Confermando tutte le previsioni, San Giovanni è stata riconquistata dal fronte laico dopo che il confessionalismo aveva tentato lo scorso 12 maggio di piantarvi sopra la propria bandiera.
Secondo la stessa questura che per il FAMILY DAY aveva confermato la presenza dei 200.000 persone, sabato 16 giugno sono stati almeno 300.000 gli Italiani (anche religiosi) che hanno manifestato il proprio desiderio di libertà dal giogo vaticano.
Ma proporzioni a parte, ci sono altri elementi che vanno evidenziati : il PRIDE 2007 ha ricevuto patrocini che nessuna istituzione ha conferito al FAMILY DAY, il 12 maggio in un’altra piazza almeno 20.000 persone (nonostante la loro inferiorità numerica) con CORAGGIO LAICO hanno spontaneamente contrastato l’ondata confessionalista del rigurgito delle parrocchie di provincia che invece il 16 giugno non è stata in grado di fare altrettanto verso i propri “nemici ideologici” (se non attraverso qualche timida manifestazione che si è fatta notare più per le scritte di stampo nazista che per la sostanza).
Il PRIDE non ha avuto defezioni da parte di ospiti che poi si sono presentati a sorpresa ad una manifestazione antagonista che si è svolta lo stesso giorno.
Il PRIDE non ha avuto bisogno di spendere un milione di euro per portare in piazza un numero di persone (stando alla questura) una volta e mezza superiore e ben 40 carri che hanno sfilato dalla Piramide a San Giovanni, mentre il popolo di Mastella e Pezzotta ha preferito una comoda manifestazione stanziale.
Se il fronte laico volesse, potrebbe tornare a scendere in piazza il mese prossimo (e potete star sicuri che lo farà, anche se non così presto), mentre viene naturale chiedersi se il fronte confessionalista saprebbe fare altrettanto.
Si noti che in questo confronto tra le due manifestazioni abbiamo evitato di scendere sul lato estetico e/o musicale (sul quale non ci sarebbe neppure paragone).
La domanda conseguente è : cosa accadrà ora che quelle stesse forze politiche (spaventate dall’esito del referendum 2005 e impaurite dal FAMILY DAY) saranno costrette a dover constatare che il confessionalismo con cui scendono a patti tutti i giorni e che fanno entrare in parlamento dalla porta riservata inizia in questa partita a non essere più in una posizione di “superiorità” ?
Quando capiranno che il nostro paese non può più aspettare per diventare “civile” ?
Ma soprattutto si rendono conto che il Medio Evo è importante da studiare sui libri di storia, interessante da contemplare nei musei, affascinante da vedere al cinema, ma un po’ meno bello e funzionale da viversi nella vita di tutti i giorni anche nell’era multimediale ?
Fonte: http://uaarroma.altervista.org
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20.06.2007