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http://www.gdp.ch/svizzera/un-tunnel-di-polemiche-id112769.html
Svizzera - San Gottardo
Un tunnel di polemiche
Non c'e' pace dopo la votazione sul raddoppio. Dopo la richiesta di un rapporto al Governo sull'aumento del transito pesante, presentate tre mozioni per introdurre un pedaggio.
di Marija Miladinovic - 4 marzo 2016
Le polemiche che hanno accompagnato la campagna di voto sul raddoppio della galleria del San Gottardo non sembrano scemare. Sono continuate martedi' con il controverso voto al Consiglio nazionale (CN) (*) sul traffico di mezzi pesanti e anche ieri con le proposte di introdurre un pedaggio per il transito attraverso il San Gottardo.
Introdurre un pedaggio?
E' rispuntata ieri, un po' a sorpresa, l'idea di introdurre un pedaggio lungo questa importante arteria. La proposta e' arrivata al Consiglio nazionale sotto forma di tre mozioni individuali. Esprimendosi a titolo personale sul tema, il capogruppo alle Camere federali del PPD, Filippo Lombardi, ha parlato di una "sciocchezza" (vedi correlati). Una mozione e' stata presentata dal consigliere nazionale lucernese del suo partito, Leo Mueller, a "titolo strettamente individuale", ha precisato il senatore ticinese, aggiungendo che il gruppo non ha affrontato questo argomento. Gli altri due atti parlamentari portano la firma di Matthias Samuel Jauslin (PLR/AG) e Juerg Grossen (Verdi liberali/BE). Rappresentanti di tutti i partiti hanno sottoscritto almeno la proposta. Anche il capogruppo PLR in Parlamento, Ignazio Cassis, si e' detto sorpreso dalla mozione del suo collega. Per il ticinese, si tratta anche in questo caso di "un'improvvisata", a titolo individuale, non discussa all'interno del gruppo. Nonostante il sostegno di cui sembra godere l'idea del pedaggio, "davanti al popolo una simile proposta non avrebbe alcuna possibilita' ", ha dichiarato Filippo Lombardi, che ha promesso battaglia a tutto campo qualora l'idea dovesse farsi strada in Parlamento.
Raggiunto dal GdP, il consigliere nazionale e membro della Commissione dei transporti Fabio Regazzi, ci spiega che quest'argomento e' gia' stato approfondito in precedenza e la Commissione non aveva ritenuto opportuno considerare l'ipotesi, "riparlarne ora, a pochi giorni dal voto, crea solo confusione", ha detto. I soldi non mancano, ha spiegato Regazzi, inoltre "se si vuol parlare di pedaggi, e' discriminatorio applicarli solo al transito attraverso il San Gottardo. Perche' qui si' e non al Belchen tunnel, che e' costato altrettanto?". Quest'introduzione, inoltre non e' prevista dalla Costituzione, aggiunge Regazzi, che andrebbe quindi modificata, ma questo vorrebbe dire ripensare a tutto il sistema di finanziamento delle infrastrutture "e non credo ce ne sia ora la necessita' ".
Transito gia' in aumento?
Ma ieri si e' anche continuato a parlare, a livello mediatico, della votazione avvenuta al Nazionale mercoledi' sera. Con 91 voti a 90 e 7 astenuti, il CN ha infatti approvato un postulato del PLR con cui si chiede al Governo di esaminare la possibilita' di cambiare l'obbiettivo di un massimo di 650mila transiti all'anno di mezzi pesanti attraverso le Alpi, fissato nella legge sul trasferimento del traffico delle merci. Tra gli astenuti, il cui voto e' stato oltremodo significativo, figuravano anche i due deputati ticinesi PLR (Cassis e Merlini) e i due leghisti (Pantani e Quadri).
"Il postulato e' datato 2014 e l'ordine del giorno non viene stabilito in base all'attualita' politica" assicura Regazzi escludendo il proposito di cavalcare l'onda della polemica post votazione federale. "Io ho scelto di non sostenere la proposta, tuttavia e' pur vero che si e' trattato di richiedere un rapporto senza nessun potere vincolante. Altri hanno fatto scelte differenti, caso vuole che le astensioni ticinesi abbiano inciso sull'esito finale. Ma e' comunque meglio evitare le letture semplicistiche".
Non si tratta invece di un caso secondo l'ex presidente dell'Iniziativa delle Alpi Fabio Pedrina. "E' un primo test interessante del rispetto della volonta' popolare dopo aver promesso che l'articolo costituzionale che prevede un tetto di 650 mila transiti annui di mezzi pesanti non sarebbe stato toccato", commenta ironicamente Pedrina. "Si cerca in sostanza di sabotare un principio passando per la porta di servizio". Certo, e' solo un postulato, ammette Pedrina "ma e' comunque un segnale politico importante della direzione che si vuol prendere e chi ha votato si' non e' stato coerente".
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(*) parlamento
Il passo è molto più bello e meno pericoloso. Basta programmarsi un po ti tempo in più che magari lo risparmi se c'è fila in autostrada. E con questi inverni ormai la neve non sarà più un gran problema.