la domanda del titolo non è ironica, dal momento che non ho mai messo piede all'università, e non trovando nulla sul web, questo spazio mi sembra il posto adatto per rivolgere il quesito.
Premessa: nei miei lunghi periodi di inattività al lavoro (periodi che vanno da 1 a 2 anni) ho avuto a che fare spesso e (non) volentieri con le agenzie di lavoro interinale.
Ho potuto, dunque, constatare quanto siano un luogo disfunzionale, ignobile, se pensate che i dipendenti pubblici facciano i furbetti, ebbene non avete lontanamente idea di cosa facciano gli impiegati/e delle agenzie di lavoro interinale.
Ora, non voglio star quà a raccontarvi tutti gli aneddoti, tutte le "sole" e i "bidoni" che mi hanno rifilato le agenzie interinali, voglio solo snocciolare 1 dato significativo.
Su 4 mila e 4 cento annunci (a cui ho risposto inviando il mio CV) spalmati nel periodo di 1 anno e 3 mesi circa, ho firmato un solo contratto lavorativo, di 1 mese (per picco di lavoro) e che proseguiva solamente con proroghe settimanali.
Tramite web, utilizzo sempre il "meno peggio" dei siti di annunci di lavoro online, cioè "InfoJobs", dico il meno peggio, perchè tra la scomodità dei vari kijiji, subito, lavoratorio, e quei "labirinti del Fauno" che sono i siti internet delle agenzie interinali (dove di "intuitivo" c'è solo il nome del sito web e basta) preferisco l'agilità spiccia di "InfoJobs".
Circa un mesetto fa, scopro un'annuncio rivelatore: si cercavano impiegati per un'agenzia di lavoro interinale.
La descrizione dell'impiego era "biblica": un turbine gargantuesco di terminologia tecnica a dir poco allucinante, e ad occhi poco esperti parrebbe una qualche sorta di posto di immense responsabilità dove si richiedeva un'intelligenza fuori dal comune, quando in realtà, l'impiegata/o (metto il femminile perchè le donne in questo lavoro ALTAMENTE MANIPOLATORIO, sono in maggioranza) ha le sue 8 ore, dal lunedì al venerdì (niente straordinari), dalle 09:00 alle 18:00, e la giornata consiste nel mandare un paio di e-mail, sentire qualche disperato come me, e capire dai sopraccigli se è adatto o no a quel lavoro (proprio loro, che non hanno mai sentito parlare di "autoclave", non sanno nemmeno com'è fatta un'autoclave, ma tant'è, io gli dico "sono stato addetto all'autoclave" e loro dicono "sì sì, ok") non accettare chiavette dagli sconosciuti, non aiutare nessuno con l'impaginazione del CV con word, se qualcuno, esattamente come me non ha dimestichezza con Word ma scusate, mi sto dilungando!
Arriviamo al nocciolo della mia questione, ovvero i requisiti che richiedeva quell'impiego che avrebbe fatto schiattare d'invidia un dipendente pubblico.
1) laurea breve (3 anni).
2) aver fatto all'università una quintalata di ore di "scienze umanistiche"... E chissà come mai, quel "scienze umanistiche" mi è rimasto impresso, come un chiodo fisso, tanto da domandarmi: "ma che gli insegnano a scienze umanistiche a quelle teste vuote???? Gli dicono di trattare i disoccupati come dei bambini deficenti?? I "Professoroni" di scienze umanistiche gli dicono che avranno a che fare (se dovessero imbucarsi in un'agenzia) con gente che non possiede un pensiero cognitivo??"
Lo chiedo a voi, quindi, dato e considerato che siete più letterati di me: cosa insegnano le "scienze umanistiche"?
La sua è una domanda da sfinge. 😉
La sua è una domanda da sfinge. 😉
Ma qualcuno su questo forum, le ha mai studiate le "scienze umanistiche"? Non mi sembra una domanda così difficile 😉
Ma qualcuno su questo forum, le ha mai studiate le "scienze umanistiche"? Non mi sembra una domanda così difficile 😉
Avendo consultato Google che mi ha rimandato all'ateneo di Padova in cui alla pagina della specializzazione da lei citata appare un "In ristrutturazione", e nessuno dei lettori del suo post addentro alla materia abbia affacciato una qualche riflessione, mi è sembrato logico indicare la sfinge. :#
In scienze umanistiche studiano essenzialmente gli antichi e lo sviluppo delle civiltà dal punto di vista antropologico sociologico e filosofico.
In sostanza sono gli studi che ti fanno avere una marcia in più rispetto agli altri.
In scienze umanistiche studiano essenzialmente gli antichi e lo sviluppo delle civiltà dal punto di vista antropologico sociologico e filosofico.
In sostanza sono gli studi che ti fanno avere una marcia in più rispetto agli altri.
La ringrazio per la delucidazione.
In scienze umanistiche studiano essenzialmente gli antichi e lo sviluppo delle civiltà dal punto di vista antropologico sociologico e filosofico.
In sostanza sono gli studi che ti fanno avere una marcia in più rispetto agli altri.
mmmmhhhh....l'arte dell'inganno, vabbèh, grazie per la risposta 😉
un cazzo
un cazzo
Ecco qualcuno che le ha studiate per davvero le scienze umanistiche, vorrei un suo parere, gentilmente.
In scienze umanistiche studiano essenzialmente gli antichi e lo sviluppo delle civiltà dal punto di vista antropologico sociologico e filosofico.
In sostanza sono gli studi che ti fanno avere una marcia in più rispetto agli altri.
mmmmhhhh....l'arte dell'inganno, vabbèh, grazie per la risposta 😉
No, è il contrario..!
L' arte dell' inganno è la politica..!
Gli studi umanistici ti aprono e ti conducono alla conoscenza della Verità, cioè della Gnosi...!
D'altra parte Einstein scriveva: " riconosco la superiorità del pensiero filosofico rispetto al sapere scientifico etc. etc. "
In scienze umanistiche studiano essenzialmente gli antichi e lo sviluppo delle civiltà dal punto di vista antropologico sociologico e filosofico.
In sostanza sono gli studi che ti fanno avere una marcia in più rispetto agli altri.
mmmmhhhh....l'arte dell'inganno, vabbèh, grazie per la risposta 😉
No, è il contrario..!
L' arte dell' inganno è la politica..!
Gli studi umanistici ti aprono e ti conducono alla conoscenza della Verità, cioè della Gnosi...!D'altra parte Einstein scriveva: " riconosco la superiorità del pensiero filosofico rispetto al sapere scientifico etc. etc. "
Scusi, ma tutto ciò cosa c'entra con le agenzie interinali?
questo non deve chiederlo a me, non è difficile comunque intuirlo se fossi un responsabile di un call center o di un front office sceglierei anch'io un laureato
in scienze umanistiche.
una persona che conosce non può essere imbrogliato da uno che non conosce o da un tecnico,
Dato che sti affrontando il quarto anno di facoltà, posso dire qualcosa. La prima è che tutto quello che si studia riguarda le conoscienze umanistiche. Ma questo è giustamente coerente.
La seconda è che lo studio teorico è considerato secondario quando non proprio facoltativo (non ci sono insegnamenti teorici obbligatori, cioè lezioni obbligatorie) rispetto all'esperienza pratica che è considerata "studio effettivo sul campo".
La teoria è quindi una specie di "guida generale" per affrontare l'unica vera esperienza che si fa "sul campo". Questo vale sia per un indagine antropologica che per l'accudimento a un nido. In genere tutto ruota attorno all'idea di educazione con una applicazione è infinita: dalle carceri, all'affiancamento dell'anziano, dalla delinquenza di strada alla "casa famiglia" per il recupero di situazioni famigliari difficili, dall'addestramento dei quadri dirigenti alla disabilità psicofisica. Questo per dire che i temi principali e gli addestramenti pratici sono quelli che servono ad affrontare il massimo dello stress sociale e della responsabilità individuale con il minimo degli strumenti materiali e cognitivi. Non si portano armi, non c'è un tesserino o garanzie per gli errori commessi, come per un azione militare, medica, di polizia o di intelligence. Si porta il culo nella situazione e con probabilità estremamente alta d'errore si agisce per paghe da fame per sostenere il massimo dello stress psicofisico.
Questo però tende anche a costruire un idea del mondo che è tutto fuorché quello che immaginiamo sia: un inferno costruito da relazioni demoniache, senza se e senza ma, dentro cui ci si muove come appesi a un filo orribilmente sottile. Quello del nostro equilibrio mentale.
Inutile dire che pur di non costruire questa tempra, si diventa poi facile preda di promesse di contesti protetti cui è difficile resistere, soprattuto se intendi il tuo lavoro come un diritto a farti una tua famiglia e un tuo futuro semi-sensato.
E' la stessa storia dei terroristi bombaroli moderati anti-assad: scegli tra una paga sicura e una sicura fine nel silenzio. Anche perchè, lo posso garantire senza dubbio, l'inferno non è grato a chi si sacrifica per il bene del prossimo. Per ciò la rinuncia alla "via comoda" è anche una rinuncia alla tua realizzazione personale: quando operi "il salto", vedi impotente un esercito di persone incredibili morire senza soluzione di continuità nel silenzio e nella frustrazione e sai che per te quella è la fine più probabile.