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Corrida contro il terrorismo che oppone Occidente e Islam


oldhunter
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LA CORRIDA CONTRO IL TERRORISMO CHE OPPONE L’OCCIDENTE ALL’ISLAM

The Saker

9 agosto 2016

In molti dei miei articoli precedenti ho cercato di spiegare che i terroristi responsabili dei recenti atti di barbarie negli Stati Uniti, in Europa e altrove non erano, in realtà, affatto motivati dai principi dell’Islamismo e che i governanti dell’Impero Anglo-Sionista stanno cercando di creare il mito di uno “scontro di civiltà”, in cui il mondo occidentale e quello islamico si trovano in rotta di collisione. Il modo in cui lo fanno è semplice: identificano individui psicologicamente deboli, i tipi che di solito si lasciano adescare dai settarismi religiosi, li ricoprono di un sottile strato di pseudo-Islamismo, quel tanto che basta a giustificare la loro diversità e a dar loro il pretesto ideologico per colpire e uccidere i membri di quella società che essi odiano così tanto. La prova che porto è semplice: se osservate ciò che si viene a scoprire dei colpevoli, vedete che di solito questi sono sessualmente promisqui, spesso omosessuali, bevono, frequentano prostitute e si impegnano in tutta una serie di attività categoricamente proibite dall’Islam. Inoltre, nella maggior parte dei casi, i colpevoli non hanno neanche un livello intermedio di educazione islamica, e il loro “Islamismo” dell’ultima ora è preso dai media sociali o è il risultato, magari, di un unico viaggio in una nazione islamica. Semplicemente, questi cosiddetti “terroristi islamici” non sono affatto mussulmani, sono piuttosto dei comunissimi e normalissimi sfigati disadattati, individui frustrati e infelici, dalla psiche debole e con un gran desiderio di vendetta.

Ogni volta che ho scritto queste cose sono stato accusato di “imbiancare l’Islam” o di negare l’evidenza: che l’Islam è aggressivo ed è una minaccia per il mondo occidentale. La prima accusa è piuttosto pesante e personale, utilizzata per evitare la discussione dell’argomento e ridurre il tutto alle mie presunte simpatie per l’Islam. Dal momento che le accuse personali non possono essere confutate con la logica, mi concentrerò sulla seconda: quella secondo cui l’Islam sarebbe una minaccia per il mondo occidentale.

Iniziamo con alcune nozioni di base. L’Islam è una religione estremamente diversificata, che nel corso dei secoli si è diffusa in nazioni che vanno dal Marocco all’Indonesia. Parlare di “Islam” senza aggiungere qualche attributo che qualifichi meglio la parola, semplicemente, non ha senso. Così come sarebbe ridicolmente inappropriato mettere insieme Cristiani Ortodossi e Crociati Papisti (se non altro perché i primi sono stati anche le vittime dei secondi), è ridicolmente sconveniente associare i pazzi Tafkiri del Daesh o di al-Qaeda con, per esempio, gli Sciiti, se non altro perché in questo caso i secondi sono stati le vittime dei primi.

Inoltre, il tipo di Islam militante con cui abbiamo a che fare oggi è una variante unica e ben distinta dell’Islam. Dal momento che non sono mussulmano, magari potrei sbagliare nelle mie conclusioni (lettori mussulmani: per favore, correggetemi se occorre!), ma, per quel che ne so, il genere di Islamismo militante che ispira al-Qaeda, e il resto dei pazzi Tafkiri ha la sua origine nell’ideologia di Muhammad ibn Abd al-Wahhab e di Muhammad bin Saud che, insieme, hanno gettato le fondamenta dello stato saudita. Anche se questa ideologia, il Wahabismo, aveva inglobato una parte degli insegnamenti dello studioso del 14° secolo Ibn Taymiyyah, agli inizi era rimasta confinata all’interno delle varie tribù che vivevano nella Penisola Arabica e aveva avuto un impatto limitato sul resto del mondo mussulmano. In altre parole, il Wahabismo era un fenomeno limitato alla Penisola Arabica, almeno fino a quando gli Americani non decisero di scatenarlo contro i Sovietici in Afganistan (ne parleremo più avanti).

Il secondo tipo di Islam, che ha ispirato diverse organizzazioni terroristiche nell’Africa del Nord e nel Medio Oriente si basa sul pensiero di Sayyid Qubt, un autore egiziano le cui idee hanno avuto una grossa influenza sulla Fratellanza Mussulmana, che oggi ha un ruolo di primo piano in molte nazioni, come Egitto, Turchia e molte altre. Alcuni hanno cercato un collegamento fra quello che io chiamerei “Qubtismo” e il Kharigismo [in inglese] del 9° secolo, ma questo mi sembra esagerato: il Qubtismo è un’ideologia moderna, sviluppatasi come reazione allo stato moderno e secolare.

Ci sono alcune grosse differenze fra Wahhabismo e Qubtismo (il primo è profondamente reazionario, mentre il secondo è molto più progressista), ma l’elemento chiave che hanno in comune è il fatto che sono entrambi profondamente rivoluzionari. Questo è uno degli aspetti che più frequentemente viene trascurato: lo zelo rivoluzionario del Wahabismo e del Qubtismo è rivolto sopratutto contro le nazioni e le società mussulmane attualmente esistenti, non contro il resto del mondo.

Voglio dire che, proprio come il virus dell’Ebola, che esiste da chissà quanto tempo nelle buie caverne dei pipistrelli del Kenia, allo stesso modo il virus wahabita è rimasto confinato nei deserti dell’Arabia Saudita fino a quando negli Stati Uniti qualche mente particolarmente malata (ispirata da Zbigniew Brzezinski, un vero e prorio pazzo) non ha deciso di scatenare il virus wahabita contro i Sovietici in Afganistan.

Quello che la CIA ha fatto è stato: 1) confederare i vari gruppi estremisti mussulmani in un unico movimento, 2) utilizzare denaro e propaganda saudita per organizzarli e 3) fornire loro armi. Un sacco di armi.

[Nota].

Quello che è certo, però, è che la guerra in Afganistan riuscì davvero a confederare, per la prima volta, una gran varietà di estremisti mussulmani che si convinsero di aver veramente sconfitto “l’orso russo” e che poi decisero di prendersela con i due attuali regimi del mondo mussulmano (Baathismo e Sciitismo) e con gli infedeli occidentali. Il problema, naturalmente, era che gli infedeli erano lontani e avevano in abbondanza forza militare a loro disposizione per tenere a bada i Tafkiri. Perciò i Tafkiri hanno deciso di combattere solo contro i deboli:

1) I Russi in Cecenia durante gli anni di Yeltsin, con l’aiuto nascosto degli Anglo-Sionisti e della maggior parte del mondo mussulmano)
2) I Serbi in Bosnia (con il pieno appoggio militare dalla NATO e dell’intero mondo mussulmano).

Tenete presente che quando Putin è andato al potere i Wahabiti sono stati sconfitti in Cecenia, e che in Bosnia (e successivamente in Kosovo) i Wahabiti non sono riusciti a sconfiggere i Serbi e hanno dovuto fare affidamento su un massiccio intervento militare da parte della NATO. Infatti, è apparso subito chiaro come i Tafkiri riuscissero ad ottenere successi militari solo quando venivano appoggiati direttamente dagli USA o dalla NATO (Libia, Siria). La cosa più vicina ad una vittoria militare ottenuta da questi Tafkiri si è verificata in Iraq, dove hanno potuto trarre vantaggio dai conflitti settari esplosi dopo la cacciata di Saddam Hussein. Per quanto riguarda poi la Siria, il Daesh ha avuto il pieno appoggio degli USA, EU, Turchia, Qatar, Arabia Saudita e di tutti i loro tirapiedi.

Perché tutto questo è importante?

Per due ragioni: primo, dobbiamo capire che il pericolo con cui abbiamo a che fare non è “l’Islam” in quanto tale, ma solo una piccola parte del mondo islamico. Secondo, questa piccola parte si rivolge sopratutto contro il resto del mondo islamico, specialmente se già indebolito dall’intervento militare occidentale.

Capire una minaccia non significa sottovalutarla. Il pericolo wahabita è reale e cresce di anno in anno perché l’Occidente vuole ancora utilizzarlo contro quegli stati che rifiutano di sottomett
ersi all’Impero Anglo-Sionista. Cosa ancora peggiore, i Signori dell’Impero stanno ora usando i pazzi Wahabiti per portare la crisi direttamente a casa loro, perché lo considerano un modo valido per mantenere in piedi l’attuale sistema politico. In altre parole, il vero problema non sono i Wahabiti, ma i leaders dell’Impero Anglo-Sionista, che usano questi Wahabiti all’interno e all’esterno dell’Impero. Ciò che rende la minaccia ancora più pericolosa è il fatto che ora il Wahabismo sta erodendo l’Islam tradizionale in molte parti del mondo. Infatti, la maggior parte delle nazioni mussulmane si trova attualmente di fronte alla minaccia di una rivoluzione wahabita grazie, naturalmente, ai Sauditi. Ma anche per merito dei loro benefattori anglo-sionisti, che non fanno assolutamente nulla per combattere il terrorismo e che sostengono solo a parole la necessità di non condannare tutto l’Islam, quando la loro macchina della propaganda martella di continuo il messaggio che l’Islam, più di ogni altra cosa, è una minaccia per il mondo occidentale e per la democrazia.

Rifiutandosi di discriminare fra Tafkiri e il resto del mondo mussulmano, l’Impero sta costantemente provocando il miliardo e mezzo di Mussulmani del mondo intero, anche se la gran maggioranza di questi non solo non sono legati ad alcuna forma di Wahabismo, ma sono invece le maggiori vittime delle nefandezze wahabite e degli attacchi terroristici. Le varie forme dell’Islam tradizionale mondiale subiscono ora un duplice attacco: da un lato dai pazzi Wahabiti e dai loro protettori sauditi, dall’altro dalla guerra culturale/ideologica che l’Occidente sta ora conducendo contro l’Islam, inteso sia come religione che come modello di civiltà.

Il rovescio della medaglia è che il Wahabimo può essere sconfitto proprio da un approccio di tipo contrario: uno sforzo a tutto campo per sradicare i terroristi tafkiri e un forte impegno ad incoraggiare e anche a proteggere le forme non wahabite dell’Islam tradizionale. Questo è esattamente ciò che Putin e Kadirov hanno fatto in Cecenia ed è quello che Assad sta ora cercando di fare in Siria. Ma questa strategia comporta un radicale mutamento nel modo di pensare, almeno per gli Occidentali, dal momento che si basa su due due cose che l’Occidente rifiuta categoricamente di fare:

1) Uccidere quanti più Tafkiri possibile (piuttosto che cercare di usarli contro presunti nemici)
2) Accettare il fatto che l’Islam tradizionale è l’unica e più importante difesa dal Tafkirismo.

La guerra in Cecenia ha fatto vedere che i Russi possono uccidere un sacco di Wahabiti. Ma solo i Mussulmani possono uccidere l’ideologia wahabita.

Nessuno dei punti sopracitati richiede adesione o simpatia per l’Islam. Dico solo che una logica schietta e pragmatica indica che il peggior modo possibile di lottare contro il Wahabismo è quello di asserire che l’Islam, nel suo insieme, è il problema. La realtà è che il mortale “virus” wahabita ha infettato il “corpo” dell’Islam e si sta moltiplicando al suo interno. Se questo processo continua, il “corpo” islamico tradizionale, semplicemente, morirà e sarà sostituito da una pandemia wahabita che sarà molto, molto più pericolosa per l’intero pianeta. Perchè, non facciamoci illusioni, il Wahabismo è una minaccia mortale per tutti, Mussulmani o no, ed è una forza con cui non si può negoziare. Quando il capo di Hezbollah, lo Sceicco Hassan Nasrallah parla di questi pazzi wahabiti chiamandoli “shaitan” (demoni), ha ragione nel senso letterale della parola. Quando i terroristi “moderati” giustiziano un ragazzino di 12 anni e usano armi chimiche contro i civili diventa praticamente impossibile immaginare quello di cui potrebbero essere capaci i “duri e puri”.

L’Occidente è al crocevia: può scatenare una guerra del tipo “scontro di civiltà” contro l’intero mondo mussulmano, e perderla. O può finalmente ritrovare la ragione e capire che l’unica cosa che può proteggerlo dai Tafkiri è il mondo islamico tradizionale. In ogni caso, la Russia ne uscirà molto meglio, non solo perchè i suoi servizi di sicurezza e le sue forze speciali hanno ormai più di 35 anni di esperienza nel trattare con i pazzi tafkiri, ma anche perchè può essere sicura che la sua popolazione mussulmana andrà in prima linea a difendere lo stato russo e il vero Islam. Per contro, l’Occidente anglo-sionista è riuscito ad inimicarsi la maggior parte dei Mussulmani e può solo contare sull’aiuto dei suoi protettori israeliani [1] (con amici del genere, chi avrà mai bisogno di nemici?).

Suppongo che lo zoccolo duro di tutti quelli che odiano l’Islam mi chiamerà con tutta una serie di epiteti e mi accuserà, ancora una volta, di essere un propagandista mussulmano. Benissimo. A loro posso solo dire: “Godetevi la vostra guerra persa in partenza contro un’intera religione!”. A quelli ancora capaci di pensare in modo corretto suggerisco una cosa ovvia: il toro nella corrida muore perchè spreca la sua forza e la sua energia cercando di combattere un panno rosso, invece di incornare il torero che lo sventola.

Voi siete il toro. Il panno rosso è la rappresentazione Anglo-Sionista dell’Islam. Il torero è l’Impero Anglo-Sionista. Tocca a voi muovere.

The Saker

1. http://www.panamza.com/050816-jo-rio-mossad/

Fonte originaria: http://thesaker.is/the-counter-terrorist-corrida-opposing-the-west-and-islam/
8 agosto 2016

Fonte italiana: http://sakeritalia.it/religione/la-corrida-contro-il-terrorismo-che-oppone-loccidente-allislam/

Tradotto in italiano da Mario per Sakeritalia.it

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Citazione
PietroGE
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4099
 

Ecco un altro che si improvvisa esperto di islam.
Io non dico che uno dovrebbe studiare all'università prima di scrivere simili cose, ma almeno che si leggesse il Corano. Non costa niente, uno può anche leggerlo sul web.
Si eviterebbero così gli strafalcioni tipo :

"il genere di Islamismo militante che ispira al-Qaeda, e il resto dei pazzi Tafkiri ha la sua origine nell’ideologia di Muhammad ibn Abd al-Wahhab e di Muhammad bin Saud che, insieme, hanno gettato le fondamenta dello stato saudita..........
il virus wahabita ..........
dobbiamo capire che il pericolo con cui abbiamo a che fare non è “l’Islam” in quanto tale, ma solo una piccola parte del mondo islamico. Secondo, questa piccola parte si rivolge sopratutto contro il resto del mondo islamico, specialmente se già indebolito dall’intervento militare occidentale

L'islamismo militante ha la sua origine nel Corano e nella Sira (la biografia di Mohammed)..

Mi fermo qui perché già questo basta e avanza.


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oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3170
 

Invece l’articolo è pregnante perchè evidenzia l’errore di prospettiva che è anche errore ideologico fomentato dalla propaganda e cioè che l’Islam sia rappresentato dai Takfiri e compari. Cosi’ non è: nei paesi islamici che ho frequentato la stragrande maggioranza è musulmana e vuole esserlo ( dunque ridicole certe asserzioni circa ‘conversioni’ in massa di muslim in Italia ) ma vuole esserlo in un mondo 1400 anni DOPO il Profeta: e contestualizza e storicizza tutto il messaggio, nato e cresciuto in un mondo in cui - tanto per far qualche esempio - l’Impero cristiano d’Oriente tagliava a migliaia nasi, occhi, mani a chi si ribellava: ed in Occidente meglio stendere un pietoso silenzio su quanto fu fatto dal fondatore del sacro Romano Impero, Carlo Magno, alle tribu’ barbare sassoni.
Piuttosto c’è un elemento che deve essere rimarcato e cioè che la facile presa del whahabismo ha origine nel conflitto sociale che esiste in quei paesi e la forbice sociale immensa tra ‘ricchi’ ( spesso satrapi violenti ed intolleranti molto ‘occidentalizzati’, specie nei vizi e nelle abitudini delle loro ’signore’ ) ed i ‘poveri’ ( spesso senza neppure i mezzi per andare in giro con un paio di ciabatte decenti, senza altro rimedio alla loro disperazione che la religione ): è una lotta di classe, la vecchia lotta di classe che finita qui da noi ritorna prepotente altrove e destabilizza proprio chi, come l’Occidente, pensava che chiudendo la porta al ‘comunismo’ tutto andasse bene. Illusioni. Le bandiere cambiano ma i temi fondamentali della vita umana sono sempre gli stessi.


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