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Chiesa - Il do ut des de l'Unità


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Ho letto, sull'Unità di venerdì 19 gennaio, Vincenzo Vasile che, in un editoriale di prima pagina, accusa i contrari alla nuova base americana di Vicenza di "inseguire vecchi e ambigui miti". Accusa ambigua perchè dal contesto non si capisce bene quali siano questi miti vecchi e ambigui, anche perchè Vasile se ne va per farfalle prendendosela con quell'exlatitante di Oreste Scalzone.

Purtroppo non si vede cosa c'entrino quelli di Vicenza e tutti gli altri, che sono moltissimi, che non vogliono la base, con Scalzone. La grande parte di loro, si può essere certi, non sanno nemmeno chi sia costui.

Dunque torniamo al punto: non vogliono la "base" USA, sono contro la guerra. E' un mito vecchio e ambiguo? Ce lo spieghi, dottor Vasile, perchè non l'abbiamo capito.

Più chiaro è Umberto De Giovannangeli, stessa Unità, a fianco. Evidentemente hanno pensato che un solo editoriale non bastasse e ne hanno ordinati due. Il quale De Giovannangeli parla di "capitalizzazione (....) di obblighi di alleanza" e di "politica del dare e dell'avere" che si starebbe giocando "nel rapporto tra Roma e Washington".

Traduzione: noi gli diamo la base di Vicenza, compagni state tranquilli, mica siamo scemi!, e loro ci danno in cambio .....

Già, cosa ci danno in cambio? Questo non risulta per niente chiaro, anzi risulta molto oscuro.

Sembrerebbe (ma De Giovannangeli non ci dice chi glielo ha detto) che Geoge Bush sia pronto a "una verifica di partnership" con l'Italia. Niente meno. Hai visto come siamo diventati importanti?

E questa "verifica" sarebbe su "tre dossier caldissimi". Afghanistan e Iran. E poi "una gestione condivisa dell'impatto socio-ambientale" (della nuova base s'intende). Lui la fa e noi condividiamo con lui l'impatto e anche gli sputi della gente di Vicenza.

Ma forse Bush non è ancora pronto a questa verifica sui "tre dossier caldissimi", per cui noi gli facciamo un regalo: per incoraggiarlo. Perchè ne ha bisogno. Pensa un pò che mal di testa gli verrebbe quando dovesse discutere con De Giovannageli se fare o non fare la guerra all'Iran.

Comunque meglio incoraggiarlo. Il resto verrà, come cantava Lucio Dalla. E intanto quelli di Vicenza metteranno "dei sacchi alla finestra" e, "senza tanti disturbi qualcuno sparirà; saranno forse i troppo furbi e i cretini d'ogni età".

I rompiscatole, che non sono d'accordo, saranno messi in minoranza. Indovina da chi? Ma è ovvio: "dalla componente maggioritaria (bolscevica in russo, nota del traduttore) del movimento pacifista, che non è caduto nella trappola di un antiamericanismo ideologico, retrò".

Guardo in alto, accanto alla testata del glorioso giornale. C'è ancora scritto che fu fondato da Antonio Gramsci. E accanto - ma che strano - c'è ancora la bandiera a strisce con su scritto: Pace. Ma, forse, tra qualche tempo, resteranno le strisce e la scritta la cambieranno, mettendoci il nuovo slogan del "loro" movimento pacifista: "Capitalizzare il dare e l'avere".

Giulietto Chiesa
Fonte: www.megachip.info
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22.01.07


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