Il comunismo è l'unica forma di socialismo possibile.
Oggi essere socialisti come pensavano Fernando Santi o Riccardo Lombardi si può soltanto se si diventa comunisti. La società capitalistica non concede più alcuna change al riformismo. Inoltre la socialdemocrazia è largamente fallita in Europa in Francia ed in Germania in particolare. Del resto i socialisti furono fino al 1956 fusionisti. Pietro Nenni e Rodolfo Morandi scrissero due monumentali elogi funebri sull'Avanti del marzo 1953 per la morte di Giuseppe Stalin. Se Nenni restituì il premio Stalin dopo il 56 fu a causa del rapporto Kruscev al Ventesimo Congresso, rapporto che criminalizzò tutta l'esperienza che l'URSS aveva fatto sotto la direzione di Stalin. Purtroppo la ritrattazione di Kruscev avvenuta l'anno successivo non ebbe lo stesso effetto della denunzia. Il nome di Stalin fu macchiato e tale restò per moltissimi anni.
Solo il comunismo ha un progetto di trasformazione radicale della economia e di sostituzione del processo di accumulazione capitalista con il processo di accumulazione comunista. Il sistema comunista produce tale tanta ricchezza che ancora oggi a venti anni dalla caduta dell'URSS la Russia continua a vivere sulle grande ricchezze create dal comunismo.
Lascia perdere gli imbecilli!!!
Il comunismo lo spiega bene Engels:
Per i suoi principi, il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio. Riconosce perciò, finché il dissidio permane, che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi; ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l' umanità, non soltanto degli operai.
F.Engels, La situazione della classe operaia in Inghilterra, 1845.
Comprendere la realtà è oggi più importante che mai. La nostra società "globale" è caratterizzata da mutamenti cruciali che avvengono anche se non li capiamo, mentre la storia sta accelerando in modo eccezionale: la più grande potenza mondiale - gli USA - in pochi anni ha visto accentuare il proprio declino e, nel pieno della crisi globale, si presenta come il punto più fragile e schizofrenico; nuove potenze - la Cina e l' India, per citare solo le principali - hanno ritmi di sviluppo straordinari seppur rallentati dalla crisi, coinvolgono oltre un terzo dell'umanità. Paesi che sono stati protagonisti delle più furibonde carneficine del secolo scorso - l'Europa- sempre più si unifica per reggere la concorrenza con le nuove potenze.
Il quadro che abbiamo di fronte è quello di un mondo in rapido mutamento, dove le potenze emergenti cominciano a pretendere lo spazio che spetta loro in proporzione alla forza accresciuta, e quelle in declino combattono per non perdere i propri privilegi, mentre la generale interdipendenza economica spesso produce "risultati non voluti" all'azione politica dei governi.
Non capire la dialettica degli avvenimenti che dominano il mondo significa essere testimoni impotenti o vittime degli eventi e, ancora peggio ripetitori inconsapevoli delle idee dominanti.
Essere consapevoli del presente, lottare per il futuro comunista. Questa è la parola d'ordine!