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Chiedi un prestito e la banca paga a te gli interessi


Black_Jack
Noble Member
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Post: 1577
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Succede in Danimarca con i tassi negativi.

Dal Sole 24 Ore

Sembra un paradosso e probabilmente lo è. Ma è anche la pura verità. In Danimarca ci sono oggi mutuatari che a fine mese, anziché pagare interessi sul debito, ricevono un accredito da parte della banca. Una coppia - come racconta il Wall Street Journal - ha ricevuto dalla banca 249 corone danesi (l’equivalente di 38 dollari) al termine del primo trimestre.

Questo accade quando lo spread del mutuo a tasso variabile è inferiore al tasso di indicizzazione. In questo momento il tasso della banca centrale danese è stato fissato a -0,65 per cento. A fronte di uno spread inferiore il mutuo della coppia citata nell’esempio è scivolato a un tasso negativo dello 0,05 per cento. Da qui il paradosso: la banca è costretta ad accreditare gli interessi maturati sulla somma che ha prestato anziché chiederli in cambio.

Tecnicamente la strada verso questo paradosso è aperta anche in Svizzera, dove il tasso ufficiale di riferimento è stato portato dalla banca centrale a -0,75 per cento.

Può accadere anche in Italia e, più in generale nei Paesi dell’area euro? Certamente sì ma solo per i mutui che al momento contemplino uno spread inferiore allo 0,34 per cento. Questo perché il valore dell’Euribor a 1 mese - uno dei parametri di indicizzazione dei mutui a tasso variabile - viaggia oggi a -0,34 per cento. Quindi nell’ipotesi in cui qualcuno stia rimborsando un mutuo con un spread dello 0,3% agganciato all’Euribor a 1 mese dovrebbe tecnicamente vedersi accreditata la somma degli interessi, come esattamente per la coppia danese.

Va detto che uno spread allo 0,3% è fuori mercato (in media gli spread negli ultimi 10 anni hanno oscillato oltre l’1%) ma non è da escludere in merito a mutui offerti da alcune banche a livello promozionale ai propri dipendenti. In ogni caso è bene verificare se la banca sottrae l’Euribor negativo allo spread, anche quando questo sia superiore all’Euribor.

Ci sono ancora alcune banche che in Italia pongono un cap, una soglia massima al tasso, indicando che in ogni caso il tasso non può mai risultare inferiore allo spread. Un modo elegante per evitare di sottrarre l’Euribor se negativo.

Su questo punto recentemente si è espressa anche la Banca d’Italia, precisando che le banche non devono porre un cap e sottrarre l’Euribor negativo allo spread nel calcolo del tasso finale mensile su cui calcolare la rata.

Ovviamente in questo paradosso danese, svizzero e a ruota potenzialmente anche italiano, non rientra chi sta pagando un mutuo a tasso fisso. Una tipologia di mutui che non protegge il mutuatario in caso di deflazione e tassi negativi, i due ingredienti di questa paradossale era dei tassi sottozero.

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-04-15/in-danimarca-accade-davvero-cliente-anziche-pagare-riceve-banca-interessi-proprio-mutuo-174641.shtml?uuid=AC9AEd8C


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annibale51
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 845
 

Boh...di questo passo diventeremo tutti ricchi, basta andare in banca e farsi un debito!


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radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Si, vabbè ...

Si dimentica comunque di dire che il capitale va ovviamente restituito ... per cui le rate vanno comunque pagate ... e poi magari c'è appunto la piccola restituzione sugli interessi di cui si fa l'esempio ... che comunque, nei rarissimi casi in cui avviene, si tratta comunque di due soldi ...

Oltretutto questa possibilità in Italia, dove dopo i disastri causati a suo tempo, tra gli ottanta ed i novanta, dai "mutui" cosiddetti "esperanto", cioè indicizzati a tasso variabile in ipotetica valuta variabile europea prima ancora che entrasse in vigore l'euro ... e che spesso erano nel tempo più che raddoppiati come interessi a carico dei mutuatari ... ormai la stragrande maggioranza dei mutui sono a tasso fisso e nemmeno tanto basso ... la media dei mutui attualmente in essere è intorno al 4% ... ed a lunga scadenza, la maggior parte a 30 anni e in qualche caso addirittura a 40 .... è quindi solamente una pura ipotesi, come dire, "di scuola" ... e non una possibilità reale sul piano pratico ...

E a tasso fisso, anche se mediamente più basso - in genere un 1% in meno, più raramente anche un 2 % - rispetto al resto della clientela, e a lunga ed anche lunghissima scadenza sono pure i mutui "agevolati" che le banche operanti in Italia concedono ai propri dipendenti .... per cui anche qui questa possibilità di arrivare, per la recessione e la caduta dei tassi, ad interessi negativi per le banche ... non si pone proprio ...

Continueranno quindi a guadagnarci di brutto le banche sui mutui erogati ... anche quelli erogati ai propri dipendenti ... e ancora di più ci guadagneranno in una situazione di stagnazione e di tassi variabili bassi per i loro approvvigionamenti di valuta ... vero che in casi di forte abbassamento dei tassi c'è comunque la possibilità di "rinegoziazione" dei mutui .. . ma, oltre ai significativi costi notarili che comportano ... solo da noi e in Spagna e Portogallo esiste l'istituto del "notaio", in altri paesi europei queste cose si fanno negli uffici comunali a costi ben più bassi ... costi notarili tali da annullare per molti anni l' effetto positivo del calo di tasso ... per "rinegoziare" il contratto di mutuo bisogna essere d'accordo in due ... e le banche d'accordo a "rinegoziare" non lo sono quasi mai ...

Il problema attuale per le banche in Italia è casomai un altro, quello delle rate non pagate e dei mutui in "sofferenza" a causa della crisi ... ma ci sta pensando Renzi a facilitare e sveltire il pignoramento delle case ...

Notoriamente mi occupo di lotta per la casa ... e fino a qualche tempo fa i picchetti da mettere in piedi erano soprattutto quelli anti-sfratto degli inquilini ... da un pò invece cominciano ad essere frequenti anche i picchetti anti-pignoramento dei formali proprietari delle case espropriati dalle banche ...


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