Dio è amore, ma anche l'inferno. Tutto è Amore. Ma c'è Amore e amore, c'è amore "giusto" e amore "sbagliato" e se sbagli finisci all'inferno.
Allora il problema si fa di "giustizia" e iniziano le contorsioni mentali, perché la questione si sposta verso la forza: se non c'è giustizia allora va condotta una battaglia per la giustizia e questa per "volontà divina" deve essere per forza vincente, perché "Dio è Amore Giusto" a prescindere. Dio per definizione vince. Quindi la forza deve ricadere verso chi è nel giusto.
Tutto molto bello, difficile da controbattere, perché se lo fai sei contro "Dio" o contro la "giustizia" e "l'Amore" o contro qualsiasi cosa nella mente di chi si fa corrompere inizia a contorcesi (con il pensiero) come atto di possessione. L'inquisizione è spaventosamente capace di corrompere l'animo di chiunque, non stiamo parlando di pivellini ma di Assi assoluti della perversione. Individui che sanno aspettare nell'ombra anche Eoni per imporre perversione, senza mai perdere un singolo istante o accasione a loro favorevole. Pitoni Cosmici della costrizione e una volta che stai tra le loro spire, per te non c'è scampo. Non c'è ragionamento che ti possa salvare.
Però però, le cose sono sempre più semplici di come appaiono. Drammaticamente semplici mi viene da aggiungere. Il punto è sempre lo stesso ed è quello che siamo chiamati a dirimere ancora e ancora, davanti alle ragioni del Pitone, il Dio costrittore e dei totalitarismi, quello che si impone con la forza ma non può senza la corruzione. Deve strisciare nel tuo intimo lentamente e solo quando è nella posizione corretta (per lui) può avvolgerti e soffocarti.
Tutto ciò non è "sbagliato" in quanto principio, ogni principio è giusto per definizione, ma per il contesto dove agisce: di che "forza" stiamo parlando? Quella che si impone da "sé" o quella che viene imposta a prescindere? Quella che promana da un pensiero ossessivo o quella impersonale che cerca di difendere prima di tutto la differenza di pensiero? Quella che ci dice in certe situazioni che l'evidenza dell'ingiustizia ci chiama a difendere il valore con qualsiasi mezzo, oppure quella che si interroga su come far convivere gli opposti?
Il pensiero dominante oggi non è più che la differenza di pensiero è una ricchezza. Questa oggi è dipinta come ingenuità: se vuoi essere adulto, se vuoi accettare il futuro, allora devi riconoscere il giusto e difenderlo altrimenti sei nell'ingiusto e vai punito e se insisti perché insisti allora devi essere eliminato, per il bene di tutti.
Peccato che l'ingenuità è tutta un altra faccenda. Per esempio è molto ingenuo pensare che si possa eliminare il pensiero e in specie quello diverso dal nostro.
Il pensiero è una materia strana. Lo butti fuori a calci in culo dalla porta e questo come la puzza di una scoreggia ti rientra dalla finestra con scioltezza e tu, senza nemmeno che te ne rendi conto, te lo ritrovi nel letto quando vai a dormire sotto le coperte.
Allora il Pitone costringe tra le sue spire ma lo fa sempre sempre sempre con la debolezza dell'intento. Lui sa di essere il più debole tra esseri viventi, non si illude che la sua forza prevalga a prescindere, per questo deve agire strisciando e stare nell'ombra finché gli conviene. Solo che una volta che è nella sola e unica posizione corretta (per lui) per sferrare il suo attacco a quel punto per te non c'è scampo e quella che era una debolezza, è una debolezza e sarà sempre e solo "debolezza" si farà forza e ti costringerà a cedere, sbriciolando minuziosamente ogni tua migliore e più sana intenzione. Ora, come farai tu mentre sei costretto a subire a riuscire a conservare il pensiero che quella è solo debolezza?
La radice della corruzione è farsi preda del principio della costrizione che è il disagio della preda entro le spire che soffocano, la posizione più debole e fragile che cerca il Pitone per te e "per il tuo bene", l'idea che la forza sia lecita se imposta aprioristicamente, giustificata in infiniti modi differenti.
L'idea non è mai lecita se imposta aprioristicamente, eppure basta che tu sia raggiunto dalle morbide e carezzevoli spire e non capirai ne vedrai altro. Non ci sarà altra soluzione all'infuori dell'ammissione che quello è "Dio" o archietetto (che però chissà come mai ottiene per lo più facendo a pezzi e usando la forza) e per ciò la costrizione è "giusta" ed è "Amore". Sarai solo una preda costretta dal tuo carnefice a pensare in quel modo, quello disperato e proprio degli inferi, eppure non riuscirai ne a vedere la tua condizione ne ad accettare la sua semplice ineluttabilità. Per ciò farai sempre "finta" di non capire, cioè ti farai debole e corrotto (=rotto, spezzato dentro). L'evidenza evidente della tua propria disperazione diventerà per te la ragione del suo occultamento, l'occultamento dell'azione del Pitone. Tutto ciò che farai è proteggere e nascondere le tue catene mortifere e tristi, la tua miserabile condizione perché il principio del Pitone possa continuare a corrompere e farsi forza forte quale unica da te riconoscibile, pur continuando a rappresentare il massimo della debolezza per chiunque altro non sia stato corrotto.
Tuttavia l'idea è strana, dicevo. Bizzarra. Per quanto sia costretta, pasticciata, confusa, corrotta essa sopravvive "pura" da qualche parte e si rinnova, sbuca fuori come candida quando tutti hanno perso ogni speranza e come mai fosse stata corrotta, proprio al centro dell'imperio del massimo della corruzione. La margherita che cresce indifferente nella cacca. Questo accade perché stiamo parlando di un principio di debolezza che proprio in quanto tale si impone come forza forte. Il fatto che tutti non possano che vederla tale, non cambia nulla. All'inferno sono tutti illusi che l'inferno si imponga a prescindere, poi arriva l'animo candido svolazzando per dirti che ne è totalmente immune e tu ci rimani "di merda". Prima di tutto perché quella è per te simbolicamente l'evidenza evidente del massimo della debolezza, del massimo della corruttibilità, del massimo del candore e quindi la pittima ideale, cioè quella fastidiosa idea che non può essere che perseguita e quindi non può mai rappresentare nulla se non la debolezza. Come la splendida ragazza che desideri chiavarti e che poi ti ritrovi in un pornazzo e che ti fa godere in quanto chiavata.
Non c'è nulla in un immagine nel genere che possa sfiorarti l'idea sia "forza". Proprio nulla e se insisti non potrai che essere esposto alla satira più graffiante. Non potrai che sprofondare nella vergogna dell'evidenza che dovrai riconoscere, l'evidenza che la realtà è un altra oppure essere bannato, isolato, perseguitato in quanto pericoloso spacciatore di debolezza e untore che sparge fragilità e che lascia tutti senza sicurezze. Qual'è la ragione per cui qualcuno può volere togliere la sicurezza di chicchessia se non quella di rubare o peggio, profittarsi di chi ha reso fragile? Con le idee si vuole circuire chi rivendica il diritto di difendere il suo pensiero. Che non è suo, ma vaglielo a spiegare!
In un contorcimento (del pensiero) che è un classico (da manuale) della manovra del Pitone, il perseguito diventa persecutore e la vittima carnefice. Nelle spire e nel contortume questo ed altro vediamo. Allora, come in una specie di Armageddon, le vittime vengono arruolate, diventano un esercito di Zombie al servizio di chi è considerano "più forte", l'idea che si impone e non importa quale, si impone e basta. Ma sono come "sacchetti di sabbia", mostrano una forza che si fa rapidamente debolezza davanti alle difficoltà, cedono facilmente e intendono quella resistenza al rovescio: chi resiste è un Santo.
No, chi combatte è uno Zombie che procede lento ed è fatto di carne marcia e corrotta (dentro) che sta assieme giusto per quel che basta a procedere per un unico intento. Imporre un idea, una qualunque ma sempre e solo quella, ossessivamente e senza accettare nulla di differente che non sia "forza della massa": contano solo i numeri, le misure. Non c'è ragionamento solo l'imposizione aprioristica e compulsiva di una "massa" vera o presunta non importa, imposta con ogni mezzo, intelletto o artificio inclusi. Quindi basta poco per chi non è "abbastanza" corrotto, basta un niente per rendersi conto. Quel che procede per aggredire è ciò che rende corrotti allo stesso modo, omologa ed è solo pura ossessione compulsiva, miseria che si muove per riprodurre miseria (spirituale). Nient'altro.
Questa è però anche la radice spirituale della cattolicità. Solo tutto ce lo dice.
Attenzione!!! Un conto è il principio e un altro è la fede nel giusto che ognuno di noi nel profondo porta dentro. Vi sono valori cristiani che hanno una forza enorme e non sto di certo svalutando il lato migliore della cristianità indicando l'anima marcia dell'incoscio collettivo cristianodonte. L'infero, il Satana che abita il cocito del nostro animo.
Sto solo indicando come il principio cattolico che abbiamo fino a ieri portato avanti, non ha dominato nel suo lato migliore. Ma in quello più inquisito e solo tutto ce lo dice. Per millantamila anni, non ha dominato il principio della condivisione del meglio per tutti, ma quello del Pitone e della costrizione e in specie in tema spirituale. Se non eri cristiano e cattolico allora eri buono per il rogo perché per forza dovevi essere preda del demonio dato che solo Cristo è la salvezza e se non hai fede in lui allora sei per forza fotutto e siccome sei fottuto allora bisogna trattarti come un perduto: sei preda del demonio e come tale sempre in torto. Per il tuo bene quindi verrai bannato, ostracizzato, perseguito, torturato etc. etc.
Per il tuo bene, per la tua salvezza e per il bene di tutti.
La manovra del Pitone si muove da una posizione di estrema debolezza e rimane sempre esposta agli attacchi critici, sempre estremamente debole e anche dopo che ha ottenuto di potersi imporre, rimane comunque debole. Il suo regno è il Regno della debolezza in quanto basato sulla forza. Ma tutti lo vivranno come "l'unico possibile" nella misura in cui cedono al ricatto e si fanno corrompere.
La manovra del Pitone quindi fonda sempre Regni Totalitari, è la radice stessa del pensiero totalitario che funziona solo e unicamente nella misura in cui isola. Perché il corpo non è che un contenitore, poco più di una stanza di un albergo, mentre il pensiero è libero a prescindere non è libero perché la volontà lo rende tale. Decide lui chi abitare e quando e di solito attraversa i corpi, non ama stare fermo. Ama contagiare, ama riflettersi, ama attraversare e sporcarsi come un bambino con la sabbia e ci fa su un sacco di castelli in Aria e solo per vederli tornare sabbia e rifarli da capo all'infinito. Ama la diversità, la leggerezza e la bellezza e ama coltivarla ma senza mai saperla "solida", definitiva, imperitura. Ama le cose semplici ed è volubile ma mai oltraggioso o vile. Oggi è così e domani cosà e non c'è una cosa meglio di un altra, ogni "meglio" è il meglio del momento in cui si fa evidente, come il bambino che corre e gioca nei prati e poi però nonostante tutto l'impegno con cui è stato realizzato lo spettacolo del meglio del meglio, si passa ad altro non appena se ne presenta l'occasione.
La manovra del Pitone difende l'ossessione, perché gli occorre per divorare le sue vittime, non può fare senza. Cerca e riproduce ossessione e con essa pensiero contorto. Egli, il Pitone, rimane sempre perfetto, lineare, uguale a se stesso ma non è un corpo è un principio: le sue vittime vengono ridotte in poltiglia e non possono mai conservare l'aspetto che avevano prima di incappare nelle sue spire. Degradano velocemente, marciscono dentro. Il Pitone (e le idee che esso spaccia come "giuste") sarà sempre agli occhi della sua vittima niente meno che "perfetto". Sempre! Non perchè è effettivamente tale ma perché se stai marcendo dentro, vivi la confusione della perversione e del pensiero contorto, per te rappresenta un riferimento sempre lineare e senza sbavature. Liscio e senza intoppi, in grado di insinuarsi in tutti gli ambiti e sfruttarli a suo vantaggio, come qualsiasi serpente. In altre parole furbo.
Una classica manovra di avvicinamento strisciante del Pitone è far credere alla sua vittima di essere più forte e di potersi difendere. Esso poi attenderà che la stessa si rilassi quel tanto che basta per prenderne le misure e sapere quando e dove aggredire esattamente perché non ci sia alcuna possibilità di difesa.
Stiamo quindi parlando di un Governo dei Pavidi per principio. Sempre!
Come ci possiamo difendere? La difesa è sempre la stessa ed è il metro, la misura della corruzione. Nel momento in cui cedi all'idea che ha senso la prevaricazione di un idea su un altra e nell'asatta misura in cui cedi alla forza di un idea allora sarai vittima della manovra del Pitone. Tutti siamo potenziali vittime al suo cospetto perché tutti abbiamo punti deboli che sono sfruttabili al fine del pieno successo della manovra del Pitone. Per ciò pensare che siccome rappresenta il massimo della debolezza in tutto l'arco della sua esistenza allora sia per noi facile averci a che fare, significa già aver compiuto il primo passo per diventare una vittima. Non si può abbassare la guardia col Pitone, mai!!! Per principio.
Un altro modo classico che ha il Pitone di insinuarsi nel Pensiero è la condanna dei principi. Non bisogna fare una "guerra di principio" si rischia di passare col rullo compressore sopra le ragioni di un innocente che magari invece era da trattare diversamente. Insomma si rischia di diventare disumani. Verissimo, peccato che i principi siano l'unica cosa che ha senso difendere al cospetto del Pitone e delle sue ragioni ragionevoli che rimangono ingannevoli, perché puntano a un altro fine che è il suo proprio imporsi aprioristico. Lui lo sa che il principio è da difendere al suo cospetto, non a quello dell'innocente e quindi si traveste da innocente. Si presenta con altre spoglie. Di solito sempre in via molto conciliante per il tuo bene, per la tua salvezza e per il bene di tutti.
Ma allora, @GioCo, ci stai dicendo che siamo fottuti? No. Tutt'altro. La risposta è sempre nella debolezza della manovra del Pitone. Essa è straordinariamente efficace ma se guardiamo nei costesti naturali, non è il Pitone che prevale. Il Pitone striscia, si nasconde. Poi però ci si fanno le borsette per le signore. O no?
Tutto l'Inferno non ha il potere di smuovere di un millimetro un singolo giusto. Tutto il suo potere sta nella corruzione e la corruzione sempre sempre sempre è illusione. Inganno. Non altro. Noi siamo nell'era che sta uscendo lentamente e faticosamente dalle spire del principio del Pitone e siamo chiamati a capire bene la sua lezione e finché non l'avremo capita bene, ci tormenterà. Tuttavia qualsiasi cosa farà il Pitone andrà sempre nella direzione del suo fallimento e della sua fine. Perché è incritto nel suo principio il fallimento e per ciò l'unica certezza è che fallirà anche se non riusciamo a vederlo al momento. Magari non è sempre chiaro come o quando, cioè in che tempi e in che modi, ma fallirà. Per semplice ineluttabile conseguenza logica. Persino il più corrotto tra i corrotti ha la possibilità di salvarsi in futuro e paradossalmente è più vicino a farlo di chi invece ha conservato intatta una parte della sua essenza vitale. Perché Satana, ci dice Dante, ha i piedi immersi nella direzione giusta ed è solo dalla cintola in su che domina l'Inferno. Le sue ragioni sono sempre inferiche, distorte ma la sua emotività "bassa" sarà sempre compartecipe e a noi vicina. Per questo il demonio sa sempre tutto delle nostre debolezze e le usa a suo vantaggio. Le usa con la ragione che si traduce sempre in azione furba e ingannevole al fine della perversione e della corruzione dell'animo. Deve poter sfruttare le debolezze emotive di ognuno per indurlo ad avere pensiero razionale contorto e non può fare altrimenti.
Chiunque si trovi abbastanza vicino a Satana può rovesciare in qualsiasi momento la direzione del suo pensiero e tornare con ciò a riveder le stelle anche meglio di prima, più convintamente e più forte nell'animo tanto più avrà vissuto la corruzione dal lato "sbagliato" e perché avrà capito nel subire tutto il suo dramma che era un illusione e nulla lo aveva mai tenuto lontano dalla meraviglia e dallo stupore. Non era mai stato costretto a niente e nessuno gli aveva mai imposto nulla. Il suo pensiero era rimasto puro e incorrotto per tutto il tempo solo che si era illuso diversamente e la potenza di tale illusione era tale che non aveva potuto fare altro se non diventarne vittima.