"Un criterio empirico approssimativo per valutare uno studioso di Islam è vedere cosa ne pensa Magdi Allam. Se lo loda possiamo tranquillamente ignorarlo; se lo critica possiamo prenderlo attentamente in esame per una valutazione più ravvicinata. E' questo sicuramente il caso di Massimo Campanini, coinvolto nelle solite esternazioni dell'esimio vice-direttore del «Corriere della Sera», ma che è ben noto per i suoi studi approfonditi sulla storia della filosofia politica islamica classica e moderna".
Augusto Illuminati, Il Manifesto, 20 giugno 2007
Augusto Illuminati (1937) è professore associato di storia della filosofia politica, dall'anno accademico 2000-2001 ha assunto la cattedra di storia della filosofia, dove è stato chiamato come straordinario dal 2001. Insegna a Urbino dal 1971-72 e fa parte anche del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in antropologia filosofica e fondamenti delle scienze e del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Filosofia Moderna e contemporanea (Bari-Ferrara-Urbino). E' inoltre presidente del Corso di laurea in filosofia. Ha pubblicato tra l'altro “Gli inganni di Sarastro (Einaudi, Torino 1980), “La città e il desiderio (1992), “Esercizi politici”(1994), “Averroè e l'intelletto pubblico” (1996), “Il teatro dell'amicizia”(1998), “Il filosofo all'opera” (1999), “Rousseau, solitudine e comunità” (2002), "Del Comune. Cronache del General Intellect" (2003).
Fonte: http://salamelik.blogspot.com
Link: http://salamelik.blogspot.com/2007/06/criterio-non-approssimativo.html
21.06.2007
Magdi Allam, il Michael Jackson del giornalismo
Pubblicato su "Rosso di Sera", Quotidiano di Sinistra, Rubrica "Velina Rossissima"
A sentirlo (da Vespa) e a leggerlo (sul Corriere), l’impressione che si ha di Magdi Allam è che vorrebbe essere bianco e occidentale. Ogni sua parola, ogni suo discorso, sono impregnati di un odio per la sua stessa gente, per le sue radici arabe, che non può che avere spiegazioni psicoanalitiche. L’uccisione del padre è un caposaldo freudiano. A distanza di un secolo, quella teoria pare confermata dagli articoli che leggiamo, quasi quotidianamente, sul principale quotidiano italiano. Allam ultimamente se l’è presa con l’Ucoii, l’associazione delle comunità islamiche italiane, per aver sponsorizzato un libro che contesta di darwinismo. Contestare la teoria dell’evoluzione è come dire che la Terra e piatta o che il sole le gira intorno. Siamo d’accordo. Ma non ci pare di ricordare lo stesso accanimento contro George W. Bush, né contro Letizia Moratti, sostenitori della teoria del “disegno intelligente” e contestatori di Darwin al pari dell’Ucoii (sempre che le cose stiano come effettivamente le racconta Allam). Si sa che però quando le idee vengono accompagnate da una certa dose di forza militare hanno più presa. Persino su certi giornalisti. Allam non perde occasione per ricordarci come gli arabi musulmani sono cattivi e come invece noi occidentali cristiani siamo buoni. La guerra di Bush è buona, mentre i palestinesi sono tutti terroristi. Condoleeza Rice è una santa, Arafat era il diavolo. La credibilità di Allam è altissima nel nostro paese. Cosa c’è di meglio di un arabo che parla male degli arabi? Un po’ come Franco Debenedetti, Antonio Polito e molti altri che, firmandosi di sinistra, attaccano solo e soltanto la propria parte politica, per la gioia del Foglio di Ferrara. Allam, insomma, è un po’ il Michael Jackson del giornalismo italiano. Gli si legge in faccia che, se potesse, berrebbe litri di varechina per sbiancarsi.
Mi appello ai fan di Magdi Allam in tutto il globo: Dopo la pubblicazione dell'articolo sopra riportato, sono comparsi numerosi commenti tutti in difesa di....Michael Jackson. Tanto da indurre la redazione del sito a specificare tre giorni dopo: "La "Velina Rossissima" di venerdì prendeva di mira Magdi Allam, paragonandolo a Michael Jackson. Molti lettori se la sono presa a male. Ci scusiamo se il paragone è apparso offensivo (per Michael Jackson). E' interessante però notare due cose: la prima è che nessuno ha difeso Magdi Allam (e ci fa piacere); la seconda è che nella Velina spesso abbiamo ironizzato su Piero Fassino... ma nessuno ha mai preso le sue difese".
Fonte: http://salamelik.blogspot.com
Link: http://salamelik.blogspot.com/2007/06/il-michael-jackson-del-giornalismo.html
21.06.207