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Cos'è il Fondo Atlante ?


Rosanna
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COS'E' IL FONDO ATLANTE? UNA DI QUELLE FREGATURE, MA DI QUELLE FREGATURE! UNA CHIAVATA, SI DICE DALLE MIE PARTI
di Daniele Ghirarduzzi

Si sente un gran parlare di questo fondo salvabanche che chiamano "Atlante". Ma cos'è? Per prima cosa è esecrabile, a mio parere, che lo Stato appoggi iniziative contrarie alla Costituzione che, all'art. 47, dice "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.". In sostanza, lo Stato deve tutelare il risparmiatore, e non le banche, ed incoraggiare che il risparmiatore investa in attività produttive, e non in cartolarizzazioni di crediti, tipiche di questa economia iperfinanziaria che ci ha condotto nella crisi più nera del secolo.

Premesso quindi che l'iniziativa non dovrebbe essere appoggiata in alcun modo dallo Stato, come invece è, e premesso che il previsto intervento della Cassa Depositi e Prestiti (soldi nostri, quindi, visto che stiamo parlando dei Buoni Postali, per capirci) si configura come aiuto di Stato sanzionabile dalla UE, cerchiamo un attimo di capire cos'è il fondo Atlante.

Magari è utile, ancorché incostituzionale e sanzionato dall'Europa.
E invece no. Ma proprio no e poi no! Il fondo Atlante, che oggi viene definito, per sdolcinarne i contenuti e prendere in giro noi cittadini, "salvabanche", ma che fino a ieri veniva definito in modo più appropriato "creazione di una Bad Bank" (cattiva banca) si pone l'obiettivo di cartolarizzare i crediti inesigibili o presunti tali, farne un bel pacchettino che verrà giocato alla roulette per vedere se gli sprovveduti investitori vinceranno o perderanno. Si sa bene che tutte le teorie dei giochi e le teorie statistiche dimostrano che alla roulette "il banco vince sempre" (in questo caso "la banca" bisognerebbe dire), eppure si gioca lo stesso. Si sa mai!?

Innanzi tutto va chiarito che il fondo Atlante NON E' un istituto di tipo mutualistico, dove le grandi banche aiutano le piccole a crescere. Eh, magari! Si tratta di un FONDO D'INVESTIMENTO dove tanti piccoli e grandi risparmiatori, inconsapevolmente, acquisteranno un pezzetto dei debiti di altri risparmiatori probabilmente insolventi. Fra i soci della società che gestirà il fondo, infatti, troviamo anche la Cassa italiana di previdenza ed assistenza dei geometri liberi professionisti (18%), la Direzione generale opere don Bosco (15,60%), cioè gente che, in buona fede, si aspetta che quando andrà in pensione la pensione integrativa per la quale hanno versato una quota ogni mese, gli renda qualcosa. Auguri.

Ora, il ministro Padoan sostiene che soltanto il 30% del capitale di Atlante verrà "investito" (in realtà "scommesso") sulla possibilità di recuperare i crediti in sofferenza, mentre il 70% dei soldi saranno usati per ricapitalizzare le banche, ovvero aumentare il numero delle azioni in circolazione nei mercati finanziari. Orbene, al di là della differenza tecnica, che ovviamente esiste, dal punto di vista del gioco d'azzardo in cui andiamo ad avventurarci, differenze sostanziali non ve ne sono.

Prendiamo ad esempio la Banca dell'Etruria, dopo anni di malversazioni, gestioni allegre, prestiti dati ad amici titolari di imprese stracotte, errori dei banchieri, insomma, che comportarono "sofferenze" (dei risparmiatori, non dei manager, che non "soffrono" MAI) la quotazione dell'azione di Banca Etruria, negli ultimi cinque anni, registra perdite per il 92,31% del suo valore iniziale!

In altre parole, se compri le azioni di una banca che ha in pancia delle "sofferenze", è un'altra forma dello stesso gioco d'azzardo. Potresti subire perdite fino al 92% del loro valore.

A quel punto un brillante mediatore finanziario potrebbe sostenere che questo è il momento giusto per comprare quelle azioni, perché il margine di guadagno è molto alto. In sintesi, non può andare peggio di così, quindi il recupero di valore è molto probabile e potrebbe essere proficuo.
Eh no, bello mio. Lo sanno bene gli investitori in azioni Parmalat, Cirio, ecc. in Italia, o della banca Lehman Brothers negli USA. La banca potrebbe tranquillamente tirare le cuoia, e ciao bello. Perdi tutto.

Il precedente decreto "salvabanche", ad esempio, ritagliato su misura per Banca Etruria (quella banca che prestava soldi agli amici di Renzi, per intenderci) ha salvato la Banca già in coma vegetativo - clinicamente morta - con l'accanimento terapeutico, ma ha azzerato le azioni ed obbligazioni "subordinate" disattendendo completamente il dettato costituzionale, che imponeva di tutelare i risparmiatori, non la Banca.

La ferita è ancora aperta, ed il Governo promette che farà qualcosa. Vedremo. Intanto gli investitori hanno in mano soltanto dei "pagherò", ovvero carta straccia.

Per intanto, la Banca d'Italia ha dichiarato, in relazione alla situazione di Banca Etruria: "attese le perdite rilevate, si è reso necessario procedere alla riduzione integrale delle riserve e del capitale rappresentato da azioni, nonché del valore nominale delle passività subordinate computabili nei fondi propri, con conseguente estinzione dei relativi diritti amministrativi e patrimoniali." Eeehhh??? In parole povere, o meglio, tradotto in italiano, azionisti e obbligazionisti "subordinati" hanno perso tutto.

Ma attenzione, anche gli azionisti ed obbligazionisti non subordinati, ovvero i cosiddetti "senior" possono perdere tutto, vedi casi Parmalat e Lehman Brothers. Ho voluto soltanto citare Bankitalia per fare capire quanto quella ignobile istituzione, di proprietà di banche private è bene ricordarlo, si preoccupi dei cittadini risparmiatori. Un bel niente, alla faccia della sua funzione di "garante" (dde che?)

I sostenitori del fondo Atlante hanno testé dichiarato: "L'obiettivo del fondo è un rendimento del 6%, appetibile in tempi in cui i tassi stanno a zero. Il primo intervento sarà sull'aumento di capitale di Banca Popolare di Vicenza, e Veneto Banca. In tutto si tratta di 2,5 miliardi a rischio. Per il fondo, sulla base di una stima prudenziale del valore delle due banche, si può ottenere per Banca Popolare di Vicenza un prezzo compreso tra 0,4 e 0,52 euro per azione, per Veneto Banca tra 0,37 e 0,51 euro. Un potenziale al rialzo, che consentirebbe buoni ritorni sull'investimento."

Come dicevo, ci stanno dicendo che le banche più scarse d'Italia, quelle che hanno subito perdite nel valore azionario di circa il 55% per Banca Popolare di Vicenza, e del 65% per Veneto Banca, hanno un possibile, nonché probabile, potenziale di rialzo stimato nel 6%. Attenzione però alla frase magica "In tutto si tratta di 2,5 miliardi a rischio." A rischio, capite? Eh si, perché se non riescono a comprare tutte le azioni, se il mercato perdesse fiducia in queste due banche, il valore futuro può calare, finanche precipitare. Un azzardo, quindi.

Ma c'è di più, molto di più! Essi dichiarano anche: "Il fondo potrà inoltre indebitarsi e raccogliere risorse sul mercato. Non per gli aumenti di capitale, ma per comprare dalle banche i prestiti in sofferenza. Potrà indebitarsi fino a una volta e mezzo rispetto al patrimonio che impiegherà per questa voce." In altre parole, il fondo Atlante può emettere obbligazioni, dei "pagherò" per intercettare finanziamenti, e con questi comperare i crediti inesigibili o quasi che le Banche hanno in pancia.

E qui si svela la vera natura di questo fondo. "accanto all'azione di aiuto negli aumenti di capitale più delicati, l'obiettivo di medio termine del fo
ndo è l’abbattimento di parte dei 200 miliardi di crediti in sofferenza nei bilanci delle banche italiane. Secondo alcune stime Atlante potrebbe intervenire assorbendone per un controvalore di circa 80 miliardi di euro.Atlante si focalizzerà, impiegando anche fino a 3-4 miliardi di euro, sull'acquisto della parte più a rischio di queste sofferenze, le tranche cosiddette junior". Orbene, lo scopo è chiarissimo: creare una Bad Bank, appunto, su cui scaricare i rischi più alti e scommettere che riuscirà a recuperare almeno parte delle insolvenze. Un azzardo dei più coraggiosi, per non dire insensati, o dissennati. Se andrà male, la soluzione è semplice. Si chiude il fondo Atlante, si dichiara fallimento, e buona notte suonatori.

Credete che la mia sia fanta-economia? Hehehe, allora fate caso alla parolina magica che hanno usato, ancora una volta, per confonderci le idee. Delle sofferenze, Atlante acquisterà "la parte più a rischio, le tranche cosiddette JUNIOR". Ebeh, cosa sono 'ste Junior? Hehehe, sono proprio le azioni ed obbligazioni "subordinate"! Quelle che sottoscittori ignari hanno acquistato da Banca Etruria, e che sono state in un sol giorno AZZERATE, con la complicità criminale di Bankitalia. Si chiamano "subordinate" proprio perché se la banca/azienda va in difficoltà, esse sono subordinate alle azioni/obbligazioni SENIOR, che verranno pagate per prime. Un po' come i creditori "normali" in caso di fallimento, che trovano soddisfazione soltanto dopo, e se rimane qualche briciola da spartire, i "creditori privilegiati" previsti dalla legge fallimentare.

Si presume che, se Banca Etruria vendesse i suoi crediti deteriorati sul mercato (operazione di cartolarizzazione, una fra le più tremende operazioni finanziarie esistenti) il credito sarebbe venduto al 18% del suo valore nominale. Si conta sul fatto che Atlante lo compri al 40% del suo valore. Più azzardato di così!

Alla giusta obiezione di coloro che dicono "ma siete pazzi? perché comprate un oggetto ad un prezzo più che doppio di quello del mercato?", i sostenitori di Atlante hanno dichiarato "Il fondo punterebbe solo ai prestiti che hanno garanzie molto alte da parte del debitore, dunque facilmente recuperabili, per non esporsi a perdite potenzialmente elevate." Ma allora perché i crediti facilmente recuperabili, e con garanzie molto alte, non li recupera direttamente la Banca?

E' evidente! perché è una clamorosa balla! Una bugia gigantesca, giacché, come hanno dichiarato loro stessi, Atlante acquisterà la parte "più a rischio, le tranche cosiddette JUNIOR".

Sia chiaro, le banche non rischiano niente, come non rischia nulla il gestore del fondo, e men che meno il manager truffaldino, poiché "Le risorse che Atlante utilizzerà vengono dai sottoscrittori del fondo." ovvero i poveri, ignari risparmiatori a cui, beninteso, non offriranno direttamente la fregatura di Atlante, ma che investiranno, impauriti dalle minacce strampalate di Tito Boeri, in un fondo previdenziale qualunque, che a sua volta, molto probabilmente, acquisterà quote di Atlante in quella bolgia di pescecani che si sbranano l'un l'altro che chiamano "mercato finanziario"

Per finire, riporto alcuni commenti di fonti quotate. Il Sole 24 Ore dice " il vero motivo sottostante al fondo Atlante sono i crediti inesigibili: i cosiddetti non performing loan (npl)." Inesigibili! Vi dice qualcosa questa parola?
Il Financial Times dice "la liquidità è insufficiente" Atlante, poi, ripartirebbe il capitale in maniera illogica, prendendolo dalle banche grandi e ben gestite ed erogandolo a quelle piccole e inefficienti. Così facendo, secondo il quotidiano britannico c'è "il i rischio di indebolire tutto il sistema bancario italiano". ...
Atlante, non soltanto è quel personaggio mitologico che da solo (cioè tu, risparmiatore) sostiene il peso del mondo intero (nel nostro caso il peso del grasso "bankster", il gangster bancario), ma è anche quell'osso del collo che a volte crea quei dolori e giramenti di testa genericamente definiti con "ho la cervicale".

A me non gira la testa. In compenso mi girano molto, ma molto ... qualcos'altro-

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