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CH: la fregatura dell'accordo Italia-CH


vic
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Da:
http://www.mattinonline.ch/zali-lancia-lallarme-con-laccordo-tra-italia-e-svizzera-ci-vogliono-fregare-sul-9-febbraio/

Zali lancia l'allarme: "Con l'accordo tra Italia e Svizzera ci vogliono fregare sul 9 febbraio"
Il Consigliere di Stato (*) leghista Claudio Zali lancia l'allarme: se dovesse entrare in vigore il nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera, si annullerebbe automaticamente la votazione contro l'immigrazione di massa.

di MS - 20 gennaio 2015

Si spiegherebbe quindi la melina di Berna per applicare l'iniziativa voluta dal popolo lo scorso 9 febbraio: in questo modo infatti firmerebbero prima gli accordi con Roma, aggirando definitivamente la volonta' popolare.

Una vera e propria fregatura che Zali non accetta, come spiega a Radio 3i: "L'iniziativa contro l'immigrazione di massa e' stata approvata a livello federale. Qui invece stiamo trattando una rinegoziazione di un accordo fiscale sui frontalieri che riguarda pochi cantoni di frontiera. Mi sembra chiaro che ad avere la priorita' sia l'iniziativa federale, espressione della volonta' popolare".

"Quando ho visto la clausola ho pensato, ecco la fregatura! Sembrava troppo bello che si riuscisse ad avere un accordo integralmente a noi favorevole, una reale rinegoziazione dell'accordo fiscale sui frontalieri. Questa clausola secondo me vanifica gli sforzi dei nostri negoziatori".

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(*) membro del governo cantonale ticinese

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Da:
http://www.liberatv.ch/articolo/28641/accordo-svizzera-italia-cresce-la-tensione-governo-bertoli-o-questa-minestra-gobbi

Accordo Svizzera-Italia, cresce la tensione in Governo. Bertoli: "O questa minestra...". Gobbi: "Sgarbo al Ticino"
Domani il Consiglio di Stato (*) dovrebbe prendere posizione sulla bozza di intesa tra Berna e Roma. Per il ministro PS non ci sono alternative a quanto concordato tra i due Paesi. Gobbi ribadisce: pronti a bloccare i ristorni

20 gennaio 2015

LUGANO - C'e' grande attesa nell'arena politico mediatica per la seduta di domani del Consiglio di Stato. Una riunione in cui verosimilmente i ministri prenderanno posizione sull'accordo tra Svizzera e Italia. E al momento sembra difficile che il collegio governativo riesca a produrre una tesi unanime.

Il principale nodo della discordia della bozza di intesa siglata tra Berna e Roma riguarda l'imposizione dei frontalieri. Due i punti critici: il primo riguarda il livello di tassazione, al massimo al 70% dello stipendio, pochino per i critici, nonostante i circa 13 milioni in piu' che arriverebbero nelle casse statali. Il secondo concerne la clausola sul 9 febbraio: qualora entrassero in vigore in contingenti, la nuova intesa decadrebbe automaticamente facendo risorgere dalle ceneri l'accordo attualmente in vigore siglato nel 1974.

E due sono pure le posizioni, molto distanti, se non antitetiche in Governo. Da una parte quella positiva verso l'accordo di Laura Sadis e Manuele Bertoli. Dall'altra quella molto negativa dei due leghisti Norman Gobbi e Claudio Zali, che si sono gia' detti pronti a bloccare i ristorni a giugno. Paolo Beltraminelli, al momento, non ha assunto pubblicamente una posizione.

Il Corriere del Ticino anticipa oggi il succo della discussione governativa riportando alcune dichiarazioni di Bertoli e Gobbi. Per il ministro socialista e presidente del Governo "non ci sono alternative. Dopo anni di delicate negoziazioni chi si immagina di poter ancora cambiare le carte in tavola s'illude largamente. Quindi o questa minestra o lo statu quo".

Gobbi dal canto suo, ribadendo il proposito di bloccare i ristoni se l'accordo non cambiera', lancia una timida apertura sull'imposizione dei frontalieri ma non transige sulla clausola anti 9 febbraio definita "difficilmente sostenibile" e "l'ennesimo sgarbo al nostro Cantone". Il ministro leghista non risparmia neppure una stilettata diretta al presidente del Governo: "Se non possiamo piu' influenzare Berna come dice il collega socialista allora tanto vale che i Cantoni, in merito, non vengano nemmeno consultati".

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(*) governo


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