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Cristo, liberaci da Berlusconi!


Eurasia
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SOLO TU PUOI COMPIERE IL MIRACOLO!

Rilasciare un’intervista è una forte tentazione, ma anche un rischio. Certo, è un’opportunità per comunicare le proprie idee e convinzioni ad un pubblico più vasto. Ma, proprio per questo, perché il pubblico è più vasto, si corre il rischio di non farsi capire. E il motivo è semplice: soprattutto le interviste che si inseriscono in un programma televisivo che ha le sue scalette da rispettare, subiscono tagli ad opera dei conduttori che naturalmente confezionano un prodotto che fa comodo alla struttura stessa della trasmissione in questione. Sempre in funzione di un pubblico che o deve divertirsi o essere opportunamente diviso tra litigiosità d’ogni genere. Gli ospiti in studio, scelti per le contrapposte posizioni politiche o religiose, devono dare spettacolo. E che spettacolo! E si ha poi la spudoratezza di chiamarlo “dialettica”!

Una decina di giorni fa ho rilasciato nel mio studio un’intervista a La7 che è durata più di un’ora, ed è stata poi tagliata così da ridurla in uno spazio di pochi minuti. Potete immaginare con quale finezza obiettiva! Anzitutto, quando si chiede un’intervista si dovrebbe specificare il tema o i temi su cui discutere. Non tanto per prepararsi a dovere, quanto per dare all’intervistato almeno la possibilità di accettare o no di farsi intervistare. Ho rifiutato di partecipare a varie trasmissioni, sapendo prima il tema che a me non andava.

Mi è stato chiesto di parlare del comportamento della Chiesa in riferimento al mondo politico italiano attuale. Il tema mi stava bene. Ma dalle prime domande ho capito che l’intento era ben preciso: puntare tutto sulla questione Ruby e la Chiesa. Ho cercato di allargare il campo o l’obiettivo, ma le domande tornavano sempre al chiodo fisso: la vicenda Ruby.

Ecco anzitutto l’intervista.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=mFVnOFxYR7E

Dopo la trasmissione ho fatto le ore piccole per registrare alcune precisazioni. Ho detto solo qualcosa, anche perché chi volesse approfondire le mie idee di materiale ne ha tra diversi articoli e numerosi youtube che può trovare sul mio sito. Non giudicatemi da qualche slogan o da qualche frase estrapolata ad effetto.

http://www.youtube.com/watch?v=fWQ4aoGr2vY&feature=player_embedded

Mi sono giunte numerosissime mail e commenti sul sito. Quasi tutti di approvazione e di sostegno. Ne prendo solo una tra le tante.

Caro Don Giorgio, ho visto l'intervista che ha rilasciato ad Exit, programma che, per altro, solitamente non guardo ma che ho fatto l'eccezione di vederla proprio per constatare quanto avrebbero strumentalizzato il suo intervento.
E le mie aspettative non sono state disattese. Ascoltando adesso il suo messaggio di precisazione, ho avuto la conferma che hanno trasmesso solo ciò che faceva comodo, che colpiva e tramortiva le teste vuote, pensando che la maggior parte dei telespettatori fossero come la gente intervistata al congresso dei Cristiano Riformisti... Che vergogna, Don Giorgio. Ma li ha sentiti? La D'Amico non si è scandalizzata nel sentire che "l'omo è omo e se c'ha i soldi e vuole togliersi qualche sfizio... beh, è giusto che lo faccia!". Quanta ignoranza, quanta pochezza. E questi sono Cristiano Riformisti? In che senso Cristiano? In che senso Riformisti? Me lo spieghi lei...
Caro Don Giorgio, io e mio marito, siamo tra coloro che riempiono la Sua Chiesa durante la Messa prefestiva delle 17.00, riuscendo poi a discutere a casa di ciò che ha detto durante l'Omelia. Ero una "pecorella smarrita" e grazie alla Sua passione, mi sono riappassionata anch'io. A volte i termini che usa, lo ammetto, per me sono troppo forti, ma mi rendo conto che solo in questo modo i concetti passano e arrivano alla testa ... e alla pancia. Si alla pancia: a volte le cose che dice mi turbano e mi emozionano, sentimenti che durante la Messa non provavo (durante l'omelia pensavo a cosa avrei cucinato la sera, al fatto che dovevo caricare la lavatrice, stendere...).
Acqua passata, per fortuna.
Continui così. Le teste che pensano e che non vanno a Messa solo per non andare all'inferno, ma per vivere il proprio tempo in modo concreto, vogliono continuare ad ascoltare la Sua passione.
A presto, a sabato pomeriggio.

Maura

http://www.dongiorgio.it/pagine.php?id=2437&nome=prima


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dana74
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ma lasciaci integri e ben salubri il Fondo Monetario Internazione, il NWO, la Bce, il WTO, la Banca Mondiale, Barroso Trichet , la Nato.

Che Dio li abbia in gloria questi enti per la beneficenza perpetua.

E soprattutto, tutela i pedofilii nella Chiesa ed altre confessioni tipo le Yeshiva.


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Eurasia
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Per bilanciare posto l'articolo di Socci su Libero di oggi ... come a dire gli estremi opposti ... due persone che professano la stessa fede ... ma distanti anni luce ... e Socci, tanto per non smentirsi, invece di porgere l'altra guancia va giù duro ... e io sono sempre più felice di essere una miscredente. AMEN!

"Signore, fai venire l'ictus a Berlusconi". Parola di Don Giorgio, prete anti- Chiesa
Il caso del parroco lecchese De Capitani: odia Cav., aborto ed eutanasia (ma non rinuncia allo stipendio)

Exit è un programma de La7, con una conduttrice che strilla più di Gad Lerner e addirittura gareggia con lui in faziosità. Mercoledì sera dunque Exit - fra migliaia e migliaia di sacerdoti che ci sono in Italia, che danno una grande testimonianza di carità, che per Cristo sudano da mane a sera - ha scovato un prete che parla, parla, parla. Anzi straparla. E ovviamente la tv ha dato il palcoscenico a lui e alle sue chiacchiere (come vedremo chiacchiere che attizzano l’odio), non a tutti gli altri preti che insegnano la carità e la misericordia. Questo don Giorgio De Capitani, parroco di Monte di Rovagnate, è - a dire il vero - un prete sconosciuto (e dai teoremi confusi), ma smanioso di mettersi in mostra (chissà se lo vedremo all’Isola dei famosi). Forse è per far parlare di sé che ha pensato di spararle così grosse.

"FALSI CATTOLICI" - Prima - in segno di umiltà - si è impancato a giudice di tutti i cattolici definendoli «falsi cattolici» in quanto «sono legati alla struttura della Chiesa». Ovviamente «vescovi e gerarchia» per primi sarebbero «falsi cattolici».
L’intervistatore non gli ha chiesto perché lui continua a fare il parroco di quella Chiesa e perché da quella Chiesa e da quei «falsi cattolici» prende la congrua mensile. E lui non ha annunciato che rinuncia all’abito e al suo lavoro. No. Ha emesso la sua sprezzante sentenza di condanna generale (che esempio di carità e di umiltà), ma in quella Chiesa di «falsi cattolici» rimane comodamente. Immemore dell’ammonimento di Gesù «non giudicate e non sarete giudicati», ha poi trinciato giudizi così: «Oggi se dovessi dire se il cristianesimo esiste nella Chiesa Cattolica per me non esiste». Don Giorgio, che deve ritenersi l’unico vero cattolico (o forse neanche cattolico perché se la prende pure col «cattolicesimo») è passato poi ad attaccare lo «stato vaticano». Ma soprattutto ha imputato alla Chiesa di non aver fermato Berlusconi che egli sembra considerare una sorta di Anticristo.
Infatti, dopo due battute misogine e offensive sulle donne ministro (con qualche volgarità), è andato a cercare il botto con queste parole finali: «Io ho scritto un articolo nell’88 intitolato “Cristo liberaci da Berlusconi”». Secondo questo parroco con Berlusconi in Italia non si vive più: «E allora come facciamo? Non lo so. Forse io sono prete, prego il Padreterno che gli mandi un bell’ictus e rimanga lì secco».

AUTOCELEBRAZIONI - Lì secchi sono rimasti in realtà i telespettatori. Il parroco invece tutto compiaciuto, nel suo sito autocelebrativo, invita trionfalmente a guardare la puntata di Exit con la sua performance. A occhio e croce - dando un’occhiata al suo sito, dove è messo in mostra il ritratto di Marx e un articolo sul “manifesto del partito comunista” - questo prete dai capelli bianchi sembra un sopravvissuto degli anni Settanta, quell’angoscioso periodo in cui nelle sacrestie tirava il vento delle ideologie. Un incubo da cui ci liberò il grande pontificato di Giovanni Paolo II. Ascoltando la surreale intervista di questo parroco forse qualcuno dirà: «Signore perdonalo, perché non sa quello che dice». Ma il fatto che un prete in televisione arrivi a evocare il male di qualcuno ha ferito e scandalizzato molti. Non è questione di Berlusconi o non Berlusconi. Ovviamente varrebbe la stessa cosa anche se avesse parlato di Bersani o Di Pietro o Vendola. È questo un tempo in cui l’odio e il disprezzo tracimano da ogni parte. Almeno agli uomini di Chiesa chiediamo che continuino a insegnare la carità e la misericordia. Come fanno. Con qualche triste e penosa eccezione che conferma la regola.

di Antonio Socci

http://www.libero-news.it/news/710660/_Signore__fai_venire_l_ictus_a_Berlusconi___Parola_di_Don_Giorgio__prete_anti_Chiesa.html

P.S.: mi scuso con chi leggerà ... ma Socci non lo reggo ... e avendo dovuto fare uno sforzo non indifferente a postare il suo articolo ... mi esonero dal fare editing per renderlo più leggibile) 8)


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Anonymous
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Invece di sperare in Cristo sarebbe più utile che gli oppositori di B. cominciassero ad elaborare un buon piano politico da proporre all'elettorato: un po' di sano statalismo nei settori chiave (monetario, energetico, comunicazioni, scuola, sanità ecc), una politica energetica che privilegi seriamente le rinnovabili, uscire dall' "europa" e ricominciare a fare i nostri interessi (inclusa una moneta statale), un buon stato sociale, regole ferree per il settore bancario e per regolamentare il liberismo, indipendenza alimentare, diritti per i lavoratori, politiche per sviluppare lavoro, giuste tasse per i super ricchi, uguali diritti per tutti (inclusa la casta di cui fa parte chi parla contro B.)... insomma un po di sana SOCIALDEMOCRAZIA di cui i sinistroidi italioti dovrebbero essere gli eredi... allora non ci sarà bisogno delle intercettazioni, dei Bunga Bunga, la Bocassini e altre puttanate.
Ma guardatevi allo specchio!


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dana74
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Invece di sperare in Cristo sarebbe più utile che gli oppositori di B. cominciassero ad elaborare un buon piano politico da proporre all'elettorato: un po' di sano statalismo nei settori chiave (monetario, energetico, comunicazioni, scuola, sanità ecc), una politica energetica che privilegi seriamente le rinnovabili, uscire dall' "europa" e ricominciare a fare i nostri interessi (inclusa una moneta statale), un buon stato sociale, regole ferree per il settore bancario e per regolamentare il liberismo, indipendenza alimentare, diritti per i lavoratori, politiche per sviluppare lavoro, giuste tasse per i super ricchi, uguali diritti per tutti (inclusa la casta di cui fa parte chi parla contro B.)... insomma un po di sana SOCIALDEMOCRAZIA di cui i sinistroidi italioti dovrebbero essere gli eredi... allora non ci sarà bisogno delle intercettazioni, dei Bunga Bunga, la Bocassini e altre puttanate.
Ma guardatevi allo specchio!

eric ma per i ferventi devoti a Montezemolo (sinistra e finiani) la tua proposta è una bestemmia! 😀


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