Che c'è un'intelligenza che regola il tutto è, secondo me, assodato ed evidente. Più si conosce e ci si addentra nei misteri della Natura e più risulta evidente questo. Come ho citato prima sulla luce che se non fosse invisibile e che la sua visibilità si renda solo nell'interazione tra le cose, la vita non esisterebbe.
La regola aurea che hai citato è un altro esempio di questa intelligenza. Dalle galassie ai fiori essa regola le forme nell'universo. E perché è così? Probabilmente perché è la forma più semplice ed efficacie. E cos'è l'intelligenza? L'intelligenza io la vedo come la capacità di prendere la strada più semplice ed efficace per realizzare un qualcosa.
Il miracolo della cosa unica, è il prodotto di questa intelligenza. E' questa intelligenza.
Ora che questo necessariamente porti alla formulazione di un Dio come descritto nei testi come la Bibbia, non è detto. Ed è per come la vedo io solo una spiegazione semplicistica della natura delle cose, più consolatoria che altro.
Ma un'intelligenza c'è che regola il tutto sia in alto sia in basso.
Quello che dice l'autore da te citato contiene probabilmente una verità. Siamo parti di un tutto e in noi c'è un tutto. Se non rispettiamo questo tutto usciamo fuori e ne veniamo separati. In poche parole, possiamo avendone la libertà di uscire fuori da queste leggi ma ci conviene? Non si tratta di svolgere un compito, si tratta anche qui di intelligenza. Se seguo queste leggi mi affido a una intelligenza più grande e perseguo i miei obbiettivi seguendo la strada più semplice ed efficace. E agisco intelligentemente. Se non lo faccio sono uno stolto. E l'uomo spesso è stolto, ma è anche vero che da questa stoltezza ha l'opportunità di imparare e di conoscere.
Questo principio si applica in tutti i campi. Se l'uomo agisce con la natura, è unito ad essa pur mantenendo le sue peculiarità dimostra intelligenza, mentre se invece agisce contro, come spesso fa, separato da essa, allora è stolto e ne paga le conseguenze.
La maggior parte dei problemi dell'umanità odierna deriva proprio da questo e se non si ferma questa tendenza porterà inevitabilmente alla nostra distruzione.
Già, anche lo scienziato più scettico è probabilmente d'accordo che esista una qualche intelligenza nel mondo.
Il problema è che se questa intelligenza è facilmente modellabile matematicamente tutto ok, magari si tribola a mettere a punto il modello migliore ma ci sono speranze.
Se invece ci sono comportamenti non lineari diventa un problema anche solo stabilire le condizioni necessarie per poter mettere a punto un modello matematico, nonché per capire cosa misurare e come.
Oppure un certo fenomeno succede troppo di rado e di nuovo non si sa da che parte cominciare per poterlo riprodurre e studiare.
In questi casi la risposta è far finta di niente e passare ad altro.
Se fosse tutto qua non sarebbe grave.
Diventa grave quando ci si rifiuta di ammettere che la questione è troppo complessa solo perché qualcosa si riesce a misurare e modellare lo stesso.
E così si procede per ottenere qualche risultato e gli "effetti collaterali" saranno quasi sempre disastrosi.
La ricerca genetica è un buon esempio.
@LuxIgnis abbracciando la visuale delle "leggi", almeno ai miei occhi il concetto funziona.
Per quanto riguarda l'individuazione delle stesse, a livello generale la vedo impresa impossibile, la considero più prerogativa individuale.
La scelta avviene comunque consapevolmente o meno; c'è chi confida nel successo, chi nell'arte, chi nella scienza, chi nello sfarzo indiscriminato, chi nel Dio biblico, chi nell'Islam, chi in misticismi ad hoc, chi in forme di Panteismo ecc...
Ma trattandosi di "leggi", una sola via potrà essere quella giusta e inserendoci la "teoria della prova", forse è questo il compito di ognuno, che ripeto, si svolge in ogni caso indipendentemente dal risultato.
Insomma ancora scassano i marroni con il Darwinismo che prevede la casualità di fronte al fatto che si hanno miliardi di miliardi di combinazioni possibili!
A parte le battute è come dici tu. Tutto ciò che può rientrare nelle loro vedute, allora va bene altrimenti ciò che gli scappa fuori o lo evitano con cura o se proprio non possono farlo lo mistificano o lo negano.
Certo che è individuale. Difficilmente può essere collettivo. Ma c'è da dire che molti individui alla fine fanno un collettivo, e che il periodo storico richiede uno sforzo collettivo, siamo credo a un bivio, o si va verso una direzione o sarà una catastrofe.
Questo i capoccioni lo sanno, per questo Grande Reset e menate del genere. Se lo fanno loro forse hanno qualche probabilità di mantenere il loro status quo, se invece lo fa la Natura credo se la prendono in quel posto anche loro.
Mie impressioni.
Un po' di chiarezza sulla luce percepita, sull'occhio ed anche sul laser, poi possiamo tornare ad alto e basso.
1) la luce (che è un normalissimo campo elettromagnetico) NON ha bisogno di essere riflessa o diffusa per essere percepita dal cervello tramite i coni e i bastoncelli presenti sulle nostre retine.
Una luce DIRETTA (e quindi nè rifratta nè diffusa) è ad esempio quella delle stelle, quella di una lampadina, quella di una fiamma, in breve è quella che NON è stata nè riflessa nè diffusa da un mezzo intermedio. La luce delle stelle viene vista anche nello spazio siderale dove non c'è alcun mezzo. Non a caso sulla ISS ci sono gli schermi per bloccare la luce solare DIRETTA.
2) l'unica parte del nostro occhio che percepisce la luce è la retina. La cornea, il cristallino e l'umor vitreo hanno la sola funzione di focalizzare la luce sulla retina, quindi rifraggono la luce (ne cambiano la direzione) e null'altro.
3) la coerenza del laser NON sta nella sua direzionalità o nella sua monocromaticità. La coerenza (almeno quella temporale) è riferita al fatto che tutti i fotoni che la compongono hanno la stessa fase in quanto emessi contemporaneamente durante la transizione energetica. Per contro nella luce normale ed incoerente i fotoni hanno fasi casuali. Il concetto di fase di una onda elettromagnetica è spiegato nei testi universitari di fisica tramite l'impiego dei numeri complessi.
La direzionalità dipende dal tipo di laser e dalla sua coerenza spaziale. Un laser a semiconduttore ad emissione laterale (quello dei lettori CD e DVD) genera un fascio a forma di cono fortemente divergente e pure asimmetrico, per usarlo servono particolari lenti per rifocalizzare il fascio in un punto o per rendere il fascio fortemente direzionale (i classici puntatori rossi). Un laser a pozzo quantico ed emissione verticale è già meglio.
4) oltre alla luce visibile (quella fra 300 e 700 nanometri) anche il riscaldamento per irraggiamento è a tutti gli effetti una luce. Si tratta sempre di radiazione elettromagnetica ma ad una diversa lunghezza d'onda (è nell'infrarosso lontano) e viene percepita dal nostro cervello tramite i recettori del calore sulla nostra pelle (una sorta di occhi del calore).
In sintesi la luce si vede solo perchè ci siamo noi a vederla, o meglio la radiazione elettromagnetica produce effetti solo quando interagisce con qualcosa che sia in grado di interagire con essa. Il che poi è quello che alcuni chiamano teoria quantistica dei campi (per maneggiarla e farci i conti non basta una laurea)
Veramente è: come in alto, così in basso. E’ la Legge Universale di analogia e corrispondenza tra le diverse parti che compongono il nostro Cosmo ( in greco: bene ordinato/bene ordito ). Non potendo qui fare una disanima completa di tutte le interrelazioni che da questo concetto ( a sua volta…interrelato con molti altri ! ) si dipartono e che se vogliamo costituisce il nesso esoterico fra pensiero di Oriente e quello di Occidente, mi limito a indicarti due possibili approfondimenti: con Platone, le Idee viventi nel mondo Iperuranio e con il buddismo ‘esoterico', specie Nichiren ( tremila regni in un singolo istante di Vita ).
In termini semplici, esiste un ‘mondo’ di essenze immateriali, un mondo che vive nel ‘Vuoto', un mondo in cui la coscienza Universale esercita il suo dominio ‘plasmando’ ( ovvero esercitando il suo influsso come un sigillo che si imprime nella materia e che le dà forma dopo averla compressa, cioè agita in base alla Sua volontà ) quanto a noi appare ( solo appare ) come ‘materia’ limitata da spazio e tempo, luogo e circostanza.
E’ il ‘mundus imaginalis’ di cui Corbin parlava ad esempio in relazione alla teosofia delle ‘forme’ e della Luce islamica. Imaginalis non nel senso di figurazioni immaginarie della coscienza umana, ma piuttosto il luogo in cui la Coscienza Universale esperisce la sua propria natura meravigliosa informando di sè il mondo ‘sottostante’, dunque riflettendolo entro Se’, e con ciò rendendolo comprensibile ai nostri sensi proprio per questa operazione, che è eideietica e morale ad un tempo stesso, razionale ( per noi ) e sovrarazionale per la Sua Ineffabile Origine ( raffronti con lo shivaismo specie di Abhinavagupta sono possibili, benvenuti ed anzi necessari ).
E’ un argomento la cui comprensione esatta può essere riservata solo a chi ha avuto cognizione diretta di questa Azione, che è sia ‘Spirituale’ che ‘Materiale’, come secondo riflesso conseguente di una ‘omousia’ completa tra i diversi Piani dell’ Essere.
E’ quindi Azione che lo psiconauta cerca di ‘attivare’ e riorientare in base alla sua volontà derivata sulla base di tecniche, modalità e volizioni che, proprio perciò, spesso sono completamente deviate perchè attinenti solo agli interessi mondani di potere autonomo, ‘libero' dalla connessione col Tutto e dunque passibile di ogni infamia: è la libertà che noi esperiamo oggi come alienazione dalle fonti veraci dell’ Essere.
Questo è il grande tema dell’ uso deviato, corrotto ed infine demoniaco della Quabbalah ‘esoterica’, che non è Q. ‘estatica’, termine che allude ad una superficiale interpretazione errata, ma Q. Volitiva e attiva nel senso metafisicamente proprio qualora l’ Uomo si accosti con religiosa attenzione ai Segreti dell’ Essere volendo parteciparli e diffonderli al genere umano tutto in concordanza con Essi, unendosi religiosamente e ‘sacramente’ alla Volontà Universale espressa dalla Coscienza Cosmica ( nella Coscienza stessa ).
Non mi dilungo troppo su questo argomento, lasciando a chi mi legge il desiderio di mettersi lui stesso alla Ricerca. Ne vale la pena, credetemi.
https://www.tragicomico.it/legge-di-analogia-e-corrispondenza-come-in-alto-cosi-in-basso/
La fonte ( dal nome ridicolo ) tratta in modo introduttivo questa connessione.
Tante sono le interpretazioni a una frase del genere, ortodosse ed eterodosse. Essendo una verità è normale averne diverse angolature di interpretazione, e in più, essendo una verità deve necessariamente essere dinamica ed espandersi in ogni dove, altrimenti è lettera morta.
Il problema non è nelle varie interpretazioni, più o meno valide, che comunque valgono quasi nulla. Il problema è che una verità deve essere, per così dire, interiorizzata e vivificata. Deve vibrare nel profondo del proprio Essere. Se non accade questo è solo una masturbazione mentale e niente più.
Detto in parole povere e dirette. Sono tanti che parlano del fuoco ma nessuno di loro è in grado di accenderlo.
Mi ricorda quella storiella Sufi.
Un giorno uno dei più grandi dotti del paese si trova all'imbarcadero in attesa di attraversare il fiume con il battello. Nel mentre che aspetta, nota un poveruomo ai margini intento a leggere con passione e devozione alcune frasi del testo sacro. Il dotto non può far a meno di notare che il poveruomo sbaglia completamente l'intonazione e la pronuncia di queste frasi sacre. Allora mosso da compassione, ma anche da un senso di orgoglio, si rivolge al poveruomo e gli dice che sta sbagliando la pronuncia e inizia a correggerlo. Con pazienza gli dice come deve fare e il poveruomo lo ascolta e ripete con attenzione quello che dice il dotto. Finché riesce a pronunciare abbastanza correttamente le frasi sacre. In quel mentre arriva il battello e il dotto si imbarca. Mentre il battello aveva già percorso diverse decine di metri a largo nel fiume, si sente improvvisamente chiamare a gran voce: "Maestro, maestro!". Si gira verso la direzione della voce e con stupore vede il poveruomo che corre sul pelo dell'acqua verso di lui dicendo: "Maestro! Mi perdoni, ma non ricordo più come si deve pronunciare questa parola!".
Oppure c'è anche questa Zen.
Un giorno sempre il solito grande maestro si trova in difficoltà durante il suo viaggio e viene aiutato da un contadino nei paraggi. Allora per ricompensarlo, punta il dito verso un sassetto che si trova lì di fronte e questo diventa d'oro massiccio. "Prendi, questo è per i tuoi servigi". Ma il contadino, non fa una piega, non dice niente e guarda con attenzione il maestro. Il quale dice "Che c'è che non va? E' forse troppo piccolo il sasso?". Allora punta il dito verso un sasso più grande e anche questo diventa d'oro massiccio. Ma anche stavolta il contadino non si scompone e non mostra particolare interesse. A quel punto il maestro gli dice: "Non capisco, se vuoi posso dartene uno più grande, ma cos'è che vuoi veramente?" A quel punto il contadino apre bocca e dice: "Voglio il dito!"
Questo per dire che le chiacchere contano poco e come dice il DaoDeJing cap. 38.
I profeti sono il fiore del Tao, e il principio dell’inganno.
Così, il grande uomo vive in ciò che è profondo, non in ciò che è superficiale.
Vive nel seme, non nel fiore.
Quindi, allontana quello e prende questo.
Ne vale la pena, credetemi.
E' proprio vero. Cambi il basso per cambiare quello che sta in alto. Esistono tecniche che permettono alla volontà di modificare la realtà delle le cose, basse o alte che siano. Ed è l'unico potere che si possa esercitare, la magia bianca e quella nera studiano le stesse arti.
Loro non sono migliori, sanno cosa studiare e da secoli lo fanno.
@oriundo2006 dalla pagina che hai linkato ho preso il passo citato in un messaggio precedente.
L'idea del thread nasce dal fatto che non di rado, trattando argomenti trascendentali, incontro interlocutori che ripetono a memoria il concetto alto/basso come se avessero le chiavi di chissà quale scrigno, per poi, dopo due domande, palesare che non ne sanno nulla e la frase ha solo la funzione per darsi un tono.
Intenzione che magari funziona quando davanti c'è il bambino che ascolta la favola, meno se c'è chi chiede ulteriori specifiche e non fa passare inosservate le incongruenze, specie tra il dire e il fare (il comportamento del "saggio" di turno).
Nei tuoi interventi comunque si notano gli assunti che avevo premesso nel topic, ossia c'è un "qualcosa" di più/oltre e c'è una sorta di "legge" che, essendo intelligente (quindi non casuale), comporta di conseguenza un "legislatore".
Detta così niente di strano, in fin dei conti queste due premesse sono la base di quasi tutte le dottrine spirituali.
Sempre che la magagna resta quella di individuare quella "giusta", perché seppur alcune rientrano in un marasma dove va bene sia la tua via , sia la mia, sia la loro, altre si pongono in antagonismo con qualsiasi differente visuale/sfumatura, come dire: o con me o contro di me.
Sulla base dell'ultimo pensiero possiamo includerci il concetto di "scommessa", quindi in definitiva si potrebbe dire: che ognuno faccia la propria "puntata" dove meglio crede, no?
@ fuffolo
Qualche esempio pratico per gli increduli?
@ LuxIgnis
"Il problema è che una verità deve essere, per così dire, interiorizzata e vivificata. Deve vibrare nel profondo del proprio Essere"
Da incorniciare.
c'è una sorta di "legge" che, essendo intelligente (quindi non casuale), comporta di conseguenza un "legislatore"
E se non ci fosse un "legislatore" ma l'intelligenza sia insita nelle cose?
Un bel paradosso!
@ LuxIgnis
Siamo in genere, non tu, abituati a pensare secondo "regole fisse" che raramente mettiamo in discussione. Faccio un esempio banale: se la quantità in questione è più elevata, anche l'effetto che essa produce deve essere più forte. Ma può accadere che una quantità minima di un qualcosa abbia un forte effetto (forse nell'omeopatia?). Oppure: se un qualcosa esiste, allora deve esserci qualcuno che l'ha "creato". Quasi impossibile sottrarsi a queste "regole".