libera alla guerra e magari al terrorismo “false flag”? Ipocrisie del politically correct, per far digerire meglio la cosiddetta agenda mondialista neoliberale? Tipico, in un certo senso, del nuovo globalismo delle anime belle, che tifano per le Ong anche quando a finanziarle è un uomo spregiudicato come George Soros.
Ovviamente, sottolinea Carotenuto, non ci sono solo i gesuiti, a fare da guida, nel gruppo che si è sostanzialmente ripreso l’America dopo la parentesi Trump: «C’è anche la massoneria, che però è sempre più “massa di manovra”». L’analista steineriano di “Coscienze in Rete” non ha una buona opinione, dei grembiulini, ma non va confuso con le voci del complottismo massonofobico: la massoneria si è corrotta, sostiene, divenendo organica al potere più deteriore. «Un tempo – afferma – le massonerie erano al servizio di potenze “bianche”, quando erano un frutto dei Templari e dei Rosa+Croce. Poi, appunto, sono diventate essenzialmente “massa di manovra” delle peggiori potenze mondiali, anche se alcune di esse si dipingono come progressiste». Non a caso sono anch’esse, insieme ai gesuiti, nella cabina di regia che gestirà «le decisioni che poi verranno fatte firmare a Biden».
Una regia composita e, per Carotenuto, poco rassicurante: «Ci sono gesuiti e pezzi di massoneria, pezzi di Vaticano, nonché potentati finanziari enormi, anche ebraici e cinesi, equamente suddivisi tra le due “piramidi” del grande potere». Problema evidente: «Cosa potrà fare, Biden, se non obbedire a quelli che l’hanno messo lì?». E attenzione: «Ce l’hanno messo nonostante i tanti sospetti sessuali, i suoi strani atteggiamenti, le accuse sessuali ritirate anni fa da tre donne. Veramente penoso, poi, quel suo strusciarsi addosso alle bambine e alle ragazzine, in evidente imbarazzo nei video che sono circolati sul web». Eppure, i media l’hanno acclamato subito, senza riserve, come nuovo presidente: e l’hanno fatto prima ancora che finisse la conta dei milioni di voti postali arrivati fuori tempo massimo e gestiti (col favore delle tenebre) attraverso la piattaforma digitale Dominion. Ed ecco che oggi Joe Biden siede alla Casa Bianca. A fare cosa? «Se ne starà lì con la sua faccetta ripulita, stirata, limata, botulinata e ritoccata: gli toccherà fare bei discorsi, e soprattutto firmare decisioni prese da altri».
Per Carotenuto, l’agenda del potere oggi dominante è frutto di una strategia profonda, precisa, organica. «Rispetto al gruppo di Trump, questa “piramide” ha un vantaggio enorme: dispone di molti uomini preparati, in grado di portare avanti queste strategie». Quali? Presto detto: «Mondializzazione, emergenze, vortici di paura e di odio, sfruttamento propagandistico del surriscaldamento climatico, falsa rivoluzione green. E poi guerre, squilibri, vaccinazioni di massa, condizionamenti culturali, meccanizzazione digitale degli esseri umani». Sottolinea Carotenuto: «Non è che in questo manchino elementi buoni: ma, ripeto, sono essenzialmente cosmetici, per mantenere un certo consenso». Una tattica che l’analista riconosce come eminentemente gesuitica: sottile, raffinata. Trump faceva la faccia feroce? Che ingenuo: meglio sorridere, se si hanno nel cassettodeterminati piani, che prevedono coercizioni e sottrazione di libertà. Un marchio di fabbrica: «Non dico che tutti quelli che sono stati a Georgetown lavorino per i gesuiti, ma quelli che fanno carriera vi assicuro di sì. E il loro stile è inconfondibile».
Con Biden, sintetizza Carotenuto, gli Usa tornano in scena come lo strumento principale di una accurata strategia della tensione internazionale, basata su una grande destabilizzazione geopolitica del pianeta. «Trump l’aveva evitata, frenando su tutto: era il meglio che poteva fare, coi limitati mezzi che aveva». Joe Biden, che si presenta come un anziano bonario (una specie di colomba) è stato invece un falco di prima grandezza. «E’ stato presidente della commissione esteri del Senato per tanti anni, ed era un sostenitore del rifacimento di tutte le mappe del Medio Oriente, a colpi di guerre e scontri interreligiosi». Motivo: «Era quello che volevano i vertici della “piramide”: creare in Medio Oriente un vortice di odio e di violenza». Quasi invisibile, eppure onnipresente: «Joe Biden ha lavorato alle false “primavere arabe”, insieme a uomini che oggi entrano nella sua amministrazione. Prima ancora, era stato un grande sostenitore dell’invasione dell’Iraq: negli Usa era in prima linea, nel vendere al pubblico la favola delle inesistenti “armi di distruzione di massa” di Saddam».
Un gran bel bilancio: un milione di morti, nella regione, con una destabilizzazione spaventosa che si trascina da 18 anni, in un mare di sangue. «Nel 2011, sempre Biden ha fatto fallire una trattativa che doveva servire a mantenere gli Usa a presidiare alcune zone del nord dell’Iraq. Invece gli Stati Uniti, grazie a Biden, hanno ritirato le truppe. Così i curdi sono rimasti soli e sono stati massacrati, e Daesh ha potuto creare l’Isis». Stragi, terrorismo, lutti infiniti. «Molti di quei morti dovrebbe averli sulla coscienza Joe Biden (se solo ce l’avesse, una coscienza)». Un veterano del peggio: «Un vero servo dei poteri oscuri: è stato uno dei 29 senatori democratici che diedero i voti a Bush per fare la guerra in Iraq». Ecco perché Fausto Carotenuto non è affatto ottimista: «Rivedremo gli Usa in azione in Libia, in Siria, nel Golfo Persico: devono tornare a creare vortici di guerra e di odio, cioè “malattie dell’umanità” per conto dei loro padroni oscuri. Il business delle armi? C’è anche quello, ma è solo un corollario».
Da navigato analista geopolitico, il fondatore di “Coscienze in Rete” considera un disastro anche la probabile distensione con l’Iran, «che ha seriamente intenzione di fabbricare la sua atomica». Nei primi anni ‘80, Carotenuto era a Teheran: «Conosco bene quel regime, so che la bomba la voleva già allora, per difendersi in caso di attacco. Lentamente, la “piramide” cui fa capo Biden ha lasciato che l’Iran si avvicinasse alla meta: pensate al vortice di tensione che si innescherebbe, con un Iran trasformato in potenza nucleare per stare al pari di Israele. Non a caso, l’orrido regime di Teheran è felice della nomina di Biden. E’ sollevato anche il popolo, perché si toglieranno le sanzioni: ma vi assicuro che a essere felici sono soprattutto gli ayatollah». A peggiorare saranno ovviamente le relazioni con la Russia, «perché Putin fa parte dell’altra “piramide”, quella che ha utilizzato lo stesso Trump». Joe Biden ha grandi credenziali, del resto, come nemico di Mosca: ha promosso la “rivoluzione colorata” in Ucraina, il “golpe di piazza” gestito anche da neonazisti, per poi passare all’incasso attraverso il figlio Hunter, coperto di dollari come dirigente del colosso petrolifero Burisma.
La parte del leone, naturalmente, potrebbe farla la Cina: «Trump aveva chiuso le porte, ai cinesi, ma adesso le riapriranno», profetizza Carotenuto. «Non è nell’interesse degli Usa, riaprire alla nuova superpotenza mondiale. Ma i “dem”, appunto, non fanno gli interessi degli Stati Uniti: assecondano invece quelli del grande gruppo mondialista che ha già deciso che i mercenari del futuro “impero” non saranno più gli americani, ma i cinesi: sono più lavoratori, sono tanti ed eseguono gli ordini senza fare storie, e in più non sono impigriti dal troppo benessere, dall’alimentazione sbagliata e dai farmaci sbagliati con i quali gli americani sono stati nutriti e curati per decenni». Possibili anche nuove tensioni con la Corea del Nord, focolaio ieri abilmente spento da Trump: «E’ sempre comodo, per creare tensione, avere un “diavolo” minaccioso». Per Carotenuto, poi, migliorerà «un’altra cosa contraria agli interessi Usa», ovvero «le relazioni con l’Unione Europea». Il gruppo che manovra Biden «vuole un’Ueforte, perché rappresenta un anticipo del mondialismo».
Per gli Usa, dal punto di vista del mero interesse nazionale, «sarebbe meglio avere a che fare con un’Europa spezzettata, più facilmente dominabile». Ovvio: «Se l’Europa si unisce davvero, rischia di diventare più potente degli Usa». Eppure lo faranno: «Miglioreranno i rapporti con Bruxelles, proprio perché non servono gli interessi statunitensi. Si potrebbero definire traditori della patria, ammesso parlare di patria che abbia ancora un senso». In primo piano anche poi il clima: «Scontato il rientro immediato negli accordi di Parigi: è all’insegna del mondialismo e del “gretismo”, cioè la favola dell’origine antropica del “climate change”, largamente provocato dall’azione del sole». Un modo ultra-digitale, sempre più wireless? «Con l’elettrificazione si creano enormi campi magnetici: il che non è esattamente “green”, dati i loro effetti sull’organismo e sull’ambiente». E via così: «Si ridarà forza e finanziamenti all’Onu, all’Oms e a tutte le grandi organizzazioni internazionali, che non sono altro che l’anticipazione del globalismo che verticalizza il potere e marginalizza l’individuo».
Per Carotenuto, la “piramide gesuitica” di Biden è quella più attiva nella sua missione storica: frenare il risveglio delle coscienze, che starebbe letteralmente sul punto di esplodere, coinvolgendo ormai un essere umano su tre. «Si evita il risveglio anche con i vaccini, con farmaci sbagliati, con lo sfruttamento di un virus che si poteva curare e non si è curato adeguatamente. Tutto quello che indebolisce le nostre forze vitali, fisiche e psichiche, indebolisce il nostro risveglio». Ora, dice Carotenuto, il drago si è ripreso l’America e vuole il Grande Reset. Ne saremo travolti? «No, è solo il ritorno della vecchia politica, che comunque non ci ha travolto. Anzi: l’umanità ha cominciato a crescere proprio per reazione a queste politiche balorde, il cui carattere orribile diventa sempre più evidente». Un auspicio: «Il cielo non consentirà a questo gruppo di fare più di quanto possiamo sopportare, e finirà col produrre un’ulteriore crescita interiore, come infatti è successo finora: le dittature della Seconda Guerra Mondiale hanno prodotto nel dopoguerra l’esplosione della democrazia, la voglia di libertà».
Da qui:
https://www.libreidee.org/2021/01/carotenuto-lombra-dei-gesuiti-sulla-presidenza-biden/
Ma quale gesuiti!!! Guarda chi c'è come ministro degli esteri piuttosto, e quanti sono gli (ex) speculatori di Blackrock entrati nel governo. Vedere per credere : https://comedonchisciotte.org/forum/notizie-dal-mondo/ecco-chi-ce-dietro-biden/#post-347942 Anche il Fatto lo ha capito, a cercare di sollevare il polverone gesuita ci sei rimasto solo tu con il Carotenuto. È la solita lobby giudaica che controlla il vecchietto e che con il ministro degli esteri ebreo farà in modo che la guerra in Siria continui e quella contro l'Iran inizi. E per il 'risveglio delle coscienze' bisognerà cominciare a far luce su quello che è successo (o non è successo!) durante la WWII. Poi si potrà anche proseguire.
Ma quale gesuiti!!! Guarda chi c'è come ministro degli esteri piuttosto, e quanti sono gli (ex) speculatori di Blackrock entrati nel governo.[...]
I gesuiti rispondono all'appello ma questo non mette fuori dal tavolo i loro alleati di sempre. Secondo me poi, chiamarli "Maghi Neri" tutti quanti non ci porta troppo lontano. Per lo meno le coscienze sono quelle lì a ben vedere, poi a quale religione si dichiarano appartenenti, cattolica, ebraica, tecnologica o economica (tipo "Lucifer Trust") che differenza fa?! Quello che c'è dentro i loro gusci conta...
La presenza dei gesuiti non mi sorprende, come anche la presenza del papato come interlocutore politico nelle più alte sfere della politica statunitense: Pietro, non capisco perchè tu debba sminuirlo. Nessuno si può stupire di questo e nessuno può negarlo: la chiesa cattolica con i gesuiti è dappertutto. Infinite sono le personalità che hanno 'formato' e poi condotto alla presa del potere nel mondo intero, persino in Cina, se sono vere certe voci su Xi. E' il 'loro' mondo, la 'loro' visione politica, la 'loro' idea di società che perseguono da tempo immemore e che si è cristallizzata dopo la fine del comunismo in una totale identità di vedute sul 'dopo'. E' un 'ancién regime' che si è rifatto il look e che si presenta sotto gli auspici di una 'modernità' inclusiva e 'politically', non avendo più un serio nemico ideologico da combattere. Questa 'cupola' è massonica e nel tempo stesso cattolica, protestante, sionista, e quant'altro. Comanda nel mondo intero senza oppositori, anche perchè li fa fuori appena si mostrano e sopratutto nasconde le prove di quanto possa essere contrario a loro. Si serve delle religioni tradizionali per ottenere consenso, ne propone delle ardite revisioni senza troppe critiche, si immagina e si vuole già in un mondo senza più opposizioni di sorta, nè tollera che si presentino anche solo delle semplici riserve mentali sulla loro conduzione delle cose, quella che dovrebbe portare ad una auspicata melassa di stati, popoli, idee, religioni, esseri umani. Anzi, promuove una modifica del ruolo stesso degli esponenti religiosi, cosa passata sotto silenzio: oggi non sono più deputati a dire qualcosa sui misteri della metafisica, ed a tacere prudentemente sul resto, ma si occupano costantemente delle cose mondane: danno la linea del Partito del Domani in ogni campo, ad onta persino del ridicolo.
Che dire di più ? Solo un cieco non lo vede.
P.S.: tengo a dire che il Vaticano ha una forma dimidiata di Quabbalah, 'ereditata' nelle convulse vicende della II G.M. Detto questo, molto si spiega, a partire dalla fine del comunismo ( cieco anch'esso ma sotto altri aspetti ).
Quelli che contano sono quelli che riescono ad influenzare la politica americana, il resto è folklore. Forse ai tempi di Kennedy c'era qualcuno dei WASP che era preoccupato perché il Vaticano poteva avere una qualche influenza sul primo presidente cattolico. Ma questo era prima e ora non è più così, il Vaticano e i gesuiti contano come il 2 di briscola. Basta vedere quello che è successo, e che succederà con questo presidente per il gender, le 'phobie' variopinte (islamophobia, omophobia, transomophobia) e la distruzione della famiglia, quella dei bianchi, naturalmente, perché sono loro le nuove vittime dell'olocausto. La maggioranza ancora non lo ha capito ma qualcuno lo intuisce.
Non voglio far polemiche.
Per chi fosse interessato, segnalo due articoli di Fanelli che mi paiono lucidi e oggettivi sull'argomento politica-massoneria ( e connessi ):
- https://keinpfusch.net/loweel/crisi-di-governo-parliamo-di-massoneria
- https://keinpfusch.net/loweel/giornalismo-e-massoneria
Noto che l'enfasi sui 'costruttori' da parte del papa e del presidente della repubblica allude inequivocabilmente alla Vedova. Essendo entrambi cattoliconi ( e ci manca...! ) le conclusioni tiratele voi.
Quelli che contano sono quelli che riescono ad influenzare la politica americana, il resto è folklore. [...]
Io faccio solo presente che la chiesa cerca da qualche decennio di beatificare Pio XII e non lo può fare per il veto degli ebrei, i quali hanno definito Pio XII il Papa nazista. La ragione? Non ha denunciato l'olocausto. Inutile dirgli che né la chiesa polacca né quella di Roma sapevano dello 'sterminio' degli ebrei e che invece Pio XII ha protetto e fatto emigrare molti ebrei. Voci sulla pressione su Ratzinger da pare del clan Clinton Obama per farlo dimettere ci sono sempre state. Vedi https://onepeterfive.com/obama-benedict-abdication/
Il solo fatto che esistano significa che il Vaticano non conta più nulla. Quanto alla massoneria, ecco cosa dice l'ex Gran Maestro Di Bernardo sulla collusione tra massoneria e mafia :
"Non c'è solo l'infiltrazione della N'Drangheta nelle logge, la N'Drangheta controlla le logge https://www.youtube.com/watch?v=YA-ryJ-2kPU
Qui un aggiornamento che istituisce link fra l'amministrazione Biden ed i gesuiti:
Il link dimostra quello che dicevo io, la chiesa cattolica è a rimorchio della sinistra globalista americana e non determina più niente, era contraria a Turmp perché come dice il link :
Le cose sono più complicate di così, ma è vero che Bergoglio è per il multilateralismo diplomatico, l’accoglienza dei migranti e la cooperazione internazionale: tutti focus su cui Trump non concordava a pieno.
Cioè Trump è un sovranista mentre Bergoglio è un globalista. E Trump non è certo caduto per opera del Vaticano così come Biden non è stato aiutato per nulla dal Vaticano a diventare presidente. Il contrario però, cioè l'influenza delle lobby sul papato sembra accertata, e non solo da quando Obama è stato eletto presidente, ma dico io, dai tempi del Concilio Vaticano Secondo. Dal punto di vista storico, un cambiamento di 180 gradi da quando gli imperatori andavano a Canossa o venivano incoronati direttamente dal Papa.
Il link dimostra quello che dicevo io, la chiesa cattolica è a rimorchio della sinistra globalista americana ...
Che è un leviatano che lo stesso mondo ultraordosso ebraico dichiara apertamente in forte decadenza, al punto da aver perduto la leadership mondiale, curiosamente indicando come "decandenza" esattamente tutte le tendenze che sono state imposte da quell'economia catto-giudaica alla base delle politiche U.S.A. dell'ultimo trentennio. Come fai a non notare che è un gatto che si morde la coda?
Quello che all'esterno può sembrare un ingerenza gratuita del potere dell'amministrazione americana sulle istituzioni cattoliche, si riversa dove? Fose sul papa nero? No, su dei burattini, scelti apposta. Come ripeto spesso, nessuno vede che di papi oggi ne abbiamo 2 e tutti e due Gesuiti quando di papi Gesuiti non ce ne sono mai stati. Ma ti pare che sia un caso? Ti pare che siano stati gli americani a volerlo?
Il 99% di quello che accade non si vede. L'1% di ciò che filtra ci porta sempre verso conclusioni che poi si smentiscono da sole e non è difficile vedere che se guardiamo in una direzione (ad esempio i protagonisti della nostra epoca, come Google e Amazon) alla fine è sempre esattamente dove si vuole concentrare la nostra attenzione. Come l'11/9, come Bin Laden, come il Vidoq. Quindi, cosa ti rende davvero così sinceramente convinto che sia come dici? Personalmente non ho una ragione da opporre e non so se hai ragione.
Semplicemente constato che quella forza che è dichiarata morente da secoli è ancora lì e agisce e non sembra proprio tramontare, da Giordano Bruno, al Fascio, fino Andreotti e poi Conte. Mentre le amministrazioni e la politica globale cambia radicalmente ovunque, loro rimangono. Cosa faccia esattamente questa forza che sembra immutabile, non credo che lo sapremo dai giornali o dalle infinite distrazioni che sono messe apposta per farci guardare da un altra parte, come un trucco da prestigiatori.